giovedì 14 novembre 2013

L'alba del primo mattino


Milano, 13 Novembre 2013

La luce dell'aurora ha lasciato spazio a quella più intensa dell'alba, sfumature rosa-dorate si infiltrano fra i grattacieli e palazzi che dominano la città. alcune luci si accendono ed altre si spengono, piccoli segni di vita di chi si alza, di chi appresta già a d uscire di casa per andare al lavoro, a scuola o solo per una passeggiata accompagnati dagli amici a quattro zampe. Aprendo le finestre sento l'aria frizzante entrare nelle stanze per togliere quella sensazione di chiuso della notte passata a dormire, alcuni podisti in tuta o pantaloncini corrono sul marciapiede verso il grande parco al di là del grande viale centrale. Li osservo pensando che dovrei anche io ogni tanto farmi qualche bella corsa per sentirmi in forma ma il freddo del mattino ben presto mi fa cambiare idea. Più tardi in bagno dopo la doccia finisco di farmi la barba e sento i portoni dei palazzi vicini aprirsi e richiudersi in modo frequente, la vita nella grande città sta iniziando velocemente come tutti i giorni. Mentre sto bevendo il mio caffè prima di uscire, guardo ancora dai vetri, molte finestre sono ancora illuminate, le persiane alzate e mi immagino la vita delle persone che vivono all'interno di quei grandi palazzi. Una tata che serve la colazione all'intera famiglia, in un altra ragazzini sistemano i libri negli zaini per affrontare una nuova giornata di scuola. In quell'altra casa due anziani davanti alla loro colazione commentano  i fatti del telegiornale del mattino trasmesso su qualche rete nazionale, mentre al piano superiore un giovane uomo si sta mettendo la cravatta e la giacca pronto ad uscire per prendere un taxi che lo condurrà all'aeroporto.
Fantasie che si perdono con l'ultimo sorso della mia bevanda, mi guardo attorno ed è tutto in ordine, chiudo le finestre e prendo le chiavi di casa, pronto ad uscire. Dall'atrio il vociare delle persone in strada danno un tocco di brio a questo nuovo giorno di lavoro e mentre mi chiudo il portone alle spalle mi appresto ad attraversare la strada per tuffarmi nel bar di fronte già pieno di gente. Alcuni colleghi mi stanno aspettando per la solita colazione: cappuccino, brioche ed una mezz'ora di chiacchierate e poi ognuno alle proprie mansioni.
La luce rosata ormai ha lasciato il posto all'azzurro tenue del mattino, Milano è pronta a ripartire freneticamente come tutti i giorni.


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