mercoledì 7 novembre 2012

Una realtà nel gioco


Come tanti uomini e donne rimasti un po' bambini, i miei amici ed io da anni formiamo un gruppo bellissimo di gioco di ruolo chiamato World of Warcraft. Quando ci si ritrova collegati insieme ho sempre trovato divertente comunicare tra di noi, completare varie esperienze di conquiste, di ruoli e tanto altro. Ci siamo divertiti e a volte arrabbiati, ma è sempre stato un modo di passare il tempo, soprattutto nelle serate d'inverno, di mal tempo, di quando hai voglia di stare un po' solo e rilassarti davanti al computer. Una sera dopo cena, in attesa che anche i miei amici del gruppo si collegassero, entrai in questo simpatico gioco e con il mio personaggio principale, decisi di passare un po' di tempo ad esplorare delle terre sconosciute. Con la cavalcatura, una pantera nera corazzata, questo mio mago avatar si spostò in varie parti, scoprendo montagne, cascate, grotte, anfratti, laghi ma in realtà mi stupivo sempre di come gli autori avevano creato questo mondo magico, bellissimo in tutti i suoi dettagli, i fiori, gli alberi e l'acqua erano talmente disegnati bene da sembrare veri, un gioco di colori davvero incredibili. Finchè vidi quel mare fatto di pixel talmente bello che sembrava davvero di essere sulle rive di un oceano reale, onde bianco verdastre si infrangevano sulla riva mentre la vegetazione selvaggia circondava il tutto. Mostriciattoli e grandi animali a volte "amici" a volte aggressivi camminavano lenti su quelle sponde, dall'altura in cui il mio personaggio si trovava, si poteva spaziare la veduta verso le montagne di Hillsbrad Foothill il nome di quella regione e poco più in la le case ed il porto di una piccola città in stile Old-England, quando di fianco al mio avatar apparve un nano dai capelli rossicci che portava in mano dei fiori e camminava veloce verso la fine dell'altura. Istintivamente lo seguii, mi aveva incuriosito quella strana presenza, all'improvviso apparve in cima una tomba con una lapide, vidi stupito quell'avatar inginocchiarsi davanti a quella costruzione, sembrava pregasse. Allora col mouse cliccai sulla lapide ed apparve una scritta, che si può vedere nella foto poco sopra.
"Anthony Ray Stark 1961-2005"
Rimasi allibito, qualcuno in questo finto mondo creato meravigliosamente da alcuni geni dell'informatica, ha voluto dedicare un pensiero a chi non c'è più, ad un ragazzo che, scoprii dopo, fu una persona che faceva parte dello staff. Non so perchè ma mi venne un po' di tristezza, quasi quel mare e quel cielo finti divennero malinconici, osservavo il nano in ginocchio probabilmente era il personaggio di quel ragazzo oppure lo avevano creato in modo che non si dimenticassero di lui.
Il nostro mondo reale che si incontra con uno finto, dove è bastato un attimo e quello che sembrava solo un gioco di sfogo, di piacere, era diventato come fosse realtà. Poco più tardi portai alcuni amici del mio gruppo a vedere quel luogo, molti espressero i propri sentimenti e sensazioni,  ma dentro di me quella sera, era rimasto un piccolo nodo alla gola e a distanza di tempo, ogni tanto quando entro nel gioco, porto il mio personaggio là, davanti a quella lapide a cui dono un piccolo pensiero alla persona che non c'è più, alla persona che non ho mai conosciuto ma che in un certo sento c'è ancora in quel luogo, il luogo dei ricordi.

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