sabato 2 giugno 2018

IL CAMMINO



IL CAMMINO

Com'è difficile raccontarsi e raccontare cose che forse possono interessare poco a molti, ma spesso si ha bisogno di fare delle confidenze, confessioni o raccontare qualcosa di se, senza cadere nel vittimismo o nell'eccessiva auto adulazione e soprattutto non annoiare chi ti legge o ascolta... E' difficile farlo, si e molto anche.

Quante strade ho camminato nel corso della mia vita e quanti bivi ho dovuto affrontare? Molti, anzi forse ne ho perso il conto, spesso la strada è stata presa involontariamente sia quella sbagliata che quella giusta, a volte è stata una scelta libera oppure sapendo che fosse dura o difficile, l'ho imboccata cercando di non voltarmi indietro e ne di pensare a cosa sarei andato incontro.

Da piccolo ho avuto tre sole guide finite presto, troppo presto: mia madre, mia nonna paterna e mio zio acquisito che ha svolto una parte del ruolo che avrebbe dovuto fare chi mi ha generato col suo seme. Guide finite quasi in modo tragico tutt'e tre, lasciandomi quel poco ma molto importante per me, a cui ho attinto ma quando hai solo pochi anni di vita, non cogli il vero senso di quel sostegno, consiglio e via datomi.

Non ho avuto grandi amicizie, ma sono legato ad alcune persone in maniera affettuosa e senza far nomi loro lo sanno, avrei voluto avere più vicinanza ed affetto ma ognuno ha la sua vita e quando una scelta ti porta lontano, i contatti fisici vengono a mancare anche se l'affetto prosegue sempre. Ma non ho mai mostrato diversità di affetto verso altre conoscenze, per cui nessuno tra queste saprà mai se è tra le mie più care, trovo giusto che sia così.

Poi seguendo la strada contorta della mia vita ho avuto dei grandi dolori di cui tre mi hanno spezzato il cuore, erano talmente forti questi che sarei morto all'istante se qualcuno, allora non mi avesse sostenuto, ma col tempo è passato anche questo e se da una parte mi sono rinforzato dall'altra parte è "indebolita la mia sensibilità", addirittura da non riuscire a sopportare il dolore degli altri, da non potere di non farne parte dentro di me con la difficoltà di schermarmi o di "vederle" a distanza.

Molti sono stati i bivi di varie strade dedicati al lavoro, molti erano progetti per crearmi un futuro migliore, alcuni hanno prodotto dei risultati normali, altri "bloccati da persone" le quali hanno volutamente che ciò che stavo creando non andasse in porto, i motivi od i perché lo avessero fatto posso solo ora intuirlo o capirlo, ma non giustificarlo, quello no. Alla fine erano riusciti a mettere un tarlo nella mia mente: quello di essere un mediocre che cerca di emergere in mondi non adatti, ma alcune risposte avevano poi dimostrato il contrario.

Perdite, sofferenze, delusioni e fallimenti insieme a piccole gioie, a pochissime persone care, a soddisfazioni personali mi hanno alla fine fatto crescere ed essere quello che sono... Non ho ancora compreso bene se ne sono felice, soddisfatto oppure deluso ma certamente non cambierei nulla perché sto avviandomi verso un'altra strada che non so dove mi porterà e se avrà dei bivi anche quest'ultima accetterò tutto ciò che si proporrà, ma sono certo che non sarà l'ultima, sento che ne verranno più avanti altre vie.

Mia madre nell'ultimo sogno che ho fatto su di lei, mi aveva consegnato una valigia azzurra, vuota e leggera, dicendomi "Ora sei libero, vai per la tua nuova lunga strada. guarda è li che ti aspetta..."

La strada davanti a me era lunga e sui bordi c'erano erba e fiori, ma era scura ed infinita mentre sopra la mia testa il cielo era chiaro, ricordo di aver pensato: "Ce la farò? La valigia vuota deve essere riempita di nuovo, cosa incontrerò ancora su questa strada?" Ed intanto camminavo...

In questi giorni ho fatto alcune scelte che porteranno su chissà quali sentieri e qualche altra l'ho fatta pochi mesi fa, ma ancora sono lontani i risultati, intanto vivo questo difficile presente cercando se non di migliorare me stesso e le cose materiali, almeno di affrontarle al meglio.

Sono qui con questa valigia invisibile in mano e pronto per camminare di nuovo verso strade, bivi e vicoli di cui non so in che piazze e luoghi portino, ma di certo non tornerò mai più indietro e non mi volterò a guardare il passato che è come una folata di vento ormai lontana e che non serve più a nulla se non a conservarla esperienza.

Giampaolo Daccò


1 commento:

  1. È assolutamente giusto Paolo e, mi pare, che qual .cosa di simile te l'avevo già scritto .Non guardare Indietro ci sei già stato. . . Guarda avanti e Goditi le nuove Gioie che la Vita ti offre.

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