Ci siamo ritrovati già molte volte dopo tantissimi anni e ogni volta c'è l'entusiasmo di un tempo, come se il passato fosse ancora tra noi. Qualche sera fa mentre eravamo al nostro raduno e tutti parlavano, si divertivano, ad un certo punto mi ritrovai ad osservarli uno ad uno. E' vero fisicamente siamo cambiati, ognuno ha la sua vita ma molte delle proprie caratteristiche sono rimaste uguali. Il gesticolare, l'espressione del viso, le intonazioni della voce. Me lo fece notare poco dopo Silvia: "Paolo sei rimasto uguale da quando eri ragazzino, ma non parlo fisicamente, hai gli stessi atteggiamenti, le stesse idee, lo stesso comportamento."
Penso che tutti noi abbiamo conservato qualcosa di quando eravamo piccoli, mi piacerebbe descrivere ognuno di noi come eravamo almeno nei miei ricordi. Un modo come tanti per ritrovare la nostra ingenuità di piccoli esserini che pensavano solo al gioco tra grandi litigate, qualche schiaffo e molte risate, dall'asilo alle elementari, dalle scuole medie fino alle prime cotte. Insomma noi.
Rivedo i visetti furbi di Felice e Roberto i due gemelli più diversi che abbia mai conosciuto, in piedi con la schiena appoggiata al grande albero del cortile interno dell'asilo Vigorelli, mentre si spingevano per farsi cadere a vicenda, non so perchè ma fin da bambino Roberto mi metteva soggezione, avevo la sensazione di essergli antipatico. C'era la piccola Giuditta che guardava Felice con occhi sognanti ormai tutti sapevano che erano fidanzati.
C'erano tantissimi bambini coetanei: Gianluigi Q., Lucio C., Bruna C., Giorgina, Angela, Antonio T., Marina C., La suor Donata aveva un bel da fare a tenerci a bada ma era giovanissima e ci riusciva benissimo.
Caterina, Luisa, Bruna C. addirittura ci conoscevamo fin da quando eravamo in fasce complici le mamme, zie e nonne molto amiche.
Poi alle elementari in via Morzenti, Giovanna, Paola, Antonia, Fausto, Pierfrancesco, Antonella, Giuseppe, Marco e tanti altri ma soprattutto Maurizio. Ecco non so quante volte abbiamo litigato, anche picchiato e capitava pure dai suoi cugini che abitavano di fronte a casa mia. Se ci penso adesso mi vien da ridere ma allora era un po' un dramma e davvero non sapevo che pesci pigliare e non riuscivo a capire il perchè non si andava d'accordo, ma si sa da piccoli ci si accapiglia per nulla. Ricordo i fidanzatini storici (che alla fine avevamo stabilito noi tutti che lo fossero e non so il perchè) lei era molto carina con due occhi chiari e le treccine nere, lui biondo occhi cerulei, il "bello della classe" alla fine si era deciso che Antonella e Giuseppe fossero la coppia ideale della classe della maestra Dina Rozza. Ovviamente Antonio L., Fausto S., Marco M. ed io abbiamo collezionato più note noi che tutti gli scolari che hanno frequentato la scuola Morzenti in decenni. Non so perchè nonostante la maestra ci divideva, anche da banchi separati e lontani riuscivamo a chiacchierare e prendere le note.
C'erano (e qui non faccio nomi senno mi uccidono) quattro bambine che immancabilmente prendevano sgridate dalla maestra e tutte le volte non sapevano lezioni e sbagliati i compiti.
Massimo, Giuseppe, Tino G., Gianluigi Q, Pietro S. ed io facevamo la stessa strada e passavamo nella "stretta" della basilica, ovviamente quando ci trovavamo lì, venivamo sgridati immancabilmente dalla zia di Giuseppe per il baccano che si faceva.
Che giorni belli nonostante tutto. Giovanna e Luisa erano le più vivaci, Paola la più paziente, Marina la più timida, Paolo E. pensava al calcio, Mariella giocava di nascosto con le bambole beccata più volte dalla maestra e tanto altro ancora. Ci sarebbe molto da dire ma rischierei di essere prolisso. Poi finite le elementari siamo stati divisi e altri compagni fecero parte di quegli anni di scuola pur mantenendo i contatti con chi non stava più con noi in classe.
E così arrivarono con me Angela, Patrizia, Francesca, Luigi, Renzo, Nini, Giuseppe C, Saverio Milly, eravamo più "grandi" e si ragionava in modo diverso. Renzo e Luigi erano i due "leader", Nini lo studioso perfetto, io ero sempre con Angela, Milly, Antonia e Domenico a combianre cose comiche.
Poi con le feste in casa aldilà della scuola, perchè allora non si andava in discoteca o balera come si chiamava prima dell'avvento della disco music, ci furono Ornella diventata col tempo la mia "sorella di fatto", Silvia la mia mancata fidanzata, Enrica e altri ragazzi., tra cui nuovamente Caterina e si formò una compagnia di almeno venti persone, sempre in giro a combinare guai, ma faceva parte del gioco, della gioventù.
So che ciò che ho scritto potrà apparire una banalità e anche ricordini senza alcun valore per altri, ma vorrei dedicare questo pensiero ai miei coetanei e compagni di viaggio di una vita, per dir loro che sono contento che ci siano, indipendentemente dai rapporti nel passato e che questa storia tra noi, che andrà avanti per tantissimi anni ancora, il nostro incontro due anni fa, ha fatto rivivere qualcosa di bello e sincero che non avevamo più ritrovato dentro di noi. Penso che scriverò qualche aneddoto ancora, storie di vari episodi che serviranno per farci divertire e ricordare dove ognuno di noi sarà protagonista di una vicenda vissuta così potremmo rileggerle un domani quando saremo un po' più vecchi, un abbraccio a tutti.