mercoledì 6 novembre 2024

OPINIONI POLITICHE O FORSE UMANE


 OPINIONI POLITICHE O FORSE UMANE

Il mio non vuole essere un discorso politico di parte o una feroce critica ne dalla una parte democratica ne dalla una parte dittatoriale, è solo un'analisi per ora, come ancora libero cittadino mondiale e soprattutto italiano.
Quello che differenzia tutto da quando ero ragazzo (ma forse eravamo 3/4  miliardi di persone e non 8,5 come ora) che votavano pochi partiti e parlo i vari stati non come gli US o UK che ne hanno due, e politici che pur gestendo a modo loro il tutto, professavano una politica vera con cognizione di causa con errori e giuste decisioni, una politica seria dove ai tempi quando ho votato la prima volta, i votanti per diritto erano anche l'85%, mentre ora spesso non si supera il 40/50% (stanchi di votare il nulla o il peggio credendo alle promesse prima delle elezioni).
Quindi al giorno d'oggi ci sono migliaia di partiti, solo in Italia superano i 50 più o meno, alcuni spariscono poco dopo e portano via voti a chi potrebbe decidee come governare.
Quello impresionante sono le persone che non votano ragionanado ma solo per il fatto che il politico di turno promette ad alcune categorie di popolazione (che vogliono sentirsi dire quello) e toglie ad altri, come se i cittadini indipendentemente dal ceto sociale, eocnomico siano diversi dagli altri mentre invece non è così.
Ora abbiamo dei governi mondiali (tranne pochissimi tprendo ad esempio la Finlandia e Nuova Zelanda, grandi stati che fanno molto per il loro popolo) governati da ambiziosi uomini e donne che spesso non sanno cosa vuol dire politica e bisogni del cittadino anzi, arrivano al punto di decidere in modo dittatoriale per soddisfare il loro "potere e comando e diventare grandi (per andare dove poi, non si sa)", invandendo nazioni, chiudendo la bocca spesso con la morte gli oppositori democratici.
Ma quello che fa paura a parte alcuni paesi dove vige la legge militare o religiosa e nessuno ha possibilità di cambiare qualcosa, sono i popoli cosiddetti abitanti di paesi liberi o democratici dove votato a casaccio e di pancia senza comprendere a volte il pericolo che incombe sulla propria patria.
Assistiamo a religiosi che si intromettono in politica, governatori che incrementano armi, presidenti attaccati che non appena si difendono allo stesso modo vengo additati come assassini dimenticandosi di chi per primo ha ucciso e poi ovviamente, si perde il senso della misura.
Ed intanto le persone che "non contano" muoiono di fame, di malattie, di mancanza di struture e si è creata tanta violenza tra i giovani arrabbiati che non pensano di avere un futuro.
Questo futuro è fatto di violenze, di incomprensioni e varie forme di razzismo peggiore di quelli del passato.
Io da Italiano non discuto ciò che è successo negli US, già abbiamo noi politici soprattutto di sinistra che non riconosco più ed una destra che cerca di sistemare (magari non nel modo più corretto ma ci tentano) quello che in 12 anni ha distrutto la sinistra di memoria corta, la quale non vede i propri errori ma è abituata da decenni a dare la colpa ad altri come sempre ( preciso che non sono schierato politicamente).
Ecco il mio stupore è verso la popolazione di persone comuni che ormai hanno perso il punto vero di vista sulle loro esigenze e bisogni ma seguono "comandanti" che insultano e si arroccano dietro la loro arroganza facendo si che su 197 paesi Mondiali, almeno 180 sono davvero messi male e avanti così.
Non so cosa succederà nel prossimo futuro a parte i volta faccia già in atto per assicurarsi comunque un accordo con il "nemico" di turno, ho un'età che non mi lascia tanti anni nel futuro e poter contribuire o fare  tante cose (gli adulti quasi anziani come me ormai non contano molto se non sei di famiglia potente o ricchissimo), è terribile ciò che succederà alle nuove generazioni che verranno messe all'oscuro della vera storia, verità e soprattutto il reale significato di DEMOCRAZIA e LIBERTA' forse mai esistite davvero.
Auguri a tutti sperando di non pagare un prezzo troppo alto nei prossimi tempi.
Giampaolo Daccò Scaglione

giovedì 17 ottobre 2024

MARIA SARI, LA MORA


 MARIA SARI, LA MORA

La mia nonna paterna.

Vorrei dedicare questo racconto a Lei, Maria, la mia nonna-mamma che mi aveva cresciuto come ha cresciuto le mie cugine Maria Teresa ed Anna che la chiamavano zia-mamma, perché il 16 ottobre era stato il suo compleanno.
Aveva solo 43 anni quando nacqui io ed era una giovane donna che sembrava mia madre anziché la nonna, la chiamavano con il soprannome dei sui genitori MARIA LA MORA (Maria la scura in pratica) come fosse un unico nome
I MORI o precisamente I MORU era il soprannome dato alla famiglia della mia nonna paterna, un soprannome di origine (dopo varie ricerche effettuate) legato al cognome indo-arabo-iraniano e probabilmente qualche avo era di quelle zone in quando il cognome da Saari si era trasformato in Sari appena nata l'Italia dove molti cognomi furono "italianizzati".
Era la penultima di 8 fratelli (cinque maschi e tre femmine) di cui ricordo quasi tutti i nomi che scriverò in dialetto della zona del paese dove abitavamo (userò la u perché si parlava una sorta di dialetto catalano tipico dei Tùpern di Sant'Angelo Lodigiano e dove era nata la Santa Francesca Cabrini nostra vicina di casa, di cui ora ne è uscito un film).
Gli zii si chiamavano: ziu Angelèn, ziu Pepèn (Giuseppe che aveva l'asinello e la piccola fattoria), ziu Tanèn, zia Rùsina morta a quasi (100 anni), ziù Tugnèn (mio padrino e papà di Maria Teresa ed Anna citate poc'anzi), ziù Carlén e una sorella maggiore maggiore morta a venti anni di cui il nome proprio non rammento.
I bisnonni, I MORU (dialetto), erano Annetta Baretti (una trovatella abbandonata davanti all'ospedale di Pavia San Mattero nel 1877 e Pietro Sari di Borghetto Lodigiano salumiere nato nel 1880.
Torniamo dopo questa lunga spiegazione a nonna Maria.
Lei era bella, non alta ma formosa e molto sensuale, aveva sposato nonno FRANCESCO DACCO' di cui io scoprii il nome vero alla sua morte a 52 anni perché tutto lo chiamavano col soprannome Neghér (il nero anche lui dopo altre ricerche di origini franco/spagnole /marocchine) per cui lo chiamavo sempre nonu Neghér.
Ebbero tre figli, due femmine morte subito poco dopo la nascita e mio padre Mario Vittorio chiamato Marièn e non Negher (chissà il perché).
Nonna dopo varie vicissitudini con nonno che non era uno stinco di santo ma che a differenza di mio padre mi amava alla follia e più volte quasi picchiava mamma e nonna se mi toccavano. Nella sua breve vita non fece in tempo a vedere la nascita di mia sorella che prese il suo nome.
Nonna Maria dopo aver cresciuto le mie cugine si occupò con l'altra nonna di Francesca ed io.
Era molto premurosa, si sacrificava per tante persone ed era molto amata in paese, aiutava anche persone che non si meritavano nulla, tant'è che che mamma quando la vide dare denaro ad una sua amica falsa, caccio la donna da casa sua e sgridò nonna Maria.
La domenica a mezzogiorno quasi sempre ci ritrovavamo a casa sua a pranzare. La mia famiglia, l'altra nonna con sua sorella, gli zii Tugnèn e Rosalba e le mie cugine con fidanzati e altre persone.
Era una favola per me e Francesca.
Nonna aiutava tutti, di buon cuore ma era anche una che si faceva rispettare, un giorno una pazza che abitava nello stesso cortile e litigava con tutti (a cui avevano tolto la figlia perché veniva picchiata con il bastone della scopa) l'aggredì e nonna si difese dandole sulla testa un colpo di mestolo, finirono dai carabinieri e ne uscì una gag del tipo "I legnanesi" con il maresciallo (amico di papà) che rideva come un pazzo lasciando libere le due donne capendo la situazione perché nonna disse al maresciallo che non aveva picchiato la pazza con il mestolo ma con il cassùl (mestolo in dialetto).
Maria la Mora, la mia carissima nonna non ebbe una vita sua intima e personale facile ma era stata felice (dopo la morte del nonno) di aver avuto un uomo accanto per qualche anno, un uomo che (data la mia età anche se sapevo tutto) lo chiamavo zio Piero ed era il suo fidanzato anche se in quei tempi lontan e moralisti non si poteva dire.
Ho un ricordo speciale, una stupenda vacanza, l'ultima (l'anno prima della sua morte) al mare con lei, lo zio Piero e mia cugina Maria Teresa e data la giovane età di nonna e zio Piero, in albergo ad Igea Marina facevamo finta che fossero i miei genitori anche se poi arrivarono i miei e si scoprì l'inganno tra le risate dei proprietari dell'albergo ed alcuni ospiti.
Era stato un periodo bellissimo ed intenso vissuto con nonna e le persone che abitavano nel suo cortile, era proprio amata da tutti e sempre con quel sorriso sulle labbra e gesti generosi. Poi...
Poi un giorno non si sentì bene e la portarono a Pavia nell'ospedale dove trovarono sua madre in fasce davanti al portone, il San Matteo e le diagnosticarono un terribile male che la portò via per sempre quattro mesi dopo. Quel giorno funesto quando la operarono era il 16 febbraio (giorno e mese che odierò per sempre) quando anni dopo lo stesso giorno e mese morì mia madre, mori zio Pepèn, zia Cecchina, scoprirono la leucemia a mia sorella Francesca, il mio miglior amico ebbe un incidente mortale in macchina e mio padre fu ricoverato all'ospedale di Lodi per uno dei primi casi di covid che ancora non era conclamato definitivamente.
Perché ho voluto ricordare con tanti aneddoti la mia carissima nonna Maria la Mora? Perché il 16 ottobre era il suo compleanno, perché aveva donato amore a tutti noi senza chiedere nulla in cambio neppure quando stava già male e senza togliere niente a nessun altro parente , i suoi nipoti a cui era più legata eravamo: io, Francesca, Maria Teresa ed Anna, Maria Teresa figlia di zio Carlèn, Silvia, Enrico che abitava a Milano ed Enrico di via San Martino), la sua semplicità, generosità, la sua caritatevole compassione ed aiuto per gli altri l'aveva fatta unica, tant'è che la mia cara amica Costanza Morzenti la cui madre era una delle più care amiche di nonna, me l'ha ricordata dicendo che sua madre la descriveva come una donna speciale, unica che sembrava non invecchiare mai. Purtroppo la sua vita fini a soli 55 anni in una serata di tarda primavera, tra il nostro dolore ed il vuoto che aveva lasciato. Lei il perno i tutti noi, con la sua scomparsa disgregò la famiglia nel giro di pochi anni ma tutti se la ricordano ancora adesso la bella e sensuale Maria la Mora (detta anche nonna-mamma o zia-mamma).
Con un grande affetto e per sempre tuo nipote Paolino la peste.

(Nonna Maria a 16 anni)
(Foto di Miro)

venerdì 11 ottobre 2024

LA VITA, UN SOFFIO DI VENTO



 LA VITA, UN SOFFIO DI VENTO.

Dalla prima foto alla seconda sono passati esattamente trentotto anni, ovvio che la prima è stata leggermente rimessa a posto in quanto rovinata e fu scattata da un amico mentre eravamo nella sua casa in collina nel piacentino. La seconda pochi giorni fa a casa senza ritocchi ma con la luce giusta, un tocco di vanità per celare qualche difettuccio.
La cosa che mi sorprende è sempre la stessa quando ho un ricordo o capita di vedere una foto del passato: di come il tempo voli in fretta anche se non è proprio così, è un'illusione, il tempo passa normalmente con periodi che sembrano lunghi e periodi che passano velocemente, questi soprattutto quando si è in uno stato di serenità e gioia.
Immaginiamo per un attimo di voltare il viso guardandoci dietro le spalle ed ecco come un soffio di vento possiamo intuire che cinque, dieci, venti, trent'anni solo volati via con tutto il loro bagaglio bello e brutto che abbiamo passato e ci si chiede:
"Com'è potuto passare tutto così in fretta"?
E come ho già scritto poc'anzi, è solo un'illusione e se ci fermiamo a pensare comprendiamo che gli eventi accaduti, che le cose fatte o non fatte, persone e cose sono scivolate dentro, passate vicino oppure viaggiando insieme nel modo normale, nei tempi giusti e mentre alcuni, diciamo la maggior parte sono finiti nel dimenticatoio, lontano da noi o in chissà quale altro posto, poche cose di questo passato sono ancora presenti.
E' giusto che sia così, sono queste le esperienze che indipendentemente dal nostro cambiamento fisico, ci hanno donato la capacità ed evoluzione per affrontare il futuro o quello che sarà.
Se cerco di guardare avanti non vedo nulla se non nella mente qualche mio progetto o desiderio ma di fronte a me c'è sempre una strada vuota ed io che la percorro con in mano una valigia vuota da riempire, cogliendo qui e la ciò che mi verrà donato o tolto, ciò che sceglierò o lascerò andare. Oppure una lavagna bianca e tanti gessetti colorati da usare giorno per giorno, mese per mese, anno per anno fino alla fine ed è lì che si formerà il disegno del futuro proprio.
Mi piacerebbe avere la fortuna di invecchiare bene ma questo non dipende solo da me, dipende anche da molti fattori esterni oltre alle mie decisioni, l'importante è non perdere mai se stessi e migliorare sempre anche se in questo mondo difficile bersagliato da notizie quasi sempre negative per far colpo e così rovinare molte anime deboli nascondendo quelle benne (e sono tante e servirebbero ad diventare più positivi e meno arrabbiati), dobbiamo però ricordarci che solo noi possiamo farlo guardandoci nel cuore e nell'anima ed usare la mente nel modo giusto per noi stessi.
E la vita un domani sarà volata via come un soffio di vento senza rimpianti.
Giampaolo D.S.

giovedì 19 settembre 2024

E SE FOSE STATO DIVERSO?


 E SE FOSSE STATO TUTTO DIVERSO?

Guardo il mio visto ritratto su un foglio di cartoncino bianco, dipinto con carboncino e due matite a lamina piccola e media, tutto sommato molto veritiero a com'è ora il mio viso.
Quello che invece devo dire che oltre al bel disegno ed ad un viso ancora  piacente nonostante la vicinanza dell'età della vecchiaia, c'è qualcosa che oscilla tra il dolore, la struggente malinconia, un pizzico di serenità, la consapevolezza di una maturità raggiunta con fatica ed i tentativi di sogni realizzati in parte e finiti a volte così come un soffio di vento, per un mio errore sia di valutazione che di comportamento o per lo sgambetto di qualche furbo ambizioso che sapendo farci ha mi creato dei danni non più aggiustabili.
Che vuol dire questo? Cosa potrebbe significare tutto ciò? Forse il titolo di questa confessione:
"E SE FOSSSE STATO TUTTO DIVERSO?"
Diverso nel senso di essere riuscito a capire errori, persone sbagliate, fatte scelte diverse avendo l'opportunità di tornare indietro e cambiare le cose?
Oppure aver avuto il coraggio di passare sopra a qualcuno pur di ottenere i miei vantaggi, sfruttare le persone senza pensare a cosa avrebbe portato loro e magari finalmente avere una vita appagata dal lusso, dal benessere, ed essere riuscito ad arrivare dove volevo e magari con un successo sfolgorante mietendo "vittime" intorno a me?
Pensiero allettante se tutto si potesse fare e cioè se si potesse tornare indietro ma...
Mi chiedo: e le cose che il destino ti ha messo davanti come compito da risolvere, tutto quello che non c'entra niente con le tue ambiziose ed egoiste decisioni del tipo: vivere dalle nonne perché i tuoi erano troppo giovani per occuparsi di te soprattutto con un padre che non ti ha mai voluto bene ne considerato?
Una madre bellissima ma vittima della sua debolezza, di se stessa e di un uomo egoista, finendo poi in un vortice di una terribile malattia che l'ha portata per trentadue, dico trentadue anni  ad essere come un vegetale di cui dieci di quegli anni passati su un letto come una bambola inerme?
Una sorella andata via troppo presto per un lunga malattia e non hai potuto salvarla nonostante il midollo fosse compatibile perché il suo cuore non ha retto alle chemioterapie?
Ai due fratellini nati morti alla fine del concepimento che se fossero ancora in vita non sarei solo come un cane randagio?
E poi la nonna materna con cui ho vissuto e dormito nel suo letto fin da bambino per ché la sua malattia peggiorava ogni giorno e così avrei potuto chiamare i miei che vivevano nell'appartamento di sopra nel caso stesse male, mentre avrei voluto dormire nella mia cameretta con giocattoli ed altre belle cose?
Se da ragazzino avessi avuto più comprensione ed amicizie sincere e non anni di bullismo spesso finito in botte, soprusi e tormenti da farmi pensare al suicidio più di una volta?
E finisco qui prima di andare troppo oltre e sarebbe come assistere ad un film melodrammatico che potrebbe rasentare il ridicolo per le cose esagerate che capitano nella pellicola.
Ecco mi chiedo se invece di aver usato generosità, abnegazione, carità, assistenza, perdono, aiuto, rinunciando a molti anni della mia vita, soprattutto i più belli per stare vicino a chi aveva bisogno, per uscire da un baratro che è sempre lì davanti a me ancora oggi, fossi stato un egoista e avrei seguito i miei sogni e come dicevo prima realizzandoli passando sopra a persone, dolori e "cadaveri" senza un minimo di consapevolezza sarei ora felice? 
Sarei ora appagato? Cosa avrei subito moralmente o fisicamente tutto quello che avrei ottenuto con la mia ambizione? Sarei un uomo rispettabile per la sua ricchezza, capacità, un lupo vincente?
Sarei un uomo arrivato in vetta con la capacità di non guardare e guardarsi indietro per non vedere le distruzioni che mi hanno portato ai vertici?
Eppure l'ho pensato, lo penso e forse lo penserò ancora:
                
                   "E SE FOSSE STATO TUTTO DIVERSO?"

Riguardo nuovamente il volto disegnato nel cartoncino bianco e mi chiedo se sarebbe stato uguale il volto di chi avrebbe messo in pratica il proprio egoismo ed ambizione, ma non voglio pensarci, non vorrei guardare indietro con gli occhi di quell'uomo che non sono mai stato, cosa sarebbe accaduto.
Ma davvero e lo giuro non sono ne sereno ne orgoglioso della mia generosità, della mia abnegazione, del mio sacrificio (e lo dico senza finta modestia) per aver fatto di tutto in aiuto di chi amavo ed amo ancora ed anche aiutare chi non mi ha mai voluto (nonostante loro non ci siano più).
Sembra molto brutto dirlo ma non mi sono mai nascosto dietro ad un dito ne ho mai mentito a me stesso, sono pochi e forse dei santi chi prova gioia ed orgoglio avendo sacrificato parte o tutta la propria vita per fare del bene agli altri pur ricevendo palate di fango addosso.
Ci hanno insegnato i religiosi, la scuola, le brave persone questi valori, valori che nobilitano l'essere umano, persino la frase che un giorno una suora mi disse ad una mia domanda perché le persone buone sono sempre bersagliate da ogni tipo di dolore e quelle cattive sopravvivono facendo del male.
Lei forse ingenuamente o forse perché la sua fede le ha insegnato a credere in questo mi rispose:
"Il buon Dio, sembra che a volte colpisca le persone più buone, le persone meritevoli e lo fa perché sono forti dentro al loro cuore ed anima in quanto loro sanno sacrificarsi per fare del bene agli altri ed avranno sicuramente un posto meraviglioso nel Suo mondo. Le altre, quelle cattive sono talmente deboli e senza sentimento che le lascia fare, le lascia distruggere cose belle e queste persone la pagheranno cara quando ritorneranno nell'aldilà, Lui non le tocca quasi mai in questo mondo se non alla fine che sarà sempre terribile. Non invidiarle mai."
Ebbene a me non ha soddisfatto questa risposta data per pietà, per tenerezza o per credo, anche se dentro qualcosa mi ha sempre detto che potrebbe essere possibile se esiste un Dio come quello in cui crediamo... Sarà così forse.
Ecco ora posso dire ciò che penso veramente dopo questo sfogo che forse non interesserà a nessuno se non a qualcuno che sa come ci si sente nelle stesse condizioni:
non vorrei vedere quel ritratto diverso da ciò che dimostra, non vorrei essere diverso da quello che sono stato in questi lunghi decenni della mia vita, mai. 
Potrei definirmi "contento" di essere un uomo onesto e sensibile ma il mio cuore e la mia anima non mi permettono di non pensare a:

"E SE FOSSE STATO TUTTO DIVERSO?"

Nonostante questo non mi cambierei mai.

Giampaolo.


venerdì 21 giugno 2024

LA MIA VITA







LA MIA VITA

In questi anni la mia vita, più o meno tredici lustri, cosa sono stato e cosa sono ora? Cos'ho fatto vissuto e visto? Mi sembra di aver vissuto una vita fatta di periodi come gli elementi:
fuoco - aria - acqua - terra.
Una vita come i punti geografici di riferimento:
nord - est - sud - ovest.
Come un quadro astrologico e dei suoi punti principali:
ascendente - medio cielo -discendente - fondo cielo.
sono stato come le parti importanti del giorno:
alba - mezzogiorno - tramonto - mezzanotte.
In fondo ho vissuto come gli altri o forse più vite in una, magari è anche un sogno vivido dove ho potuto cambiare l'aspetto fisico del mio viso, die miei l, del fisico.
L'unica cosa che è cresciuta e penso anche in maniera bella la mia anima, il mio spirito, il mio io interiore affrontando le battaglie della vita e godendo delle pochissime gioie fino in fondo, sapendo che sarebbero durate poco.
Tanta esperienze che hanno forgiato un essere che ora si sta avvicinando alla vecchiaia ma che ha ancora obiettivi per un futuro ma che non ha capito dove sarà collocato in qualche angolo di mondo.
Spero solo che il mare ed il cielo azzurro faranno cornice alla mia maturità, dove potrò godere della bellezza della natura, facendo cose che mi piace fare, un futuro che chiamerò di luce materiale e spirituale e mettere a frutto ciò che sono stato con quello che sarò diventato.
Giampaolo D. S.

lunedì 15 gennaio 2024

HIVYTHUIM, LA CAPITALE DEGLI ELFI. LA CITTA' BIANCA


 

HIVITUHIM , LA CAPITALE DEGLI ELFI, la città bianca.

Mistral, io stesso dopo gli insegnamenti dei miei tutori durante la mia fanciullezza e raggiunti i cinquecentocinquanta anni che nella vita umana potrebbero essere i nove di vita di un piccolo essere, i protettori della mia madrina la Signora dei Ghiacci, decisero che fosse l'ora di farmi conoscere la capitale, la grandiosa città immersa nella natura creata da Hydiorr il grande Signore invisibile, nostro Padre, scoprii dopo che non era solo un viaggio di piacere e di commercio per loro.
Quindi dovevamo lasciare la terra del ghiaccio, il mio paese con le case sugli alberi ed anche la mia lince e soprattutto vestirmi. Non che fossero proibite le nudità a patto che l'usanza era fatta nelle case private ma era soprattutto per educazione, evitando di mettere a disagio le persone con difetti fisici oppure per non imbarazzare i monaci e le monche del luogo.
Gli Alti Elfi che abitavano a Hivithuim, sudditi del Re Vjngor e della regina Hashjr amavano molto l'eleganza e i vestiti raffinati, come il cibo e le case, così mi dissero i miei tutori. Case magnifiche mai viste in tutto il mondo, anche i vari abitanti dagli gnomi ed nani, ai pochi umani ed i Draven, esseri venuti da una terra lontana sprofondata nel grande mare, non vivevano come nelle città degli umani di terre lontane, in povertà e non aiutati dai potenti del luogo.
Era come se tutti fossero fratelli nonostante in passato ci fossero state guerre fratricide, ma con l'avvento del bisnonno di re Vjngor aiutato dai Draven, vinsero la battaglia ed ora il Regno degli Elfi vive in pace da quasi trentamila anni.
Il regno era stato diviso in quattro regioni più una speciale e rispecchiava il tutto, gli elementi della natura in cui tutto si era sviluppato attorno:
. Balenhyr la contea maggiormente popolosa della capitale Hivithuim che con i suoi due milioni di abitanti rappresenta l'eterna primavera ed infatti qui la natura è rigogliosa e gli animali in comunione con gli esseri viventi. Una terra piena di alberi fruttuosi, fiori dai colori indescrivibili e molti paesi dai nomi strani ed ognuno con le sue specialità che portavano nei mercati della grandiosa capitale, una contea commerciale e turistica.
. Talesund la contea del Principe Safyyr e di suo marito l'elfo della Luce Maeghet, rappresenta l'estate, situata a sud in ordine anti orario da Balenhyr, un territorio caldo, dal sole dorato che cura le malattie, dal mare dove ci si può bagnare e anche qui curare varie ferite e malattie e poi la sua città principale dove risiedono i due principi si chiama Vadjm (in onore del Dio del Vento Caldo), un grande porto da dove partono tutte le navi commerciali per il mondo conosciuto e da dove arrivarono i Draven, infatti la maggior parte di loro metà umani e metà giganti vivono felici in questa terra sacra e devota alla Dea dell'acqua Maares che ne è la protettrice. Da qui partono per la capitale tutte le stoffe, sete e profumi che si producono tra le verdi colline e le sabbie dorate.
. Lhuzyfir la contea dell'autunno, situata ad est di Talesund, una terra collinare con vallate ricche di piante autunnali e dove si produce il più ricco succo di vino e miele di tutta la Terra degli Elfi, inoltre gli abitanti per la maggior parte gnomi, nani ed umani organizzano feste e banchetti per ospiti stranieri ma anche gare di forza a cui partecipano tutte le femmine di ogni etnia spesso vincenti tant'è che la loro dea protettrice è Kaljah i cui abitanti il primo giorno dell'autunno facevano in suo onore giochi olimpici con atleti provenienti dalle terre vicine, i più forti erano i Signori del Vuoto, esseri dalla pelle azzurra e blu dotati di forza mentale e capaci di creare spazi temporali dal nulla, i quali si dice che provengano da una terra situata nel cielo a nord del Regno. L'anziano Duca e governatore di Lhuzyfir è da almeno tremila anni il buon nano Fazar rimasto vedovo dalla nobile Tarizah e vive nel palazzo nel centro della città con i suoi innumerevoli figli.
. Omaharj, è la contea dell'inverno a nord di quest'ultima appena descritta e confinante a ovest con Balanhyr, dove viviamo noi, dove la regina è la mia madrina. Una terra dove il ghiaccio ed il mare bluastro con animali acquatici come delfini e balene non recano danno alla nostra vita, infatti ci chiamano i Deos Ignudi che vivono in grotte oppure sugli alberi perennemente lucenti dal bianco della neve, del ghiaccio e delle luci dei piccoli insetti produttori di semi di oli, spezie, ci sono molti animali allevati per nutrire con la loro carne tutto il regno, sono molto richiesti per l'alta nutrizione ed inoltre la mia contea è ricca di oro, argento, altre pietre preziose nascoste in caverne luminose e anche di animali ritenuti sacri che vengono allevati per il loro vello che copre una volta rasato, con il loro pelo caldo e raffinato vengono creati abiti di ogni tipo per il Regno. La regina mia madrina è quasi invisibile a tutti ed al suo posto nella grande città di luce azzurra risiede suo fratello il Principe Adwar, che un giorno mi mandò un plico con dentro una lettera ed un ciondolo di zaffiro da tenere al collo, nella lettera mi scriveva che un giorno sarei dovuto andare al suo palazzo per conoscermi, grandi progetti erano pronti per me. Ma essendo troppo piccolo non ne capivo il significato.
. Harad è una piccola contea al centro del Regno degli Elfi dove si trova il forte Kmjr la città dove si forgiano armi di ogni tipo e lì vivono e si allenano i più forti nobili, cavalieri e guerrieri, è l'esercito pronto alla difesa dove femmine e maschi di ogni etnia potevano combattere con ogni mezzo: dai guerrieri, ai lanciatori, ai cacciatori, ai maghi e stregoni. La piccola contea era racchiusa tra le montagne e per visitarla ci volevano permessi dai Pretores di ogni città delle contee le quali avevano una galleria unica che accedeva in quella terra formando una croce che fluiva all'aperto davanti agli enormi cancelli di ferro di Harad.
Eccoci qui con i miei tutori e tre servi con cui avevo cantato e riso con loro durante i dieci giorni di viaggio, sarebbe bastato un Signore del Vuoto per farci arrivare in un breve lazzo di tempo nella capitale, ma mi sono divertito con i tre gnomi dei miei tutori.
Non appena ho visto l'entrata della grande città, mi è assalita un'emozione forte che tremavo tutto, appena entrati ho visto il padiglione sulla destra dove chi entrava la sciava in quel del deposito le armi. Il padiglione aveva scritto sul portone d'entrata il nome e lo stemma della famiglia di mia madre ed in quell'istante ho visto tutto nero svenendo nelle braccia di Golfyr uno dei nostri gnomi..
(fine prima parte).

Mistral Wind Artic.
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