NON PUO' FINIRE COSI'
(Chi sono io? Forse un uomo come tanti? Oh può anche essere ma quando spendi settantasei anni della tua vita, lucidamente su una sedia a rotelle, in un istituto dove, nonostante ti vogliano bene e sei curato in modo quasi sublime, messo a letto e a volte imboccato, davvero come tanti non lo sei veramente se non con la mente ed il cuore.
Mi chiamo Jaan vivo in un paese del nord Europa, in un posto verde e bellissimo, dove la natura è ancora viva.
Abbandonato alla nascita perché non avevo tutti gli arti nel modo giusto, la mia famiglia non ha sentito il dovere di farmi crescere come milioni di bambini e quindi meglio di un istituto di lusso che cosa poteva esserci?
Ricchi si ma non in grado di sacrificarsi fino in fondo e che colpa ne hanno? Nessuna solo quella di non capire, forse di vergognarsi ed inoltre ho avuto anche la "sfortuna" di essere omosessuale, di amare con il cuore e mente ma non con il corpo che non sente gli stimoli giusti.
Sinceramente mi vien da ridere.
Eppure in questi lunghi decenni, ho studiato, fatto cose utili, aiutavo gli altri ad accettare tutte le problematiche che la nostra condizione offre.
Poi avevo conosciuto persone simpatiche tramite un gioco in internet e dai personaggi che avevo creato e con cui avevo vissuto le avventure inimmaginabili con loro, queste persone dopo esserci conosciuti in quei lunghi mesi di divertimento, sono venute a farmi visita nella vita reale e si era creato un gruppo di amici molto affiatati che si son voluti e si vogliono bene ancora oggi.
Amici di tutte le età che sono come me e altri che sono come tutti quelli che lavorano, corrono, ballano e tante altre cose... Fino a che avevo incontrato lui.
Lui che era come me, in tutto e per tutto, arrivato nell'istituto in cui io vivevo, molti anni fa e con lui ho vissuto tutto l'amore possibile tranne quello fisico ma pur sempre appassionato.
Non ero più solo.
Nigel, il mio coetaneo, il mio compagno di giochi, di vita, di complicità, di lunghe chiacchierate, di avventure in porti virtuali, magnifici e noi sognavamo di essere davvero lì, di vivere tutte queste magie.
Un giorno adulti, un giorno bambini, un'altra volta pirati, poi guerrieri, antichi romani, indiani metropolitani di Parigi...
Ci credevo fino a ieri che potevo vivere una vita magnifica fingendo che fosse quella reale. Ma ieri era accaduta una cosa...)
- Jaan?.... - l'infermiere che si occupa di me era entrato con un viso scuro, subito avevo pensato che fosse successo qualcosa di serio. Pochi giorni prima tutti qui avevamo fatto la solita procedura delle analisi semestrali e visite varie dai dottori specialisti. Forse qualcosa di brutto riguardava me, avevo pensato con il terrore che stava salento dallo stomaco fino alla mente - Jaan ti devo dire una cosa ma cerca di stare tranquillo ti prego. -
-Tranquillo? Mi entri con quella faccia, dici queste parole, pochi giorni fa abbiamo fatto un check-up e non mi devo preoccupare?... -
- Senti caro, non si tratta di te... -
Avevo avuto paura di quello che mi avrebbe detto tra poco.
- Nigel lo hanno ricoverato d'urgenza al St. Albaart Hospital e... -
- No no no no no... Non lui. - ero scoppiato in un pianto mentre Karl si era avvicinato abbracciandomi. - Che cos'ha? -
- E'... una cosa molto seria Jaan... Un carcinoma avanzato e forse... ha ancora qualche mese di vita, e... -
- Dio mio come faremo ora? - erano state le mie parole prima del pianto.
(Ed ora eccomi qui, davanti a lui che mi sorride seduto su quel letto bianco in una anonima sala asettica di quell'odioso ospedale.
Sorride ma gli occhi sono tristi e credo stia pensando ciò che penso io: "Che faremo ora?"
Di sicuro starò vicino a lui finché posso ma senza di lui non so se sopravviverò anche io dopo che...
Gli amici ci hanno scritto, quelli virtuali e non, ci stanno molto vicino con vero e sincero affetto, lo so in quanto siamo subissati di messaggi e telefonate per primo Johnny quello più caro, come un fratello per me.
Tra poco saremo con loro nel nostro gioco e vivremo, finché ce la farà il mio caro amico, fantastiche avventure.
Ecco Nigel ed io con i nostri portatili, stiamo entrando in quel bellissimo mondo virtuale, ce lo hanno permesso qui...
E subito il posto tutto verde dove abbiano la casa e il lago, qualche amico è già li che ci aspetta.)
- Ehi Nigel, Jaan siete arrivati finalmente, c'è anche nostro nipote Elois e mio fratello Lee con me. Vi va di andare sul monte Everest con una seggiovia tutta fatta di cristallo? - ci chiede Johnny appena gli siamo davanti, mentre con i suoi "parenti" ci aspettava in riva al lago.
- Come no... - risponde Nigel - Io non vedo l'ora di essere in cima, ma... Qualche caprone non ci darà mica una cornata sul sedere vero? -
Tutti ci mettiamo a ridere, una nuova avventura è iniziata, e la voglio vivere con Nigel... Finché durerà.
(Ho voluto cambiare nomi e situazioni per non far riconoscere le persone ma, la storia che ho scritto è vera, e spero che Nigel stia ancora tra di noi per molto tempo soprattutto per Jaan.
L'ho scritto perché lo meritano, è giusto far sapere che esistono altre realtà e grandi amicizie ed amori "diversi" anche se normali. Che si possono vivere fantastiche avventure pur virtuali mantenendo i piedi e la testa nella realtà.
Il mio abbraccio è tutto per loro, perché sono persone speciali.
Con tanto affetto a Jaan e Nigel.
Il loro nipote A.)
Giampaolo Daccò (A.)