lunedì 21 maggio 2012

Primavera 6: GIORNATE DI PIOGGIA


Sant'Angelo Lodigiano, Maggio 1974.
Avevo appena ricevuto l'invito per la festa di compleanno della mia amica Silvia e subito dopo aver accompagnato a casa il mio amico Antonio, un'improvviso acquazzone mi colse in bicicletta, mentre mi stavo avviando verso casa. L'unico rifugio possibile furono i piccoli giardini posti accanto alla scuola elementare "Morzenti". Mi riparai sotto un grande albero mentre vedevo la gente correre via veloce mentre il rumore delle auto veniva coperto dallo scroscio dell'acqua. Il parco era deserto e la pioggia scendeva giù copiosa, con il giubbotto di jeans in testa la mia attenzione si spostò su un ombrello rosso che velocemente si spostava dietro la siepe alta verso il lungo viale alberato. Rividi me stesso ed alcuni piccoli amici fuori dalla scuola a fianco, avevamo 8 o 9 anni, gli stivali di plastica e le mantelle cerate di colori vari e quel profumo piacevole dell'erba bagnata e l'ombrellino rosso in mano. Da quella postazione mi mossi verso il cornicione della scuola e riuscii radendo il muro a salire i cinque gradini dell'edificio mettendomi sotto ad una delle porte di entrata, in quel mentre, da lontano scorsi E. e mi prese un tuffo al cuore, avevo preso una cotta pazzesca e quando vidi la sua figura venire verso la mia parte mi sentii il volto in fiamme. Non credetti ai miei occhi quando fece una corsa fin dove stavo io e mi sorrise salutandomi, "Accidenti che pioggia, anche tu bloccato qua a quanto vedo." Feci un sorriso che sembrava una smorfia accennando con il capo la mia affermazione. "Mi sa che dovremo fermarci un po' qui sotto finché non smette di piovere"... Silenzio mio, sempre col sorrisino stampato sulla faccia da idiota che mi ritrovavo in quel momento, annuendo come un bimbetto davanti alla maestra. "Sempre così loquace ultimamente Paolo?" Mi sorrise e sprofondai nei suoi occhi verdi. Dio come mi sentivo stupido e dopo aver sognato un momento come questo non sapevo che dire... Abbozzai un altro sorriso e finalmente dissi qualcosa: "Facciamo la stessa strada, ti vedo spesso passare davanti a casa mia anche se non è dalle tue parti..." Mi accorsi che arrossì leggermente, distolse lo sguardo,  che abbia colto nel segno anche io?..."
La sua risposta fu come l'acqua fredda che scendeva giù dal cielo "No è che la tua via essendo un senso unico faccio prima a tornare evitando semafori e altro..." Che delusione eppure quel rossore sul viso... "Ah senti, Claudio mi ha detto che stanno organizzando una serata al cinema con un po' di amici, perché non vieni anche tu visto che sei spesso con lui?" Inutile dire che accettai troppo in fretta promettendo di parlarne con Claudio subito non appena l'avrei visto. E. mi sorrise in modo strano, "Giovedì prossimo al cinema Centrale, poi andiamo a berci qualcosa al bar ok?" "Ok", presi la mia bici e guardai E. con la speranza di poter fare la strada insieme... "Scusami Paolo, ma purtroppo devo andare dai miei zii, faccio un'altra strada.. Ci vediamo." Era stato un colpo per me, potevamo fare quel chilometro vicini magari per conoscerci meglio invece... Salutai con un cenno di mano e guardai la sua figura girare verso l'oratorio e poi presi la mia bicicletta e velocemente presi la strada verso casa quando, girato l'angolo, vidi nuovamente l'ombrello rosso di prima andare velocemente verso il centro, sorrisi pensando a giovedì e pedalai in fretta giù per la discesa un po' più felice.

Nessun commento:

Posta un commento