Quando
nacque in quell'estate torrida, lei era l'ultima dei figli di quella
famiglia grande, la quarta dopo la morte di un fratellino.
Non urlava come facevano tutti i neonati, ma sorrideva ogni volta che la si prendeva in braccio, era una bambina buona.
Non urlava come facevano tutti i neonati, ma sorrideva ogni volta che la si prendeva in braccio, era una bambina buona.
Cresceva
con mamma, papà, due sorelle, la nonna e due zii in quella grande
casa di campagna.
Poi,
a tre anni aveva perso il padre, non ocmprendendo cos'era accaduto lei sorrideva e giocava in casa mentre tutti erano
tristi ma i suoi parenti le dicevano di non fare quelle cose. perché facendole era una
cosa cattiva.
Poco
tempo dopo, fu spedita in collegio tra le montagne per via della guerra,
le suore la sgridavano spesso perché cantava e giocava da sola, stava con
la testa tra le nuvole persa nei suoi sogni e poi non voleva dire le
preghiere, ma era troppo piccola per capire quelle regole, ma per quelle donne vestite
di nero era cattiva.
A
cinque anni era scomparsa anche la sorella maggiore, capìta la situazione cercava di consolare la mamma con carezze e sorrisi, ma veniva sgridata
dalla zia, non ci si comportava così quando c'era tanto dolore.
Poi
la mamma incominciò a lavorare lontano e lei era rimasta a casa con la
zia e lo zio, fratelli di mamma, con la nonna e l'altra sorella; per sfuggire
alle regole ferree di casa, viveva nel suo mondo di sogni e fantasia,
ogni volta che la chiamavano e lei non rispondeva, erano sgridate.
Le dicevano: "Sei
solo una bimba troppo sognatrice e sciocca e non sorridere sempre,
solo le persone stupide fanno così.", solo
l'unica sorella rimasta difendeva la piccola.
Poi erano cresciuti ed invecchiati tutti e così dopo la morte dell'anziana nonna, lei con
mamma e sorella andarono a vivere per proprio conto. Fu ancora più
felice, finalmente si sentiva libera dal peso di regole ed
imposizioni.
A
quindici anni presentò il fidanzatino alle amiche, era felice e
sorrideva ma una di loro ne diventò l'amante ed in seguito la
fidanzata ufficiale, fu un dolore per lei, ma la giovane età le
permise poi di superare la delusione.
Poi aveva conosciuto lui durante una festa in paese, quello che la fece innamorare completamente, si sentiva al settimo
cielo, finalmente era arrivata la vera gioia e quando il suo amore partì per il servizio militare non eaveva avuto paura e fu sua come pegno di fedeltà.
Si era ritrovata incinta poco tempo dopo e mentre tutti furono disperati per
la sua giovane età e lo scandalo creato in quei lontani anni, lei
era contenta, avrebbe avuto il suo bambino e si sarebbe sposata con
il suo amore.
Lui avuta la notizia, dalla caserma lontana aveva fatto sapere che non avrebbe preso le sue responsabilità e questa volta lei non aveva sorriso più, piangeva chiusa in camera...
Passarono alcuni mesi e la sua pancia si ingrossava sempre di più, come si ingrossavano le voci maligne, una ragazza madre era cosa indegna in quegli anni.
Passarono alcuni mesi e la sua pancia si ingrossava sempre di più, come si ingrossavano le voci maligne, una ragazza madre era cosa indegna in quegli anni.
Poi
finito il militare lui, convinto dai suoi genitori, l'aveva sposata ugualmente, per dovere e forse ancora per amore e tutto appariva normale, di nuovo la serenità sembrò tornare in lei.
Nacque
il primo bimbo, la felicità... Poi lei si era accorta che il suo marito non amava
quel bimbo, non lo accettava, lo sentiva un ostacolo alla sua vita ed
ai suoi progetti, lo colpevolizzò inconsciamente di avergli impedito
una carriera nello sport, costringendolo a mantenere la famiglia con
un lavoro che odiava.
Lei
cercava col sorriso e con cura di fargli amare quel piccolo ma presto si era resa conto che fare quel lavoro era un peso ed un'inutile fatica verso il suo uomo.
Aveva rinunciato a lottare e per il suo bimbo aveva tanto amore che bastava per
due.
Poi tre anni dopo perse il secondo figlio quando aveva pochi mesi, dopo due anni nacque l'altro, quello che suo marito amava tanto, quello desiderato tanto dall'uomo... Dentro di se provava dolore per quella differenza creata dal marito, ma almeno apparentemente, sembravano una famiglia felice.
Poi tre anni dopo perse il secondo figlio quando aveva pochi mesi, dopo due anni nacque l'altro, quello che suo marito amava tanto, quello desiderato tanto dall'uomo... Dentro di se provava dolore per quella differenza creata dal marito, ma almeno apparentemente, sembravano una famiglia felice.
Non aveva sorriso più quando di nuovo aveva perso il quarto figlio mentre prestava le cure
alla suocera e alla sua mamma entrambe anziane e malate e lì un
giorno tramite una lettera trovata per caso in una giacca del marito, aveva scoperto il tradimento del suo uomo.
C'era un'altra donna tra loro.... Da anni e non se n'era mai accorta.
C'era un'altra donna tra loro.... Da anni e non se n'era mai accorta.
I
suoi sorrisi si fecero più rari e ancor di più quando lui se n'era andato via per sempre dalla loro vita con l'altra. Poi, il tempo aveva medicato ogni ferita, i suoi figli le stettero vicino e lei aveva ritrovato la tranquillità alla rassegnazione.
Era arrivato un nuovo amore, una nuova passione, e nuovamente i suoi sogni
ed i dolci sorrisi, per tutti... Ma una “strega cattiva” si era intrufolata tra loro due e come un ragno che tesseva il suo filo
appiccicoso attorno, era riuscita ad interrompere quell'amore.
Per
la prima volta lei, aveva sentito che nel suo cuore si stava aprendo una
crepa, un dolore che non riusciva più a farle tornare l'espressione
felice sul volto, ma aveva ancora loro i suoi due amati ragazzi.
Dentro
nella sua mente però alcuni pensieri brutti e strani incominciavano a farsi
strada e i suoi occhi sembravano ogni tanto, perdere la luce.
Poi
come tutte le tempeste che arrivano improvvisamente, una sera aveva dato un bacio e un saluto al suo secondogenito mentre usciva di casa, il
quale non tornò mai più...
Una
malattia fulminante lo colpì mentre era con la fidanzata ed amici e
da quel momento, il ragazzo si spense fino a lasciare tutto, la
sua casa, suo fratello, la sua fidanzata, il suo lavoro e lei, sua
madre.
Da
quel giorno lei era diventata una statua di marmo, non parlava più, non
capiva tutto quel dolore buttato addosso, non
comprendeva perché il destino si era accanito contro di lei, contro
quella che tanto tempo prima, era una bambina felice che sognava e
fantasticava di vivere in un bellissimo mondo.
Con il passare del tempo la sua mente incominciava ad darle visioni ed incubi terribili e non
capiva perché le sue gesta e le sue parole non andavano bene per gli
altri, finché un giorno si era ritrovata in una stanza bianca, con un
odore acre di medicine che la circondavano e davanti ai suoi occhi
l'unico figlio rimasto e vicino ad lui delle persone vestite di
bianco.
Piangeva, piangeva ancora sempre più forte, fino a che poi urlò...
La sentirono nei reparti vicini ed arrivarono altri dottori.
La sentirono nei reparti vicini ed arrivarono altri dottori.
Molti anni erano passati, lei si trovava là immobile in un letto più comodo, in una
stanza rosa con vicino una finestra la cui visuale dava sulla campagna
poco distante, dove il sole in estate calava lentamente inondando di
luce rossa quel posto, lasciando poi spazio alla sera stellata.
Un
giorno aveva visto con la sua mente, entrare nella camera ed avvicinarsi al letto la sua mamma, il
suo secondo figlio andati via anni prima che le parlavano e le dicevano tante cose belle, e
di colpo si era sentita felice, serena, allegra.
Tutto
quello che c'era attorno a lei non esisteva più, la stanza rosa, la
finestra sui prati, l'altro figlio, i dottori, le medicine...
Non
esisteva più nulla se non il volto dei suoi cari vicino a
lei e sul suo finalmente si era aperto quel sorriso che ha sempre
voluto avere per tutti e questa volta era solo per lei, per la sua
felicità... Per sempre.
Adesso
lei è in quel posto magnifico pieno di luci e musica a vivere la sua felicità.
Giampaolo Daccò Dos Lerèn
Giampaolo Daccò Dos Lerèn