venerdì 16 agosto 2019

UN MATTINO DI ESAMI INTERIORI


UN MATTINO DI ESAMI INTERIORI

Mentre mi rasavo la barba questa mattina, spontaneamente ho fatto una riflessione: ho visto nello specchio un uomo che non riconosco più o meglio, un uomo che sta cambiando fisicamente, com'è giusto che sia.
Rughe attorno agli occhi, sulla fronte, il mento con i suoi segni, i capelli un poco più sottili e più radi, le palpebre che cadono... Al momento mi è venuto il panico e poi da ridere.
Non sono certo contento di questo e non sono ancora pronto ad accettare il decadimento fisico ma la legge naturale lo impone ed è inutile guardare con invidia i giovani pieni di bellezza ed energia, lo ero stato anch'io.
Ora mi vedo davvero invecchiato anche se le foto possono ingannare, ma è naturale anche se in un certo senso ingiusto e sorprendentemente, fisicamente mi ritrovo ad assomigliare sempre di più a mamma in questa età, mentre fino ai trent'anni lo ero di papà.
Si cambia ovvio ma è anche difficile accetarlo soprattutto anche colpa di questo mondo così effimero in cui viviamo e che solo l'apparenza sembra che conti anche se poi non è così davvero.
In tutti questi anni ho lavorato molto dentro me stesso, non so se sono diventato un'ottima anima ma ho cercato di seminare il meglio ed ho sacrificato la mia vita in aiuti di cui non me la sento di parlarne e se anche su facebok sembra che abbia vissuto una vita ed esperienze notevoli tra viaggi, libri e pittura, la mia vita, quella vera, quella che ho vissuto dentro ma anche esteriormente, non è stata facile davvero ma sono contento di come io sia diventato. 
Ho tre pregi innegabili (evito di dire i difetti): senso di responsabilità, lealtà e fantasia che non cambierei mai nonostante possano diventare un'arma a doppio taglio.
Perché questa specie di esame di coscienza pubblico? Non lo so, non cerco complimenti o chissà che altro, oggi è così ed è bastata la mia immaigne riflessa nello specchio stamane per rendermi conto degli anni che sono andati e forse quasi volati (anche se non è proprio così).
Mi sono mancate molte cose sia da bambino, da ragazzo, sia da giovane uomo, ma nonostante tutto questo, il lavoro interiore è stato immenso e difficile, credo di aver quasi raggiunto la piena coscienza di me stesso anche se molto avrò da imparare ancora.
Però ancora accettare la decadenza fisica non è ancora pienamente accettata ma come dicevo prima è naturale e lo deve essere.


Giampaolo Daccò Dos Lerèn

lunedì 22 luglio 2019

IL CORTILE



IL CORTILE

"La vita di tutti i giorni è
varcare il portone di un cortile.
Davanti ti puoi trovare
vasi di fiori profumati,
aiuole verdi e farfalle,
una fontana zampillante
di acqua fresca.
Il profumo del pane sfornato,
l'aroma di un caffè,
un musica leggera da una finestra.
E ti senti pronto
ad affrontare il giorno
con il sorriso sulle labbra.
Ma nel cortile a volte
puoi trovare anche
rami secchi ed appassiti,
aiuole di terra incolta,
cesti di vimini rotti per terra,
l'urlo di chi è arrabbiato,
un passerotto morto su una pietra,
odore nauseante di rifiuti
gettati per caso a terra.
Ed è qui che il giorno
ti sta mettendo alla prova,
è qui che dovrai avere
quel sorriso che non arriva.
Solo così potrai affrontare
il difficile giorno che la vita
ti offre sempre.
Non è ciò che vedi
che crea quel giorno ma
ciò che farai tu
per vincere o gioire
davanti a ciò che vedi.
Sorridi anche se il cuore
o la tua mente soffre.
E sarà l'inizio di un fantastico giorno."

Giampaolo Daccò Dos Lerèn
(photo Unknow)

lunedì 8 luglio 2019

UN SOGNO DA REALIZZARE




UN SOGNO DA REALIZZARE


Una foto di 11 anni fa ma il sogno era iniziato quand'ero piccolo e continuerà finché non lo avrò realizzato.

Mare mare mare
la mia fonte di vita
la mia gioia e serenità.
Grandi distese azzurre
davanti agli occhi e
profumi intensi di salsedine.
Se potessi vivere
vivrei con il mare davanti
ai miei occhi e nel mio cuore.
Un giorno, ne sono sicuro
sarò lì a vivere il sogno
a guardare la distesa blu.
Mentre un vento caldo
mi sfiorerà la pelle e i vestiti,
gli occhi guarderanno lontano.
Lontano come sono stati
gli anni vissuti senza il mare,
dove mi portava il sogno.
E quando sarò vecchio
e l'acqua toccherà i miei piedi,
potrò dire finalmente sono qui.

(place Sitges)
(model Giampaolo Daccò .D.L.)
(photo E.M.S.)

domenica 7 luglio 2019

ASPETTARE UN FUTURO





ASPETTARE UN FUTURO

Non ho mai creduto molto nel realizzare progetti,
non ho mai pensato al futuro... No non è vero questo,
Ci sono stati giorni in anni lontani in cui pianificavo,
giorni in cui progetti prendevano forma nella mente.
Ci volevano mesi e anni per poter vederne la realizzazione,
ma quando arrivava il momento, ciò non accadeva mai.
Forse per colpa mia, forse per degli errori di valutazione ma...
alla fine qualcosa c'era, qualcosa che accadeva d'improvviso,
quasi sempre tragica o di responsabilità in cui tutto svaniva
e mi ritrovavo tra la dita il nulla e nella mente il vuoto.
Avevo capito, allora, quando successe un evento tragico,
che non avrei mai più fatto progetti futuri o meglio,
avrei si magari ideato qualcosa ma a breve scadenza,
oppure delineato una traccia per il mio futuro ma,
mai più una cosa definita, una cosa precisa e concreta.
Perché questo? Perché questa specie di confessione?
A dire la verità non saprei dirlo, forse a me stesso,
forse a chi spera e crede nel futuro e nella realizzazione,
io so, personalmente che non esiste una riuscita 
come la si vorrebbe e come la si era sognata...
No personalmente ripeto, per me non lo sarà mai,
mai più così però, creandomi a breve distanza,
lavori, speranze, progetti di ogni tipo ho scoperto
di non vivere più ansie e paure che tutto si frantumi.
E così ora mi ritrovo sempre su un binario in attesa,
con un biglietto in mano, un biglietto scritto o disegnato
di cose che devono compiersi nel giro di poco tempo.
Ecco ogni tanto salgo sul piccolo treno che arriva,
che mi porta a destinazione e che quando scendo,
trovo pronto ciò che avevo preparato poco tempo prima.
No, non è pessimismo o mancanza di coraggio
oppure paura di affrontare le delusioni o non avere
ambizioni da poterti far salire in "cielo" e vincere.
Non è tutto questo anche se qualcuno lo potrà pensare,
ma la vita che ognuno di noi porta con se,
che ha vissuto con le proprie esperienze personali,
da la capacità di esser coscienti e concreti sul proprio futuro.
Ecco sta arrivando un trenino piccolo che aspettavo,
so che quando arriverò tra pochi giorni ci sarà pronto
un oggetto, una cosa, un desiderio, un sogno realizzato.
Presto mi metterò su un'altra banchina di un altro treno 
che forse mi porterà ad una destinazione più lontana
sperando che anche questa stazione, dove scenderò
abbia ciò che pochi giorni prima avevo creato.

Giampaolo Daccò Dos Lerèn
(photo G. Daccò Dos Lerèn)
(Milano Porta Nuova)



mercoledì 26 giugno 2019

BAMBINI




BAMBINI

Avrei voluto essere un bambino come gli altri,
avrei voluto giocare e stare con altri ragazzini,
avrei voluto un'infanzia e giovinezza felice,
avrei voluto che qualcuno s'occupasse di me.

Avevo passato giorni ad osservare alla finestra,
avevo passato giorni a curare la nonna malata,
avevo passato sere da solo in camera fantasticando,
avevo passato quegli anni senza "luce".

Avevo cercato amicizia ho trovato rifiuti,
avevo cercato affetto da lui ed ho trovato il gelo,
avevo cercato qualcuno ma ho trovato nulla,
avevo cercato di essere diverso per piacere.

Non sono mai stato un bambino facile,
non sono mai stato coraggioso ma timido,
non sono mai stato ciò che tutti si aspettavano,
Non sono mai stato quello che sono adesso.

I bambini difficili, i bambini indaci, i bambini "strani",
hanno più bisogno di amore e di attenzione,
i primi cinque anni della vita di un fanciullo,
sono la base di ciò che sarà un domani, anche
se quel bambino avrà la fortuna di cambiare se stesso.
Se non li si amano o non si è in grado di farlo,
date questo compito a chi o sa fare e sa donare
tutto ciò che un bambino ha bisogno per crescere.
Le ferite rimangono profonde dentro anche invisibili,
per tutta la vita anche se rilegate in un angolo,
loro stanno lì a ricordatrti chi eri e cosa hai passato.
Gli altri, quelli che ti hanno fatto del male,
fingono di non ricordarsi o pensano di non averlo fatto,
ma l'uomo di adesso lo sa benissimo e ciò che gli altri
rammentano, non è mai quello che ricordi tu.
Ora ai loro occhi sei una grande persona, 
un uomo dal cuore d'oro e piacevole da frequentare
ma solo tu sai che non è questa la verità.
Allora si recita un ruolo o ci si allontana
da quelle bugie perché quella è la loro vita,
la tua è tagliata a pezzi da quei ricordi e
mai sarà diverso e solo con una nuova vita,
potrai essere ciò che sei davvero e per sempre.
I bambini vanno amati e compresi e guidati,
sia dalla famiglia sia da chi non ne appartiene,
ma è tanto difficile tutto questo, davvero
è un compito che ogni essere umano deve svolgere
verso quell'innocenza che si perderà nel tempo.
L'abbandono è fatto di tante maniere ed ognuna
è terribile quanto l'altra.


Giampaolo Daccò Dos Lerèn

martedì 25 giugno 2019

ATROLOGIA: ELELEMENTI:






E L E M E N T I A S T R O L O G I C I
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F U O C O    T E R R A      A R I A     A C Q U A



E L E M E N T I
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Gli antichi dicevano che tutti i corpi esistenti, erano composti dalla combinazione di quattro elementi semplici:

FUOCO
:
Materia Radiante

TERRA
:
Materia Solida
ARIA
:
Materia Gassosa

ACQUA
:
Materia Liquida

L’adattamento di questa teoria alla medicina, ha dato luogo alla teoria dei quattro UMORI, costituenti l’organismo umano (sempre secondo gli antichi):

BILE
ATRABILE
SANGUE
LINFA




Sono i nomi di questi quattro umori che del resto, continuano ad essere accettati da diversi medici, sia pure modernizzati.
L’associazione dei quattro elementi, dà luogo alle diversità dei corpi e degli esseri, ripartiti nei quattro regni.
In maniera analoga, la fusione dei quattro umori nell’organismo umano, costituisce il TEMPERAMENTO FISIOLOGICO.
Ogni elemento, secondo la stessa teoria, è a sua volta la manifestazione della combinazione di due aspetti dell’energia.
All’inverso, la disintegrazione d’ogni elemento, libera e manifesta le due modalità energetiche, che li costituiscono.
La corrispondenza tra gli elementi e le modalità dell’energia, è la seguente:

L’elemento
FUOCO
è una combinazione di
CALDO e SECCO
L’elemento
TERRA
è una combinazione di
SECCO e FREDDO
L’elemento
ARIA
è una combinazione di
UMIDO e CALDO
L’elemento
ACQUA
è una combinazione di
FREDDO e UMIDO



In ogni combinazione la proporzione èdi 5 a 4 nell'ordine (esempio: FIOCO: Caldo 5 e Secco 4).


Un elemento domina, in un Tema di Nascita (e per conseguenza, nel temperamento del soggetto), quando la maggioranza dei pianeti occupano i Segni dello Zodiaco appartenenti a quell’elemento (per esempio, se 6 pianeti su 9 sono nel segno dell’ARIETE, del LEONE e del SAGITTARIO, è l’elemento FUOCO che predomina nettamente ed il temperamento sarà BILIOSO).
L’elemento predominante c’informa:

  1. In FISIOLOGIA, sulla dominante umorale, cioè:

FUOCO
:
Bile

TERRA
:
Atrabile
ARIA
:
Sangue

ACQUA
:
Linfa

  1. In BIOLOGIA, sul predominio d’una modalità energetica, cioè:

FUOCO
:
Forza

TERRA
:
Resistenza realizzatrice
ARIA
:
Movimento

ACQUA
:
Passività, ricettività, riposo

  1. In PSICOLOGIA, dove le corrispondenze sono le seguenti:

FUOCO
:
Volontà, azione, espansione
TERRA
:
Realismo, senso pratico, perseveranza
ARIA
:
Immaginazione, intelligenza, agilità
ACQUA
:
Memoria, avidità, sensibilità

  1. Nel DESTINO, per cui le relazioni sono:

FUOCO
:
Lotta, sforzo, guida

TERRA
:
stabilità, durata
ARIA
:
instabilità, cambiamento

ACQUA
:
sottomissione, imitazione

Per determinare l’importanza d’ogni elemento, si può procedere nella maniera seguente ed accordare un certo numero di punti, ai differenti fattori dell’oroscopo:

al
SOLE, LUNA, AS
:
3
punti
a
MERCURIO, VENERE, MARTE, GIOVE, SATURNO
:
2
punti
a
URANO, NETTUNO, PLUTONE
:
1
punto
al
MAESTRO DEL MC E DELL’ AS, IN AGGIUNTA
:
1
punto
al
SEGNO CHE SI TROVA AL MC
:
1
punto

Quando un elemento predomina in un oroscopo, si può immediatamente trarne alcune deduzioni concernenti la fisiologia, la psicologia ed il destino. Le interpretazioni sommarie verranno indicate nei capitoli dedicati ad ogni elemento.