INDIMENTICABILE
Riccione, 11 agosto 1981
Il sole caldo sulla mia pelle, un'aria tiepida sembrava un velo che si muoveva sul mio corpo, il rumore delle onde che s'infrangevano sulla spiaggia cullavano il mio riposo, non sentivo quasi, il vociare dei bagnanti e le urla dei bambini che giocavano attorno a me.
Un isolamento, il mio, dovuto alla mente che fantasticava su ciò sarebbe accaduto in questa vacanza per me meravigliosa.
Pigramente avevo risposto a mia sorella che non sarei andato in acqua con lei e mio cugino, quando mi aveva chiesto poco prima se andavo con lei... Sognavo l'incontro al bar di pochi giorni prima con quei meravigliosi occhi chiari mentre ordinavo una bibita.
Da quel giorno, ci eravamo visti al mattino ed alla sera fino a notte fonda, avevamo fatto l'amore in spiaggia, nella mia stanza poi nella sua sempre in albergo. Avevamo fatto passeggiate in bicicletta per la cittadina e colazione seduti sotto alti alberi nelle vie del centro, alberi che davano ombra e serenità in quell'agosto caldissimo.
Un'ombra si era proiettata davanti a me, non avevo aperto gli occhi, sapevo già chi fosse. Avevo sentito le sue labbra sulla mia bocca, labbra che sapevano si sale mentre gocce fresche d'acqua di mare scendevano sul mio viso.
"Ehi ragazzini piano coi baci ci sono vecchiette in fase di scandalizzarsi." la voce di mio zio era risuonata tra noi ed i vicini, scoppiando a ridere. Le tre signore anziane a due ombrelloni da noi, avevano fatto una faccia stizzosamente snob a quelle parole, mentre io, aprendo gli occhi avevo visto il mio parente strizzarmi l'occhio.
La sua mano mi aveva preso forte il braccio e mi aveva fatto quasi alzare di corsa... Mi ero ritrovato a correre insieme verso il mare, le onde si avvicinavano sempre i più e dopo qualche metro ci eravamo ritrovati sott'acqua stretti in un abbraccio quasi erotico.
I sensi si stavano accendendo ma non potevano certo lasciarci andare in mezzo a tutte quelle persone, così ridendo, eravamo risaliti in superficie con la testa. I nostri occhi si guardavano intensamente, provavamo le stesse cose, non avevo mai sentto una passione così forte, così sensuale, era un'estate di fuoco.
"Komm, Giampaolo, haben wir zuerst kommt, wird zuerst Schuh zu meinem Bruder, gibt es neben roten Boot, um zu sehen, die Dame ... Venire... Prima tu o me...“
Al momento non avevo capito nulla ma compresi il suo gioco, vinceva chi arrivava prima al pattino dove c'era suo fratello e la sua amica, la sfida era iniziata.
Per strano gioco del destino eravamo arrivati insieme, il premio era stato un bacio e una manaccia rude del fratello che mi aveva spinto sott'acqua, ero risalito tra bolle, ronzio nelle orecchie e risate dei tre seduti sul pattino. Li avrei ammazzati, avevo bevuto l'acqua di mare.
Mi ero seduto anche io con loro e guardavo la riva piena di bagnanti ed una bellissima ragazza dal costume rosso, mia sorella, che con la mano mi salutava ridendo.
Poi mi ero rivolto con lo sguardo verso i tre tedeschi seduti con me sorridendo, mi sentivo felice e Markus suo fratello, aveva iniziato a remare verso la riva, lui almeno parlava l'italiano quasi corretto.
"Giampaolo, noi andare a casa tra tre giorni, dopo Ferro Agosto... Mi dispiace..."
Avevo sentito un colpo al cuore pensando "così presto?", mi ero voltato verso destra dove avevo visto i suoi occhi tristi nonostante il bellissimo sorriso.
"Pero noi scrivere o telefonate tu... Tu venire Stuttgart ospite mia famiglia... Okay?"
"kay..." avevo sorriso cercando di nascondere il colpo ricevuto, la spiaggia era ormai a pochi metri, non avevo voglia di pensare alla fine di quei giorni, avevo preso la sua mano e saltando giù dal pattino, eravamo finiti di nuovo ma nell'acqua bassa.
Ci eravamo seduto a guardare le vele di alcune barche lontane e senza guardarmi la sua voce disse:
"Haben Sie nicht verlieren, wenn Sie nie Sie in der Lage sein zu sehen, müssen Sie wissen, dass ich nie mit Ihnen diesen Urlaub vergessen. Nie erinnern... Me no ti scorda mai..."
"No occhi blu, anche io non ti scorderò mai." risposi con un bacio.
Un aereo da turismo stava passando sopra le nostre teste e con se, portava uno striscione rosso con la scritta in giallo:
"BENTORNATI NEL PARADISO DELL'AMORE"
E se fosse stato un segno?
G.D.
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