lunedì 22 ottobre 2012

Mare



 Fano, inverno 1979.
   Ho vissuto per qualche tempo tra Fano e Pesaro anni fa, il destino a volte piacevolmente ti porta lontano dalle tue cose, dalla vita di sempre per iniziare qualcosa di nuovo, qualcosa di appassionante, qualcosa che verrà messo nel bagaglio dell'esperienza della tua vita.
   Nei momenti di pausa, di libertà, di tranquillità passeggiavo lungo la spiaggia mentre il vento faceva infrangere le onde biancastre sul molo, che risaltavano in quel verde grigio mare dalla distesa infinita. La cosa che mi aveva colpito di più tra Fano e Marotta è stato il cielo soprattutto quando c'era burrasca. Le nuvole correvano veloci cambiando toni e sfumature di ogni tipo di grigio, a volte erano giallastre o azzurre e venivano spazzate al largo da venti improvvisi.
    I gabbiani nel cielo giocavano con le correnti d'aria, sembravano bianchi aquiloni fermi sopra la mia testa. Per un sentimentale come me, assaporare queste scene intense era come saziarsi di buon cibo, trovavo bellissime anche le giornate di mal tempo, dove tutto si confondeva all'orizzonte, dove le  barche legate ai loro moli ondeggiavano sull'acqua come se attraversassero le profondità degli oceani. Mi sembra di sentire i miei passi veloci solcare i marciapiedi della città per trovare un riparo mentre la pioggia cadeva giù improvvisamente, spesso e forse era solo una scusa, si trovava riparo in un piccolo ristorante dopo la ferrovia dove si cucinavano delle fantastiche lumache di mare, che si gustavano come branchi di lupi affamati, mentre fuori si scatenava il diluvio, pare ancora di assaporare quel profumo invitante mentre fuori echeggiavano le grida dei gabbiani.
   Quando l'aria proveniente dall'est spazzava via il temporale un cielo azzurro terso, quasi fosse dipinto da un grande pittore spaziava sopra la città e i dintorni, il sole basso, chiaro dalla luce abbagliante, costringeva a socchiudere gli occhi per non rimanere accecati ed intanto le ombre si facevano più lunghe e le giornate sempre più buie.
Atmosfere meravigliose che restano per sempre nei meandri dei ricordi, pronte a riapparire non appena qualcosa scatena il loro ritorno.

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