venerdì 10 gennaio 2014

Dedicato ad un AMICO

Vorrei raccontare una storia vera accaduta qualche tempo fa e che oggi una notizia datami, me l'ha fatta ricordare prepotentemente nella mente e soprattutto nel cuore, una storia che vuol essere una dedica ad un amico a cui ho voluto molto bene e che è stato tra i migliori che abbia mai avuto.
Giulio aveva tutto: cresciuto in una famiglia speciale, semplice ma leale e piena d'amore. Una casa in campagna piena di persone e di affetto. Col tempo era cresciuto in simpatia, fascino e piaceva molto. Alto, fisico atletico, occhi di un verde incredibile, gentile e disponibile, riuscì ad ottenere buoni voti a scuola e poi quel lavoro che nel corso degli anni l'ha spinto in alto, in un ruolo importante e soddisfacente. La nostra amicizia decennale cresceva sempre di più e con Giovanni formavamo il trio "G" e la cosa ci faceva ridere. Il suo incontro in quella primavera con Annarosa, la ragazza un po' spigolosa di carattere che col tempo diventerà sua moglie, poi la sua gioia più grande è stata la nascita di suo figlio, ne parlava sempre, era la sua fonte di vita.
Per un periodo fu felice, ma poi ci accorgemmo che qualcosa non andava, con gli anni si era ritrovato in un rapporto con sua moglie un po' difficile per il carattere di lei. Onesta, sincera, brava ma spesso dura e per un carattere gioviale come quello di Giulio era stato come metterlo in prigione e sempre di più raccontava di aver voglia di scappare. Con gli anni era diventato il parafulmine della famiglia, sua e quella di origine e in quegli occhi grandi e incredibilmente chiari si leggeva spesso tristezza, nonostante la sua ottima posizione, le sue vacanze intorno al mondo, le sue amicizie, non era più felice, non era più il nostro Giulio, quello che delle tre G era il più vivace.
Un giorno arrivò da me inaspettatamente, aveva il viso diverso più rilassato, sentivo che era successo qualcosa di bello o di particolare: si mise a raccontarmi dell'incontro con Laura, un incontro nato per caso nella città di lei dove lui si era recato per un convegno. Lei alta, mora, bella, simpatica ed anche nota nell'ambiente della moda, nel giro di poco tempo entrò nel suo cuore e lui nel cuore di lei. Si sentiva felice ma nello stesso tempo disperato perché aveva la responsabilità di una famiglia, Giovanni ed io non sapevamo proprio cosa consigliarli. 
Conoscemmo Laura e ne rimanemmo affascinati era la persona giusta per lui pensavamo, lui ebbe la fortuna di ottenere una trasferta di lavoro settimanale di due giorni nella città di lei, dove la sua azienda aveva delle filiali, così poteva vivere almeno quegli attimi preziosi di un amore nascosto. Laura separata ma legata ancora al marito per il lavoro sperava davvero di ricominciare una nuova vita con lui ed intanto passarono 4 anni in cui Giulio divideva la sua vita pubblica a quella segreta. 
Un giorno mi disse che questa storia incominciava a fargli male al cuore e spesso si sentiva oppresso nel petto dalla situazione, il figlio era ormai maggiorenne, la moglie aveva ottenuto una promozione molto importante per essere indipendente, quindi stava pensando di potersi rifare una vita con Laura. Mi disse che quell'oppressione che sentiva nel cuore sarebbe sparita dopo la decisione che avrebbe preso, io ne fui felice almeno tutto veniva chiarito e sistemato. Un venerdì di primavera venne a trovarmi sul lavoro per la pausa pranzo, mangiammo qualcosa insieme, un caffè al parco e in quella passeggiata mi disse che sabato sera  avrebbe parlato a sua moglie e avrebbe deciso di separarsi, Laura ormai lo aspettava e meritavano una felicità insieme. 
Mi accompagnò fino al mio ufficio e ci salutammo normalmente, non so perchè rimasi a fissarlo mentre stava andando via, ad un certo punto, si girò e mi salutò con la mano, una cosa mai fatta che mi lasciò un po' stranito.
Lunedì mattina arriva quella terribile telefonata di Giovanni con la voce spezzata: "Giulio non c'è più." Mi sentii male, non riuscivo a capire cosa mi stesse dicendo eppure era così chiaro, "Sabato sera" continuò "dopo aver mandato un messaggio a Laura, si era preparato il discorso da fare ad Annarosa, ma non appena la moglie gli si sedette accanto, un colpo al cuore lo aveva stroncato immediatamente, solo due parole disse - Mi sento male che dolore - poi finito tutto."
E' stato terribile, non riuscivo più a lavorare e chiesi un permesso ed incontrai Giovanni che oltretutto aveva appena parlato con Laura, Laura che fino a lunedì mattina non sapeva niente come me, che non sentendolo domenica immaginando la situazione con la moglie, telefonò sul lavoro e seppe crudelmente la notizia da una segretaria che era all'oscuro di tutto. 
Laura il giorno del funerale volle essere presente ma da lontano in modo che nessuno la vedesse, era con un'amica ospite in un albergo dal giorno prima ma non riuscì a vedere Giulio, non ebbe il coraggio di andare all'obitorio dove ancora si trovava. Uscì dall'albergo poco prima del funerale e caso strano del destino, o come disse lei "Giulio voleva che l'accompagnassi da sola per un pezzo prima di dirmi addio definitivamente."  nel momento che girò l'angolo della strada lo vide arrivare, vide quell'auto grigia con quella bara dentro che stava raggiungendo la casa di Giulio. Non immagino quanta forza d'animo abbia avuto in quel momento ma la seguì a fianco, sul marciapiede fino a quando vide quell'auto fermarsi davanti a quel bel palazzo elegante e tornò indietro raggiungendo l'amica che l'aspettava davanti all'albergo.
Giorni dopo Giovanni, Laura ed io ci ritrovammo insieme davanti alla sua lapide ognuno coi suoi ricordi mentre lui ci sorrideva dalla foto posta a pochi centimetri da noi, era incredibile, non potevamo crederci ancora pensavano, sperando che fosse solo un incubo. Da lontano vedemmo il figlio avvicinarsi con due donne e così ci allontanammo silenziosamente celandoci dietro ad alcune siepi per non farci vedere. Non ho mai saputo se Annarosa fosse venuta a conoscenza di qualcosa, se il messaggio che lui mandò quella sera a Laura fosse stato cancellato o meno, quest non lo abbiamo mai saputo, e sinceramente ancora oggi spero che Giulio lo abbia fatto.
Sono passati tre anni, è già da un po' che non vedo Giovanni, le tre G ormai non esistevano più da un pezzo, ognuno prese la sua strada senza capirne il perchè, come se con l'uscita di scena di Giulio si fosse spezzato qualcosa. Oggi ho avuto notizie di Laura per caso e mi è tornato il ricordo di lui, un grande amico che rimpiango tanto ancora oggi e che con questa storia ho voluto ricordarlo. Lo immagino ancora sorridente con quegli occhi incredibili e la sua risata contagiosa e posso solo dire una cosa, sei sempre con noi. Ciao Giulio.

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