mercoledì 24 febbraio 2021

AVREI DOVUTO ACCOMPAGNARTI A CASA QUELLA SERA


 AVREI DOVUTO ACCOMPAGNARTI A CASA QUELLA SERA

Il tramonto sta scendendo sulla grande città, in quella grande via piena di negozi, di luci e vetrine colorate, le persone passeggiano incuriosite guardando le belle cose esposte.
Aiuole fiorite si tinteggiano di rosso e raggi di sole quasi scomparso tra i palazzi, fanno capolino nelle strade in direzione verso quel rosso che in breve tempo, con l'accensione dei lampioni diventerà un blu violaceo che con le sue ombre nasconderà, il chiarore delle ore precedenti.

Loris ormai cinquantenne, con fisico scolpito dalla palestra esce da un negozio con in mano due borse piene di abiti da palestra, si ferma un attimo a guardare l'ora e mentre si sta preparando a chiamare un taxi con il cellulare, ecco, davanti a lui come per incanto, si ritrova dopo quasi quindici anni Roberto, appena quarantenne, vestito in giacca cravatta che nascondono un fisico asciutto da modello. Il ciuffo sulla fronte si sposta con la sua mano e fissa incredulo davanti a se l'altro, Loris.
I loro occhi si incrociano, i loro sorrisi diventato un arcobaleno in un giorno di pioggia e subito un abbraccio.

Un abbraccio come quello di un giorno lontano dove, Loris aveva avuto paura dell'età di Roberto, diciotto contro i suoi trenta, troppi forse, com'era troppo l'amore che lo legava a lui. La paura gli fece perdere la fiducia e la serenità trasformando quel possibile futuro amore, in un affetto da fratello maggiore verso quello di fratello minore.
Non aveva mai saputo come avesse preso il suo allontanamento Roberto, quel ragazzino biondo dagli occhi grigi e tristi che lo avevo visto andare via dopo una carezza sul volto.
Non si erano lasciati male, ma dentro ad ognuno era rimasto un rimpianto incredibile ed il sogno di potersi ritrovare un domani e chissà...

- Non posso credere che sei davvero tu, dopo tutto questo tempo -

- Hai ancora l'aspetto di una volta, non sei cambiato affatto -

- Per tutto questo tempo, cosa hai combinato nella vita? Chissà chi sarai diventato... -

- Beh ho avuto un discreto successo. E tu? Non vuoi dirmi cosa hai fatto mentre io non c'ero più nella tua vita?

Le auto sfrecciano per il largo viale, le persone cammminavano veloci sui marciapiedi e loro, si ritrovano seduti ad un tavolino di un bar alla moda con davanti due caffè profumati.

- Se hai tempo...E se vuoi parliamo un po ' -

Devo essere stato così perso in quel momento
Polvere sulla pista da ballo
Luci accecanti sulla da pista da ballo
Non si accontentavamo mai del tutto
quindi baci ed abbracci tra la folla
I piedi si muovevano e ricordano di nuovo
Il modo in cui eravamo così vicini nell'oscurità
La musica era un brivido e magia nel buio.
E lì ho perso l'occasione di farti mio,
di stringerti ma di  essermi perso nei tuoi occhi.
La magia della musica continuava
con i nostri brividi addosso ma non avevo osato.
Adesso lo comprendo,
ora capisco il mio sbaglio.

- Quella sera, quando ti ho detto addio, avrei dovuto accompagnarti fino a casa -

- Sì, avresti dovuto farlo -

 - Eppure mi sembrava giusto non farlo anche se... Ti amavo. -

- Non mi hai mai lasciato da quella notte, almeno nel mio cuore sai? -

- Anche allora ho provato a dirti addio, alcune cose restano con te per tutta la vita. -

- Lo so rimangono per tutta la tua vita. -

Ora sono insieme, passeggiando in una via laterale piena di alberi e locali chiusi, sono vicini, le braccia si sfiorano, si fermano e si guardano nuovamente negli occhi.

- Le luci dei lampioni dipingono il tuo viso Roberto. -

- E' tardi  Loris, spero di vederti ancora e presto. -

- Forse e.. Se tu lo vorrai, angelo dagli occhi di cielo. -

- Si lo voglio. -

Giampaolo Daccò.

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