mercoledì 11 settembre 2019

UN RICORDO LONTANO NEL TEMPO





















2055, 11 settembre. Un nonno racconta ad un nipotino: "C'era una volta tantissimi anni fa quando ero piccolo come te, due belle torri, alte, luminose, enormi in una città grandissima ... come quella che vedi lontano. Poi un giorno ..." Il bambino, ascolta assorto tutta la storia ma proprio non riesce ad immaginare come sia accaduto tutto questo, eppure, confonta le due foto alla fine del racconto. "Ma nonno, ora le due torri sono diventate angeli? Sono luminose, trasparenti ma senza ali." Il nonno sorride e accarezza la testa bionda del bambino accanto a se. "No tesoro, le torri non sono diventate angeli, ma le ali le hanno messe 2.999 persone che erano sia nelle torri che negli altri posti, dove delle persone cattive le hanno uccise, così gli angeli sono diventate loro". Il bambino guarda il nonno ma l'uomo volge lo sguardo lontano, vedeva le due torri cadere e dentro c'era suo padre. Distoglie gli occhi da quella visione, prende per mano il suo nipote e si avvia verso casa. Dietro di lui il tramonto illumina una città all'orizzonte, una città piena di grattacieli.

2055, 11 September. A grandfather tells a grandson: "Once upon a time there were many years ago when I was little like you, two beautiful towers, tall, bright, huge in a huge city ... like the one you see far away. Then one day ..." The child listens absorbed throughout the story but just can't imagine how all this could have happened, yet, he reconciles the two photos at the end of the story. "But grandfather, now the two towers have become angels? They are bright, transparent but without wings." The grandfather smiles and caresses the blond head of the child next to him. "No darling, the towers did not become angels, but the wings gave them 2,999 people who were both in the towers and in other places, where bad people killed them, so the angels became them". The child looks his grandfather but the man looks away, he saw the two towers fall and his father was inside. He looks away from that vision, takes his nephew by the hand and heads home. Behind him the sunset illuminates a city on the horizon, a city full of skyscrapers. Giampaolo Dos Lerèn



martedì 3 settembre 2019

NESSUN ESAME DI COSCIENZA, SOLO REALTA'





NESSUN ESAME DI COSCIENZA, SOLO REALTA'

Ho sognato una realtà diversa, ho immaginato un vita diversa, 
ho pensato che il mio futuro avrebbe avuto un destino diverso.
No, non è un esame di coscienza e neanche una biografia,
non è neppure una somma di anni ed esperienze passate.
Ma è una presa di coscienza che penso pochi sanno fare,
che molti forse non se ne rendono conto di poterla fare.
Ho vissuto molte esperienze in questa mia vita tant'è che
mi sembra di avere più degli anni che ho realmente.
Molte cose sono cambiate, molte cose sono andate via,
molte cose hanno cambiato il mio percorso anche deviandolo.
Non saprei proprio come definire quest'esistenza vissuta,
ho perso il conto delle migliaia di persone conosciute,
ho perso il conto delle delusioni e delle gioie avute,
 ma il ricordare tutto, avere una una memoria d'acciaio 
 a volte può essere un'arma a doppio taglio: carezze o ferite.
Fortunatamente posso ringraziare solo due o tre persone
per il vero aiuto che ho aricevuto durante questo percorso.
Non dire grazie e non sentirsi in debito è una cosa splendida,
perchè è in quel momento che ti rendi conto del tuo valore,
nonostante gli errori e nonostante i pochi successi avuti.
Non so se sia stato giusto sacrificare tutto per chi amavo,
non so se è stato sbagliato dimenticarmi delle mie priorità,
ma penso che tutto ciò è stato deciso da me e dal destino,
senza via di uscita da entrambe le parti, nel bene e nel male.
Eppure credo, penso di aver seminato qualcosa di buono,
di aver danneggiato il meno possibile e se fatto ho chiesto scusa.
Forse non è così, con questo racconto iniziare un nuovo anno,
un nuovo capitolo su questo mio blog pieno di tante cose,
perché per me il nuovo anno, inizia sempre a settembre, 
dove i bilanci e i progetti sono stati fatti ma messi da parte.
Inizio sempre questo "nuovo anno" cercando di trovare qualcosa,
e quel qualcosa l'ho trovato in questi giorni di meditazione e
non a caso ho pubblicato questa foto un po' struggente,
una foto scattata dalla mia ex vecchia casa di campagna,
dove rappresenta un infuocato tramonto pieno di incognite.
Ed è così che ho scoperto chi e cosa sono io in questo periodo,
un uomo che è arrivato al tramonto, all'età che precede la notte,
che precede la vecchiaia, che può essere bella, brutta o entrambe.
Un uomo che ha lottato, ha combattuto, ha amato ed odiato,
che non ha mai rinunciato a se stesso tranne per qualche ragione
ma esclusisamente per amore e per il bene di chi ho accanto.
Non sono felice ma neanche triste, ciò che ho dato e ricevuto
ormai fanno parte del passato e che hanno disegnato il presente.
Amo il tramonto della natura ma ancora non sto accettando il mio,
forse perché ho ancora molte cose da fare, idee da realizzare,
progetti ancora da definire, la mia strada non è più lunga
come un tempo ma sarà più cosciente, più intensa, più vera.
Perché nonostante tutto, nonostante ciò che è capitato,
non posso e non voglio rinunciare a ciò che sono diventato ora,
dentro di me ho stima per ciò che ho "regalato" e ho fatto,
non sarà facile affrontare gli anni del tramonto in previsione della notte
oppure dell'inverno come molti chiamano l'età della vecchiaia,
però sarò qui a lottare, a perdere, a vincere, a gioire, a piangere
per tutto ciò che verrà sia dal destino sia dalle mie azioni ma
di una cosa sono sicuro, la voglia di vivere la propria vita,
la voglia di essere presente per chi merita il mio amore,
la voglia di continuare a credere ed aiutare è fortissima.
Ecco io sono e sarò qui in ogni momento finche potrò aiutare,
in ogni momento in cui avranno ed avrò bisogno di qualcosa,
di qualcuno, di donare un abbraccio ed il mio appoggio.
Ecco io sarò qui, sempre.

Giampaolo Daccò Dos  Lerèn
(photo J.P. Dos Lerèn)