giovedì 22 novembre 2012

SENSAZIONI



Sensazioni.
Forse Blogger, Facebook o qualche altro social-network non saranno i posti giusti, ma raccontare questa piccola cosa, potrà far capire a molte persone che questa vita, tanto egoisticamente ed egocentricamente amata è solo un sogno, un alito di vento, una piccola passeggiata che finisce presto.
Oggi ho avuto il tempo di andare al camposanto, è l'unico nome piacevole per definire questo luogo, in questa giornata grigia e fr
edda.
Ma quello che mi ha gelato e che purtroppo non sapevo, visto la mia lontananza di tanti anni dal luogo che ha visto la mia infanzia e gioventù, sono state quelle foto.
Tante, troppe per l'età, ragazzi e ragazze con cui si giocava, si litigava, si andava in giro a far baldoria ed ora non rimane che una fotografia.
Aver vissuto in un piccolo centro, dove si conosce tutti è ancor più doloroso vedere quelle persone con cui sei cresciuto, ora far parte del vento, dei sogni... lontane ormai da tutto.
Occhi blu, verdi, scuri, capelli lunghi e corti di diverso colore e ognuno col sorriso e ci si chiede perchè? 
Non c'è un perchè credo, è solo la vita che noi vediamo egoisticamente speciale, soprattutto la nostra, vivendola come se fossimo protagonisti di chissà quale epopea... 
Mentre siamo persone come tante, grandi e piccole menti, forti e deboli personalità, dolci e dure, cattive e buone.
Persone che lasceranno una traccia nel cuore di chi ha voluto bene loro. Ho letto molti nomi ed ad ognuno una storia, un litigio, una risata, le serate in pizzeria, in gelateria, in discoteca...
Eppure i volti di quelle foto sono lì a sorridere ed osservare senza vedere chi li sta guardando, come se nulla fosse successo. 
Francesca, Simona, Walter, Giorgio, Gabriella, Marco, Antonio e tanti altri saranno sempre nei nostri cuori e nelle nostre menti.
Il freddo si è molto pungente e mi avvio alla macchina che mi aspetta per tornare a casa, eppure nonostante tutto, quel luogo, quel camposanto è l'unico posto che mi da tranquillità, chi mi infonde un po' di saggezza, come se qualcosa di profondo vivesse nel nostro essere.

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