martedì 21 agosto 2012

Astronomia 14: ALTAIR (Alpha Aquilae)


Altair

Immagine della stella. NASA
ClassificazioneStella bianca di sequenza principale
Classe spettraleA7 V
Tipo di variabileDelta Scuti
Periodo di variabilità1,52 ore
Distanza dal Sole16,73 anni luce
CostellazioneAquila
Coordinate
(All'epoca J2000)
Ascensione retta19h 50m 46,99s 
Declinazione8° 52′ 05,95″
Lat. galattica-08,9092°
Long. galattica47,7441°
Dati fisici
Raggio medioequatoriale: 2,029 ± 0,007 R
polare: 1,634 ± 0,011R
Schiacciamento1,24
Massa1,75 ± 0,1 M
Acceleraz. di gravità in superficie4,13 log g
Periodo di rotazione8,64 ore
Velocità di rotazione285 km/s
Temperatura
superficiale
6.860 ± 150 K(min)
7.750 K[8] (media)
8.450 ± 140 K(max)
T. della corona2,5 milioni K
Luminosità10,64 ± 0,27 L
Indice di colore (B-V)+0,22
Metallicità[Fe/H] = −0,34
Età stimata1,2 - 1,4 miliardi di anni
Dati osservativi
Magnitudine app.0,77
Magnitudine ass.2,18
Parallasse194,97 ± 0,86 mas
Moto proprioAR: 536,82 mas/anno
Dec: 385,54 mas/anno
Velocità radiale−26,1 ± 0,9 km/s
Nomenclature alternative
Altair, Atair, α Aql53 AqlHD 187642, HR 7557,BD +08°4236, GCTP 4665,00, GJ 768, LHS 3490,HIP 97649.
Altair (α Aql / α Aquilae / Alfa Aquilae) è una stella bianca di sequenza principaleavente magnitudine 0,77, che si trova a una distanza di circa 17 anni luce nella costellazione dell'Aquila. È la stella più luminosa della costellazione nonché la dodicesima stella più brillante del cielo notturno; è inoltre una delle più vicine alla Terra. È anche uno dei vertici del Triangolo Estivo, essendo gli altri due Vega e Deneb. La sua vicinanza all'equatore celeste la rende osservabile da tutte le regioni popolate della Terra.
Altair è degna di nota per la sua rotazione su sé stessa, molto rapida: misurando la larghezza delle sue linee spettrali, si è appurato che compie una rotazione completa su sé stessa in appena 8 ore e mezza. Per confronto, il Sole impiega circa 25 giorni per ruotare su sé stesso. Tale velocità di rotazione schiaccia la stella ai poli, rendendola uno sferoide oblato. Altair è anche una variabile Delta Scuti



Carta della costellazione dell'Aquila, in cui è apprezzabile la posizione di Altair.
Altair è individuabile nella parte nord-orientale della costellazione dell'Aquila nei pressi della Via Lattea boreale, qui oscurata al suo centro dalla Fenditura dell'Aquila. La sua magnitudine apparente di 0,77 la rende facilmente distinguibile al centro di un trio di stelle formato, oltre che da Altair, da Alshain e Tarazed. Le tre stelle sono quasi allineate a formare una linea inclinata lunga 4° 46'' a cui estremi giacciono Tarazed e Alshain; Tarazed dista 2° 40'' da Altair e quest'ultima 2° 42'' da Alshain. Altair è la stella nettamente più luminosa delle tre, avendo Tarazed magnitudine apparente 2,72 e Alshain 3,71. L'asterismo è reso suggestivo dai colori delle tre stelle dato che Altair è bianca, Tarazed arancio-oro e Alshain giallo chiaro.
Altair forma, assieme a Vega e a Deneb, uno dei tre vertici del Triangolo estivo. La sua distanza angolare da Vega è di 34°, quella da Deneb di 38°, mentre Vega e Deneb distano fra loro 24°. Altair quindi rappresenta il vertice meridionale di un triangolo quasi isoscele che ha come base la linea che collega Deneb con Vega.
La declinazione di Altair è +8° 52'; quindi, pur essendo una stella dell'emisfero boreale, essa è abbastanza vicina all'equatore celeste da essere visibile da tutte le regioni popolate della Terra. Essa risulta invisibile solo nelle regioni più interne delcontinente Antartico. D'altra parte una tale posizione fa sì che Altair risulticircumpolare solo nelle regioni prossime al polo nord. Altair è osservabile da entrambe gli emisferi durante i mesi compresi fra giugno e novembre e culmina il primo di settembre.
Altair è una stella ad elevato moto proprio. Essa si muove sulla sfera celeste 655 mas ogni anno[15]. Questo significa che essa percorre quasi un grado d'arco ogni 5000 anni.


Il Sole visto da Altair in una simulazione di Celestia. Apparentemente vicino a Sirio e Procione, apparirebbe di magnitudine +3,38

Mappa delle stelle entro un raggio di 20anni luce dal Sole. Si apprezza la posizione di Altair rispetto al Sole, al piano galattico e al centro galattico
La brillantezza apparente di Altair è dovuta non tanto alla sua luminosità intrinseca, quanto al fatto che si tratta di una stella relativamente vicina. Infatti, la parallasse misurata dalsatellite Hipparcos è pari a 194,95mas; ciò pone Altair a una distanza di 16,73 anni luce dalla Terra. Si tratta, fra gli astri visibili ad occhio nudo, il decimo in ordine di distanza. Trovandosi relativamente vicina al Sole, Altair ne condivide lo stesso ambiente galattico. Le suecoordinate galattiche sono 47,74° e -8,90°. Una longitudine galattica di circa 47° significa che la linea ideale che congiunge il Sole e Altair, se proiettata sul piano galattico, forma con la linea ideale che congiunge il Sole con il centro galattico un angolo di 47°; ciò implica che Altair è leggermente più vicina al centro galattico di quanto non sia il Sole. Una latitudine galattica di circa -8,90° significa che Altair si trova poco più a sud rispetto al piano su cui sono posti il Sole e il centro galattico.
Le stella più vicina ad Altair è Gliese 752, una stella binaria composta da due deboli stelle rosse di sequenza principale, rispettivamente di classe M2,5 V e M8 V[19]. La coppia dista da Altair 3,7 anni luce. Data la sua debolezza Gliese 752 non solo è invisibile a occhio nudo dalla Terra (ha magnitudine apparente 17,3), ma lo sarebbe anche a un ipotetico osservatore posto su Altair. A 7,8 anni luce da Altair si trova invece un'altra stella binaria, 70 Ophiuchi, composta da due stelle arancioni di sequenza principale di classe K0 V e K5 V. Questo sistema è visibile dalla Terra (ha magnitudine apparente 4,03) e lo sarebbe anche per un ipotetico osservatore posto su Altair. A 9,1 anni luce si trova HIP 103039, una stella rossa di classe M4, mentre a 9,8 anni luce si trova 61 Cygni, un'altra stella binaria composta da due stelle arancioni di sequenza principale.
Vega, che dista da Altair meno di 15 anni luce, sarebbe la stella più brillante nei cieli di un ipotetico pianeta orbitante attorno ad Altair; di magnitudine -1,14 supererebbe ampiamente Canopo, mentre Sirio, distante 25 anni luce, avrebbe una magnitudine "solo" di +0,83.

Posizione di Altair e di altre stelle nel diagramma HR.
Altair è classificata come stella di classe A7 V. Ciò significa che Altair è una stella bianca di sequenza principale con una temperatura superficiale media di 7.550 K, superiore a quella del Sole di circa 2.000 K. Tuttavia spesso Altair è stata classificata come una stella di classe A7 IV-V. Se ciò è corretto, Altair è una stella che sta terminando il suo ciclo vitale nella sequenza principale e che giace poco al di sopra di essa, alla base della striscia di instabilità, una zona del diagramma H-R che interseca la sequenza principale nella regione compresa tra le stelle di classe A e quelle di classe F (1-2 M) e si estende quasi verticalmente verso le stelle più luminose. Altair starebbe quindi apprestandosi a diventare una stella subgigante e ha intrapreso il cammino che la porterà a diventare una gigante nel giro di alcuni milioni di anni
Non avendo compagne accertate, è difficile calcolare con precisione la massa di Altair. Numerosi studi comunque la stimano compresa fra 1,7 e 1,8 M. Tali ipotesi circa la massa della stella derivano dalla sua posizione nel diagramma H-R. Per esempio, Suárez e colleghi (2005) riportano un valore di 1,75 ± 0,1 M, Peterson e colleghi (2006) stimano una massa di 1,791 M, mentre il RECONSriporta un valore di 1,71 M.
La luminosità assoluta di Altair può essere stimata a partire dalla sua distanza e dalla sua magnitudine apparente, oltre che dalla sua temperatura superficiale, che permette di valutare quanta radiazione sia emessa nell'ultravioletto. Suárez e colleghi (2005) stimano la luminosità assoluta della stella pari a 9,63 ± 0,10 L; il valore riportato da Peterson e colleghi (2006) è leggermente superiore: 10,64 ± 0,27 L; il Nasa Exoplanet Archive calcola un valore di 9,84 ± 0,10 L. Utilizzando la relazione massa-luminosità e supponendo una massa di 1,75 M, si ricava che Altair dovrebbe avere una luminosità di 9,37 L. Altair, compatibilmente con il suo stato evolutivo, ha quindi probabilmente una luminosità leggermente superiore a quanto ci si aspetterebbe se fosse una stella di sequenza principale.

Gravità superficiale e metallicità [modifica]


Altair
La gravità di superficie di Altair è stimata avere un valore vicino a log g = 4. Claret e colleghi (1995) assumono un valore log g = 4, così come Ohishi e colleghi (2004), mentre Erspamer & North (2003) calcolano un valore log g = 4,13. Poiché la gravità superficiale della Terra è log g = 2,99, ciò significa che la gravità superficiale della stella è circa 10 volte superiore a quella del nostro pianeta.
La metallicità di Altair, cioè la presenza di elementi chimici più pesanti dell'elio, è inferiore a quella del Sole. Tuttavia il valore preciso è incerto e le stime riportate dagli studiosi variano anche di molto. Zakhozhaj & Shaparenko (1996) e Erspamer & North (2003) propongono [Fe/H] = -0,24. Se questo valore fosse corretto, Altair avrebbe il 57% dell'abbondanza di metalli presenti nel Sole. Tuttavia Buzasi e colleghi (2004) riportano [Fe/H] = -0,15 (70% della metallicità solare), mentre Domiciano de Souza (2005) [Fe/H] = −0,34 (45% della metallicità solare).
Conoscendo la luminosità assoluta, la temperatura superficiale, la metallicità e la gravità di superficie di Altair è possibile formulare ipotesi circa l'età della stella. Lachaume e colleghi (1999) hanno calcolato una età di 1,23 miliardi di anni, mentre Domiciano de Souza (2005) una età compresa fra 1,2 e 1,4 miliardi di anni.

Variabilità [modifica]

Sulla base di osservazioni compiute dal telescopio spaziale WIRE nel 1999 Altair è stata riconosciuta come una stella variabile δ Scuti. Si tratta di stelle subgiganti o di sequenza principale aventi classe compresa fra A2 e F0 che variano la loro luminosità di meno di 0,3 magnitudini con periodi inferiori a 0,3 giorni. La curva di luce di Altair può essere interpretata come la somma di parecchieonde sinusoidali con periodi compresi fra 0,8 e 1,5 ore corrispondenti ad altrettanti modi di oscillazione della stella. In particolare il modo fondamentale ha un periodo di 1,52 ore e una ampiezza di 420 ppm. Esso corrisponde probabilmente a una pulsazione radiale della stella.
Altair è probabilmente una stella singola. Finora non sono state osservate né compagne, sia stellari che substellari (nane brune), né pianeti. Inoltre non è stata finora rilevata la presenza di polvere intorno alla stella.
La caratteristica meglio studiata di Altair è la sua alta velocità di rotazione, che produce un marcato schiacciamento della stella ai poli.

Una immagine a falsi colori di Altair ottenuta tramite l'interferometro CHARA Array situato presso l'Osservatorio di Monte Wilson.
Il diametro angolare di Altair fu misurato con tecniche interferometriche da R. Hanbury Brown e collaboratori presso l'Osservatorio Narrabri negli anni sessanta. Essi appurarono che il diametro della stessa era di 3millarcosecondi. Sebbene i dati indicassero che Altair era schiacciata ai poli, essi erano insufficienti per misurarne con precisione lo schiacciamento. Successivamente lo schiacciamento di Altair fu osservato nelle frequenze dell'infrarosso mediante il Palomar Testbed Interferometer nel 1999 e 2000. Il resoconto di queste osservazioni è contenuto in un lavoro del 2001 pubblicato da G. T. van Belle e collaboratori.
La teoria predice che, a causa della sua forma a sferoide oblato, la gravità superficiale e la temperatura effettiva di Altair siano inferiori all'equatore rispetto ai poli. La distanza della superficie dal centro, dove l'energia della stella viene prodotta, è infatti maggiore all'equatore rispetto ai poli. Questo fenomeno, conosciuto come oscuramento gravitazionale o effetto von Zeipel, fu confermato da osservazioni compiute mediante il Navy Prototype Optical Interferometer (NPOI) nel 2001 da Ohishi e colleghi (2004) e da Peterson e colleghi (2006). Anche Domiciano de Souza e colleghi (2005) hanno potuto osservare l'oscuramento gravitazionale di Altair utilizzando lo strumento VINCI del Very Large Telescope (VTL).
Altair è anche una delle poche stelle della quale disponiamo di una immagine non puntiforme. Nel 2006 e 2007 J. D. Monnier e colleghi hanno ottenuto una immagine di Altair utilizzando lo strumento MIRC dell'interferometro CHARA Array situato presso l'Osservatorio di Monte Wilson. Era la prima volta che una stella di sequenza principale diversa dal Sole veniva risolta. L'immagine a falsi colori fu pubblicata nel 2007 ed è riportata qui a fianco: le regioni più luminose sono rappresentate in bianco, quelle meno luminose in blu. Nell'immagine il nord (la direzione verso il polo nord celeste) è in alto, mentre l'est è a sinistra; la linea bianca rappresenta l'asse di rotazione della stella, mentre la griglia nera mostra la latitudine e la longitudine di un sistema di coordinate centrato su Altair. L'oscuramento gravitazionale è chiaramente visibile dalla macchia bianca nei pressi del polo e dal colore blu dell'equatore, che indica una temperatura più bassa.

Raffronto tra le dimensioni di Altair (in basso a sinistra) e del Sole.
Se a grandi linee gli studiosi concordano circa la forma e la distribuzione delle temperature superficiali di Altair, c'è meno accordo circa i valori precisi del raggio, della velocità di rotazione e dell'inclinazione dell'asse di rotazione della stella rispetto alla nostra visuale. Quest'ultimo valore in particolare, benché difficile da ricavare, è decisivo: la forma elissoidale del disco che appare agli strumenti, sebbene ci offra delle indicazioni sulla reale forma della stella, fornisce solo dei vincoli riguardo ad essa e non la indica in modo univoco: in particolare, finché non conosciamo l'inclinazione dell'asse di rotazione, non avremo una idea precisa del suo reale schiacciamento.
Per quanto riguarda le dimensioni del disco ellittico che appare dalla Terra, Van Belle e colleghi (2001) hanno misurato un asse maggiore di 3,461 ± 0,038 mas e un asse minore di 3,037 ± 0,069 mas; Ohishi e colleghi (2004), che tengono conto delle differenze di luminosità fra le varie parti del disco della stella, causate dalla non uniforme temperatura superficiale, hanno ottenuto un asse maggiore di 3,77 mas e un asse minore di 3,29 mas; Domiciano de Souza e colleghi (2005) hanno ricavato valori simili: 3,83 ± 0,06 mas e 3,29 mas; infine Peterson e colleghi (2006) hanno ottenuto valori rispettivamente di 3,598 ± 0,017 mas e 3,056 ± 0,047 mas. Il disco ha un angolo di posizione di -61,8° ± 0,8° rispetto al polo nord celeste.
Date le dimensioni del disco ellittico, se si conosce anche l'inclinazione dell'asse di rotazione della stella rispetto alla nostra visuale, è possibile ricavare la misura del raggio polare ed equatoriale della stella espressi in mas; conoscendo la distanza della stella da noi, è poi possibile esprimere il raggio polare ed equatoriale in raggi solari. In particolare, se l'inclinazione dell'asse rispetto alla nostra visuale è di 90°, se cioè l'asse minore dell'ellisse coincide con l'asse di rotazione della stella, allora l'asse minore dell'ellisse coinciderebbe con il diametro polare e l'asse maggiore con il diametro equatoriale della stella; ma se l'asse di inclinazione è minore di 90°, allora lo schiacciamento di Altair ai poli è maggiore di quanto non appaia dalla forma visibile del disco ed è tanto maggiore quanto più il valore dell'inclinazione è vicino a 0° (cioè quanto più la stella rivolge a noi uno dei suoi poli).
Sfortunatamente, alcune delle stime dell'inclinazione dell'asse di rotazione di Altair (Van Belle e colleghi (2001) e Ohishi e colleghi (2004)) sono viziate da errori, quali lo scambio inavvertito delle coordinate. Gli altri risultati mostrano un accordo solo parziale: Reiners e Royer (2004) stimano che l'angolo di inclinazione sia superiore a 68°. Se così è, la velocità di rotazione della stella è inferiore a 245 km/s, il 54% della velocità critica, oltre la quale la stella si distruggerebbe. Domiciano de Souza e colleghi (2005) invece stimano un angolo di inclinazione molto minore: 55° ± 8°; questo si traduce in una stima superiore della velocità di rotazione: 277 km/s, il 77% delle velocità critica. Inoltre gli studiosi stimano un raggio equatoriale di 2,117 ± 0,035 R e un raggio polare di 1,818 R; di conseguenza il rapporto fra raggio equatoriale e raggio polare è 1,164, cioè la stella ha un raggio equatoriale che è più grande del raggio polare del 16,4%[7]. Nel modello di Peterson e colleghi (2006) Altair ha una inclinazione di 63,9°; ciò si traduce in una velocità di rotazione all'equatore di 273 km/s, il 72% della velocità critica; essi stimano il raggio equatoriale essere pari a 1,988 ± 0,009 R e quello polare pari a 1,636 ± 0,022 R, con un rapporto fra i due di 1,21. Infine Monnier e colleghi (2007), che hanno utilizzato l'interferometro con la risoluzione più alta (0,64 mas), hanno stimato una inclinazione dell'asse di rotazione di 57,2° ± 1,9°, una velocità di rotazione all'equatore di 285 km/s (il 92% di quella critica), un raggio equatoriale di 2,029 ± 0,007 R e un raggio polare di 1,634 ± 0,011 R; di conseguenza lo schiacciamento è 1,21. Se questi dati sono corretti, Altair compie una rotazione su sé stessa in sole 8,64 ore.

La struttura interna di alcune stelle in relazione alla loro massa; le curve rappresentano la zona convettiva, le linee spezzate lazona radiativa. Ci si attenderebbe che Altair abbia una zona superficiale radiativa.
Essendo Altair uno sferoide oblato, i diversi punti della sua superficie hanno distanze differenti dal centro della stella. Di conseguenza essa presenta temperature e gravità superficiali differenti a seconda della latitudine. Nel modello di Domiciano de Souza e colleghi (2005), la temperatura ai poli è di 8.500 K, mentre all'equatore la temperatura è di circa 6.500 K[7]. Peterson e colleghi (2006) invece stimano una temperatura polare di 8.740 ± 140 K e una equatoriale di 6.890 ± 60 K. Inoltre, nel loro modello la gravità ai poli è 4,266 ± 0,012 log g, mentre all'equatore è 3,851 ± 0,035 log g. Infine, Monnier e colleghi (2007) ipotizzano una temperatura polare di 8.450 ± 140 K e una equatoriale di 6.860 ± 150 K.
Le stelle con massa uguale o maggiore di 1,8 M trasportano l'energia dal nucleo alla superficie mediante radiazione. Le stelle meno massicce e meno calde in superficie presentano invece uno strato superficialeconvettivo che è tanto più spesso quanto meno la stella è massiccia. Se Altair fosse sferica, i suoi strati superficiali sarebbero abbastanza caldi da essere radiativi. Tuttavia l'ineguale temperatura superficiale di Altair, dovuta al suo schiacciamento polare, comporta che le sue regioni equatoriali non siano abbastanza calde da trasportare l'energia mediante radiazione. Altair ha pertanto dei poli radiativi e una zona equatoriale convettiva. Ciò ha la conseguenza che, contrariamente a quanto ci si aspetterebbe da una stella della massa di Altair, essa presenta una corona.
La presenza di una corona stellare dipende dal meccanismo con cui la stella trasporta l'energia: solo le stelle che hanno una zona superficiale convettiva presentano una corona, mentre questa è assente nelle stelle che possiedono un meccanismo superficiale di trasporto dell'energia radiativo. Che Altair avesse una corona e una cromosfera è noto fin dagli anni novanta. Ciò rappresentava un problema per le teorie che cercano di modellare la struttura stellare in quanto stelle della massa di Altair dovrebbero essere sufficientemente calde in superficie per essere radiative in tale zona. Tuttavia la scoperta dello schiacciamento polare di Altair ha risolto il problema: la temperatura nella zona equatoriale è sufficientemente bassa perché si inneschino fenomeni convettivi.
La corona di Altair è stata studiata mediante il telescopio spaziale XMM-Newton per i raggi X. Come è prevedibile, le strutture coronali sono presenti soprattutto nelle zone equatoriali della stella e in quelle di bassa latitudine. Esse sono relativamente deboli: l'emissione di raggi X rappresenta solo un venticinquemilionesimo della radiazione totale della stella, un valore 10.000 volte inferiore a quello riscontrabile nelle stelle meno massicce. Probabilmente ciò è dovuto sia al fatto che le strutture coronali interessano solo parte della stella, sia al fatto che le zone convettive sulla superficie di Altair sono molto sottili[9]. Le strutture coronali hanno una temperatura compresa fra 1 e 4 milioni di K, con una media di 2,5 milioni di K. Esse presentano una variabilità di circa il 30%: parte di questa variabilità è dovuta a un ciclo di circa 10 ore, forse legato alla rotazione della stella; parte è invece probabilmente dovuta alla ristrutturazione della corona stessa. Non sono stati osservati brillamenti o cambiamenti spettrali significativi.
La velocità radiale di Altair è -26,1 ± 0,9 km/s. Ciò significa che Altair sta avvicinandosi a noi e che di conseguenza la sua magnitudine apparente è destinata ad aumentare nei prossimi millenni. In particolare, Altair continuerà ad avvicinarsi alla Terra per i prossimi 140.000 anni, al termine dei quali la stella si troverà a poco più di 9 anni luce da noi e brillerà a una magnitudine apparente di -0,53. A quel punto Altair comincerà ad allontanarsi dalla Terra e la sua luminosità apparente comincerà a declinare.
L'aumento di luminosità a cui Altair andrà incontro la porterà ad essere fra 140.000 anni la terza stella più luminosa del cielo, dopo Sirio e Canopo. Sirio, infatti, aumenterà la propria luminosità per i prossimi 50.000 anni, quando raggiungerà il picco di -1,66; poi la sua luminosità comincerà a declinare, ma comunque fra 140.000 anni essa sarà ancora la stella più brillante del cielo con una magnitudine di -1,37. Canopo ha raggiunto la sua massima luminosità apparente 3,11 milioni di anni fa, quando brillava a una magnitudine di -1,86. Da allora Canopo sta diminuendo la sua luminosità, ma molto lentamente: attualmente ha una magnitudine di -0,62, che la rende la seconda stella più brillante del cielo notturno, e lo sarà ancora fra 140.000 anni, quando brillerà a una magnitudine di -0,57.
Altre stelle, attualmente più luminose di Altair, come α CentauriArturo e Procione, si troveranno tutte nel punto più vicino alla Terra entro i prossimi 50.000: fra 50.000 esse staranno diminuendo la propria luminosità e saranno l'una dopo l'altra superate da Altair. Vega, un'altra stella attualmente più luminosa di Altair, è invece destinata ad aumentare la propria luminosità per i prossimi 290.000 anni, quando raggiungerà il picco di -0,81. Tuttavia, il suo aumento di luminosità è molto più lento di quello di Altair, sicché quest'ultima supererà Vega fra circa 110.000 anni. Nondimeno, fra 140.000 anni, quando la luminosità di Altair comincerà a declinare, quella di Vega starà continuando ad aumentare, sicché Vega supererà nuovamente Altair in luminosità entro poche migliaia di anni.
La tabella sottostante indica i dati delle magnitudini apparenti delle stelle esaminate nel grafico, con un campionamento di 25 000 anni; il grassetto indica la stella più luminosa nel periodo indicato.

La luminosità di alcune delle stelle più luminose nell'arco di 200 000 anni.



AnniSirioCanopoα CentauriArturoVegaProcioneAltair
−100 000−0,66−0,822,270,880,330,881,69
−75 000−0,86−0,801,840,580,240,731,49
−50 000−1,06−0,771,300,300,170,581,27
−25 000−1,22−0,750,630,080,080,461,03
0−1,43−0,72−0,21−0,020,000,370,78
25 000−1,58−0,69−0,900,02−0,080,330,49
50 000−1,66−0,67−0,560,19−0,160,320,22
75 000−1,66−0,650,300,45−0,250,37−0,06
100 000−1,61−0,621,050,74−0,320,46


L'asterismo formato da Altair (in centro), Tarazed (in alto) e Alshain (in basso).
Il nome Altair risale al Medioevo; è una abbreviazione dell'espressione arabaالنسر الطائرan-nasr aṭ-ṭā’ir, che significa "l'aquila volante". Il termine Al Nesr Al Tair appare nel catalogo di Al Achsasi Al Mouakket e in realtà denotava l'asterismo formato da Altair, Tarazed e Alshain. L'espressione araba derivava a sua volta da un nome babilonese o sumerico, visto che questi ultimi chiamavano Altair la stella dell'aquila. A volte viene utilizzata anche l'ortografia Atair.
In ambiente cinese, l'asterismo formato da Altair, Tarazed e Alshain è conosciuto come (Hé Gŭ), che significa il tamburo del fiume. Altair è di conseguenza chiamata (Hé Gŭ èr), che significa la seconda stella del tamburo presso il fiume, o più letteralmente il tamburo del fiume II. Tuttavia vengono più spesso utilizzati altri nomi (Qiān Niú Xīng) o (Niú Láng Xīng), che significano la stella del mandriano[48][49]. Questi nomi derivano dalla storia d'amore, ricordata durante la festa di Qixi, fra il pastore Niú Láng (Altair) e (Zhī Nŭ), la tessitrice, rappresentata dalla stella Vega. Zhī Nŭ è separata da Niú Láng e dai suoi due figli (Tarazed e Alshain) dalla Via Lattea. Essi si possono incontrare solo una volta all'anno, quando è possibile attraversare la Via Lattea mediante un ponte di gazze ladre. Anche la festività giapponese del Tanabata, in cui Altair è chiamata Hikoboshi (la stella pastore?), è basata sulla stessa leggenda.
In India l'asterismo formato da Altair, Tarazed e Alshain è associato alla 22a Nakshatra (settori in cui veniva divisa l'eclittica), chiamataÇravana (l'orecchio) o Çrona (lo zoppo) o Açvattha (il sacro albero del fico). Il reggente dell'asterismo è il dio Vishnu e le tre stelle rappresentano i tre passi compiuti dal dio nel cielo.
Gli aborigeni australiani Koori chiamavano anch'essi Altair Bunjil, che significa l'aquila cuneata; Tarazed e Alshain rappresentavano invece le sue mogli, cioè due cigni neri. Invece il popolo aborigeno australiano che viveva vicino al fiume Murray chiamava AltairTotyerguil. Essi credevano che il fiume Murray si era formato quando il cacciatore Totyerguil arpionò il pesce gigante Otjout che, ferito, aveva scavato un canale nell'Australia meridionale prima di diventare la costellazione del Delfino.
Gli abitanti della Micronesia chiamavano Altair Mai-lapa ("il vecchio/grande frutto dell'albero del pane"), mentre i Māori la chiamavanoPoutu-te-rangi ("il pilastro del cielo").
In astrologia si crede che Altair conferisca una natura coraggiosa, fiduciosa, ostinata, ambiziosa e prodiga; immediate, grandi e tuttavia effimere ricchezze; posizioni di comando, ma anche il rischio di provocare spargimenti di sangue. Inoltre si ritiene che i rettili siano pericolosi per coloro che sono influenzati da questa stella.
ALTAIR nella finzione:
  • Il personaggio principale del gioco Assassin's Creed sviluppato dalla Ubisoft, si chiama Altaïr e ha come simbolo un'aquila.
  • Il quarto pianeta, Altair IV, è la scena del classico di fantascienza Il pianeta proibito, da cui fu tratto il famoso film del 1956. L'unico personaggio femminile, nativo del pianeta ed interpretato da Anne Francis, si chiama appunto Altaira.
  • Altair 4 viene nominato anche nel libro di Stephen King Le creature del buio, pianeta dove sarebbe stato mandato David Brown.
  • Altaria è un Pokémon.
  • Un episodio di Star Trek in cui l'Enterprise era diretta verso la stella, fu l'ispirazione per il nome dell'Altair 8800, uno dei primipersonal computer, introdotto nel 1975.
  • Una delle armi usufruibili nel videogioco Final Fantasy XII sviluppato dalla Square-enix si chiama Altair ed è un fucile.
  • In Final Fantasy II, Althair (anche detta "altea") è la prima città che incontriamo.
  • Altair 4 è anche il titolo di una canzone dei Blind Guardian dell'album "Tales From the Twilight World".
  • Altair è il nome di uno dei 4 cavalli bianchi che trainano la quadriga di Charlton Heston nella celeberrima scena della corsa nel filmBen-Hur di William Wyler
  • In Zegapain, anime giapponese del 2006 della nota casa produttrice Sunrise, Altair è il nome di uno dei mecha utilizzati dai protagonisti nei combattimenti.



mercoledì 15 agosto 2012

OGGI FERRAGOSTO


Ferragosto.
   Dalla finestra vedo nuvole chiare nel cielo infuocato dal solleone, l'azzurro è una tenue tinta sopra di me mentre all'orizzonte la nebbiolina giallastra dell'afa nasconde il paesaggio di verdi colline. Apro la finestra che da verso la campagna, un alito caldo va volare le tende leggere all'interno e attorno a me il silenzio più assoluto.
Scendo in cucina, per bere un bicchiere di acqua fresca mentre, seguito dal mio cane, mi siedo in giardino all'ombra sulla panca di vimini appoggiando un cuscino dietro la schiena e osservo un aeroplano alto nel cielo, che vola verso sud. Chiudo gli occhi mentre il vento leggero scivola sulla mia pelle e rivedo il ferragosto di anni lontani, anni della mia fanciullezza, della mia gioventù, dove tutto sembrava leggero, divertente, facile, dove ogni vacanza era una gioia. rivedo il mare azzurro, le montagne alte e fresche dove il caldo opprimente della pianura non intaccava mai quel clima stupendo. Rivedo le corse sulla spiaggia, i tuffi nel mare blu, le risate con i nuovi amici, le scalate in gruppo tra i boschi sui monti, le giornate al lago con i miei amici tedeschi, le serata tiepide a cenare davanti a quella distesa d'acqua scura che rifletteva le luci di paesi lontani. 
   La mia gatta ingelosita dalle carezze che do al cane, salta sulle mie ginocchia facendo le fusa, così mi ritrovo a coccolarle tutte e due in questa giornata calda... Un rumore improvviso solca nel cielo, un elicottero della polizia sfreccia a bassa quota e rompe quel silenzio ovattato, "Chissà dove starà andando..." penso leggermente preoccupato sperando non verso qualche incidente in autostrada ma non voglio rovinarmi questo momento con cose tristi. Mi alzo e vado verso le aiuole fiorite decisamente, nonostante siamo soli in questo giorno di festa, mi sento davvero bene e non importa se gli amici sono in qualche località di mare o di montagna a divertirsi, mi basta poco: stare tra le cose che amo di più. 
   Tra qualche ora si farà sera, il caldo meno asfissiante ed il sole scendendo verso l'orizzonte colorerà di rosso il cielo, è quello il momento della giornata che mi piace di più. Un momento dove il riposo e la tranquillità pervade tutto attorno, dove la brezza leggera toglierà dalla pelle la sensazione di calore e umidità, dove le stelle appariranno nel cielo sempre più scuro e regaleranno visioni mozzafiato su quell'immenso cosmo. E' un ferragosto decisamente diverso da tutti ma non meno bello, la finestra della camera si apre e vedo il mio amore che sorride e mi fa cenno che scenderà subito. Poco dopo seduti insieme sulla panca con vicino i nostri animali, restiamo ad ascoltare una musica leggera provenire da una casa vicina, assaporando questo giorno dolce che presto finirà.


mercoledì 8 agosto 2012

ROSSO TRAMONTO



Colline di San Colombano, Giugno 1976.


Ho sempre pensato che giugno fosse il mese più bello dell'anno, fin da bambino per me era il preludio delle vacanze estive, dei giochi, del mare, del sole e proprio quel tardo pomeriggio di quel mese, ne ebbi la conferma. Con tre amici avevamo deciso di fare un giro in bicicletta sulle colline a pochi chilometri da casa col permesso dei nostri genitori e con la promessa di essere accorti sulla strada, zainetto in spalla contenente delle bibite e due panini, un paio di frutti e via di corsa per le piccole strade in mezzo al verde della campagna irrigata da rogge piene di acqua fresca. Un sole caldo sulla pelle, 
l'aria tiepida sul viso e le nostre voci di ragazzini cantare a squarciagola verso il cielo. Che risate quel pomeriggio, ci sentivamo liberi come gabbiani, ci sentivamo grandi, ci sentivamo bene... Avevamo pedalato per chilometri, cantato e riso, riposati all'ombra di alberi e pranzato con quei panini e frutta che sembravano i più buoni del solito, poi nel tardo pomeriggio quasi verso sera, riprendemmo a pedalare per il tratto occidentale delle colline verso casa.

Passata la fontanella vicino alle terme risalimmo su per la strada verso l'apice di quei colli da dove poi si scendeva verso la nostra cittadina, alzando gli occhi al cielo vedemmo uno stormo a forma di V che migrava verso sud, sembrava un aquilone diviso a metà che leggero, si allontanava sempre di più nell'azzurro carico, immaginavo andassero in qualche posto al sud dove nidificare, liberi in quello spazio infinito, liberi da regole se non quelle della natura... E fu li che lo vidi, fu in quel momento in cui presi coscienza, fu un quell'istante che mi accorsi di quanto fosse bello il tramonto.
Un sole di fuoco si stagliava all'orizzonte immerso fra tonalità cariche dell'arcobaleno, uno sfondo   giallo arancio intenso sotto l'azzurro carico che preannunciava la notte. Leggeri strati di nuvole violacee e porpora facevano da contorno all'orizzonte, sopra le piemontesi montagne brune e lontane che delimitavano la nostra vista ad occidente. Ci fermammo tutti e quattro su una staccionata ad osservare quel panorama immenso, incantati e sorpresi da tanto colore e tanta luce, il cielo attorno all'astro di fuoco divenne più scuro man mano che i minuti passavano, era diventato un bruno intenso e una Venere, grande e luminosa apparve sopra a quella tavolozza piena di colori, la prima "stella" lucente della sera.

Più tardi sulla strada del ritorno sentivo dentro di me un'allegria spensierata, un senso di grande intensità ma anche di leggero languore malinconico per la luce che stava andando via, quel panorama lo rividi quasi tutte le sera da casa mia, una visione di cui non potei mai farne a meno e che ancor oggi mi sorprendo a cercarla nei luoghi in cui vivo e riviverla ancora con emozione.

LUNA MAGICA



Riccione, Agosto 1981.
Guardavo la gente che ballava, che rideva, che camminava attorno alla pista, che beveva drink al bar pieno di luci colorate, osservavo persone abbronzate, vestite leggere e colorate, ragazze con minigonne vertiginose e ragazzi con canottiere inesistenti, gente pettinata in modo stravagante con gel e cotonature improbabili, la musica un po' assordante suonava gli ultimi successi dell'estate che andava a finire, un amico mi chiese se volevo bere qualcosa, negai sorridendo e rimasi solo seduto sulle poltroncine di quella discoteca che si trovava sulle pendici collinari sopra quella città vivace. Mi alzai e uscii sul terrazzo dove il cielo stellato faceva da cupola a tutto ciò che mi circondava. Sentivo sulla pelle accaldata sotto la mia maglietta, sentivo il desiderio di prendere una boccata d'aria, e quella leggera brezza proveniente dal mare era come un tesoro trovato, respirai profondamente e volsi lo sguardo in alto, sopra di me la volta stellata del cielo si apriva infinita di mille lanterne colorate, più in basso le luci delle città di quella costa romagnola si estendevano fino all'orizzonte mentre sembravano tranciate di netto poco a destra osservando i confini scuri delle colline di Gabicce Monte. Da quel giardino sul terrazzo della discoteca, si poteva sentire il profumo della notte intorno a noi, un vago aroma penetrante di fiori e di essenze poi, d'improvviso la musica all'interno sparì non appena vidi il bianco astro salire all'orizzonte sopra il mare, incantato da quella visione, tutto ciò che era vicino a me sparì in un attimo.
Il grande cerchio luminoso si stava alzando lentamente inondando di luce argentea la distesa blu sottostante, rimasi li a fissare quello spettacolo dimenticandomi di tutto il resto, bastarono pochi minuti poi la Luna si alzò dal mare in tutta la sua bellezza, in tutta la sua pienezza, la striscia luminosa bianca che risplendeva su quella distesa scura ed infinita, era come fosse una strada che portava negli abissi fatati di un mondo sommerso, i miei occhi non lasciarono neanche per un istante quell'immagine così bella che nella mia Milano non era mai possibile vedere. Mi scosse da quel momento magico una voce alle spalle che chiamava il mio nome e voltandomi, risposi con un sorriso a due dei miei amici che allegramente mi trascinarono all'interno lamentandosi della mia orsaggine, mi ritrovai in pista a ballare fra gente scatenata, luci forti e musica allegra, Roland parlava a Franco nelle orecchie scoppiando a ridere mentre Luca guardava continuamente una ragazza scatenata in mezzo alla pista. Dopo qualche minuto mi sedetti su una poltrona in disparte, a fianco c'era Philippe che gridando per farsi sentire mi rammentava che l'indomani mattina partivamo per una gita in visita alla Rocca di San Leo e che voleva rientrare in albergo altrimenti si faceva troppo tardi. Annuii e gli dissi di aspettare ancora cinque minuti e poi noi due saremmo ritornati al nostro hotel, quindi appoggiai la testa allo schienale come fossi stanco e per non essere disturbato chiusi gli occhi, nel buio volevo ritrovare l'atmosfera di qualche minuto prima ed immediatamente quella meravigliosa immagine si fece strada nella mia mente e così mi ritrovai ancora li, davanti a lei a quella Luna infinitamente bella sul mare.

giovedì 2 agosto 2012

Astronomia 13: REGULUS (Alpha Leonis)



Regolo A / B / C
Leo constellation map.png
Classificazionestella bianco-azzurra di sequenza principale
Classe spettraleB7V / K1-2V / M5V
Distanza dal Sole77,5 anni luce
CostellazioneLeone
Coordinate
(All'epoca J2000)
Ascensione retta10h 8m 22.310s
Declinazione+11° 58' 1.945"
Lat. galattica48.94°
Long. galattica226.44°
Dati fisici
Raggio medio3,7 [1]/ 0,5 / ? R
Massa
3,4 /0,8 / 0,2 M
Periodo di rotazione19,2 ore
Velocità di rotazione317 km/s
Temperatura
superficiale
12.460 K (media)
Luminosità347 / 0,31 / 0,003 L
Età stimata1 miliardo di anni [3]
Dati osservativi
Magnitudine app.1.35 / 8.14 / 13.5
Magnitudine ass.–0.52 / 6.3 / 11.6
Nomenclature alternative
Regulus, Kabelaced, Cor Leonis, Rex, Basiliscus,α LeoHD 87901, HIP 49669, SAO 98967, WDS 10084+1158
Regolo (designata α Leonis secondo la nomenclatura di Bayer; in latino Regulus) è la stella più brillante della costellazione del Leone. Regolo presenta unamagnitudine apparente da Terra di 1,36, ed è la ventunesima stella più brillante del cielo notturno terrestre. Dista dal sistema solare 77,5 anni luce. Si tratta, in realtà, di un sistema stellare formato da 4 stelle; Regolo A è una binaria spettroscopicaformata da una stella bianco-azzurra e, probabilmente, una nana bianca. A circa 4200 U.A. si trovano una nana arancione e una debole nana rossa formano una coppia di stelle distanti tra loro circa 100 UA.


Il nome Regulus deriva dal latino e significa "piccolo re". Data la sua posizione nella costellazione è conosciuta anche come Cor Leonis, "il cuore del Leone". Era una delle quattro "stelle regali" dei Persiani, insieme a Aldebaran, Antares e Fomalhaut.



L'oggetto sulla sinistra è la stella Regolo, mentre la macchia sulla sua destra è la galassia nana sferoidale UGC 5470.


La stella primaria è una stella giovane di sequenza principale, di tipo spettrale B, ed è 3,4 volte più massiccia del Sole. Trattandosi di una stella bianco-azzurra, è molto più calda del Sole e circa 130 volte più luminosa. Regulus A è anche una binaria spettroscopica; attorno alla principale ruota una debole stella di 0,3 masse solari, probabilmente una nana bianca che dista solamente 0,35 U.A. dalla principale. La forte rotazione equatoriale di Regolo A, che ruota su sé stesso alla velocità di 320 km/s, fa si che la stella sia fortemente schiacciata ai poli, con un diametro equatoriale che è del 32% superiore al diametro polare. Questo comporta il fenomeno dell'oscuramento gravitazionale, con i poli molto più caldi e brillanti rispetto le zone equatoriali della stella.

Sistema stellare:

Regolo è un sistema quadruplo, infatti distante 4200 unità astronomiche è presente un piccola compagna che è in realtà a sua volta una stella doppia le cui componenti sono una stella di tipo spettrale K1, con una massa pari all'80% di quella solare e una luminosità pari a poco meno di un terzo di quella del Sole, e una compagna molto più debole di classe spettrale M e di massa pari a un quinto di quella solare; queste due componenti distano fra loro 95 UA. ed orbitano intorno alla principale con un periodo di almeno 130 000 anni. Da un ipotetico pianeta orbitante attorno alla coppia secondaria, nonostante la distanza sia un centinaio di volte quella che divide Plutone dal Sole, Regolo verrebbe visto con una luminosità pari a 4 volte quella della luna piena vista dalla Terra.

Regulus si trova quasi sul piano dell'eclittica; per questo viene sovente occultata dalla Luna, e, più raramente, anche dai pianeti delsistema solare. L'ultima occultazione planetaria è avvenuta il 7 luglio 1959, da parte di Venere, e la prossima, da parte dello stesso pianeta, avverrà il 1 ottobre 2044.