mercoledì 13 giugno 2012

UNA SERA... TANTO TEMPO FA.

   Solo gli amici più cari sanno di quest'avventura capitatami nel lontano 1981, vi giuro che è vera anche se ha dell'incredibile:

Autunno 1981, era da molto che non volevo più parcheggiare l'auto di mio padre nei garage privati lungo il fiume Lambro e nonostante le insistenze dei miei di vincere la paura dell'estate precedente, non riuscivo a farlo. Era successo che sono riuscito a scappare con l'auto mentre qualcuno era in quel cortile buio, a quell'ora di notte a spaccare i finestrini e rubare le autoradio, rompendo le entrate dei box. Ricordo di aver sentito dei colpi contro la carrozzeria della mia auto mentre sgommando, fuggivo via da quella cosa tremenda. A velocità folle imboccai il senso unico dietro il castello, fermandomi davanti a casa rischiando uno scontro frontale. Convinsi mio padre di non andare  a controllare ed è stato meglio davvero, pensava ad una mia fantasia oppure alla fifa e si convinse di tornare a dormire, sarebbe andato l'indomani a controllare. Il giorno dopo ci furono stati danni e la polizia non era riuscita a trovare chi ha provocato tutto questo. Essendo molto giovane ebbi paura e non riuscii più a portare l'auto nel box.
   Quella sera d'autunno dopo aver passato la serata in discoteca ed aver riaccompagnato a casa Max, Graziano, Lucia e Luisella, tornai a casa, non so perché ma mentre mi stavo avviando decisi che avrei vinto quell'assurda paura. Imboccai il breve tratto a doppio senso e svoltai verso il fiume dove vicino c'erano i garage nel cortile. Sentii un brivido percorrermi la schiena ma cercai di non pensarci. Riuscii a portare l'auto al riparo, chiudere la saracinesca, fare il breve tratto del cortile ghiaioso, pur sentendo le gambe rigide e un leggero sudore lungo la schiena, ma ormai ero fuori in strada al sicuro, mi girai per chiudere il cancello quando sentii una presenza alle spalle. "E' fatta... Sono dietro di me." pensai, mi girai come un automa e fu lì che lo vidi. Un cane simile a quello della foto, seduto dall'altra parte della strada che mi guardava tranquillo. Tirai un sospiro di sollievo, lo salutai con un ciao e con un chi sei, lui che aveva degli occhi strani e grandi sotto il riflesso del lampione, alzò la zampetta anteriore muovendola come fanno i cani di solito... Si alzò e mi venne incontro, allungai la mano per accarezzarlo ma quello che fece, fu solo di riattraversare la strada allontanandosi da me. quando mi avviai, quella creatura simpatica mi seguì fin sotto casa, sedendosi davanti al portone del vicino di fronte, lo risalutai e lui si accucciò guardandomi fisso. Salii le scale stranito, da non credere un cane che mi segue, che si ferma vicino a casa, che non si fa accarezzare e che al mio saluto aveva risposto alzando la zampa. Quando fui di sopra, vidi mia sorella che stava bevendo un bicchiere d'acqua, mi aveva aspettato perché, riconoscendo il motore si era affacciata alla finestra ed aveva visto l'auto girare nella via che conduceva ai box, all'improvviso mi disse "Ho visto che avevi compagnia, ti ho guardato dalla finestra.". "Già..." risposi mentre lei fissava ancora la strada dai vetri chiusi. "E' ancora lì...". Che strano." risposi affacciandomi pure io. Il cane guardava su, ci fissò per un attimo e scodinzolando corse nuovamente verso il punto in cui lo incontrai, sparendo veloce dietro la curva della via.
Il giorno dopo chiesi ad un po' di vicini se avevano un cane così o per lo meno se l'avessero visto ma nessuno seppe dirmi qualcosa. Inutile dire che quel cane non l'ho più rivisto, non ebbi più paura a riportare l'auto nel garage e per un bel po' di tempo sperai di incontrarlo nuovamente ma più nulla. Sono passati più di trent'anni e ogni tanto ci penso ancora, chissà che fine abbia fatto e chissà di chi era, ma anche se potrà sembrare assurdo mi chiedo tutt'ora "Quel cane CHI era?", forse un piccolo angelo mandato da chissà chi che come compito doveva infondermi un po' di coraggio e compagnia solo per pochi minuti?

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