lunedì 5 marzo 2012

Febbraio 1968


Lavagna (GE), 27 Febbraio 1968.

   Un febbraio splendido per me, quindici giorni di vacanza al mare con la mamma e la mia sorellina di otto mesi, la piccola aveva bisogno della salubre aria marina e così la mia famiglia decise di portare anche me in vacanza. Lontano dalla scuola e da tutto ciò che mi aveva sempre circondato era una pacchia, sapevo che avrei dovuto fare i compiti e studiare nel pomeriggio ma questo non era un problema. La mamma aveva messo in valigia il mio vestito da torero e solo questo bastò a farmi sentire il bimbo più felice del mondo. Amavo il carnevale ed era la festa più bella, quel pomeriggio sul lungo mare sfilavano i carri con tutte le maschere possibili ed inimmaginabili, non vidi nessun altro torero e ciò mi fece ancora più piacere. Quando girammo per una via piena di negozietti che finiva verso il mare, un gruppo di bambini che stavano mimando una corrida si fermarono di colpo non appena mi videro. Un altro piccolo torero mi sorrise e con gli altri mi si fecero incontro, mi nascosi dietro la mamma per la timidezza la quale rise spingendomi dolcemente a fare amicizia. La mamma di uno dei piccoli le si avvicinò e con lei si mise a parlare sedendosi su una panchina col sole tiepido che le inondava di luce, rimasi travolto dalle furie scatenate con cui giocai per un bel po'. Passata la timidezza feci amicizia con quei ragazzini e per il resto della vacanza la mamma incontrò più volte quella signora, così passai giorni spensierati con i figli di quest'ultima.
Al mattino passeggiavamo sulla spiaggia ghiaiosa e cercavo tra i sassolini grigi, bianchi e neri, quelli di vetro colorati, ne feci una scorta da portare a casa per farli vedere alle nonne, tanto papà li avrebbe visti durante il week end quando venne poi a farci visita. con il mare verde che profumava di salsedine mi piaceva guardare i ragazzi più grandi coi capelli lunghi e le camicie colorate far volare strani aquiloni a forma di animali incredibili finché, un giorno qualcuno urlò verso tutti i presenti: "Guardate!", ci girammo verso l'orizzonte sul mare e una sagoma enorme di una portaerei navigava lentamente al largo, rimasi talmente impressionato da quell'enorme imbarcazione che rimasi con la bocca aperta per un bel po'. 
Nei giorni seguenti scattammo molte foto e questa che ho pubblicato è la mia preferita, la mia dolce e bellissima mamma, Francesca ed io perennemente con gli occhi chiusi per il sole accecante. Un ricordo piacevole e simpatico per sempre nella memoria.

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