lunedì 13 maggio 2013

Astronomia 33: URSA MAJOR (Orsa Minore)




Orsa Maggiore
Mappa della costellazione
Mappa della costellazione
Nome latinoUrsa Major
GenitivoUrsae Majoris
AbbreviazioneUMa
Coordinate
Ascensione retta10 h
Declinazione+55°
Area totale1.280 gradi quadrati
Dati osservativi
Visibilità da Terra
Latitudine min-30°
Latitudine max+90°
Transito al meridiano20 aprile, alle 21:00
Stella principale
NomeDubhe (α UMa)
Magnitudine app.1.8
Altre stelle
Magn. app. < 36
Magn. app. < 6123
Sciami meteorici
Costellazioni confinanti
Da est, in senso orario:

L'Orsa Maggiore (in latino Ursa Major) è una costellazione tipica dei cieli boreali; le sue sette stelle più luminose, raggruppate nel celeberrimo asterismo del Grande Carro, sono visibili per tutto l'anno nell'emisfero nord, e non tramontano mai a nord del 41°N (la latitudine di NapoliMadrid e New York).
Il riferimento all'asterismo come un orso (le quattro stelle orientali) inseguito da tre cacciatori (le tre di coda) è probabilmente il più antico mito a cui l'umanità faccia ancora riferimento. In altre parti del mondo vengono usati nomi diversi: in Nord America è ilgrande mestolo, nel Regno Unito è l'aratro.

Caratteristiche 

Come trovare la Stella Polare
Le stelle del Grande Carro sono chiamate, in ordine da ovest ad est, Dubhe,MerakPhecdaMegrezAliothMizar e Alkaid (o Benetnasch), e sono state assegnate loro le lettere greche da α ad η (vedi nomenclatura di Bayer), nello stesso ordine. Mizar ha una stella compagna chiamata Alcor, appena visibile ad occhio nudo, che è un tradizionale test della vista. Entrambe le stelle sono in realtà doppie, e sono state, rispettivamente, la prima binaria visuale e la prima binaria spettroscopica scoperte.
La Stella Polare può essere trovata disegnando una linea tra Dubhe e Merak, all'estremo del Gran Carro, e prolungandola di cinque volte. Altre stelle come Arturo (α Boötis) e Spica (α Virginis) possono essere trovate prolungando invece il lato lungo.
Nel 1869Richard. A. Proctor notò che, eccetto per Dubhe e Alkaid, le stelle del Gran Carro hanno tutte lo stesso moto proprio, che le porta verso un punto comune del Sagittario. Questo gruppo, noto ora come Associazione dell'Orsa Maggiore (Cr 285), del quale sono stati identificati alcuni altri membri, formava in passato unammasso aperto.
Da allora le stelle dell'ammasso si sono disperse in una regione di circa 30 per 18 anni luce, posta a circa 75 anni luce di distanza, che è quindi il più vicino oggetto simile ad un ammasso. Altre 100 stelle circa, inclusa Sirio, formano una "corrente" che ha lo stesso moto proprio, ma la loro relazione con l'ex-ammasso non è chiara. Il nostro Sistema Solare si trova sul bordo esterno di questa corrente, ma non ne fa parte, avendo un'età 40 volte superiore.
Oltre al Grande Carro, dalla cultura araba viene un altro asterismo: il salto della gazzella, una serie di tre paia di selle:
  • ν e ξ Ursae Majoris (Alula Borealis e Australis), il "primo salto";
  • λ e μ Ursae Majoris (Tania Borealis e Australis), il "secondo salto";
  • ι e κ Ursae Majoris (Talitha Borealis e Australis), il "terzo salto".
Queste stelle si trovano lungo il bordo sudovest della costellazione, le zampe dell'orso.

Stelle principali 


L'asterismo del Grande Carro, su cui si addensa un gran numero di oggetti celesti.
  • Alioth (ε Ursae Majoris) è la stella principale della costellazione; di magnitudine 1,76 e dal colore bianco, è una delle stelle del Gruppo stellare dell'Orsa Maggiore.
  • Dubhe (α Ursae Majoris) è una stella gialla di magnitudine 1,81; si trova a 124 anni luce da noi, ossia circa 50 anni luce oltre il Gruppo stellare dell'Orsa Maggiore. Con Merak forma un asterismo noto come I Puntatori, in quanto utilizzato per trovare laStella Polare.
  • Alkaid (η Ursae Majoris) è una stella azzurra di magnitudine 1,85, posta a 101 anni luce di distanza da noi, dunque circa 25 anni luce oltre il Gruppo; nonostante la sua vicinanza ad esso, si muove in direzione opposta, indicando che si tratta solo di una stella di passaggio.
  • Mizar (ζ Ursae Majoris) è una stella bianca di magnitudine 2,23; fa coppia con Alcor, in realtà solo apparentemente, essendo quest'ultima leggermente più lontana. Mizar è tuttavia essa stessa una stella multipla, con quattro componenti legate gravitazionalmente.
  • Merak (β Ursae Majoris) è una stella bianco-azzurra di magnitudine 2,34; è il secondo membro dell'asterismo deiPuntatori.
  • Phecda (γ Ursae Majoris) è una stella bianco-azzurra di magnitudine 2,41; nei suoi pressi si individua la galassia M109.
Tra le altre stelle, si segnala 47 Ursae Majoris, nota per avere un sistema planetario con tre pianeti confermati, 2,54 e 0,76 volte la massa di Giove.
Lalande 21185 è la quarta stella più vicina alla Terra (escluso il Sole).
  • Megrez (δ Ursae Majoris) è la stella meno luminosa dell'asterismo del Grande Carro; ha magnitudine 3,32 ed è una stella di colore bianco.

    Stelle doppie

    L'Orsa Maggiore contiene alcune stelle doppie, sebbene non tantissime date le dimensioni della costellazione. Alcune di esse sono particolarmente famose e semplici da risolvere.

    • Mizar fa coppia con Alcor: le due stelle sono talmente ben separate che è possibile risolverle pure ad occhio nudo; Mizar tuttavia è a sua volta una doppia, con componenti di seconda e terza grandezza separate da 14", dunque risolvibili con un telescopio di dimensioni medio-piccole.
    • Dubhe è una coppia facile da sciogliere, essendo formata da una stella di seconda e una di settima separate da alcuni primi, dunque risolvibile anche con un binocolo; le due componenti sono arancione (la primaria) e biancastra (la secondaria).
    • la ι Ursae Majoris ha componenti di terza e decima grandezza, dai colori fortemente contrastanti (bianca e rossa) ma risolvibile solo con ingrandimenti relativamente forti; la difficoltà della risoluzione è data anche dalla grande differenza di magnitudine delle due stelle.
    Principali stelle doppie
    Nome
    Coordinate equatoriali all'epoca J2000.0
    Magnitudine
    Separazione
    (in secondi d'arco)
    Colore
    AR
    Dec
    AB
    ι Ursae Majoris08h 59m 12s+48° 02′ 32″3,12102b + r
    σ 2 UMa09h 10m 23s+67° 08′ 03″4,88,34g + g
    Dubhe11h 03m 43s+61° 45′ 04″1,817378ar + b
    ξ Ursae Majoris11h 18m 11s+54° 55′ 18″3,794,412,9g + g
    Mizar13h 23m :+54° 55′ :2,233,9514,4b + b

    Stelle variabili

    Le dimensioni della costellazione favoriscono statisticamente la presenza di diverse stelle variabili; alcune di esse sono visibili anche con un semplice binocolo.

    • R Ursae Majoris è una variabile Mira che in circa 10 mesi compie un ciclo in cui scende dalla magnitudine 6,7 fino alla tredicesima, sparendo così dalla portata anche dei piccoli telescopi.
    • W Ursae Majoris compie delle variazioni apprezzabili al binocolo anche nell'arco di poche ore: si tratta infatti di una variabile a eclisse di corto periodo; la variazione è compresa fra la settima e l'ottava magnitudine.
    • Z Ursae Majoris ha un periodo molto più lungo, essendo questo di circa 6 mesi e mezzo; si tratta di una variabile semiregolare le cui oscillazioni la portano, quando è al massimo, al limite estremo della visibilità ad occhio nudo, mentre quando è al minimo è al limite estremo per un binocolo di media potenza.
    • VY Ursae Majoris è una variabile irregolare che oscilla fra la quinta e la sesta grandezza; le sue escursioni possono essere apprezzate anche ad occhio nudo nel corso del tempo se si dispone di buoni cieli.
    Principali stelle variabili
    Nome
    Coordinate equatoriali all'epoca J2000.0
    Magnitudine
    Periodo
    (giorni)
    Tipo
    AR
    Dec
    Max.Min.
    R Ursae Majoris10h 44m 38s+68° 46′ 32″6,713,4302Mireide
    S Ursae Majoris12h 43m 57s+61° 05′ 36″7,112,7225,87Mireide
    T Ursae Majoris12h 36m 24s+59° 29′ 13″6,613,5256,60Mireide
    W Ursae Majoris09h 43m 45s+55° 57′ 09″7,98,60,33Eclisse
    Y Ursae Majoris12h 40m 21s+55° 50′ 48″7,79,8168:Semiregolare
    Z Ursae Majoris11h 56m 30s+57° 52′ 17″6,69,1196Semiregolare
    RY Ursae Majoris12h 20m 27s+61° 18′ 35″6,688,3310:Semiregolare
    ST Ursae Majoris11h 27m 50s+45° 11′ 06″6,47,581Semiregolare
    TV Ursae Majoris11h 45m 35s+35° 53′ 39″7,18,250Semiregolare
    TX Ursae Majoris10h 45m 20s+45° 33′ 58″7,08,8306Eclisse
    VW Ursae Majoris10h 59m 01s+69° 59′ 20″6,97,8125Semiregolare
    VW Ursae Majoris10h 59m 02s+69° 59′ 21″6,857,71610:Semiregolare
    VY Ursae Majoris10h 45m 04s+67° 24′ 40″5,877,0-Irregolare

    Oggetti del profondo cielo 

    La Galassia M101.
    La costellazione dell'Orsa Maggiore giace lontano dalla Via Lattea e dai suoi ricchi campi stellari, dunque entro i suoi confini non sono visibili ammassi stellari.
    Nei pressi della stella Merak si trova una nebulosa planetaria, M97, nota come Nebulosa Civetta a causa delle due macchie scure sul suo disco, che somigliano agli occhi sgranati di una civetta.
    Innumerevoli sono invece le galassie osservabili entro i suoi confini; tra la più importanti, spicca la coppia formata da M81(una delle più brillanti del cielo) e M82, appartenenti al gruppo di galassie dell'Orsa Maggiore, uno dei gruppo più vicini al nostro Gruppo Locale. Seguendo un facile asterismo che parte dalla stella Mizar, si raggiunge la galassia M101, anch'essa molto appariscente e vicina. Accanto alla stella Phecda, si individua la galassia spirale barrata M109; a breve distanza dalla stella Merak si osserva invece M108.
    Tra le altre galassie, è notevole specialmente NGC 3184, una galassia spirale dai bracci molto luminosi e con due grandiregioni HII al suo interno.
    Sono presenti infine anche due galassie nane satelliti della nostra Galassia: Ursa Major I e Ursa Major II.
    Principali oggetti non stellari
    Nome
    Coordinate equatoriali all'epoca J2000.0
    TipoMagnitudine
    Dimensioni apparenti
    (in primi d'arco)
    Nome proprio
    AR
    Dec
    NGC 276809h 11m 38s+60° 02′ 14″Galassia9,27,1 x 3,8
    NGC 284109h 22m 03s+50° 58′ 35″Galassia10,08,1 x 3,5
    M8109h 55m 42s+69° 04′ 00″Galassia6,826 x 14Galassia di Bode
    M8209h 55m 52s+69° 40′ 47″Galassia9,311,2 x 4,3Galassia Sigaro
    NGC 307710h 03m 20s+68° 44′ 01″Galassia9,84,5 x 4,1
    NGC 318410h 18m 17s+41° 25′ 27″Galassia9,66,9 x 6,8
    M10811h 11m 31s+55° 40′ 24″Galassia10,08,3 x 2,5
    M9711h 14m 48s+55° 01′ 00″Nebulosa planetaria9,93,4 x 3,3Nebulosa Civetta
    NGC 395311h 53m 48s+52° 19′ 30″Galassia9,86,9 x 3,6
    M10911h 57m 36s+53° 23′ 28″Galassia9,87,6 x 4,9
    M10114h 03m 12s+54° 20′ 00″Galassia8,328,8 x 26,9Galassia Girandola

    Sistemi planetari

    L'Orsa Maggiore contiene un gran numero di stelle con un sistema planetario accertato; il più conosciuto di questi, nonché uno dei primi in assoluto ad essere scoperti, è quello di47 Ursae Majoris: sono noti due pianeti di tipo gioviano con un'orbita che si viene a posizionare, come distanza dalla stella madre, fra quelle di Marte e Giove (rapportandole al nostro sistema solare).Un secondo sistema con due pianeti conosciuti è quello di HD 68988; essa possiede un pianeta con una massa pari a quasi due masse gioviane estremamente vicino alla sua stella madre, più un secondo pianeta posto a 5 UA con una massa di oltre 5 volte superiore a quella di Giove.Fra i sistemi con un solo pianeta conosciuto, spicca GSC 03466-00819, una nana arancione con un pianeta che possiede 75 volte la massa terrestre. Di grande interesse scientifico anche il pianeta HD 8606 b, che nel gennaio del 2010 ha registrato uno strano aumento della sua temperatura superficiale di ben 700° in appena sei ore.

    Sistemi planetari
    Nome del sistema
    Coordinate equatoriali all'epoca J2000.0
    Magnitudine
    Tipo di stella
    Numero di pianeti
    confermati
    AR
    Dec
    HD 6898808h 18m 22s+61° 27′ 39″8,21Nana gialla2 (b - c)
    HAT-P-1308h 39m 32s+47° 21′ 07″10,62Nana gialla1 (b)
    π2 Ursae Majoris08h 40m 13s+64° 19′ 40″4,59Gigante arancione1 (b)
    HD 8060609h 22m 38s+50° 36′ 13″8,93Nana gialla1 (b)
    41 Lyncis09h 28m 40s+5° 36′ 06″5,41Gigante arancione1 (b)
    HD 8974410h 22m 11s+41° 13′ 47″5,73Nana gialla1 (b)
    47 Ursae Majoris10h 59m 28s+40° 25′ 48″5,03Nana gialla2 (b - c)
    HD 11820313h 34m 03s+53° 43′ 43″8,07Subgigante arancione1 (b)
    GSC 03466-0081913h 44m 23s+48° 01′ 43″11,86Nana arancione1 (HAT-P-3 b)

    Storia


    L'Orsa Maggiore rasente l'orizzonte.
    L'identificazione delle 7 stelle principali con la figura di un orso è presente in diverse e distanti civiltà e, non avendo questo insieme di stelle alcuna particolare somiglianza con l'animale, una convergenza culturale casuale è altamente improbabile. Gli abitanti del Nord America condividevano questo mito prima dell'arrivo dei colonizzatori europei, probabilmente portato con sé dai primi esseri umani che colonizzarono il continente 14000 anni fa. Molti studiosi considerano comunque questo mito ancora più antico, retrodatabile all'Europa di trentamila anni fa, quando, come diversi ritrovamenti testimoniano, era diffuso un culto dell'orso.[7]
    Era una delle 48 costellazioni elencate da Tolomeo.
    È sempre stata una delle costellazioni più conosciute, menzionata da poeti come OmeroEdmund SpenserShakespeare,Leopardi e Alfred Tennyson. Si trova inoltre nell'epica finnica Kalevala, ed è stata dipinta da Vincent Van Gogh.
    L'Orsa Maggiore, cara al poeta Gabriele d'Annunzio, è raffigurata nell'emblema della Reggenza Italiana del Carnaro e nello stemma della Provincia di Fiume.

    Mitologia 


    Orsa maggiore in un dipinto del 1825
    Nella mitologia classica, una delle compagne di ArtemideCallisto, perse la sua verginità con Zeus, che si era avvicinato sotto le spoglie della stessa Artemide.
    Arrabbiata, Hera la trasformò in un orso. Il figlio di Callisto, Arcas, quasi uccise la madre mentre stava cacciando, ma Zeus e Artemide lo fermarono e posero entrambi in cielo, come l'Orsa Maggiore e l'Orsa Minore.
    Hera non era contenta del fatto che fossero stati assunti in cielo, e perciò chiese aiuto a Teti. Questa, una dea marina, rivolse alle costellazioni una maledizione perché esse fossero costrette a girare per sempre in tondo nel cielo, e a non riposarsi mai sotto l'orizzonte, spiegando così il fatto che queste costellazioni sono circumpolari.
    Una variante del mito è riportata dal poeta ellenistico Arato di Soli nel proemio dei Fenomeni: le due orse celesti sarebbero le orse che tennero in salvo Zeus bambino in una grotta per nasconderlo al padre Crono che desiderava ingoiarlo come aveva fatto coi suoi fratelli.
    Al contrario, i Tuareg, che non conoscono orsi, vedono in essa una cammella, il cui collo si prolunga fino a raggiungereArturo (che è compreso anch'esso nella costellazione). Questa cammella rappresenterebbe l'esito della trasformazione della mitica cammella Fakrou, uccisa da degli empi. L'Orsa Minore sarebbe invece un piccolo di cammello, tenuto legato ad un picchetto intorno al quale continuerebbe a girare (la stella Polare).
    Da questa costellazione deriva inoltre il termine Settentrione, in quanto per i romani l'attuale costellazione dell'Ursa Major era anche nota come "dei Septem Triones" (sette buoi da tiro), da cui il termine per indicare il Nord

    Altri riferimenti 

    L'Orsa Maggiore viene citata continuamente in diverse versioni del manga e anime (nonché nei numerosi seguiti) Ken il Guerriero (il titolo originale giapponese è Hokuto no Ken, il Colpo della Stella del Nord), in cui è simbolo della misteriosa arte marziale Hokuto Shinken; inoltre il protagonista Kenshiro porta sul corpo sette cicatrici disposte nella forma del Grande Carro; Kaiou dell'Hokuto Ryuken porta una voglia dalla forma identica su una tempia; nell'antefatto Ken il guerriero: le origini del mito il neonato Kenshiro ha la stessa voglia, come pure Kenshiro Kasumi senior (protagonista dell'opera e fratello maggiore di Ryuken, il maestro di Kenshiro junior); regolarmente le sette stelle del Carro vengono mostrate in cielo, a volte assieme ad Alcor a cui viene attribuito il nome "stella del presagio di Morte", o semplicemente "stella della Morte" (chi la vede è destinato a morire entro l'anno in corso; Toki, Rei, Mamiya e Raoul la vedono in momenti diversi della storia). Da notare che il nome Hokuto (nome giapponese della costellazione) è tradotto come "stella del Nord" erroneamente, poiché in Giapponese non si può distinguere il singolare dal plurale senza inserire le parole nel contesto della frase. La costellazione appare anche in un altro manga e anime: I Cavalieri dello Zodiaco dove viene indicata come "Bear" (in inglese "orso") ed è il simbolo di uno dei personaggi minori della storia. Nella versione animata, inoltre, le sette stelle del Carro sono gli astri protettori dei God Warrior di Odino (i Cavalieri di Asgard), oltre ad un guerriero ombra associato alla stella Alcor, guardiano del guerriero della stella Mizar (nell'edizione italiana dell'anime i due personaggi sono chiamati proprio Mizar e Alcor).

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