martedì 13 marzo 2012

Astronomia 3: ORSA MINORE



ORSA MINORE


   L'Orsa Minore è individuabile con facilità, sia perché le sue stelle più brillanti sono di seconda magnitudine, sia perché, una volta individuato il Grande Carro, si può raggiungere la Stella Polare, la stella più luminosa dell'Orsa Minore, utilizzando le due stelle più occidentali dell'asterismo dello stesso Grande Carro (vedi immagine). Dall'emisfero boreale è una costellazione circumpolare, ossia non tramonta mai, restando visibile in ogni periodo dell'anno; dall'emisfero australeinvece è sempre invisibile, tranne che in prossimità dell'equatore (eccetto la Stella Polare).
L'Orsa Minore contiene un asterismo chiamato colloquialmente Piccolo Carro, perché le sue stelle più brillanti formano un disegno simile a quello del Gran Carro nell'Orsa Maggiore. La stella all'estremo del Piccolo Carro è la Stella Polare, che si trova in posizione quasi coincidente col polo nord celeste. Le sue stelle possono essere anche utilizzate come scala per determinare la magnitudine limite di una notte: due stelle sono infatti di secondo magnitudine, una è di terza, tre di quarta e una di quinta; quando le stelle della costellazione sono tutte visibili, il cielo può definirsi in condizioni molto buone per l'osservazione.
  • Polaris (α Ursae Minoris, la Stella Polare) è la stella più luminosa e più nota della costellazione; si tratta di una stella gialla di magnitudine 1,97. La Polare può essere trovata seguendo una linea che parte dalle due stelle posteriori dell'Orsa Maggiore e prolungandola di circa cinque volte la distanza fra loro. La stella è inoltre una variabile Cefeide, con oscillazioni minime; dista 431 anni luce.
  • β Ursae Minoris (Kochab) è una stella di colore arancione, di magnitudine 2,07, che si trova in una posizione della costellazione opposta alla Stella Polare. La sua distanza è stimata sui 126 anni luce.
  • γ Ursae Minoris (Pherkad) è una stella bianca di magnitudine 3,00, variabile Delta Scuti distante 480 anni luce.
  • La costellazione contiene alcune stelle doppie:
    • Polaris è una brillante stella giallastra, che mostra una stellina biancastra a forti ingrandimenti, di nona magnitudine.
    • HD 139777 è formata da una stella di sesta e da una di ottava magnitudine, separate da circa 18" e dunque risolvibile anche con strumenti non molto potenti; entrambe le stelle sono giallastre.
    • Interessante la coppia formata dalle stelle Pherkad e 11 Ursae Minoris (nota anche come Pherkad Minor), di facile risoluzione anche con un binocolo o persino ad occhio nudo; le due componenti, una di terza e l'altra di quinta grandezza, mostrano colori contrastanti, essendo biancastra la prima e arancione la seconda.


    • Principali stelle doppie
      Nome

      Coordinate equatoriali all'epoca J2000.0
      Magnitudine

      Separazione
      (in secondi d'arco)
      Colore


      AR


      Dec
      AB
      Polaris02h 31m 47,1s+89° 15′ 50″1,97918,4g + g
      HD 13977715h 29m 12,0s+80° 26′ 54″6,5831,1g + g
      Pherkad + 11 UMi15h 20m :+71° 50′ :3,005,02900b + ar
      Le stelle variabili della costellazione sono relativamente poche e molte sono pure poco luminose.
      Fra le variabili irregolari spicca Pherkad, una probabile variabile Delta Scuti; molte sono invece le variabili Mireidi, fra le quali spiccano U Ursae Minoris e S Ursae Minoris, entrambe di settima magnitudine al massimo dello splendore e di tredicesima nella fase di minimo.


      Principali stelle variabili
      Nome

      Coordinate equatoriali all'epoca J2000.0
      Magnitudine

      Periodo
      (giorni)
      Tipo


      AR


      Dec
      Max.Min.
      R Ursae Minoris16h 29m 57s+72° 16′ 49″7,712,7327Mireide
      S Ursae Minoris15h 29m 35s+78° 38′ 00″7,513,2331Mireide
      T Ursae Minoris13h 34m 41s+73° 25′ 53″7,815,0301Mireide
      U Ursae Minoris14h 17m 19s+66° 47′ 39″7,513,0326,5Mireide
      V Ursae Minoris13h 38m 41s+74° 18′ 36″7,29,172:Semiregolare
      RR Ursae Minoris14h 57m 35s+65° 55′ 56″4,75,140Semiregolare
      Polaris02h 31m 49s+89° 15′ 51″1,942,053,9698Cefeide
      Pherkad15h 20m 43s+71° 50′ 02″3,1--Delta Scuti

      Non ci sono oggetti appartenenti alla Via Lattea, poiché il piano galattico passa distante dalla costellazione. Si possono dunque osservare solo galassie esterne, ma non ve n'è nessuna alla portata di piccoli strumenti. L'unico oggetto interessante è la Galassia Nana dell'Orsa Minore, una galassia nana ellittica che orbita come satellite attorno alla nostra Via Lattea.


      Principali oggetti non stellari
      Nome

      Coordinate equatoriali all'epoca J2000.0
      TipoMagnitudine

      Dimensioni apparenti
      (in primi d'arco)
      Nome proprio


      AR


      Dec
      NGC 621716h 32m 39s+78° 11′ 54″Galassia12,13,1 x 2,5
      Nell'Orsa Minore è presente la stella HD 150706, attorno alla quale orbita un gigante gassoso dalla massa minima pari a quella di Giove; la sua orbita è situata a circa 1 UA.


      Sistemi planetari[
      Nome del sistema

      Coordinate equatoriali all'epoca J2000.0


      Magnitudine


      Tipo di stella
      Numero di pianeti
      confermati


      AR


      Dec
      HD 15070616h 31m 18s+79° 47′ 23″7,03Nana gialla1 (b)

      Si pensa che questa costellazione sia stata definita per la prima volta nel 600 a.C., dall'astronomo greco Talete, ed è stata sempre usata come guida dai marinai. In tempi antichi, l'Orsa Minore era chiamata l'ala del Dragone, un nome ormai dimenticato. Per alcune culture l'Orsa Minore era il Buco in cui l'asse della terra era infilato. 
      Una delle compagne di ArtemideCallisto, perse la sua virginità con Zeus, che si era avvicinato sotto le mentite spoglie della stessa Artemide. Arrabbiata, Artemide la trasformò in un' orsa. Il figlio di Callisto, Arcas, quasi uccise la madre mentre stava cacciando, ma Zeus e Artemide lo fermarono e posero Callisto e Arcas in cielo, come l'Orsa Maggiore e l'Orsa Minore. Era però non fu contenta del fatto che fossero stati assunti in cielo, e perciò chiese aiuto a Teti. Questa, essendo una dea marina, rivolse alle costellazioni una maledizione affinché fossero costrette a girare per sempre in tondo nel cielo, e a non riposarsi mai sotto l'orizzonte, spiegando così il fatto che queste costellazioni sono circumpolari. 



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