venerdì 19 febbraio 2016

FUORI DALLA GABBIA




Era da tanto tempo che quella gabbia rinchiudeva quell'anima dolce e tenera. Era da troppo tempo che quelle inferriate avevano chiuso il tuo corpo e la tua vita.
Troppi anni come una bambola di pezza "legata" da un filo invisibile ad un letto fatto di coperte calde ed i tuoi arti punti da mille aghi.
Chissà cosa balenava nella tua mente, nel tuo spirito quando tutti erano vicino a te mentre tu spaziavi in chissà quali mondi.
Quanto tempo, quanti anni persi dietro ad un mondo in cui non c'era posto per nessuno solo per i tuoi incubi e fantasmi.
Poi quel bellissimo tuo volto, la dolcezza del sorriso si erano spenti tra quella prigione che prigione vera non era, una gabbia dove solo tu vedevi le sbarre.
Ma il giorno in cui ho visto nei tuoi occhi balenare una luce diversa e sembrò in quell'attimo che tu mi sorridesti, capii che presto la porta di quella gabbia si sarebbe aperta. Capii che avresti preso il volo verso un cielo limpido fatto di amore, un viaggio insieme a chi speravi di rivedere da tanto tempo.
E questa notte sei fuggita leggera come un pettirosso, felice tra le braccia della luna, delle stelle e dell'immenso. Finalmente libera dalla gabbia.
Vola in alto Angela, vola felice tra le nuvole e verso quel paradiso che tutti sognano come l'ultima e dorata dimora.
Vola mamma, viaggia lassù lontano mamma, dove non esiste più ne dolore, ne sofferenza, via su nel cielo finalmente con il tuo dolce sorriso tra l'amore che circonda l'universo, non ti dimenticherò mai ogni giorno ed ogni ora, per sempre Stellina.
Tuo Paolino.

2 commenti:

  1. Caro Paolo, ho finito di leggere la dedica a tua mamma, e a tratti mi ricordava la mia che l’ho vista morire piano piano. Mi ha molto colpito quello che hai scritto, non so se anche tu stavi piangendo mentre scrivevi , le mie lacrime iniziavano a rigarmi il viso. Scusa se mi sfogo ma mia mamma, ora non soffre più come la tua .Sappiamo che la vita deve avere un termine ,si tratta non solo di accettare la realtà, troveremo le nostre mamme nei ricordi e nei momenti più dolci delle nostre infanzie

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  2. Quando scrivo cerco di non pensare, mi spiego, se si tratta di un cosa come questa, non posso permettermi di piangere scrivendola, non riuscirei a finirla. E' come se mi staccassi emotivamente, poi finita la correggo (a volte me ne dimentico confesso), e dopo posso anche commuovermi. Io sono stato molto sfortunato con la mia famiglia, ma ciò non mi ha impedito di potermi "elevare" in un modo "sensibile"... Molte persone diventano arrabbiate e a volte incattivite dagli eventi che accadono della propria vita. Io prendo tutto come mi si presenta e lotto. Le nostre mamme, caro Marco, sono in una parte del Cosmo dove sicuramente la sofferenza fisica non esiste e spero sempre, ci seguano pur non potendo aiutarci in qualche modo, se non facendo sentire spiritualmente la loro presenza. Grazie Marco un abbraccio.

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