lunedì 27 luglio 2015

POETAS ANDALUCES


Poetas Andaluces

¿Qué cantan los poetas andaluces de ahora?
¿Qué miran los poetas andaluces de ahora? 
¿Qué sienten los poetas andaluces de ahora? 
Cantan con voz de hombre, pero ¿Dónde los hombres?
Con ojos de hombres miran, pero ¿Dónde los hombres?
Con pecho de hombres sienten, pero ¿Dónde los hombres?
Cantan y cuando cantan, parece que están solos
Miran y cuando miran, parece que están solos
Sienten y cuando sienten, parece que están solos
¿Es que ya Andalucía se ha quedado sin nadie?
¿Es que acaso en los montes andaluces no hay nadie?
¿Qué en los campos y mares andaluces no hay nadie?
No habrá ya quien responda a la voz del poeta
Quien mire al corazón sin muros del poeta
¿Tantas cosas han muerto que no hay más que el poeta?
Cantad alto, oiréis que oyen otros oídos
Mirad alto, veréis que miran otros ojos
Latid alto, sabréis que palpita otra sangre
No es más hondo el poeta en su oscuro subsuelo encerrado
Su canto asciende a más profundo
Cuando abierto en el aire, ya es de todos los hombres
Y ya su canto es de todos los hombres
Y ya su canto es de todos los hombres

lunedì 20 luglio 2015

CITTADINO DEL MONDO, VIAGGIATORE NEL TEMPO



CITTADINO DEL MONDO
VIAGGIATORE NEL TEMPO

Nome:   Giampaolo
Occhi:   Grigio-blu
Capelli: Biondi
Residenza: Pianeta Terra
"Pianeta Terra"???
Quanti occhi stupiti
Quante bocche spalancate
Quante domande nascoste 
Nella loro mente
Persone stupite 
Da quella dichiarazione
Che ho sempre dato
In aeroporto, in albergo
Al mare, in montagna
All'estero, in treno
Ma sempre ogni volta
L'espressione strana
Incredula, sarcastica
Eppure
In ogni luogo
In ogni città
In ogni nazione
In ogni mare
Lago, montagna
Deserto, isola
Villaggi, alberghi
Mi sono sentito
Cittadino ogni volta
 E parte di questa 
Meravigliosa stupenda terra
E per sempre sarò il suo
Viaggiatore nel tempo


giovedì 9 luglio 2015

MY ANGEL - Dedicated to my friend Nicole H ..


Dedicated to my friend Nicole H

MY ANGEL

My Angel
from up there if you can
love me again
love me with a passion
you had
when you were here
with me
let me touch once
the ecstasy of the immensity
with your love
Bring me yet on the stars
hug me and letting me know
as they are still loved by you
Into space
where do you live now
give me a kiss
to let me know
you're there
watching my life
to see how they are now,
only thinking of you,
after all this time
where you left
My life I'll be waiting
until you return to recover
to bring into your home
among the stars of the sky

(Giampaolo for Nicole)

UNA GRANDE AMICIZIA



Una grande amicizia

Giampaolo 12 anni da sempre è amico di Claudio 14 enne, Claudio a sua volta è amico di Marco 16 anni e Marco è amico da una vita di Maurizio 15 anni.
Un giorno di tantissimi anni fa, le coppie di amici di sempre si unirono per caso, era l'inizio di un'estate calda quella del 1973, si ritrovarono a casa di Marco, il cui padre era il bidello di scuola media "F. Baracca", un bell'uomo alto dagli occhi azzurro cielo, ma anche un grande uomo e vigile del fuoco (infatti Marco e la sua famiglia erano i responsabili della caserma dei pompieri).
La sua era una casa, una famiglia  piena di affetto e di amore grazie alla sua mamma, donna dolcissima, a due fratelli simpatici e la cosa buffa stava nel fatto che Giampaolo era compagno di banco sia della sorella di Maurizio che della cugina di Marco per cui era inevitabile che un giorno diventassero amici.
Claudio invece era cresciuto con Giampaolo ed abitavano uno di fronte all'altro, nella via dietro il grande castello ed altra cosa buffa, suo fratello minore e la sorella del secondo sono cresciuti insieme anche loro come fratelli... 
Una vita normale in una cittadina nei pressi di Milano, tra cinema, oratorio, scuola ed i rispettivi cortili delle proprie case dove ci si conosceva tutti ed eravamo alla lunga, tutti un po' imparentati tra prozii e bisnonni vari sparsi per tutta la cittadina.
Giampaolo era il più piccolino di tutti ed in tutti i sensi, una mascotte furbetta che si sentiva protetto da questi amici più grandi e più alti fisicamente. 
Quando entrarono nella caserma dei VdF quel giorno caldo d'estate, per Giampaolo era stata un'emozione, non aveva mai visto una caserma così grande, così pure i loro enormi camion dove in caso d'emergenza uscivano per andare a spegnere qualche fuoco pericoloso... 
In caserma c'erano altri vigili che li salutarono simpaticamente e i quattro ragazzini s'infilarono nella casa attigua dove la mamma di Marco ma anche di Pietro e Luigi, aveva preparato sul tavolo tre fette di anguria fresca e dell'acqua da bere e seppe di chi era nipote il piccolo Giampaolo, visto che conosceva le sue nonne e quindi era inevitabile che diventasse uno di "famiglia" come Claudio e Maurizio.
Da quel giorno tutti e quattro furono inseparabili, ognuno col suo carattere: con Maurizio, Giampaolo si beccava sempre, quest'ultimo pensava che essendo più grande di lui, Maurizio pretendeva di avere sempre ragione, allora interveniva spesso Claudio che difendeva Giampaolo ma faceva da paciere per la maggior parte delle volte. 
Marco per il più piccolo era l'idolo, il ragazzo da imitare perché sapeva tante cose mentre Claudio era il fratello grande con cui Giampaolo, aveva incominciato a dividere la vita dall'età di 4 anni.
Erano i quattro moschettieri (circondati da altri amici ma sempre loro quattro erano la band indiscussa), quattro ragazzi formati comunque da due coppie Marco-Maurizio e Claudio-Giampaolo.
Ovviamente crescendo le differenze si notarono sempre di più, soprattutto quelle caratteriali ma non impedivano loro di volersi bene, i tre più grandi avevano insegnato a Giampaolo a pescare nelle rogge in campagna, a lanciare con la fionda i sassi, a guidare il motorino, Giampaolo invece "insegnò"  loro a ballare e anche l'approccio con le ragazze (era il più "sgamato" nonostante fosse più giovane) e quindi facendo tenerezza alle ragazze più grandi era indubbio che poi gli altri tre facessero il filo alle giovani di turno. 
Poi incominciarono a frequentare le nuove discoteche che presero il posto delle balere, si andava a ballare nel pomeriggio ed alla sera era impossibile, i genitori non lo permettevano. Poi a viaggiare in macchina, e piano piano nonostante si vedevano sempre ognuno di loro incominciava a prendere inconsciamente la propria strada. 
Marco, Claudio ed Giampaolo lavorarono insieme ma per poco... Uno alla volta, a partire da Marco, dovettero assolvere il dovere militare... Così incominciò la lontananza l'uno dall'altro, una lontananza che aumentava sempre di più col passare dei mesi.
Non c'erano più le corse in bicicletta per le colline di San Colombano, le feste di capodanno fatte in caserma, i pomeriggi in discoteca, le passeggiate e le visite nelle città vicine. Tra i ricordi più divertenti che capitò ai quattro fu l'episodio accaduto nel lontano 1976, alla festa di Sant'Ambrogio a Milano in piazza Duomo: una bancarella cadde mentre passavano i quattro ragazzi ed il proprietario li incolpò dell'accaduto nonostante non avessero fatto nulla. Quattro ragazzini che potevano essere colpevoli agli occhi degli altri in quanto troppo vicini alla bancarella, mentre quell'uomo dagli occhi di faina, probabilmente chiedendo dei danni, provvedeva a rifornirsi del portafoglio vista la magra vendita della giornata.
Due vigili urbani intervennero e per evitare discussioni ed altro,  i quattro decisero di pagare un forfait di 15 mila lire (allora tante) a quel crumiro di ambulante e si consolarono dalla delusione, dall'affronto e dal freddo con un'ottima cioccolata con panna in un bar del centro.
Molte sono state le risate, le discussioni, i giochi, le corse, le serate alle sagre dei dintorni, tutto vissuto in un lontano tempo, dove le cose erano più semplici, più genuine come lo erano loro.
Altri amici fecero parte della combriccola ma non si sa il perché non erano mai riusciti ad essere in completa sintonia con loro... Forse Eugenio B. a cui erano legati da una forte amicizia e a volte anche Angelo D.B. ma alla fine il quartetto erano sempre Marco, Maurizio, Claudio e Giampaolo.
Ora dopo questi aneddoti, questi ricordi, posso parlare in prima persona: non avevo mai confessato a tutti e tre il bene che volevo a loro, mi sentivo protetto e con essi ho potuto fare cose che altri della mia età non avrebbero potuto fare fare per tanti motivi poi, il vento dell'età adulta ci fece cambiare strada:
Marco si fidanzò con un'altra amica mia dolce e simpatica, Maurizio addirittura fu il primo a sposarsi e cambiare città, Claudio incominciò a lavorare nella metropoli e tornando la sera tardi la sua presenza fu sempre più rara ed io dopo il militare ne me andai a convivere sempre a Milano perdendoci di vista... 
Precisamente mi allontanai da loro per primo anche se per qualche tempo ci si incontrava per strada ma ormai qualcosa era cambiato, eravamo diventati adulti e le nostre vie si erano immancabilmente divise... 
Ci ritrovammo tutti al matrimonio di Claudio nel 1993 e con noi anche Eugenio B., quel giorno sembrava fossimo tornati indietro di vent'anni e guardandoci con complicità negli occhi, capimmo che per noi nulla era cambiato, era come se ci fossimo fermati allora, a quel tempo con le stesse parole, gli stessi gesti, gli stessi sguardi e ovviamente tutto sembrava come quando eravamo ragazzini ma...
Il giorno dopo era tutto tornato come sempre, l'uno lontano dagli altri.
Ora, dopo tantissimi anni ci siamo ritrovati qui su queste pagine di facebook e l'affetto che ci univa è rimasto intatto non appena abbiamo incominciato a scriverci, solo Claudio non è presente sul social ma è sempre con noi anche senza la sua presenza...
Ecco volevo dedicare questo piccola storia ai miei amici in special modo a Marco (senza togliere niente a Maurizio e Claudio), Marco che era il mio idolo, il buono, il paciere, il ragazzo da imitare per la sua bravura e bel carattere, Marco a cui voglio un bene immenso, Marco che ha sposato una donna in gamba, un'amica come Angela, Marco che mi ha dato molto e mi ha fatto sentire grande.
Vorrei solo dire a tutti e tre, grazie di avermi fatto crescere con voi e avermi fatto vivere tante cose insieme e che i nostri valori acquisiti a quel tempo ed il bene che ci siamo voluti e ci vogliamo ancora, saranno sempre nel mio cuore e nell'anima.
Un abbraccio a tutti voi. Giampaolo.



lunedì 6 luglio 2015

Una nuova vita, una nuova opportunità





UNA NUOVA VITA
UNA NUOVA OPPORTUNITA'

A volte tutto viene per caso, a volte per scelta obbligata, a volte per una decisione presa, a volte per una cattiva sorpresa, a volte...
E' anche difficile stabilire il perché accadono le cose, le scelte, i cambiamenti, le lotte per trovare una collocazione e poi dopo tanti pensieri, calcoli, fantasie, ti ritrovi su un'altra strada.
Come se a volte nelle nostre decisioni stabilite o programmate, arriva il "destino" che cambia le carte in tavola e ti ritrovi a scoprire che le persone non sono come credevi, che i progetti prendono una via completamente opposta all'iniziale decisione, che ciò pareva esser duraturo in una frazione di minuto è già finito come una bolla di sapone.
Di sicuro si sa che lasci con tristezza e rimpianto affetti conquistati piano piano e lasci pure altre cose che credevi buone e vicine invece si sono rivelate in seguito tutt'altro che piacevoli lasciandoti amaro in bocca.
Un amaro di cui non conosci il vero significato ed alla fine devi accettare per forza tutto quello che sta per accadere nonostante il cuore e la mente cercano di ancorarsi a quello che stai per lasciare, alle emozioni che sfoceranno sicuramente in commozione ma...
Come dice il padre di un carissimo amico: "E' una nuova vita nella tua vita" riconosco che è vero anche se è dura.
Allora lasciamoci alle spalle questo passato breve di serenità durato un soffio e ripartiamo da zero, da una nuova "vita", da nuovi progetti, da una nuova casa, da nuove conoscenze, da un altro ritmo e da altri paesaggi.
Qualcosa di bello rimarrà dentro come l'esperienza e poche persone che in quel breve spazio hanno avuto una parte importante sia affettivamente che di amicizia.
E qualcosa di brutto da dimenticare senza pensarci più perché ormai, farà parte di un passato che non aveva prodotto nulla se non illusioni.
Guardando il nuovo paesaggio che si prospetta al nuovo orizzonte cerchi di accoglierlo nel migliore dei modi e già il pensiero è rivolto a nuove sistemazioni, a nuovi progetti e come riorganizzare la propria vita in modo normale.
Chissà qualche bella sorpresa sarà pronta per far si che tutto inizi per il meglio.
Osservando ora il prato aperto che si staglia davanti a me al posto del giardino precedente, chiuso da mura di mattoni a vista, mi da la sensazione di grandezza, di sapore di campagna aperta, di profumi intensi delle serate estive e di notti incantate.
Un enorme terrazzo coperto da un tetto aperto verso il nord, dona alla vista le stupende colline del Monferrato, che cambiano colore in ogni stagione ed  anche ad ogni ora del giorno e della notte.
Il cielo più ampio al di sopra so che ci darà un'infinità di albe rosate e di tramonti rossi, da mattinate azzurre e pomeriggi assolati e la strada piccola circondata da ville piene di verde e fiori sarà il nuovo cammino per la nostra vita futura.