sabato 10 novembre 2012

Pioggia di Novembre


Milano Porta Genova, 10.11.2012
Il treno era appena partito dalla storica stazione milanese, la gente aveva preso posto negli scompartimenti ed un caldo tepore invadeva la carrozza dove stavo seduto. Dopo poco più di un quarto d'ora, lasciammo la periferia occidentale della metropoli e il paesaggio che si poteva vedere lasciava spazio ad una brulla campagna dai colori autunnali. Guardavo la pioggia battere contro i finestrini del treno, il cielo plumbeo era sopra di noi come un manto grigio solcato da nuvole ancora più scure, qualche spruzzo di verde perenne faceva capolino qua e là tra le piante dai rami spogli mentre rogge e piccoli canali dall'acqua scura irrigavano questa terra addormentata.
Ripensavo alla mia infanzia vissuta per più di un lustro in campagna dalla nonna materna, quando vedevo solo i miei genitori a fine settimana e per me era una festa. Ricordo quel cielo uguale a quello di stamani, quella pioggia fredda che scendeva copiosa nel giardinetto e nell'orto dietro casa. Mi piaceva osservarla dalla finestra del soggiorno e mi perdevo in fantasie irraggiungibili, dietro di me la nonna o la prozia facevano bollire enormi castagne che mangiavamo nel tardo pomeriggio davanti al caminetto acceso, mi sentivo felice e protetto al caldo, tra le spesse mura di quella casa tranquilla.
Ricordo che come oggi, indossavo un maglioncino rosso vivace a collo alto , allora avevo ricamato sul petto destro due soldatini inglesi dal cappello enorme, dei pantaloni di lana blu e sopra al maglioncino un  gilè dello stesso colore dei pantaloni con bottoncini dorati, indossavo delle calde  pantofoline di stoffa scozzesi che tenevano i piedi bollenti ed intanto dalla piccola cucina proveniva il profumo speziato della minestra per la cena della sera. Mentre ancora la pioggia batteva ancora sui tetti.
Tetti che sembravano più lucidi e rossi, tetti dai comignoli grandi in mattoni a vista che lasciavano uscire il fumo dei camini, tetti con abbaini che la sera erano illuminati da luci fioche, tetti con i cornicioni pieni di acqua che scendeva dal canale di scolo finendo in qualche botola nascosta nel terreno.
All'ultima fermata per il cambio del treno, in attesa della coincidenza, un vento umido e freddo scompigliava i capelli e la pioggia incominciava a diradarsi mentre nuvole scure volavano verso ovest per portare altra pioggia più lontano, non appena arrivò il mio treno salii e presi posto vicino al finestrino, per riprendere il filo dei miei pensieri su questa pioggia di novembre.

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