martedì 5 gennaio 2021

DOVE VOLANO GLI AIRONI




DOVE VOLANO GLI AIRONI

(photo tratta dal film "Guardando le 
Cicogne" di Mikhail Kalatoza - 1957)

(photo Wallhere)

Il vento freddo dell'autunno scompiglia i miei capelli lunghi e seduta sulla spiaggia, riparata tra le rocce in riva al mare, guardo uno stormo di aironi volare verso sud, verso i mari caldi...
Verso dove si andato tu.
Ricordo quando venivamo qui a guardare il mare, le navi, le barche dei pescatori, i gabbiani volare in cielo e contavamo le nuvole.
Era bello allora, lo capisco solo adesso che non ci sei più, che non sono più tra le tue braccia mentre mi accarezzavi i capelli neri e mi baciavi dolcemente.
Chissà dove stanno volando quegli aironi lassù.
Eri dolce, buono, premuroso e in paese ti volevano bene tutti... anche io, Ma forse allora non capivo quanto ti amavo, quanto potevo darti di più di quello che donavo nei momenti tra di noi.
Eri tu il passionale, l'amante, il saggio, quello che mi guidava. Paziente con i miei silenzi, con i miei sbalzi di umore, i miei capricci...
Facevi di tutto per me, per accontentarmi ed io? Penso di averti dato molto meno di quanto meritassi eppure dentro sapevo di amarti.
Come sono in alto quegli aironi, stanno andando vero le terre calde dove quel giorno te n'eri andato via.
Me lo diceva mia madre: "Quel ragazzo ti ama troppo e tu sei come una bambolina da accudire, un giorno si stancherà"
Mio padre lo voleva come genero ma io tergiversavo sul decidere cosa fare del nostro futuro anche se tu, amore mio, insistevi ogni tanto per sposarci.
Le mie amiche e gli amici? 
"Sei pazza Eleonora, sei matta a fare così, ti sta mettendo ai tuoi piedi la sua vita... Sei fredda, non lo ami, l'avessi io uno così..."
E tante altre frasi che ora rimbombano nella testa facendomi piangere davanti a questo mare grigio mentre questo vento freddo penetra nella mia pelle.
Amore mio dove sei? 
Sono qui che ti aspetto, non mi stancherò mai di stare qui nel nostro posto, dentro di me sono sicura che tornerai.
Tornerai? 
Gli aironi ritornano quando arriva la bella stagione, le rondini rientrano nei loro nidi al nord dopo i mesi invernali ma tu?
Che belli quei tramonti osservati giocando con la sabbia, sorrido al pensiero delle corse tra le barche colorate piene di reti che sapevano di salsedine, "Ti prendo..." - "Non ci riuscirai."
Ma ogni volta ero sotto di te sporca di sabbia e i tuoi baci salati sulla mia bocca.
Ecco un altro storno che vola via, che eleganza nei movimenti, chissà dove andranno (sicuramente dove sei tu ora, forse).
Ed arrivò quel giorno dopo una delle nostre litigate, per te fu uno schiaffo quando ti dissi di aspettare un poco ancora che dovevo essere sicura, un matrimonio non si prende alla leggera.
Non riesco a dimenticare il tuo sguardo pieno di dolore: "Non mi ami, non mi ami come dovresti... Guardati dentro Eleonora, io sto soffrendo da troppo tempo e se tu non sei sicura, forse è meglio che io me ne vada per un po'".
In quell'attimo mi ero sentita raggelare, avevo il cuore che scoppiava ma non ero riuscita a dire qualcosa, tu l'avevi scambiato come un assenso alle tue parole.
Ed eri uscito di casa.
Tre giorni dopo eri alla stazione su quel treno, avevo fatto una corsa pazza per raggiungerti, avevo capito di amarti follemente anche io come te, in quel momento davanti al treno in partenza avrei dovuto salire ma...
Stanno sparendo all'orizzonte quegli aironi chissà quando li rivedrò tornare.
Chissà quando tu ritornerai.
Dal finestrino mentre io ti urlavo scendi ti prego, ho sbagliato devo spiegarti, tu mi avevi gridato: "Lascia fare al tempo, lascia che io possa capire, lasciami andare come gli aironi che vediamo nei cieli sul mare... Aspettami se vuoi, forse... Se qualcuno da lassù lo vorrà, ritornerò."
Poi non avevo sentito più nulla, inebetita guardavo quel treno allontanarsi sempre di più sparendo in una galleria ed in quel momento avevo pianto tutte le mie lacrime fino a casa.
Amore mio dove sei, sono qui ad aspettarti.
Sai? 
Ti ricordano ancora qui dopo questi mesi, ma negli sguardi dei miei, dei miei fratelli e degli amici c'è sempre un'ombra di rimprovero nei miei confronti, questo per dirti quanto ti volevano bene e quanto mi accusano ancora.
Ed ora di me cos'è rimasto? 
Una donna sola che aspetta ogni giorno, che spera, che sogna di vederti qui accanto.
Ho imparato a capire il mio cuore e non so se la mia lettera che ho spedito a tuo padre ti sia arrivata, ti sia arrivata soprattutto al cuore quando l'avrai letta, ormai tanto tempo fa, ma...
Io sono qui e so che un giorno tornerai come ritornano gli aironi con il vento caldo del sud.

Giampaolo Daccò.




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