BRINDIAMO INSIEME
- Brindiamo insieme? Siamo soli qui... -
- Certo, anche se sono tutti in terrazza a festeggiare il nuovo anno. -
- Non amo la folla. -
- Nemmeno io, a proposito sono Patrick - la sua mano si porge verso di lui, una mano grande, scura come il suo viso, capelli ed occhi.
- Piacere Samuel. -
- Inglese o americano? -
- No israeliano e tu? -
- Olandese di origini ispaniche da parte di mamma. -
Sorrisi, la stretta di mano e gli auguri di buon anno tra i due uomini finirono nella camera di Samuel, il giovane dagli occhi verdi, capelli rossi e fisico sportivo.
La luce della luna nella calda camera illuminava i due corpi vicini come fossero i toni del chiaro/scuro, come un mantra d'amore.
I brindisi furono molti nel corso dei mesi successivi, una storia a cui neppure loro sapevano dare un nome.
Si rirovarono spesso a Tel Aviv, a Den Haag, molto di più a Parigi dove lavoravano a poca distanza, dove ognuno aveva mantenuto il suo appartamento.
Sembrava un amore che durasse nel tempo, Samuel amava quei tocchi di cristallo che quasi ogni sera scoccavamo prima della loro cena o di qualche festa, da soli, da amici, in famiglia.
Patrick, adorava quell'uomo che sembrava un angelo, un folletto uscito da qualche libro, occhi di gatto, la pelle macchiata di lentiggini e quel sorriso bianco.
Quasi un anno d'amore e poi a pochi giorni prima di Natale, Patrick gli aveva lasciato una lettera ed una foto: loro due che brindavano, la foto del loro primo incontro.
- Il nostro primo brindisi e non ce ne saranno altri Samuel. Sarò duro ma non posso fare altro: è finita. Perdonami se puoi ma non so darti spiegazioni e motivi ma... E' finita. Anche se non crederai sarai sempre nel mio cuore, non cercarmi più ti prego mio angelo.
Samuel aveva pianto? Aveva imprecato? Aveva... Non se lo ricorda, non vuole ricordarlo, un anno d'amore è poco o tanto, dipende sempre da come lo si è visstuto e Samuel, l'ha vissuto intensamente... Come una promessa non lo ha mai più cercato.
Notte di capodanno un anno dopo, Londra, festa aziendale, ricchi papaveri della finanza, modelle, signore ingioiellate, giovani rampanti senza scrupoli e vecchi impomatati al fianco di signore rifatte dal chirurgo plastico, quasi da sembrare dei mostri di cera.
Samuel da solo si era stancato delle chiacchiere dei colleghi, del lavoro e si era allontanto pensando di cambiare tutta la sua vita e trasferirsi definitivamente a Tel Aviv, le offerte non gli eraano mancate quando, voltando lo sguardo verso le poltrone poco lontane dal piano bar lo vede: Patrick.
Senza farsi notare si era appostato come un ladro dietro ad una colonna che portava verso le cucine di quel lussuoso albergo dove si svolgeva la festa milionaria dei "grandi".
Non lo vedevano ed intanto sorgeggiava il suo calice di champagne. Patrick era seduto di fronte ad un giovane uomo dai tratti americani, biondo, bello con la mascella tipicamente volitiva degli uomini d'oltre oceano.
Poteva sentire le loro parole mentre quasi tutti erano sul terrazzo a guardare l'imminente scoppio di fuochi d'artificio che avrebbero festeggiato l'anno nuovo.
- Brindiamo insieme? Siamo soli qui... -
- Volentieri gli altri sono tutti in terrazza a festeggiare il nuovo anno. -
- Non amo la folla. -
- Nemmeno io, a proposito sono Patrick - la sua mano si porge verso di lui, una mano grande, scura come il suo viso, capelli ed occhi.
- Piacere Robert. -
- Inglese o americano? -
- Americano di San Diego e tu? -
- Olandese di origini ispaniche da parte di mamma. -
Samuel aveva ascoltato le stesse frasi di due anni prima, nonostante il tuffo al cuore, un sorriso era apparso sul suo volto anche se avrebbe voluto piangere. Tutto uguale, tutto come due anni prima, il repertorio di Patrick non era fantasioso, Samuel aveva perso solo un anno di passione e forse di amore, ma ora dopo averlo visto con Robert aveva capito una cosa: avrebbe lasciato Londra, Parigi e l'azienda, sarebbe tornato a Tel Aviv, avrebbe accettato di lavorare per quella famosa multinazionale con uffici a Milano e Berlino. Si la sua vita avrà una svolta.
Si gira verso i due uomini ancora seduti a chiacchierare sul divano e mentre questi si cingevano a bridare ancora, Samuel aveva alzato il suo calice verso di loro:
- Buona fortuna Robert, buon anno d'amore. -
Giampaolo Daccò.