lunedì 2 dicembre 2013

La PIETRA FILOSOFALE


LA PIETRA FILOSOFALE:

La Pietra filosofale è il Sacro Graal degli alchimisti, non solo per via del suo presunto valore, ma anche perché certe qualità della stessa sono affini a quelle della sacra reliquia. In molti, nel corso della storia, sono partiti alla ricerca di questa misteriosa "pietra", ma nessuno a quanto pare è mai riuscito nell'impresa. La ricerca della Verità è stato ed è ancora oggi lo scopo di molti centri iniziatici. Fulcanelli, personaggio enigmatico che potremmo identificare con Jean-Hulien Champagne (1877-1932), scrive:

Tra i più celebri centri d'iniziazione di questo tipo citeremo gli ordini degli Illuminati, dei Cavalieri dell'Aquila nera, delle Due Aquile, dell'Apocalisse; i Fratelli Iniziati dell'Asia, della Palestina, dello Zodiaco; le Società dei Fratelli neri, degli Eletti Coëns, dei Mopsi, delle Sette-Spade, degli Invisibili, dei Principi della Morte; e poi i Cavalieri del Cigno, istituiti da Elia, i Cavalieri del Cane e del Gallo, i Cavalieri della Tavola rotonda, della Genetta, del Cardo, del Bagno, della Bestia morta, dell'Amaranto, ecc.

Non sappiamo se qualcuno di questi centri ebbe mai successo. Alcuni grandi iniziati, come Nicolas Flamel e il Conte di Saint-Germain, probabilmente giunsero molto vicini alla verità, ma anche il loro nome, alla fine della loro esistenza, venne scolpito su delle lapidi. Infatti, si dice che la Pietra filosofale doni la vita eterna a chi la possiede, proprio come il Graal. Tale potere era strettamente connesso a quello di poter trasformare il semplice metallo in oro. Per fare ciò occorreva però avere una Conoscenza assoluta delle leggi naturali. A tale livello si poteva giungere scoprendo la Pietra filosofale, perché solo questa era (ed è) in grado di donare l'onniscienza, almeno secondo gli alchimisti e i filosofi del passato. Si tratta in pratica di un circolo vizioso, un ostacolo che nessuno, a quanto pare, è mai riuscito a superare. Un enigma apparentemente senza soluzione. Solo la Conoscenza assoluta avrebbe infatti permesso la trasmutazione del vile metallo in oro, che si credeva fosse un materiale perenne. Così, in maniera analoga, la Pietra filosofale avrebbe donato la vita eterna all'essere mortale che ne sarebbe entrato in possesso, avrebbe trasformato la materia in spirito. Ma questa Conoscenza assoluta continuava (e continua ancora oggi) a essere preclusa all'umanità. Ciò che possiamo fare è solamente cercare di avvicinarci a essa, passo dopo passo, grado dopo grado, nei limiti delle nostre possibilità. Non tanto per il venale intento di trasformare il piombo o il mercurio in oro, piuttosto perché "fatti non fummo per vivere come bruti, ma per seguire Virtù e Conoscenza", come scrisse Dante Alighieri nel XXVI canto dell'Inferno. L'uomo nasce per conoscere, spinto da una naturale curiosità che è tutta umana. Da questo punto di vista, la Pietra filosofale, così come il Sacro Graal, smette di essere un oggetto reale, fisico e materiale, per divenire un simbolo.
Ognuno di noi nella sua vita compie un cammino iniziatico, chi più, chi meno; inconsciamente o con coscienza. L'oggetto della nostra ricerca ci è pressoché oscuro, eppure lo bramiamo ardentemente. Ciò ci rende vivi perché, come diceva Giacomo Leopardi, ciò che è veramente piacevole è il desiderio e non la realizzazione dello stesso.
Una delle leggi fondamentali dell'alchimista è credere che tutto ciò che sta in basso sia specchio di quel che si trova in alto. Troviamo scritto questo nella Tavola di smeraldo, attribuita al leggendario Ermete Trismegisto. In parole povere, vengono messi in rapporto tra loro il microcosmo, cioè l'uomo, con il macrocosmo, ossia Dio. Ma, attenzione: la divinità degli alchimisti esula dalla religione. Si tratta del Grande Architetto, che dirige il tutto come un direttore d'orchestra; del creatore delle leggi naturali della vita. In sostanza, chi conosce se stesso, conosce le regole che muovono l'Universo. "Nosce te ipsum" (Conosci te stesso) affermavano infatti grandi iniziati del passato come Lao-Tzu (VI secolo a.C.) e Socrate (469-399 a.C.).
Molte persone credono di conoscere il mondo magari senza mai essersi guardati allo specchio. Nei nostri occhi c'è l'universo. Solo quando riusciremo a cogliere la magia che c'è in noi, potremo iniziare il nostro cammino iniziatico, con il fine di avvicinarci alla Verità suprema.
Il processo iniziatico, da che mondo è mondo, segue sempre le stesse regole di base. Il neofita non conosce se stesso, non si apprezza, è un diverso, è incompleto, ma è suo desiderio elevarsi. Il rituale lo porta a morire simbolicamente, a scendere al centro della Terra, nei sotterranei del suo "io", a scoprire se stesso interiormente. In seguito torna alla luce, resuscita simbolicamente dotato di una nuova consapevolezza. In passato, tali cerimonie si svolgevano realmente, in luoghi sotterranei e suggestivi. Spesso ritroviamo tracce di questo rito ancora al giorno d'oggi. Basti pensare alla Divina Commedia dantesca, che per l'autore (e per il lettore) è un viaggio alla scoperta del proprio "io" passando dall'Oltretomba, come già era successo a Enea, a Mitra, a Gesù Cristo, a Hiram Abif, il primo maestro della Massoneria. La discesa negli inferi è simbolo di introspezione. Nell'oscurità della propria coscienza veniamo uccisi dalla consapevolezza per rinascere a nuova vita. Quando apprendiamo una grande verità, diciamo addio a chi eravamo per divenire un'altra persona. Questo fa parte del nostro cammino iniziatico. Ancora oggi, nei rituali massonici, il neofita viene ucciso simbolicamente in cerimonie spesso molto macabre, per poi resuscitare all'interno della loggia, pronto a iniziare la sua scalata graduale fino al 33° livello della "piramide". Un'immagine abbastanza chiara di questo tipo di rituali ci viene fornita dalla pellicola statunitense The Skulls, di Rob Cohen, nella quale il protagonista è chiamato a far parte della misteriosa società segreta dei Teschi, che ha "sfornato" e continua a "sfornare" molti politici e presidenti statunitensi.
La caverna è il luogo dell'apprendimento. Dante durante il suo viaggio iniziatico nell'Oltretomba apprende numerose verità. Spesso, le società segrete utilizzano locali sotterranei per le loro cerimonie. Già Aristotele (384-322 a.C.) impartiva ai suoi studenti una conoscenza esoterica (segreta), al contrario di quella che avrebbe rivolto al pubblico (che era essoterica, cioè libera). Éliphas Lévi, in Storia della magia, scrive:

Le grandi prove di Menfi e di Eleusi avevano lo scopo di formare re e sacerdoti, affidando la scienza a uomini coraggiosi e forti. Allora si scendeva in oscuri sotterranei dove di volta in volta bisognava attraversare ceppi accesi, corsi d'acqua rapidi e profondi, ponti mobili gettati sugli abissi, tutto senza lasciare spegnere o lasciarsi sfuggire una lampada di mano. Chi tremava o aveva paura non avrebbe mai rivisto la luce; chi passava coraggiosamente attraverso tutti gli ostacoli veniva ricevuto tra gli iniziati e iniziato ai piccoli misteri. Ma rimaneva da provare la sua fedeltà e il suo silenzio e solo dopo qualche anno diventava epopto, titolo che corrispondeva a quello di adepto.

La morte iniziatica simboleggia la trasformazione alchemica, il passaggio dal piombo (mortale) all'oro (immortale), perché "La Conoscenza ci rende liberi". Al contrario del massone, l'alchimista è solo, e ciò che impara lo impara da sé, passo dopo passo, sperimentando. Entrambi tuttavia hanno un unico obiettivo: la Conoscenza.

Un luogo iniziatico in Italia ad esempio è Damanhur, per alcuni una comunità, per altri una setta, fondata nel 1975 da Oberto Airaudi a 15 chilometri da Ivrea e 50 da Torino. Il luogo principale del centro è il Tempio dell'Uomo: un luogo sotterraneo che si estende per 70 metri in profondità. Un luogo iniziatico, strutturato in sette ambienti diversi, di concezione egizia, celtica e pagana in genere. "Nelle sale si eseguono riti segreti, danze, concerti, meditazioni. Il cuore del mistero è costituito dalla sala dell'alchimia, nella quale si mette in atto una speciale concentrazione che permette di programmare le reincarnazioni." Almeno, secondo i cittadini della comunità, ormai numerosissimi, che tra le altre cose hanno anche una loro moneta e uno stile di vita esemplarmente ecologico. "A Damanhur si crede realmente che gli elementi della natura siano animati da folletti, gnomi, ondine, salamandre, silfidi e fate da evocare con rituali adeguati." Una delle sette sale del tempio sotterraneo, la Sala dell'Uomo, è stata concepita per custodire, mantenere e proteggere il Graal, che secondo la concezione damanhuriana sarebbe un ricettacolo di tutte le energie, capace di mutare forma a seconda del momento, delle esigenze.
Nell'eco-società di Damanhur, chi "conosce" il Graal, conosce le leggi della magia, che avrebbero avuto origine ancor prima degli Egizi, al tempo di Atlantide. Il Graal sarebbe la Pietra filosofale, perché in grado di trasformare qualunque cosa in oro, ovvero, di purificarla. Uno degli scopi del tempio sotterraneo di Damanhur sarebbe proprio quello di permettere agli iniziati una maggiore e migliore conoscenza del Graal, che è già in noi e attende solo di essere svelato.

Esoterismo: Sfere di CRISTALLI o SPECCHI


SFERA DI CRISTALLO o SPECCHI

Esperienze di chiaroveggenza e di viaggi astrali possono essere effettuate benissimo anche con l'ausilio di specchi e bocce di cristallo ma questo, è bene specificarlo, è esclusivamente riservato a coloro che hanno già sulle spalle un lungo tirocinio ed una buona esperienza con i SIMBOLI TATTWA.
A volte, lo studente che trova difficoltà con certe pratiche di meditazione e di concentrazione può rivolgersi a questi esperimenti, con molta cautela e con gradualità, in quanto lo specchio può rivelarsi più utile per aspetti peculiari. La magia degli specchi richiede comunque uno sforzo di volontà considerevole e un grosso impiego di energia da parte dell'operatore. Lo stesso vale per la sfera di cristallo, questa ad esempio verrà acquistata in negozi specializzati e va benissimo quella: "LA COPPA DELL'ACQUA". si potrà seguire i consigli che Francis Barrett riportò nel "MAGNUS": "Procurati un buon cristallo da un mastro vetraio, chiaro e trasparente, della grandezza di una piccola arancia (5-6 cm di diametro) che sia globulare, perfettamente regolare; in seguito, quando avrai il cristallo, puro e limpido, senza alcuna macchia ed opacità, prendi una sottile lamina d'oro ed inserisci in essa il cristallo nel mezzo; quidi, sistemala su un piedistallo d'ebano o di avorio, poi inciderai sulla lamina, intorno al cristallo, un cerchio con un esagramma, un pentagramma e una croce e, di seguito, il nome TETRAGRAMMATON: sull'altro lato della lamina incidi dentro un cerchio i nomi: MICHAEL-GABRIEL-URIEL-RAPHAEL".
Barrett raccomanda poi di segnare i nomi dei sette Pianeti e dei sette angeli corrispondenti con i relativi Sigilli ed anche i nomi dei Quattro Re dei Quattro Angoli del Mondo.
Ad ogni buon conto, anche se non è tutto perfetto, l'importante è che la sfera contenga dell'Acqua Lustrale opportunamente magnetizzata. Queste sono le varie fasi di questo esperimento (che valgono anche per la visione nello specchio).

1. Concentrazione.
2. Visone
3. Entrata nella Soglia
4. Viaggio Astrale.

Erbe "Magiche": INCENSO DI VENERE

INCENSO DI VENERE

. E' l'incenso che protegge l'amore e dona serenità, sentimenti e sensualità se sprigionato attorno, profumo intenso ed esotico.

. PREPARAZIONE: 
- Legno Comune 700 grammi.
- Olibano 350 grammi
- Legno di Sandalo 250 grammi
- Cinnamomo 250 grammi
- Mirra 125 grammi
- Radice di iris 75 grammi
- Salnitro 60 grammi

. Mescolare bene il tutto e soprattutto, se possibile, al tramonto o all'alba di venerdì, per ottenere maggiori risultati.

Erbe "Magiche": GINESTRA

GINESTRA

. CORRISPONDENZE: è posta sotto l'influenza planetaria del SOLE. La GINESTRA è il profumo personale di coloro che sono nati nella seconda decade dello SCORPIONE (10°-20°).

. USO MAGICO: combatte le malattie ed allontana le disgrazie. Lo si utilizza in preferenza nei sacchetti talismanici per profumare i composti vegetali.

Erbe "Magiche": MUSCHIO

MUSCHIO

. CORRISPONDENZE: è sotto l'influenza di SATURNO ed è il profumo per eccellenza dei nativi della seconda decade del segno della BILANCIA (10°-20°).

. USO MAGICO: il MUSCHIO è un profumo molto penetrante, prettamente maschile. E' molto usato nei rituali segreti e difficili ed ha un effetto afrodisiaco piuttosto notevole. Qualche volta trova impiego anche nei riti di Magia Nera.

Erbe "Magiche": MELISSA


MELISSA (Melissa Officinalis)

Erba della famiglia delle Labiate che assomiglia un po' alla menta selvatica. Si tratta di un piccolo cespuglio che può arrivare fino a 60 cm di altezza, perenne, coperto da una fitta peluria: le foglioline, ovali e dentellate, sono delicatamente profumate e ricordano il limone. I fiori sono minuscoli, bianchi a tre lobi e maturano in estate. La Melissa è diffusa in tutta Italia dove la si conosce anche con il nome di CEDRONELLA.

. CORRISPONDENZE: Vegetale posto sotto il dominio di VENERE.

. USO MAGICO: dalla MELISSA si estrae un olio essenziale utilizzato anche in cosmetica. E' un ottimo talismano d'AMORE, ma va lavorato in ore opportune perché ottenga effetti desiderati. La tradizione magica afferma che la MELISSA va raccolta dopo il giorno di S. GIOVANNI, verso mezzogiorno. Per i suoi legami con VENERE questa erba si presta bene per confezionare sacchetti talismanici o per vitalizzare l'acqua del bagno.

martedì 19 novembre 2013

LUCA

LUCA
Luca era un bambino dolce, bello dai grandi occhi azzurri, gli piaceva correre nei prati e nei boschi, giocare con gli amichetti e le bambine del suo vicinato. Era intelligente, vivace e si sentiva solo, vivere con la nonna gli pesava e poteva vedere i genitori solo nei week end, in quanto erano in giro per lavoro in tutta Italia.
Luca amava disegnare e stare seduto in giardino a guardare le stelle e sognare, poi a sei anni la sua vita cambiò, i genitori decisero di fermarsi in quella grande città.
Papà lavorava in uno studio importante, la mamma collaborava ma spesso riusciva a rimanere a casa e lui iniziò ad andare a scuola.
Che bello, quanti bambini, quanti amici e che belle le materie che si studiavano, disegno, storia, geografia però non capiva perché ogni volta che incrociava gli occhi di suo padre una volta a casa, sentiva astio e non capiva perché solo la mamma ogni tanto gli faceva le coccole, mentre con le due sorelle, papà era dolcissimo.
Poi il tempo passava, suo padre era sempre più freddo, soprattutto quella volta quando Luca disse che voleva praticare dello sport, atletica mentre il genitore insisteva per il calcio: "Atletica! Roba da femminucce." si era sentito dire.
Il giorno prima del suo decimo compleanno finalmente capì perché già da un po' di tempo veniva isolato dagli amici e si ritrovava a parlare o giocare con due o tre amichette Sandra, Marina e Giulia, in classe nell'intervallo aveva rinnovato a tutti l'invito per una piccola festa a casa sua il giorno dopo. Antonio gli rise in faccia e le sue parole furono un colpo nello stomaco: "A casa di una donnetta? Ahahah crescerai culattone caro Luca se non lo sei già."
Giulia disse "Cretino, solo un idiota come te può dire questo." Luca uscì dall'aula inseguito dall'amica, mentre lei cercava di consolarlo lui si chiedeva il perché di quelle parole. Più tardi a casa volle raccontare alla mamma quello che era accaduto a scuola, lei senza abbracciarlo rispose: "Son cose da bambini, passerà. E' tutta invidia perché sei bello ed intelligente."
Da quel giorno la sua vita si fece un inferno "Non crescermi frocio." gli fu detto da suo padre quando lo vide a 12 anni pettinarsi i capelli lunghi "E se se lo sei cerca di uscire presto di casa, non voglio finocchi qui."
Molti erano i cattivi scherzi che gli venivano fatti, il peggiore sono state le botte di un gruppo di teppisti fuori dal palazzo dove abitava Sandra.
Luca visse una vita d'inferno, dovette cambiare scuola, evitare le vie o luoghi dove chi lo conosceva, crudelmente lo prendeva in giro davanti alla folla. Luca voleva morire, voleva uccidere chi gli stava facendo del male, solo Giulia e Sandra gli furono vicine amiche di sempre. Il padre non gli parlava quasi più, si vergognava di lui, lo sentì dire a sua madre "Meglio un ladro in casa che quello."
Arrivarono i 18 anni, poi i 20 e Luca lavorava in una città vicina dove nessuno lo conosceva, dove si era fatto un piccolo giro di amici e spesso la sera poteva andare a divertirsi nei locali dove non avrebbe avuto mai più nessun problema.
Poi stranamente nella sua città conobbe una persona con cui riuscì a instaurare prima un bellissimo rapporto di amicizia poi qualcosa di più, un bacio, un abbraccio, a Luca sembrava di toccare il cielo, finalmente qualcosa in cui credere, qualcosa che poteva cambiare la sua vita e con quel qualcuno avrebbe costruito il suo futuro.
Quel qualcuno una sera gli sorrise caldamente e lo invitò nella sua casa fuori città, loro due soli, per un week end dove finalmente avrebbero chiarito tutto, Luca nel pomeriggio del venerdì preparò la sua borsa cantando felice, non vedeva l'ora di stare con quel qualcuno. Solo Giulia non ne era molto convinta, un posto isolato anche se l'altro, Luca lo conosceva già da settimane, ma poi nonostante i dubbi fu felice per lui e l'abbracciò.
Quel sabato mattina pieno di sole, un sole d'autunno tiepido inondava di luce dorata le colline, illuminava la strada dove tra poco sarebbero arrivati a destinazione.
Quel qualcuno prese la sua borsa e condusse Luca fino in casa, era una costruzione molto bella, in pietra e legno e dal retro si poteva passare lo sguardo su tutta la pianura, si abbracciarono.
Dopo pranzo, Luca fu condotto da quel qualcuno nel salotto vicino al camino, un tepore scaldava i loro corpi finché quel qualcuno incominciò a spogliare Luca e quando il ragazzo fu completamente nudo davanti all'altro, da una porta che accedeva alla cantina apparvero tre altri ragazzi col sorriso cattivo. Quel qualcuno si rimise la camicia, si alzò e si mise di fianco a quelli. Luca si sentì perduto, aveva capito che quella era solo una trappola e sentì il cuore spezzarsi.
Frocio. Culattone (subito uno schiaffo sulla testa). Finocchio. Feccia Umana (e un calcio violento arrivò alla gamba sinistra). Luca cercò di non piangere, cercò di alzarsi prendere i pantaloni e fuggire ma dopo non vide più nulla. Sentiva pugni e sputi sul corpo, forse era arrivata finalmente la sua fine.
Davanti al pronto soccorso la madre piangeva nel vedere il volto tumefatto del figlio, Luca non disse a loro che successe nella villa, non fu per paura e per le minacce. Buttò via portafogli e borsa raccontando di essere stato picchiato e derubato, il padre fece partire la denuncia contro ignoti. Giulia due giorni dopo voleva sapere la verità e lui guardandola negli occhi disse con voce incolore "La verità è solo questa, non ce n'è nessun altra." lei tremò nel vedere il gelo in quello sguardo limpido e capì che Luca non fu mai più lo stesso.
Quando due mesi dopo prese il treno per partire definitivamente alla volta della metropoli dove aveva trovato lavoro e alloggio, Luca sulla banchina si ritrovò solo con sua madre, una delle sorelle e Giulia, due ore prima sua padre gli mise in tasca delle banconote "Potrebbero servirti, si sa mai" gli disse freddo, Luca voltò le spalle dicendo grazie e una volta in auto le fece cadere sul sedile di nascosto.
Giulia pianse ma lo abbracciò forte "Scrivimi appena arrivi, appena potrò verrò a trovarti." poi il treno partì e scomparve nella campagna fuori città.
Incontrai Giulia qualche tempo fa e dopo qualche chiacchiere su di noi, chiesi di Luca "Sta bene, ora vive a Berlino, ha un compagno già da 8 anni e pensano di sposarsi, collabora con lui in uno studio di architettura ed è felice, spesso vado a trovarli, sono contentissima per lui.".
 "Salutamelo tanto se lo senti, non lo vedo da quella volta..." lei mi guardò con un sorriso amaro, poi mi fissò negli occhi.
"Tu sai chi sono stati vero?" non dissi nulla feci solo una smorfia con la bocca "Capisco..." rispose lei rassegnata, l'abbracciai promettendoci di vederci qualche volta e mi girai a guardarla mentre saliva sul tram.
Ho voluto dedicare questo racconto a Luca, un amico perso tantissimi anni fa per colpa di pregiudizi e cattiveria umana che ancora non si è spenta e forse mai si spegnerà. Se si parla tanto di rispetto ed uguaglianza perché esistono ancora queste cose?

GpDS.

.

giovedì 14 novembre 2013

L'alba del primo mattino


Milano, 13 Novembre 2013

La luce dell'aurora ha lasciato spazio a quella più intensa dell'alba, sfumature rosa-dorate si infiltrano fra i grattacieli e palazzi che dominano la città. alcune luci si accendono ed altre si spengono, piccoli segni di vita di chi si alza, di chi appresta già a d uscire di casa per andare al lavoro, a scuola o solo per una passeggiata accompagnati dagli amici a quattro zampe. Aprendo le finestre sento l'aria frizzante entrare nelle stanze per togliere quella sensazione di chiuso della notte passata a dormire, alcuni podisti in tuta o pantaloncini corrono sul marciapiede verso il grande parco al di là del grande viale centrale. Li osservo pensando che dovrei anche io ogni tanto farmi qualche bella corsa per sentirmi in forma ma il freddo del mattino ben presto mi fa cambiare idea. Più tardi in bagno dopo la doccia finisco di farmi la barba e sento i portoni dei palazzi vicini aprirsi e richiudersi in modo frequente, la vita nella grande città sta iniziando velocemente come tutti i giorni. Mentre sto bevendo il mio caffè prima di uscire, guardo ancora dai vetri, molte finestre sono ancora illuminate, le persiane alzate e mi immagino la vita delle persone che vivono all'interno di quei grandi palazzi. Una tata che serve la colazione all'intera famiglia, in un altra ragazzini sistemano i libri negli zaini per affrontare una nuova giornata di scuola. In quell'altra casa due anziani davanti alla loro colazione commentano  i fatti del telegiornale del mattino trasmesso su qualche rete nazionale, mentre al piano superiore un giovane uomo si sta mettendo la cravatta e la giacca pronto ad uscire per prendere un taxi che lo condurrà all'aeroporto.
Fantasie che si perdono con l'ultimo sorso della mia bevanda, mi guardo attorno ed è tutto in ordine, chiudo le finestre e prendo le chiavi di casa, pronto ad uscire. Dall'atrio il vociare delle persone in strada danno un tocco di brio a questo nuovo giorno di lavoro e mentre mi chiudo il portone alle spalle mi appresto ad attraversare la strada per tuffarmi nel bar di fronte già pieno di gente. Alcuni colleghi mi stanno aspettando per la solita colazione: cappuccino, brioche ed una mezz'ora di chiacchierate e poi ognuno alle proprie mansioni.
La luce rosata ormai ha lasciato il posto all'azzurro tenue del mattino, Milano è pronta a ripartire freneticamente come tutti i giorni.


giovedì 31 ottobre 2013

Astronomia 40: CANCER


Cancro
Mappa della costellazione
Mappa della costellazione
Nome latinoCancer
GenitivoCancri
AbbreviazioneCnc
Coordinate
Ascensione retta9 h
Declinazione20°
Area totale506 gradi quadrati
Dati osservativi
Visibilità da Terra
Latitudine min-60°
Latitudine max+90°
Transito al meridiano20 febbraio, alle 21:00
Stella principale
NomeAltarf (β Cnc)
Magnitudine app.3.5
Altre stelle
Magn. app. < 30
Magn. app. < 649
Sciami meteorici
Costellazioni confinanti
Da est, in senso orario:
Il Cancro (in latino Cancer, "granchio", abbreviato in Cnc) è una delle dodici costellazioni dello zodiaco. Il Cancro, nonostante sia una costellazione di dimensioni medie, è poco luminoso, ed effettivamente non assomiglia ad un granchio. Si trova tra iGemelli ad ovest ed il Leone ad est. A nord si trova la Lince, a sud il Cane Minore e l'Idra.


Stelle doppie


La costellazione del Cancro abbonda di stelle doppie, molte delle quali sono facili da risolvere anche con piccoli strumenti.
  • Una facile coppia ottica, composta da stelle in realtà non legate fra loro, è quella composta da 53 Cancri e 55 Cancri, poco ad est della stella ι: si tratta di due stelle di sesta magnitudine, visibili ad occhio nudo come un unico astro di quinta grandezza, ma risolvibile anche con un binocolo in due astri di simile magnitudine; la componente più settentrionale è la 55 Cancri, nota per il suo ricco sistema planetario.
  • Il sistema di ζ Cancri è uno dei più conosciuti della volta celeste, essendo una particolare stella multipla: le due componenti principali, di magnitudine 5,05 e 6,2, sono separate da 5" d'arco e si presentano entrambe giallastre; un potente telescopio è in grado di rilevare che la componente primaria è a sua volta una doppia, con componenti di magnitudine 5,6 e 6,0 separate da meno di 1". Attorno alla componente secondaria orbita poi un'altra stella, non rilevabile però con telescopi amatoriali.
  • ι Cancri è un'altra coppia, molto semplice da risolvere dato che le due componenti, di quarta e sesta grandezza, sono separate da quasi messo primo d'arco.
  • φ2 Cancri è una coppia formata da stelle di magnitudine identica fra loro, separate da poco più di 5", entrambe bianche.
  • HD 72945 è una stella di magnitudine 6,0 che possiede una compagna di settima grandezza a circa 10" di separazione, dunque facile da risolvere.


Principali stelle doppie
Nome
Coordinate equatoriali all'epoca J2000.0
Magnitudine
Separazione
(in secondi d'arco)
Colore
AR
Dec
AB
ζ Cancri A-B08h 12m 13s+17° 38′ 53″5,636,020,7g + g
ζ Cancri AB-Cc08h 12m 13s+17° 38′ 53″5,056,205,9g + g
24 Cancri08h 26m 40s+24° 32′ 03″7,027,815,7g + g
φ2 Cancri08h 26m 47s+26° 56′ 08″6,306,325,2b + b
HD 7294508h 35m 51s+06° 37′ 13″5,997,2510,3g + g
ι Cancri08h 46m 42s+28° 45′ 36″4,026,5730,04g + ar
66 Cancri09h 01m 24s+32° 15′ 08″5,98,34,6b + b
HD 7817509h 07m 27s+22° 58′ 51″6,97,37,6g + g

Stelle variabili


Il Cancro ospita al suo interno un buon numero di stelle variabili, in massima parte alla portata anche di piccoli strumenti amatoriali.
Fra le Mireidi la più brillante è la RR Cancri, che quando è al massimo della luminosità è di sesta magnitudine, dunque visibile anche con un piccolo binocolo; in fase di minimo è invece di undicesima grandezza e può essere scorta solo con un telescopio.
Fra le nuberose semiregolari spicca la BP Cancri, che in un periodo che si aggira sui 40 giorni oscilla di alcuni decimi di magnitudine attorno alla quinta grandezza; le sue variazioni possono anche essere osservate ad occhio nudo, avendo altre stelle come riferimento. Un'altra semiregolare è la X Cancri, che in circa 195 giorni oscilla fra quinta e la settima grandezza: in fase di massimo è visibile anche ad occhio nudo.
Sono presenti anche alcune variabili pulsanti: la VZ Cancri è una variabile RR Lyrae che oscilla di alcuni decimi di magnitudine attorno alla settima grandezza, dunque ben apprezzabile con un binocolo, mentre la BI Cancri una stella del tipo α2CVn, visibile anche ad occhio nudo ma dalle variazioni troppo contenute.
Principali stelle variabili
Nome
Coordinate equatoriali all'epoca J2000.0
Magnitudine
Periodo
(giorni)
Tipo
AR
Dec
Max.Min.
R Cancri08h 16m 34s+11° 43′ 34″6,711,8361,60Mireide
T Cancri08h 56m 40s+19° 50′ 57″7,610,5482:Semiregolare (Stella al carbonio)
V Cancri08h 21m 43s+17° 17′ 07″7,513,9272,13Mireide
W Cancri09h 09m 53s+25° 14′ 54″7,414,4393,22Mireide
X Cancri08h 55m 23s+17° 13′ 53″5,67,5195:Semiregolare (Stella al carbonio)
RS Cancri09h 10m 39s+30° 57′ 47″6,27,7120:Semiregolare pulsante
RT Cancri08h 58m 16s+10° 50′ 43″7,128,660:Semiregolare pulsante
VZ Cancri08h 40m 52s+09° 49′ 27″7,187,910,1784Pulsante (RR Lyr)
BI Cancri08h 44m 45s+10° 04′ 54″5,535,654,116Pulsante (α2CVn)
BM Cancri08h 13m 09s+29° 39′ 24″5,585,714,2359Eclisse
BP Cancri08h 26m 44s+12° 39′ 17″5,415,7540:Semiregolare

Oggetti del profondo cielo



L'ammasso aperto del Presepe.

Il Cancro in particolare è ben noto tra gli appassionati di astronomia per ospitare il Presepe (M44), un ammasso aperto dalla forma caratteristica, che contiene anche la stella ε Cancri; dista circa 520 anni luce ed è di terza magnitudine, ben visibile ad occhio nudocome una macchia di aspetto marcatamente nebuloso e granuloso. Un binocolo anche di piccole dimensioni è in grado di risolverlo completamente in stelle. Un altro ammasso aperto, M67 (vicino ad Acubens, α Cnc), è uno dei più vecchi ammassi conosciuti, con oltre 10 miliardi di anni; si tratta di un ammasso esteso e debole, con circa 100 stelle. Dista circa 2700 anni luce ed è di settima magnitudine, visibile quindi con un binocolo.
Sono presenti nel Cancro anche diverse galassie, di cui poche appaiono però alla portata di piccoli strumenti; l'unica di un certo interesse è NGC 2775, una galassia spirale gigante individuabile verso in confine con il Leone e l'Idra.
Principali oggetti non stellari[4][5][2]
Nome
Coordinate equatoriali all'epoca J2000.0
TipoMagnitudine
Dimensioni apparenti
(in primi d'arco)
Nome proprio
AR
Dec
M4408h 40m :+19° 41′ :Ammasso aperto3,195Presepe
M6708h 51m 24s+11° 49′ :Ammasso aperto6,130
NGC 267208h 49m 24s+19° 04′ :Galassia11,23,0 x 2,8
NGC 277509h 10m 18s+07° 02′ :Galassia10,34,3 x 3,3

Sistemi planetari


La stella 55 Cancri possiede uno dei sistemi planetari più studiati: è il secondo più esteso conosciuto dopo quello di Gliese 581, con ben cinque pianeti, ed è stato il più grande conosciuto prima del settembre 2010; 55 Cancri è una stella doppia, in cui la primaria è una nana gialla con una massa leggermente inferiore a quella del Sole, mentre la secondaria, situata ad oltre 1000 UA da essa, è una nana rossa. I pianeti orbitano attorno alla primaria e il meno massiccio di essi ha una massa paragonabile a quella del pianetaNettuno; il più massiccio invece è quasi quattro volte più grande di Giove. Nel 2009 è stato scoperto un pianeta orbitante attorno alla stella HD 73534.
Sistemi planetari
Nome del sistema
Coordinate equatoriali all'epoca J2000.0
Magnitudine
Tipo di stella
Numero di pianeti
confermati
AR
Dec
HD 7353408h 39m 16s+12° 57′ 37″8,24Subgigante gialla1 (b)
55 Cancri08h 52m 36s+28° 19′ 53″5,96Nana gialla5 (b - c - d - e - f)

Mitologia



Il Cancro in Uranographia di Johann Bode. In centro a esso c'è l'ammasso stellare Praesepe, con ai lati le stelle Asellus Borealis e Asellus Australis.
Il granchio è un personaggio minore in una delle fatiche di Eracle (il nome greco di Ercole). Mentre Eracle lottava contro il mostro dalle molte teste di nome Idra nella palude vicino a Lerna, il granchio emerse dalla melma e partecipò all'attacco mordendo il piede dell'eroe che lo calpestò furiosamente riducendolo in poltiglia. Si dice che per questo suo modesto contributo alla storia, la dea Era, nemica di Eracle, gli abbia riservato un posto fra le stelle dello zodiaco. E come si addice a un personaggio di così poca importanza, quella del Cancro è la meno brillante delle costellazioni dello zodiaco, con nessuna stella che supera la quarta grandezza. La stella Alfa del Cancro si chiama Acubens, che in arabo significa «chela».
Due delle stelle che formano la costellazione si chiamano Asellus Borealis e Asellus Australis, nomi latini che significano «asino del nord» e «asino del sud», che hanno leggende proprie. Secondo Eratostene, durante la battaglia tra gli dèi e i Giganti che seguì la sconfitta dei Titani, gli dei DionisoEfesto e alcuni loro compagni arrivarono in groppa ad asini per unirsi alla mischia. I Giganti non avevano mai sentito i ragli degli asini prima di allora e furono messi in fuga da quel rumore, credendo che un qualche mostro spaventoso stesse per essere sguinzagliato contro di loro. Dioniso sistemò gli asini in cielo, a entrambi i lati dell'ammasso stellare che i Greci chiamarono Phatne, la Mangiatoia, dalla quale sembra che gli asini stiano mangiando. Tolomeo descrisse Phatne come «la massa nebulosa nel petto». Oggi agli astronomi questa massa stellare è nota con il suo nome latino Praesepe, ma più comunemente è l'Alveare (praesepe significa sia «mangiatoia» che «arnia»). Nei paesi orientali (soprattutto Cina e Giappone) quest'ammasso era considerato il punto di contatto fra il mondo umano e l'aldilà attraverso cui passavano i defunti.

Il tropico del Cancro è la latitudine terrestre in cui il Sole è in posizione verticale a mezzogiorno il 21 di giugno, il solstizio d'estate. Ai tempi degli antichi Greci a quella data il Sole si trovava tra le stelle del Cancro, ma l'oscillazione della terra sul suo asse, la precessione, ha spostato il solstizio d'estate in un punto sul confine tra i Gemelli e il Toro.
La Costellazione del Cancro compare insieme al Monte Tricorno sulle monete euro slovene da cinquanta centesimi, poiché la data di indipendenza di questa nazione si festeggia sotto il segno del Cancro (il 25 giugno).