giovedì 12 dicembre 2019

ASPETTANDO CHE TU UN GIORNO ARRIVERAI



ASPETTANDO CHE UN GIORNO ARRIVERAI

Come tutte le mattine ho guardato dalla finestra il cielo, mi sono alzata sentendo la pioggia cadere sul tetto, la piacevole sensazione di tepore delle calde coperte, ha fatto stridio con il suono della sveglia. 
Peccato doversi alzare per andare al lavoro come ogni mattina ma fortunatamente oggi è venerdì e si finisce come sempre a metà pomeriggio.
Mentre finisco di bere il mio caffè latte, guardo il cielo grigio blu e quella pioggia sottile che scende sulle case, sulle strade e sulle auto di sotto. Ed aspetto che tu possa arrivare.
Il treno delle sette e quaranta è arrivato, c'è meno gente del solito, meglio così mi posso leggere il mio quotidiano senza sgomitare tra le persone maleducate che spingono nella ressa, intanto immagino quando arriverai.
Non amo molto i colori rifatti nei nostri uffici, troppo chiari, la luce troppo forte ma il capo ha deciso così e ci siamo adattati. Oggi troppa posta da evadere, i miei sottoposti per la maggior parte ammalati e il solito gruppetto che vuole prendere il caffè nel momento meno opportuno. E tu che sei nei miei pensieri.
Una pausa pranzo veloce ma questa volta con due colleghe simpatiche, uno sushi davvero buono e Laura che discute con Rita sull'ultima canzone di Elisa, andassero d'accordo una volta tanto, ed intanto penso ad una canzone per noi, quando arriverai.
Pomeriggio noioso mentre la pioggia cade ancora, evasa posta, consegnato tutto il lavoro della giornata al capo che stranamente oggi ha sorriso, programmato il lavoro per il lunedì, guardo l'orologio che segna le quindici e venti, tra poco più di mezzora si chiuderà e per tre giorni cercherò di rilassarmi lontano da tutti. Mi appoggio allo schienale della comoda sedia e penso a chissà quando arriverai.
La pioggia cade incessantemente mentre mi avvio al supermercato per la spesa, ho rifiutato un uscita con le amiche, avevo voglia di starmene al caldo questa sera con una cenetta già pronta e guardare in tv un episodio della mia vecchia serie preferita "Cold Case". E tu quando sarai qui passeremo insieme la sera del venerdì abbracciati parlando dei nostri sogni e desideri.
Sono le venti e cinquanta, fuori la pioggia è aumentata, il gatto dorme, la cucina l'ho rimessa in ordine, seduta sul divano mi gusto il telefilm e sul più bello suona il telefono, come sempre mia madre nel momento più sbagliato. 
"Si mamma, hai ragione... Certo che ho cenato, si si mangio non ti preoccupare. No domani non posso devo andare in palestra e poi ho delle commissioni... Come? Ah si va bene domenica mattina da voi, papà mi vuole vedere... Si si... Ciao".
Le solite cose ed intanto non ho capito chi ha sparato alla vittima, ma tanto so che quando ci sarai tu, me lo dirai.
Mi sveglio nel cuore della notte, un tuono mi ha destata improvvisamente e sento il bisogno di bere un po' di acqua, eccomi mentre sorseggio dal bicchiere appoggiata alla finestra mentre fuori c'è la notte con la sua pioggia e le luci gialle dei lampioni e penso a quando arriverai tu.

"Non so chi sei, non so come sei, non so quando arriverai, non so cosa mi dirai quando ci incontreremo... Ma sono sicura che presto ti presenterai nella mia vita, ragazzo dei miei sogni. Non ho fretta, vorrei solo che quando tu arrivassi, il tuo sorriso ed i tuoi occhi mi faranno innamorare perdutamente. Ti aspetto".

Le coperte sono ancora calde e mi rannicchio sorridendo nel letto mentre il sonno sta per tornare, domani sarà un sabato dedicato tutto a me stessa e... Chissà se sarà il giorni in cui tu arriverai nella mia vita.

Giampaolo Daccò Dos Lerèn

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