venerdì 20 giugno 2014

Breve viaggio





Questa sera sono stato all'evento della presentazione di Livio Gambarini che fa parte della mia casa Editrice, un grandissimo successo letterario e sono felicissimo per lui, e faccio ancor ai miei compimenti e stima. Finito l'interventoe preso il suo libro, ho voluto usare i mezzi di superficie per tornare a casa, 40 minuti di tram ancora con il sole e poi il tramonto alle spalle. Era molto che non lo facevo e mi sono ritrovato su quel tram silenzioso ad osservare le persone sedute ed in piedi accanto a me. Quante realtà, quanti volti diversi, modi di vestire ed ognuno con la sua storia alle spalle, alcuni ragazzi gay pettinati alla moda che probabilmente andavano a qualche festa, due ragazze alte e bellissime sedute davanti, abbronzate, quasi svestite e di fianco sulla sinistra due signori stranieri con le sporte della spesa di una nota catena. Più in là tre ragazzini ridevano leggendo messaggi sui loro cellulari. Una donna sola dallo sguardo triste e dai capelli rossi stava due sedili più in là, pensosa ma triste. In piedi un signore ben vestito con valigetta e soprabito sulle braccia e due altre donne in pantaloni e camicia parlavano fittamente tra loro e come due veline un po' avanti negli anni: una bionda ed una mora. Improvvisamente mi sono sentito solo, guardavo il libro in mano, i miei pantaloni nuovi e la camicia bianca, le scarpe belle corredate con cintura e portafoglio e mi sono chiesto per la prima volta "Che ci faccio in questa città?"... La mia città, mi sono quasi spaventato è come se non mi appartenesse più eppure poco dopo in strada, quelle poche centinaia di metri che mi divideva dalla fermata del tram a casa mia, altre persone passeggiavano vicino a me, il calore della sera mi ha risvegliato i sensi e solo in quel momento ho capito quanto mi piace Milano... Eppure per un attimo....

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