lunedì 15 ottobre 2018

NEL SILENZIO... IL VENTO


Dedicato a due persone speciali.

NEL SILENZIO... ILVENTO

Un silenzio ovattato portato da leggere folate di un vento freddo d'inverno, la spiaggia davanti ai suoi occhi, grigia come il cielo non lo aiuta a rendere serena quella sua giornata.
Un pomeriggio strano, dove D. aveva preso un permesso da quel posto dove doveva svolgere un lavoro se non pesante, almeno difficile da sopportare.
Si era svegliato presto quel mattino, con l'idea fissa di passeggiare solitario sulla spiaggia del mare poco distante, dopo aver attraversato i binari del treno, mentre la stazione pesarese era piena di frettolosi pendolari.
E' il giorno del suo diciannovesimo compleanno.
Lontano da una famiglia disastrata, lontano dai suoi pochi amici e da una cittaidna ipocrita piena di preconcetti, una scelta la sua di incominciare una nuova vita nonostante la sua igovane età, tanto nessuno lo avrebbe ne cercato ne rimpianto. 
La sabbia umida, i gabbiani nel cielo e poco lontano alcune barche che partono dai loro moli verso quella distesa d'acqua stranamente calma.
Le cabine di legno colorate di un indaco leggero, di una stazione balneare sono vicine e come attratto da qualcosa, D. si avvia verso la loro direzione.
Una panca azzurra riparata dal vento tra il porticato del bar e quella cabina chiusa del bagno sono ora il suo riparo, il suo rifugio, il lato dove può guardare il mare livido lasciandosi cadere una lacrima.
"Buon compleanno D., diciannove anni e sembrano un'eternità."
Mentre pensa a questo si mette il volto tra le mani, sapore amaro di gocce che dai suoi occhi verdi scendono sulle labbra e sulle gote cadendo poi per terra.
Nessun ragazzo così giovane dovrebbe stare solo, nessuno dovrebbe piangere di dolore e di solitudine nel giorno del suo compleanno.
All'improvviso una mano lieve, una dolce carezza arriva silenziosa come il vento, sui suoi capelli.
Nessuno spavento ma subito togliendo le mani dal viso alza lo sguardo verso chi ha fatto improvvisamente quel gesto così tenero.
"Non volevo spaventarti D., vedendoti da lontano ti ho seguito... Sapendo che oggi per te è un giorno particolare, volevo capire il perché ed il come avresti passato questa giornata di permesso visto che qui sei solo e la tua famiglia è lontana. Perdonami ma è stato un mio gesto istintivo prima."
D. guarda quel l'uomo, uno dei suoi datori di lavoro, il più giovane, quello dal sorriso brillante ed il meno dispotico e rigido.
"Grazie signore, non mi sono spaventato ma non mi aspettavo ne lei ne... la sua carezza. Credevo di essere solo." gli risponde con un sorriso strano.
F. guarda quel ragazzo, lo aveva sempre tenuto d'occhio e din considerazione da quando pochi mesi prima era entrato a far parte di quella società di cui lui, era uno dei fondatori.
"Sua moglie non c'è?"
F. sorride: "No è andata dai suoi con i ragazzi, avevano faccende da sbrigare e non ne avevo voglia di sorbirmi mia suocera e le sue lamentele."
D. sorride, quell'uomo dagli occhi penetranti e dai modi di fare decisi era davvero un esempio per lui, D. ha sempre pensato che vita e che percorso abbia avuto F. nella sua vita per diventare a soli trentaquattro anni l'uomo che è ora e come abbia creato quell'importante società, ciò rappresenta nell'ambito sociale.
La suaammiraizone per F. va oltre al semplice rispetto, voglia di arrivare come lui ed invidia bonaria, no era qualcosa di più... Forse. 
alzo lo guardo verso il cielo ed all'improvviso sente tra le mani un oggetto leggero racchiuso in un involucro di velluto sottile.
I suoi occhi guardano ora quel pacchetto tra le sue dita e di scatto si volta verso quell'uomo.
"Buon compleanno ragazzo mio, un piccolo gesto da parte mia. Non si passa una giornata così da soli e senza regali, ti pare?"
"Io... Io non so che dire dott..."
"Nessun dottore o signor in questo momento, sarò  per te sempre d'ora in avanti F., ma solo solo in privato." d'istinto l'uomo accarezza una guancia del giovane.
In un istante una volata fredda di vento scompiglia i capelli di entrambi e si ritrovano abbracciati stretti mente le loro labbra si sfiorano.
"Ed ora?" pensa D. guardando quel giovane uomo negli occhi, quell'uomo le cui guance si sono leggermente arrossite da quell'inaspettato gesto fatto da entrambi.
"Ed ora?"
Da lontano lassù nel cielo, solo i gabbiani possono vedere nuovamente un abbraccio tenero tra i due, chissà cosa stanno dicendosi in quel momento.
Intanto nel silenzio... il vento continua il suo percorso tra la spiaggia ed il mare,  con le sue folate leggere.

Giampaolo D.


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