giovedì 19 luglio 2012

Astronomia 11: ACHERNAR (Alpha Eridani)



Se hai problemi nella visualizzazione dei caratteri, clicca qui.
Achernar
In questo disegno è evidente lo schiacciamento di Achernar causato dall'alta velocità di rotazione della stella su sé stessa.
In questo disegno è evidente lo schiacciamento di Achernar causato dall'alta velocità di rotazione della stella su sé stessa.
Classificazionestella bianco-azzurra di sequenza principale
Classe spettraleB6 Vpe
Distanza dal Sole144 anni luce
CostellazioneEridano
Coordinate
(All'epoca J2000)
Ascensione retta01h 37m 42,75s
Declinazione−57° 14' 11,97"
Lat. galattica-58,7922°
Long. galattica290,8416°
Dati fisici
Raggio mediopolare 7,3 R
equatoriale 11 R
Schiacciamento1,5
Massa6-8 M
Periodo di rotazione2,06 giorni
Velocitàdi rotazione(veq × sin i) 225 km/s
Temperatura
superficiale
polare 20.000 K
equatoriale 3.500 K (media)
Luminosità3.150 L
Indice di
colore (B-V)
-0,20
Età stimata55 milioni di anni
Dati osservativi
Magnitudine app.0,50
Magnitudine ass.-2,72
Parallasse23,39 ± 0,57 mas
Moto proprioAR: 87,00 mas/anno
Dec: −38,24 mas/anno
Velocità radiale+16 km/s
Nomenclature alternative
Alpha Eridani, HR 472, CD -57°334, HD 10144,   SAO 232481, FK 554, HIP 7588
Achernar (conosciuta anche con le sigle di Bayer α Eri / α Eridani / Alfa Eridani) è una stella bianco-azzurra di sequenza principale, appartenente alla costellazione dell'Eridano. È una delle poche stelle di prima magnitudine apparente, essendo questa pari a 0,50; tale magnitudine la rende la nona stella più brillante del cielo.
La sua luminosità è dovuta non tanto alla sua distanza, che è di 144 anni luce, ma soprattutto al fatto di essere una stella molto brillante: la sua massa è di circa di sei - otto masse solari e la sua magnitudine assoluta è pari a -2,72.
Achernar è, fra le stelle più brillanti del cielo, la meno conosciuta a livello popolare: ciò è dovuto ad alcuni fattori, primo fra tutti il fatto che si trova in un'area di cielo a declinazione molto meridionale, restando dunque fuori dalla vista in tutta Europa e in gran parte dell'America Settentrionale e dell'Asia; in secondo luogo, i dintorni di questa stella sono privi di stelle luminose o disposte a formare asterismi particolarmente noti o riconoscibili. Nonostante ciò, è una delle stelle più interessanti dal punto di vista scientifico, essendo una delle più schiacciate ai poli che si conoscano..


Osservazione 
[modifica]

La posizione di Achernar, in basso nella mappa.
Achernar è la nona stella più luminosa del cielo. Essendo posta 57° a sud dell'equatore celeste, essa è visibile principalmente dall'emisfero sud della Terra, dove appare come un astro molto isolato, in un campo di stelle deboli e notevolmente distante dalla brillante scia chiara della Via Lattea; si presenta circumpolare da molte grandi città dell'emisfero sud, come Città del CapoBuenos AiresSydney e MelbourneWellington. L'osservazione dall'emisfero nord è assai penalizzata: non è visibile da nessuna regione dell'Europa, della Russia e dalla maggior parte degli Stati Uniti, dove è osservabile solo negli stati più meridionali come il Texas; nel Mar Mediterraneo diventa visibile bassa sull'orizzonte solo dalle coste più a sud, in Libia e in Egitto. Questa posizione marcatamente australe ha comportato che questo oggetto non sia stato studiato se non in tempi relativamente recenti, con l'immissione in orbita di telescopi spaziali e con la costruzione di osservatori astronomici nell'emisfero sud della Terra.
Achernar giace nella parte più meridionale della costellazione dell'Eridano, in corrispondenza dei suoi confini con la costellazione del Tucano e dell'Idra Maschio. L'Eridano, che nella cultura greco-latina, rappresenta il fiume Po, si estende a sud-ovest di Orione. Le due sue stelle più luminose si trovano alle estremità nord e sud della costellazione, rappresentandone la sorgente e la foce: la sorgente è identificata conCursa, a 5° a sud dell'equatore celeste, mentre la foce è identificata, appunto, con Achernar. Essa è una delle stelle luminose più solitarie della volta celeste: l'unica stella brillante più vicina, Fomalhaut, si trova a 39° di distanza angolare da Achernar, mentreCanopo, la seconda stella più brillante del cielo, nonché la seconda stella brillante apparentemente più vicina, si trova a circa 40°. In compenso, Achernar costituisce il vertice più settentrionale di un triangolo i cui altri due vertici sono costituiti dalle due Nubi di Magellano, due galassie satelliti della nostra Via Lattea: esse distano da Achernar 26° e 16°.


Ambiente galattico [modifica]

Mappa delle principali stelle entro un raggio di 250anni luce dal Sole. Si apprezza la posizione di Achernar rispetto al Sole, al piano galattico e al centro galattico.
Trovandosi a 144 anni luce dal Sole, Achernar è una stella relativamente vicina al Sole: i due astri sono pertanto posti nel medesimo braccio della Via Lattea, il Braccio di Orione. Le coordinate galattiche di Achernar sono 290,84° e -58,79°. Una longitudine galattica di circa 290,84° significa che la linea ideale che congiunge il Sole e Achernar, se proiettata sul piano galattico, forma con la linea ideale che congiunge il Sole con il centro galattico un angolo di circa 290°. Ciò implica che Achernar è leggermente più vicina dal centro galattico di quanto non sia il Sole. Una latitudine galattica di -58,79° significa che Achernar si trova parecchio a sud rispetto al piano galattico, su cui sono posti sia il Sole che il centro galattico.
La stella più vicina a Achernar, a 3,4 anni luce, è HD 10678[2], una nana gialla di classe spettrale G6V che ha una magnitudine apparente 8,40[. Segue in ordine di vicinanza, a 4,9 anni luce, LTT 855, una nana arancione di classe spettrale K4V e di magnitudine apparente 9,91[. Per trovare una stella più luminosa di HD 10678 bisogna allontanarsi 12 anni luce da Achernar, dove è posta HD 13246, una stella bianco-gialla di sequenza principale, di classe spettrale F8V, avente magnitudine apparente 7,50.

Caratteristiche [modifica]

Le classificazioni di Achernar variano nell'intervallo fra la classe B3 e la classe B6. Inoltre, quanto a classificazione MMK, Achernar è stata attribuita sia alla classe delle subgiganti che a quella delle stelle appartenenti alla sequenza principale. Nazé (2009) la classifica come stella di tipo B6Vpe, ove p significa stella peculiare ed e segnala l'appartenenza alla classe delle stelle Be. Tenendo per buona questa classificazione, Achernar è una stella di colore bianco-azzurro di sequenza principale, che sta fondendo l'idrogeno presente nel suo nucleo in elio.
Stelle della classe di Achernar sono molto luminose. Dalla magnitudine apparente di questo astro e dalla sua distanza, si può dedurre che esso emette, nella banda del visibile, unaradiazione 1.070 volte quella del Sole. La massa di Achernar è stimata essere compresa fra 6 e 8 volte quella solare. Questo dato e la probabilità che la stella perderà ingenti quantità di materia nel corso della sua evoluzione porta a ritenere che essa non esploderà come una supernova alla fine del suo ciclo vitale, ma che piuttosto diventerà una nana bianca molto massiccia come Sirio B[19]. Secondo alcune ipotesi Achernar ha una età di circa 55 milioni di anni e, sebbene non abbia ancora abbandonato la sequenza principale, lo farà nel giro di pochi milioni di anni[.
Achernar

Una stella Be [modifica]

Achernar è la stella Be con la luminosità apparente più elevata dell'intera volta celeste, nonché la più vicina alla Terra. Le stelle Be sono stelle di classe spettrale B caratterizzate da una elevata velocità di rotazione. Tale velocità comporta un marcato schiacciamento ai poli, causato dalla forza centrifuga, nonché la presenza di un disco circumstellare costituito da materia gassosa espulsa dalla stella in corrispondenza delle zone equatoriali della stessa. Il disco è responsabile della comparsa dellelinee di emissione dell'idrogeno e di altri elementi ionizzati, che normalmente appaiono però più deboli. La lettera e indica proprio la presenza di tali linee. Poiché lo stadio Be è uno stadio transitorio di una stella di tipo B, devono esistere altri fattori, oltre all'elevata velocità di rotazione, responsabili della formazione del disco circumstellare: sono state chiamate in causa pulsazioni non radiali a cui la stella va soggetta oppure l'attività magnetica oppure ancora la presenza di una compagna. Le stelle Be rappresentano il 17% delle stelle di tipo B non appartenenti alla classe delle supergiganti della nostra Galassia. Le sottoclassi spettrali che presentano una maggiore frequenza di stelle Be sono B1 e B2.
Nel 2002 Achernar è stata fatta oggetto di osservazioni da parte di Domiciano de Souza e colleghi (2003) che hanno utilizzato il potente interferometro del Very Large Telescope. Il team di studiosi è stato capace di ricostruire la forma del disco stellare, che è risultato essere sorprendentemente schiacciato: la stella appare come un'ellisse con un asse maggiore di 2,53 ± 0,06 mas e un asse minore di 1,62 ± 0,01 mas. L'ellisse risulta inclinato di 39° ± 1° rispetto alla linea est-ovest.
La forma del disco di Achernar ricostruita sulla base della osservazioni condotte tramite l'interferometro del Very Large Telescope. ImmagineESO.
Tuttavia la forma del disco che appare agli strumenti, sebbene ci offra delle indicazioni sulla reale forma della stella, fornisce solo dei vincoli riguardo ad essa e non la indica in modo univoco: in particolare, finché non conosciamo l'inclinazione dell'asse di rotazione della stella, non avremo una idea precisa del suo reale schiacciamento. Una possibilità è che l'asse di rotazione coincida con l'asse minore dell'ellisse che appare alle osservazioni e l'equatore stellare con il suo asse maggiore. In tal caso vedremmo Achernar "di taglio". Alla distanza di 144 anni luce, ciò implicherebbe un raggio polare di 7,7 ± 0,2 R e un raggio equatoriale di 12,0 ± 0,4 R[21]. Di conseguenza, il rapporto fra il raggio equatoriale e il raggio polare di Achernar sarebbe 1,55. Tuttavia l'asse di rotazione potrebbe essere inclinato di meno di 90° rispetto alla nostra linea di vista, cioè potremmo non vedere Achernar "di taglio". In tal caso, mentre il raggio equatoriale sarebbe sempre 12,0 ± 0,4 R, il raggio polare sarebbe minore di 7,7 ± 0,2 R e quindi il rapporto fra i due raggi maggiore di 1,55. Si può tuttavia porre un limite alla inclinazione dell'asse rispetto alla nostra linea di vista: infatti, la velocità di rotazione di Achernar all'equatore moltiplicata il seno dell'angolo di inclinazione dell'asse di rotazione (veq × sin i) è stata calcolata essere 225 km/s[7]. È necessario ipotizzare che la velocità equatoriale non sia superiore rispetto a quella critica, oltre la quale l'astro si distruggerebbe. Per una stella della massa di Achernar tale valore è circa 315 km/s. Ne segue che l'inclinazione rispetto alla nostra linea di vista non può essere inferiore a 46°, perché se i=46°, allora la velocità di rotazione dell'astro sarebbe pari a quella critica. Tuttavia, anche per valori di poco superiori a 46°, la gravità superficialeall'equatore tenderebbe a zero e quindi Domiciano de Souza e colleghi (2003) prendono in considerazione solo ipotesi in cui l'asse di rotazione sia inclinato di almeno 50°. Ne concludono che 50° ≤ i ≤ 90°.

Schiacciamento eccessivo [modifica]

Domiciano de Souza e colleghi (2003) calcolano che, anche assumendo che Achernar ruoti al 96% della sua velocità critica, essa, secondo la teoria, dovrebbe avere un raggio polare di 8,3 R. Tuttavia, come si è detto, le misurazioni interferometriche riportano un raggio polare massimo di 7,7 R nell'ipotesi che i = 90° e inferiore se i < 90°. Lo schiacciamento della stella risulta quindi troppo elevato rispetto alle previsioni teoriche. Per conciliare le osservazioni con la teoria, Domiciano de Souza e colleghi (2003) ipotizzano che una rotazione differenziale del nucleo della stella rispetto alla sua superficie: il nucleo, in particolare, ruoterebbe più velocemente della superficie. Questa ipotesi è stata ripresa e sviluppata da Jackson e colleghi (2004)[: essi confermano che il modello della rotazione differenziale può spiegare lo schiacciamento osservato; tuttavia l'allontanamento delle zone equatoriali dal nucleo dovrebbe comportare un abbassamento di temperatura di tali zone tale da precludere l'assegnamento di Achernar alla classe spettrale B.
Un'altra possibile spiegazione della discrepanza fra lo schiacciamento rilevato e le previsioni teoriche è stata avanzata da Vinicius e colleghi (2006), i quali ipotizzano che al momento dell'osservazione la stella era circondata dal disco di gas caratteristico delle stelle Be: tale disco distorce l'immagine della stella facendola apparire più oblunga di quanto in realtà sia. Questa ipotesi è stata ripresa da Carciofi e colleghi (2008), i quali assumono che l'inclinazione dell'asse di rotazione sia circa 65° e che quindi il raggio polare sia pari a 7,3 R; tuttavia secondo i loro modelli il raggio equatoriale sarebbe solo 1,5 volte quello polare, cioè circa 11 R. Il valore maggiore rilevato dalle osservazioni interferometriche sarebbe dovuto alla presenza del disco di gas che circonda Achernar. Un modello simile implica che la velocità di rotazione sia vicina a quella critica (circa il 99% di essa). Inoltre Carciofi e colleghi (2008) ipotizzano che temperatura superficiale della stella sia 20.000 K ai poli; a causa dello schiacciamento della stella che rende i poli molto più vicini al suo nucleo di quanto non lo sia l'equatore, e quindi molto più caldi, la temperatura all'equatore sarebbe di soli 3.500 K e la radiazione emessa 1100 volte superiore ai poli rispetto all'equatore. In questo modello la luminosità bolometrica della stella è 3.150 L.
Come si è detto, nel visibile Achernar è circa 1.100 volte più luminosa del Sole. Ma per raffrontare la luminosità assoluta di questa stella con quella del Sole è necessario prendere in considerazione anche il quantitativo di radiazione ultravioletta emanata. Poiché tale quantitativo dipende dalla temperatura superficiale della stella e poiché tale temperatura non è costante lungo la sua superficie, solo mediante modelli accurati della forma e della variazione di temperatura fra le diverse zone della superficie è possibile ipotizzare quale sia la sua luminosità assoluta. Quello di Carciofi e colleghi (2008) costituisce un modello sufficientemente accurato per stimare tale luminosità.

Disco circumstellare [modifica]

Due differenti modelli a tre dimensioni di Achernar basati sul profilo misurato dal VTL. Nel modello A l'asse di rotazione è inclinato di 50° rispetto alla linea di vista, in quello B di 90°. Immagine ESO.
Come tutte le stelle Be, Achernar produce un disco di gas: una delle cause della formazione del disco è sicuramente rappresentata dalla sua alta velocità di rotazione. Visto che Achernar è la stella Be più vicina a noi, non stupisce che sia uno degli oggetti privilegiati nello studio dei dischi circumstellari delle stelle Be. Vinicius e altri (2006)[6] hanno analizzato le oscillazioni nelle linee spettrali dell'idrogeno, dell'elio e del magnesio nello spettro elettromagnetico di Achernar; essi hanno individuato un ciclo della durata di 2,04 giorni, che interpretano come coincidente con il periodo di rotazione della stella su se stessa. Esso è probabilmente prodotto da gas che circondano la stella e che ruotano assieme ad essa. Altri periodi di 1,3 giorni, 0,78 giorni e 0,58 giorni sono interpretati come dovuti a pulsazioni non radiali dell'astro. Analizzando invece le variazioni sul lungo periodo della linea  dell'idrogeno, i ricercatori hanno concluso che è possibile individuare un ciclo di 14-15 anni: l'inizio del ciclo è rappresentato da forti emissioni ed è interpretato come una eruzione di gas dalla superficie della stella con la conseguente formazione di un disco circumstellare inizialmente molto denso; in seguito le linee di emissione si indeboliscono piano piano: ciò viene interpretato come la lenta dissipazione del disco circumstellare, che si esaurisce nel giro di una decina di anni; infine per 4-5 anni Achernar torna ad essere una normale stella di classe B con emissioni assenti. A questo punto si ha una nuova eruzione e il ciclo ricomincia.
Le modalità con cui il disco circumstellare si forma e viene alimentato sono state fatte oggetto di studio da parte di Carciofi e colleghi (2007) Poiché gli studiosi hanno rilevato, oltre a variazioni nell'arco di giorni, anche variazioni nell'arco di ore e di minuti nelle emissioni del disco di Achernar, la loro ipotesi è che il disco non sia alimentato da un sola grande eruzione ma da tante piccole eruzioni che formano regioni a più alta densità di gas all'interno del disco . Queste regioni poi tendono a disperdersi e a mescolarsi con il gas del disco stesso nell'arco di pochi giorni, formando un anello di materiale intorno alla stella. Se intervengono ulteriori eruzioni l'anello aumenta di spessore e consistenza; altrimenti, se le eruzioni terminano, la sua parte interna ricade sulla stella, mentre quella esterna si dissipa lentamente nello spazio interstellare.
Oltre che un disco circumstellare variabile, le stelle Be possiedono un potente vento stellare che si diparte dai poli dell'astro. Come si è detto, infatti, essendo vicini al nucleo, essi sono molto caldi e quindi emettono molta radiazione. La conseguente elevata pressione di radiazione è responsabile di un importante vento stellare che può far perdere all'astro da cui si diparte 10−8 M all'anno. Il vento polare di Achernar è stato studiato da Kervella & Domiciano de Souza (2006): essi hanno osservato i dintorni di Achernar alle frequenze dell'infrarosso mediante il VLT in un periodo in cui il disco circumstellare era praticamente assente e hanno potuto individuare due pennacchi che si dipartono dai poli della stella e che si allungano per 17,6 ± 4,9 mas. Essi emettono il 4,7 ± 0,3 % della radiazione infrarossa della stella. Il flusso del vento polare sembra costante e non dipendere dalle fasi di formazione e dissipazione del disco circumstellare[. Osservazioni successive hanno sostanzialmente confermato questo modello: i pennacchi avrebbero le forme di due gaussiane alte ognuna 9,9 ± 2,3 mas, cioè circa 6 raggi stellari.

Possibile compagna [modifica]

Le stelle Be fanno spesso parte di un sistema binario. Si è quindi cercato di appurare se Achernar avesse una compagna. Una risposta in senso positivo è arrivata per la prima volta con lo studio condotto da Kervella & Domiciano de Souza (2007): osservando il disco circumstellare di Achernar alle frequenze del medio infrarosso, essi hanno potuto constatare l'esistenza di una zona con emissioni particolarmente intense; essa è separata dalla stella centrale da 280 mas, che alla distanza di 44 parsec corrispondono a 12,3UA, e ha una luminosità agli infrarossi che pari all'1,79 % di quella di Achernar. Gli autori ipotizzano che la fonte di emissione sia una stella di sequenza principale, di classe spettrale A7, con una temperatura superficiale di circa 7.500 K e una massa di circa 2 M. La differenza di luminosità fra la principale e la sua compagna nella banda del visibile è 5,4 magnitudini (cioè la principale è 144 volte più luminosa della sua compagna). Questo significa che la compagna ha magnitudine apparente 5,8 e che quindi, se non fosse così vicina alla principale, sarebbe una stella osservabile a occhio nudo, date condizioni di visibilità ottimali, anche se apparirebbe molto debole. Probabilmente il piano dell'orbita della compagna corrisponde al piano equatoriale della principale.
Le osservazioni compiute da Kervella e colleghi (2008) hanno confermato la presenza di una compagna, chiamata Achernar B. La luminosità misurata nel vicino infrarosso è risultata tuttavia maggiore di quella rilevata l'anno prima: all'infrarosso la componente B è risultata possedere il 3,33 % della luminosità della componente A. Questa maggiore luminosità suggerisce che Achernar B sia una stella di classe spettrale A1V, simile a Sirio. La distanza e la massa delle due componenti fanno ipotizzare che il loro periodo orbitale sia circa 15 anni.

Significato culturale [modifica]

Il nome Achernar deriva dalla parola araba آخر النهر (ākhir an-nahr) che significa "fine del fiume". Questo nome trova origine nel fatto che la stella è posta alla foce del fiume Eridano. L'attribuzione di tale nome ad Achernar è tuttavia moderna, risalente al XVI secolo, quando fu osservata per la prima volta dagli esploratori europei[2]: in età antica la stella non era infatti nota alle civiltà classiche europee a causa della sua posizione molto meridionale. La "foce" del fiume era rappresentata dalla più settentrionale stella Acamar, θ Eridani, che si trova alla declinazione di -40°: si trattava della stella più meridionale visibile agli astronomi arabiTolomeo non la menziona sebbene essa avrebbe dovuto essere visibile da Alessandria d'Egitto, anche se molto bassa all'orizzonte[31]. Questo è uno dei fatti che spinge a credere che il suo catalogo non fosse basato su osservazioni originali, ma sia stato compilato attingendo da un precedente catalogo di Ipparco di Nicea, ora perduto. Ipparco, lavorando a Rodi, cioè 5° di latitudine più a nord di Alessandria, non poteva osservare la stella.
Presso i cinesi Ming l'asterismo formato da Achernar, ζ Phoenicis e η Phoenicis era chiamato 水委 (Shuǐ Wěi)[31], che significa impetuoso e tortuoso ruscello. In realtà gli astronomi cinesi non avevano osservato direttamente Achernar e ne avevano dedotto l'esistenza da carte astronomiche occidentali.
In astrologia si pensa che Achernar prometta felicità e successo concedendo dirittura morale e adesione a principi religiosi e filosofici. Si crede inoltre che Achernar accordi alti uffici nella Chiesa, specie in congiunzione con Giove.

venerdì 13 luglio 2012

Scappiamo con le ciliegie?



Estate 1974, colline di San Colombano al Lambro.
   Con Lucio, Alberto ed Antonio decidemmo il giorno prima che questa mattina calda, di prendere le nostre biciclette e di fare un giro lunghissimo sulle colline poco distanti e mangiarci un panino in qualche spiazzo verde tra quelle rigogliose alture piene di vigneti e alberi da frutto. Ovviamente grazie a non so chi, la voce si sparse e a noi (veramente avremmo preferito che non si aggregassero) si aggiunsero una cugina di Lucio, due sue amiche e un paio di altri ragazzi. Dopo la colazione finalmente la lunga fila di biciclette uscì dalla città avviandosi sul "mio lungo" la stretta via di campagna che portava su per le colline banine. Cantammo a squarcia gola le canzoni di quell'estate, ridevamo forte alle storielle di Alberto, avevamo preso in giro come al solito, Lucio finchè passata la sorgente della fontanella ci avviammo verso le Terme di Miradolo. Che fresco c'era tra quegli alberi, la musica che proveniva dalla sala da ballo all'aperto di quelle fonti, ci fece compagnia per un bel tratto. Passammo a fianco della grande piscina invidiando chi faceva il bagno e finalmente dopo l'Hotel Milano ci trovammo in cima ad uno dei più alti colli. Il panorama era magnifico, queste colline, uniche in tutta la pianura padana occidentale, facevano spaziare lo sguardo in ogni direzione. Da Pavia, al fiume Po inoltrato verso Piacenza, il monte Penice e altre montagne ai confini della Liguria facevano da cornice e più in fondo verso ovest  si stagliava la sagoma del Monviso con la sua punta alta. Dietro le nostre spalle la parte settentrionale della pianura Padana da Novara a Brescia e le Alpi in fondo alte e maestose davano al paesaggio un che di fiaba. Ci accampammo lì mangiandoci i nostri panini, bevendo coca cola e ridendo come stupidi, ma l'età lo consentiva, Erano già le due passate e quando ci accingemmo a ripartire quando la cugina di Lucio disse: "Guardate quante ciliegie!". Infatti poco distante un folto boschetto di ciliegi era pieno di quelle piante e dei suoi frutti invitanti, "Prendiamone qualcuna e portiamocele a casa...". A me non piacque molto l'idea, il boschetto era di qualcuno e rubare anche ssolo un frutto non era nei miei pensieri ma prima che potessi dire qualcosa, quasi tutti corsero verso quelle piante e prendendo un po' di ciliegie qua e là, riempirono gli zainetti. Lucio quasi balbettava "No... dai... no...dai... No dai...".
"Presto andiamocene via!" disse quasi gridando Alberto con la sua voce squillante "Sento qualcuno arrivare..." Da lontano il proprietario stava arrivando con un piccolo trattore, ci avrebbe visto con le ciliegie nelle borse? Quasi tutti sparirono sulla strada asfaltata pedalando velocemente nella direzione opposta tranne me e Lucio, a lui era caduta la catena della bicicletta mentre il proprietario era ormai vicinissimo. Io sudavo freddo avevamo con noi l'unica borsa di plastica in cui si vedevano quelle rosse amarene. Misi la tovaglia del pic nic sopra nascondendole alla vista.
Lucio era procucpatissimo mentre a piedi eravamo sul sentiero quasi a fianco del proprietario. "Che succede ragazzini? Vi serve aiuto?" disse lui gentilmente guardando la catena pendente dal carter della bicicletta di Lucio. "Si si..." dissi io "Stavamo facendo un giro tra le colline e l'unico riparo dal sole era qui dove ci siamo fermati a mangiare un panino, ma mio cugino gli è caduta la catena e ora dobbiamo andare fino a S. Angelo così...".
L'uomo rise "Vi aiuto io..." Fu gentilissimo ci aiutò a montare la dannata catena e poi guardando la borsa di plastica disse facendo un cenno con lo sguardo verso i ciliegi: "Se volete potete prendere qualche amarena dalle mie piante..." Sarei sprofondato mentre Lucio era diventato paonazzo dalla vergogna. L'uomo prese un sacchetto dal trattore e mise dentro una grossa manciata di ciliegie e la porse a me. "Toh le puoi aggiungere alle altre nella borsa... Ma fate presto prima che diventino marmellata con questo caldo.". Scoppiai a ridere mentre Lucio chiese scusa, ma lui quell'uomo gentile sorrise "La prossima volta non fatelo più. Siete dei "balossi" tremendi... Per ora va bene così non sono andato certo in malora... Ciao "fiuleti!", ci salutò così bonariamente mentre noi velocemente il più possibile tornammo sulla strada che porta a casa. Un paio di chilometri più a valle i nostri amici ci aspettavano sotto una pianta preoccupati. Quando raccontammo il fatto del proprietario, la cugina di Lucio disse "A saperlo ci fermavamo anche noi, magari ci scappava un altro sacco di ciliegie...".
"Si sulla testa!" le rispose Alberto e tutti risero tranne Lucio ed io che davvero, eravamo rimasti malissimo. Ma l'età dell'incoscienza ci fece dimenticare presto l'avventura e cantando nuovamente a squarcia gola tornammo alle nostre case, io mi ero tenuto il sacco delle ciliegie regalatoci da quel bravo uomo così mi sentii meno in colpa... In fondo ce le aveva regalate lui.


giovedì 12 luglio 2012

Astronomia 10: FOMALHAUT (Alpha Piscis Austrini)


Fomalhaut (IPA /fəˈmelˈhuːt/[α PsA / α Piscis Austrini / Alfa Piscis Austrini) è una stella situata nella costellazione delPesce Australe. Avendo magnitudine 1,16 essa è la stella più luminosa della costellazione nonché la diciottesima più brillantedel cielo visto dalla Terra. È una stella dell'emisfero australe, ma comunque le sue possibilità di osservazione dall'emisfero boreale sono ampie. Si tratta di una stella bianca di sequenza principale, simile a Sirio e Vega, distante 25 anni luce. Ha unraggio e una massa all'incirca doppi rispetto a quelli del Sole e una temperatura superficiale di quasi 9.000 K. La sua caratteristica più nota e studiata è quella di possedere un esteso disco circumstellare di gas e polveri all'interno del quale starebbero formandosi dei pianeti. Il suo nome deriva dall'arabo فم الحوت Fam al-Hut, che significa "la bocca della balena".


Osservazione 
[modifica]

La posizione della stella nella costellazione.
Fomalhaut appare come una stella dal colore bianco-azzurro; la sua individuazione in cielo è facilitata, oltre che dalla sua luminosità (si tratta della diciottesima stella più brillante del cielo ad occhio nudo) dalla sua singolare posizione, lontana da altre stelle luminose e quindi in risalto in un campo celeste povero di stelle appariscenti. Ha una declinazione di 30°S, il che favorisce gli osservatori posti a latitudini meridionali. Tuttavia, la sua posizione non troppo discosta dall'equatore celeste fa in modo che sia visibile dalla gran parte delle aree abitate della Terra. In particolare essa diventa visibile a partire dal 60°N, escludendo l'Alaska, il Canada settentrionale, la Groenlandia, l'Islanda, le regioni scandinavesettentrionali, e buona parte della Russia. Si mostra relativamente alta in cielo anche dalleregioni mediterranee, mentre è circumpolare a sud del 60°S, cioè solo nelle regioniantartiche.
Il periodo più propizio per la sua osservazione è quello che va dal mese di agosto a quello di dicembre, nei cieli serali dell'emisfero nord, mentre a sud dell'equatore si mostra da giugno a gennaio; la sua presenza nei cieli dopo il tramonto del Solenell'emisfero nord indica l'approssimarsi della stagione autunnale.

Ambiente galattico [modifica]

Mappa delle principali stelle entro un raggio di 50anni luce dal Sole. Si apprezza la posizione di Fomalhaut (in basso nell'immagine) rispetto al Sole, al piano galattico e al centro galattico.
La nuova riduzione dei dati astrometrici del telescopio spaziale Hipparcosrisalente al 2007 ha portato a un nuovo calcolo della parallasse di Fomalhaut, che è risultata essere 129,81 ± 0,47. Pertanto la distanza di Fomalhaut dalla Terra è pari a 1/0,12981 pc, ossia 7,70 pc, equivalenti a 25,12 anni luce. Fomalhaut è quindi una stella relativamente a noi vicina, che condivide lo stesso ambiente galattico del Sole. In particolare, si trova come il Sole all'interno dellaBolla Locale, una "cavità" del mezzo interstellare presente nel Braccio di Orione, uno dei bracci galattici della Via Lattea. Le coordinate galattiche di Fomalhaut sono 20,48° e -64,90°. Una longitudine galattica di circa 20° significa che la linea ideale che congiunge il Sole e Fomalhaut, se proiettata sulpiano galattico, forma con la linea ideale che congiunge il Sole con il centro galattico un angolo di circa 20°. Ciò significa che Fomalhaut è leggermente più vicina dal centro galattico di quanto non sia il Sole. Una latitudine galattica di quasi -65° significa tuttavia che la distanza che separa il Sole da Fomalhaut è per la maggior parte dovuta al fatto che le due stelle non sono allineate sullo stesso piano e che Fomalhaut si trova parecchio a sud rispetto al piano su cui sono poste il Sole e il centro galattico.
Fomalhaut fa parte dell'Associazione di Castore, una associazione stellarecomposta da stelle relativamente vicine al Sole, che condividono lo stesso movimento rispetto al sistema di riposo locale. Questa associazione, scoperta nel 1990[8], comprende almeno 16 membri fra cui, oltre a Fomalhaut e Castore (da cui prende il nome), VegaAlderamin (α Cephei) e Zubenelgenubi(α Librae). È probabile che le stelle abbiano una origine comune e che quindi siano nate tutte più o meno nello stesso periodo di tempo. Basandosi sulle tracce evolutive delle varie stelle appartenenti all'associazione e su altri dati, come l'abbondanza di litio, l'età dell'associazione è stata stimata in 200 ± 100 milioni di anni.
La stella più vicina a Fomalhaut è TW Piscis Austrini, una nana arancione di classe spettrale K4 V e di magnitudine apparente 6,48, distante solo 0,9 anni luce da Fomalhaut. Data questa vicinanza e dato il fatto che le due stelle condividono lo stesso moto proprio nel cielo e lo stesso movimento rispetto al sistema di riposo locale, è probabile che esse siano fisicamente legate[12]. TW Piscis Austrini dovrebbe avere una massa di 0,81 M, un raggio di 0,76-0,85 R una luminosità di 0,12 L[13]. È una variabile BY Draconis.
La seconda stella più vicina a Fomalhaut è LHS 3885, una nana arancione di classe spettrale K7 V e magnitudine apparente 7,86, distante 3,5 anni luce. A 5,6 anni luce[11]si trova invece FK Aquarii, una nana rossa di classe spettrale M2 V e magnitudine apparente 9,0.

Caratteristiche [modifica]

La stella ripresa negli infrarossi daltelescopio spaziale Spitzer.
Fomalhaut è una stella bianca di sequenza principale di classe spettrale A4 V o A3 V. Lo studio della stella è stato facilitato dal fatto che è stato possibile misurare direttamente il suo diametro angolare mediante tecniche interferometriche. Utilizzando il Narrabri Stellar Intensity Interferometer, situato a Narrabri, nel Nuovo Galles del Sud, Hanbury Brown et al. (1974) hanno ottenuto un valore di 2,10 ± 0,14 mas; questo valore è stato corretto e reso più preciso delle osservazioni condotte da Di Folco et al. (2004), che hanno utilizzato lo strumento VINCI del Very Large Telescope: essi hanno ottenuto un valore di 2,228 ± 0,031 mas. Alla distanza calcolata da Hipparcos, ciò equivale a un raggio di 1,840 ± 0,023 R. Poiché dalla magnitudine apparente della stella e dalla sua distanza è possibile ricavare la sua luminosità assoluta, da questa e dal raggio è possibile dedurre la temperatura superficiale, utilizzando la legge di Stefan-Boltzmann: essa risulta essere 8.760 ± 100K. La luminosità della stella è invece calcolata in 17,8 ± 0,8 L.
Per valutare la massa della stella è necessario conoscere, oltre alla sua posizione sul diagramma H-R, data dalla temperatura e dalla luminosità, anche la sua metallicità, ossia l'abbondanza di elementi più pesanti dell'elio. Tuttavia gli studi che sono stati fatti riguardo alla metallicità di Fomalhaut non concordano circa il suo valore, ma solo sul fatto che essa sia più bassa rispetto a quella del Sole. La metallicità è determinata misurando il rapporto fra l'abbondanza di ferro e l'abbondanza di idrogeno nella fotosfera della stella. Uno studio spettroscopicodel 1997 riporta una abbondanza di metalli pari a 93% di quella del Sole. Un altro studio, pubblicato lo stesso anno, deduce la metallicità di Fomalhaut da quella di TW Piscis Austrini, supponendo che le due stelle abbiano una comune origine. Ne risulta un valore 78% di quello solare. Un modello evolutivo proposto da Di Folco et al. (2004) ha condotto a un valore di 79%, mentre una misurazione spettroscopica del 2008 ha dato un valore molto più basso di 46%. Di Folco et al. (2004) hanno stimato la massa di Fomalhaut seguendo le tracce evolutive di stelle di diversa massa sul diagramma H-R e assumendo una metallicità pari al 93% di quella del Sole; ne è risultata una massa di 2,00 ± 0,20 M.
C'è invece maggiore accordo fra le misurazioni della velocità di rotazione della stella. Il sito SIMBAD riporta tre diverse misurazioni della velocità di rotazione per il senodell'inclinazione dell'asse di rotazione rispetto alla nostra visuale (v × sin i): esse variano da 85 km/s a 93 km/s. Il prof. Kaler nella voce dedicata a Fomalhaut nel suo databaseStars riporta invece un valore di 102 km/s.
L'età stimata dell'Associazione di Castore, lo stato evolutivo dell'associata TW Piscis Austrini[ e le tracce evolutive di stelle simili a Fomalhaut fanno ritiene che essa sia una stella giovane, con un'età compresa tra 100 e 300 milioni di anni ed un tempo di vita residuo stimato in un miliardo di anni, prima che l'astro evolva in gigante rossa.

Disco circumstellare [modifica]

Fotografia dal telescopio spaziale Hubble della cintura asteroidale di Fomalhaut
Nel 1983 il telescopio spaziale IRAS rilevò che Fomalhaut, Vega, β Pictoris e ε Eridani emettevano un eccesso diradiazione infrarossa. Tale radiazione fu interpretata essere emessa da grani di polvere orbitanti intorno a queste stelle. Si suppose che tale grani formavano un disco circumstellare, all'interno del quale erano in formazione nuovipianeti.
Nel 1998 un team di scienziati americani e britannici riuscì ad ottenere la prima immagine del disco, fotografandolo a lunghezze d'onda inferiori al millimetro. Dall'immagine appariva una vasta cavità centrale, sgombra da gas e altro materiale, approssimativamente delle dimensioni dell'orbita di Nettuno. Ciò portava gli scienziati del team a paragonare il disco circumstellare alla Fascia di Kuiper che circonda il Sole e a stimarne la massa in pochemasse lunari. L'attività di formazione di pianeti, se aveva avuto luogo, era quindi già terminata e aveva forse prodotto la cavità centrale, ripulendola di materiale. I ricercatori ipotizzavano che la fascia contenesse, oltre che a grani di piccole dimensioni, anche comete e forse corpi di dimensioni maggiori che si stavano aggregando a formare un nuovo pianeta o frutto della frammentazione di un pianeta preesistente.
Nel 2005 fu possibile ottenere delle immagini della cintura di Fomalhaut nella banda del visibile utilizzando il coronografo della camera ad alta risoluzione del telescopio spaziale Hubble. Le immagini avevano una risoluzione di 0,5 UA, 100 volte maggiore di quelle precedenti. Ciò permise di comprendere con relativa precisione quale fosse la forma del disco: il suo semiasse maggiore è lungo 140,7 ± 1,8 UA, quello minore 57,5 ± 0,7 UA ed è inclinato di 65,9° rispetto al piano della volta celeste, mentre la longitudine del nodo ascendenteè pari a 156,0° ± 0,3°. Fomalhaut non si trova esattamente al centro del disco ma spostata rispetto ad esso di 15,3 UA. La cintura ha una larghezza di 25 UA, sicché il suo raggio minore è di 133 UA e quello maggiore 158 UA. La sua eccentricità è stimata essere 0,11 ± 0,01. A partire dalla sua magnitudine apparente di 16,2 e dalla sua albedo di 0,05-0,1 i ricercatori hanno stimato una massa totale di 50-100 M, molto più alta rispetto alle stime precedenti. Il disco è molto schiacciato con uno spessore di sole 3,5 UA[25]. La temperatura dei grani che formano il disco varia da 40 a 75 K.
Raffronto tra il sistema solare e il sistema di Fomalhaut.
Gli scienziati si interrogavano intanto circa l'origine del disco e circa l'interpretazione di addensamenti di materiale che le osservazioni stavano rilevando al suo interno. Nel modello di Wyatt e Dent (2002) il disco è il risultato della frantumazione di planetesimi della dimensione di qualche chilometro, in seguito a scontri e collisioni. I due scienziati partono dall'assunzione che il disco non può essere presente dalla formazione della stella in quanto la radiazione proveniente da essa avrebbe dovuto già dissolverlo. Ciò implica che deve esistere un meccanismo che rimpiazza continuamente il materiale perduto ed esso è individuato nella frantumazione dei planetesimi in grani di dimensioni inferiori al millimetro. Gli addensamenti di materiale sono interpretati come il risultato o della collisione di due planetesimi, che ha originato del materiale che non si è ancora disperso, oppure alla risonanza con un ipotetico pianeta interno al disco. I due studiosi ipotizzano che a loro volta i planetesimi si siano formati dalla collisione di corpi di dimensioni maggiori.
Il modello della frantumazione dei planetesimi in corpi via via più piccoli è stato poi confermato e affinato da studi successivi. In particolare, nel modello proposto da Acke et al. (2012) la massa totale dei grani si aggira intorno alle 10 M, il resto della massa del disco (circa 110 M) è composto da planetesimi, che scontrandosi forniscono continuamente al disco materiale, senza il quale si dissolverebbe in tempi relativamente brevi. Nel modello infatti il tasso di evaporazione dei grani del disco è molto elevato, circa 0,03 masse lunari all'anno. Ne segue che l'intero materiale del disco di polveri viene rimpiazzato totalmente ogni 1700 anni. Per alimentarlo è necessario vengano frantumati due planetesimi del diametro 10 km l'uno ogni giorno, oppure 2000 planetesimi del diametro di 1 km al giorno. Nell'intero disco devono essere presenti circa 100 miliardi di planetesimi della dimensione di 10 km, oppure 10 000 miliardi di planetesimi della dimensione di 1 km. Il fatto che si stimi che la nube di Oort, che circonda il Sole, contenga un numero comparabile dicomete e la somiglianza dei grani con quelli prodotti dal disgregamento delle comete portano gli studiosi a paragonare i planetesimi che si trovano nel disco di Fomalhaut alle comete che popolano la nube di Oort.
La composizione chimica presunta del disco consiste nel 43 % di acqua ghiacciata, nel 32% di silicati, nel 13% di carbonio amorfo e nel 10% di solfuro ferroso.

Fomalhaut B [modifica]

All'interno del disco di Fomalhaut si trova anche un pianeta extrasolareFomalhaut b, il primo fotografato alle lunghezze d'onda del visibile.
Nel 2005 l'astronomo americano Paul Kalas avanzò l'ipotesi che un pianeta potesse perturbare gravitazionalmente i detriti (planetesimi) dell'anello di Fomalhaut, conferendo al bordo più interno del disco un aspetto rarefatto.[29][30] Il telescopio Hubble ha infine confermato l'ipotesi, ritraendo un puntino luminoso nella parte più interna dell'anello che circonda la stella tramite l'Advanced Camera for Surveys; il telescopio, che lo ha "seguito" nel suo moto intorno alla sua stella all'interno nel disco, ne ha catturato un'immagine, resa pubblica il13 novembre 2008, in cui si nota chiaramente, confrontando le immagini ottenute nel 2004 e nel 2006, lo spostamento del pianeta lungo la sua orbita.
Il pianeta, denominato provvisoriamente Fomalhaut b, è stato quindi il primo pianeta extrasolare ad essere individuato fisicamente da un telescopio ottico.
Fomalhaut b dista 115 U.A. dalla sua stella, che equivale a circa dieci volte la distanza di Saturno dal Sole. Lo spostamento del pianeta, rilevato dal telescopio Hubble, ha permesso di stimare il suo periodo di rivoluzione, pari a circa 875 anni terrestri. La massa del pianeta dovrebbe essere non superiore a 3 volte quella del pianeta Giove e non inferiore a quella di Nettuno (che equivale a 0,054 masse gioviane); si tratterebbe dunque di un gigante gassoso. I parametri misurati suggeriscono che l'orbita del pianeta non siaapsidialmente allineata con il disco di materia, il che suggerirebbe l'esistenza di eventuali altri pianeti che avrebbero modificato la struttura del disco circumstellare sino all'aspetto attuale. Tuttavia, le immagini catturate nella banda M dall'MMT Observatory pongono dei forti limiti sull'esistenza di altri giganti gassosi entro 40 UA dalla stella.

Prospetto del sistema [modifica]

Segue un prospetto sulle principali caratteristiche del sistema planetario.
PianetaMassaPeriodo orb.Sem. maggioreEccentricitàScoperta
b0,054–3,0 MJ~872 anni~115 UA02008
Cintura asteroidale
("Fascia di Kuiper" di Fomalhaut)
~148 UA02004