LONTANO NEL TEMPO
Il ciuffo bianco dei miei
capelli vola sulla mia fronte mentre un vento caldo si fa strada nel
cielo ormai volto al tramonto, le mie mani leggermente macchiate dai
segni dell'età stringono un bicchiere colmo di una fresca bibita
alla frutta, osservo il mare davanti a me che calmo aveva
incominciato ad assumere un colore blu scuro mentre le onde riflesse
dalla luce rossa del sole all'orizzonte, sembravano silfidi danzanti
in attesa dell'apparire delle stelle.
I miei occhi grigio chiaro
volgono lo sguardo verso una nave lontana, mentre le luci di uno
strano aereo solcano il cielo, che abbassandosi vola verso
l'aeroporto della grande città poco lontana, dal mio terrazzo guardo
le persone che passano nella bella via sotto casa, una strada piena
di luci e circondata da palme, un profumo di fiori spinto dall'alito
del vento tocca leggermente le mie narici.
Mi chiedo se davvero
questa è a serenità che speravo di poter trovare nella mia vita,
potermi sedere di fronte al mare, assaporare quel dolce far niente in
un'estate calda e vivace. Ricordo gli anni della mia gioventù dove
avevo vissuto più dolori che felicità, dove appena pensavi di
toccare il cielo con un dito, subito arrivava la mazzata a farti
tornare coi piedi per terra.
Mi chiedevo sempre quando
sarà il momento in cui tutto il dolore passa, quando al posto delle
difficoltà ci sarebbe stata la gioia di assaporare le piccole cose
di ogni giorno. E' vero alcuni viaggi, amicizie e piccole
soddisfazioni ci sono state ma spesso la sofferenza era dietro la
porta.
Anni passati ad aiutare la
famiglia, anni passati a lavorare per poter sopravvivere in una
società dove non lasciava spazio a chi era troppo sensibile e vero.
Anni a guardare negli occhi le persone a cui volevi bene, a cui
avresti dato la vita per poi vederli andarsene per sempre da te e dal
tuo cuore pur sapendo che un giorno lontano li avresti ritrovati.
Periodi in cui, avresti
voluto che qualcuno ti abbracciasse e dicesse ora penso io a te ed
invece ti sei ritrovato a far da spalla, a proteggere, ad aiutare, a
seguire, a curare, a farti da parte sempre per qualcuno mentre dentro
il tuo cuore urlava “ci sono anche io”. E nell'animo sempre quel
senso di abbandono che non ti lascia mai.
Quando si è giovani,
tutto sembra ruotare intorno a te, tutto sembra contro di te, molte
sono le porte aperte per un futuro ed altrettante quelle che si
chiudo in faccia senza la possibilità di dire almeno una parola.
Aiuto, che parola importante, molto spesso formulata nella mia mente
e quasi mai nessuno che la percepiva.
“Tu sei forte”, “Tu
sei in gamba”, “Vorrei essere come te”... quante volte le ho
sentite dire, ed ogni volta dentro mi si apriva un sorriso amaro
sulla cecità degli altri. Eppure, eppure nulla in me è cambiato,
neanche ora che sul volto si vedono i segni dell'età, ne sul bastone
che uso per poter camminare, neppure la solitudine che mi ha preso
poco tempo prima quando la persona con cui hai diviso più della metà
della tua vita ora ti aspetta dall'altra parte e sai benissimo che
manca poco anche alla tua partenza.
Nessun odio, rancore o
vendetta hanno potuto scalfire ciò che ora ho dentro, ma ancora
desso dopo quegli anni di lotta e spesso di solitudine interiore, mi
ritrovo a sorridere, a sognare ancora, a desiderare quei momenti di
pace e tranquillità, seduto davanti al mare a godermi quelle sere
fresche dopo le giornate di calura estiva.
Sognare di vivere in un
mondo verde, dove l'ansia e la paura sono scomparse nei meandri del
passato, una musica da un locale vicino mi fa ricordare il periodo
più bello, i miei vent'anni e mi ritrovo a battere il piede sul
pavimento, seguendo il ritmo di quella melodia passata.
Respiro di nuovo
profondamente, chiudo gli occhi e rivedo il volto di chi ho amato per
più di quarant'anni, i suoi occhi scuri su di me ed un momento di
nostalgia forte mi invade l'anima.
All'improvviso apro gli
occhi e davanti a me una fotografia che ritrae un mare azzurro e
lontano, osservo le mie mani scorrono veloci sulla tastiera del
computer mentre un ciuffo biondo mi cade sulla fronte abbassata...
Era un sogno, solo un
sogno, o un desiderio quello che ho visto poc'anzi con la mente? Se
tutto questo fosse una futura realtà ed io in quell'istante ho avuto
la fortuna di poterla vivere? Smetto di scrivere e mi affaccio alla
finestra, i grattacieli di Milano sono davanti a me, alti, imponenti,
freddi. La sera è ormai giunta e una prima stella si è affacciata
nella volta blu del cielo, un alito fresco di vento leggero colpisce
il mio volto e chiudo gli occhi, davanti a me un mare caldo sotto un
tramonto dolcissimo.