domenica 16 dicembre 2018

Piccola fiamma di luce.




PICCOLA FIAMMA DI LUCE

La signora dai capelli castani con il vestito scuro dalla finestra della camera da letto di sua madre, che spazia sui campi attorno al paese, non crede ai suoi occhi, non crede a ciò che vede aldilà dei vetri. Li richiude e li riapre per essere sicura di aver visto bene.
Un bimbo dal cappotto rosso sulla sterrata coperta di bianco, sta portando in mezzo ad una tormenta di neve, un cavallo chiaro verso alle stalle di Peppino.
Allarmata, vedendo quella piccola figura avanzare lentamente con quella candida bestia verso quei casolari, si mette in spalla un pesante scialle azzurro coprendosi la testa, infilati gli stivali pesanti di pelle imbottita, si precipita giù dalle scale di servizio uscendo dalla porta di legno massiccio verso quella sterrata, dove il bimbo dal cappotto rosso sta camminando trascinanado un cavallo quieto.
"Mio Dio ma che sta facendo e dov'è zio Peppino?" si domanda quasi corrrendo in mezzo a quel freddo e bufera.
"Paolino!" urla. Ma il piccolo sembra non sentirla, il suo fiato bianco esce dalla bocca, sembra un nuvoletta che si perde nella tormenta. Ancora pochi metri e sarà vicino a lui.
"Paolino!" urla ancora e questa volta il faccino arrossato del bimbo si volta a guardare in quella direzione, a lei sembra che il piccolo stia sorridendo.
"Dio mio che fai qui da solo? Con questo cavallo in mezzo alla tormenta? E dov'è lo zio Peppino? E i tuoi genitori? La nonna?"
"Angelina quante domande mi fai?" urla il piccolo fermandosi davanti alla donna ormai senza fiato per la corsa "Non posso risponderti a tutte queste cose".
La sua vocina le ha messo quasi allegria con quell'espresisone buffa che hanno i bambini quando si stupiscono, Angelina prende le redini del cavallo e per mano il bambino, si dirige verso le stalle dello zio Peppino.
"Ora che stiamo andando lì" dice Angelina a Paolino con aria tranquilla, sospirando per la non gravità della situazione ma per essersi assicurata che il bimbo fosse coperto bene "Mi devi raccontare come mai stai portando Tabacco, alle stalle di zio Peppino e non lui anche se..."
"Oh lo sai Angelina, zio Peppino sta dormendo alla grossa, forse ha bevuto e la nonna è andata a comperare qualcosa da mangiare per lui e così quando mi sono messo alla finestra vicino alla stufa di carbone, ho visto Tabacco fermo in messo al cortile, ho pensato che aveva freddo ma, non sapevo che cosa fare visto che lo zio non vuole che gli animali vengano in casa."
Ad Angelina le viene da ridere ma resta comunque preoccupata anche per il fatto che il fiume pieno di gorghi era a due passi e con questa tormenta non si vedeva molto la strada e neanche la riva. Sta per dire qualcosa quando Paolino prosegue il suo racconto.
"Poi mi sono girato verso lo zio che sul divano dormiva con la bocca aperta, ho cercato di smuoverlo ma lui si è girato dicendo: - Oh si la vedo, vedo la piccola fiamma di luce laggiù... Mamma - Io so che sua mamma è in cielo da tanto tempo ma ho pensato che dentro la stalla c'era una piccola fiamma per scaldare Tabacco, così mi sono messo il cappotto rosso, i guanti, il cappello e sono andato a slegarlo per portarlo nella stalla."
"Grazie a Dio ci sono io ora" pensa Angelina, vedendo con la mente il volto di sua nonna Anna e di suo figlio lo zio Peppino.
"Senti Paolino, ora che siamo arrivati alle stalle mettiamo Tabacco nel suo giaciglio vicino a Giannina l'asinello e poi ti preparo una cioccolata a casa della mia mamma, aspettiamo tua nonna e cercheremo di mettere a letto zio Peppino, ma penso che quello dello zio era un sogno, e che la fiamma di fuoco è soltanto una..." si interrompe di colpo non appena i due entrano nella stalla principale, quella dove contiene le bestie da lavoro.
Un fuoco in mezzo a delle pietre per non attaccare il fieno all'interno era in mezzo allo stanzone di legno e Giannina l'asinello distesa accanto, si scaldava al calore di quelle fiamme.
"Ma come?"
"Visto Angelina che c'è la fiamma di fuoco come aveva detto lo zio?" l'allegra voce del piccolo la distoglie da tanti pensieri ed istintivamente si gira verso la porta d'entrata, in mezzo alla neve le sembra di vedere la figura di una piccola donna vestita di scuro con in testa uno scialle viola come quella di sua nonna Anna. 
Scrolla la testa e guardando di nuovo in quella direzione, vede solo la neve scendere. Con Paolino avvicina il cavallo al suo giaciglio e lo rinchiude nel suo fienile, mentre Giannina viene abbracciata dal bambino.
Una voce da lontano chiama il piccolo e Angelina prendedolo per mano, si avvia verso l'uscita, nonna Maria era tornata dalla spesa e stava cercando il nipote con voce preoccupata, presto l'avrebbbero incontrata fuori nella neve. 
Prima di chiudere la stalla, Angelina si volta verso l'interno, il fuoco tra le pietre si sta spegnendo lentamente, sente tirare la sua mano e vede il musino del bimbo guardarla con gli occhi blu ed un sorriso stampato sulle labbra.
"Angelina, secondo me è stata nonna Annetta ad accenderlo anche se lei è in cielo... Tu che pensi?
"Credo proprio si di caro, nonna Maria ci aspetta preoccupata e  devo prepararti la cioccolata. Che ne dici andiamo?"
"Siiii..." fa eco Paolino.
Intanto dietro loro accanto alle stalle in mezzo alla tormenta una piccola figura vestita di nero con in testa uno scialle viola li sta guardando, mentre di fretta raggiungono la fattoria. La neve continua a cadere ma ora sembra più luminosa del solito.

Giampaolo Daccò