domenica 14 settembre 2014

Astronomia 51: PISCIS AUSTRINUS (Pesce australe)


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Pesce Australe
Mappa della costellazione
Mappa della costellazione
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Nome latinoPiscis Austrinus
GenitivoPiscis Austrini
AbbreviazionePsA
Coordinate
Ascensione rettah
Declinazione°
Dati osservativi
Visibilità da Terra
Transito almeridiano
Stella principale
NomeFomalhaut (α Piscis Austrini)
Magnitudine app.1,16
Altre stelle
Magn. app. < 31
Magn. app. < 626
Costellazioni confinanti
Da est, in senso orario:
Il Pesce Australe (in latino Piscis Austrinus o, molto più raramente, Piscis Australis) è una delle 48 costellazioni elencate daTolomeo, ed è anche una delle 88 costellazioni moderne.

Caratteristiche

Fomalhaut, la stella più brillante della costellazione.
Il Pesce Australe ha delle dimensioni molto ridotte, ma nonostante ciò è identificabile con facilità, a sud del Capricorno e dell'Aquario, grazie alla brillante Fomalhaut, una stella di magnitudine 1,16; questa astra, considerata una delle quattro stelle regali dell'astrologia (assieme a AldebaranRegolo e Antares), possiede un sistema planetario e un disco di detriti, e inoltre, grazie alla precessione degli equinozi, si troverà nell'emisfero boreale celeste fra circa 6000 anni. La luminosità di Fomalhaut viene esaltata inoltre dal fatto che si trova in una regione di cielo priva di stelle luminose. Se si considera che anticamente la coda del Pesce Australe cadeva nell'attuale costellazione del Microscopio, creata in epoca moderna, l'asterismo riproduce abbastanza fedelmente l'idea di un pesciolino stilizzato.
Nonostante la sua declinazione attuale sia piuttosto bassa (mediamente -30°), la costellazione è ben visibile da gran parte dell'emisfero nord; il periodo migliore per la sua osservazione nei mesi serali ricade nel periodo compreso fra settembre e gennaio. La presenza della stella Fomalhaut sopra l'orizzonte meridionale dopo il tramonto indica l'avvicinarsi della stagione autunnale. Dall'emisfero australe, di contro, la costellazione appare nei cieli serali della fine dell'inverno, e il suo progressivo abbassarsi sopra l'orizzonte occidentale dopo il tramonto indica l'arrivo dell'alta stagione.

Stelle principali

Tra le altre stelle, Lacaille 9352 è la decima stella più vicina al Sole, nonché quella con il quarto più alto moto proprio conosciuto.

Stelle doppie

Alcune delle stelle doppie della costellazione sono visibili anche con piccoli strumenti amatoriali.
  • Una coppia apparente facile da osservare con un binocolo è quella composta da Fomalhaut e da una stellina di quinta magnitudine posta alcuni primi d'arco ad est.
  • HD 214599 è una stella arancione di magnitudine 6,3 che possiede una compagna poco meno luminosa a oltre 1' di separazione, dunque ben osservabile anche con un binocolo; questa compagna è però a sua volta una doppia, con componenti di settima e ottava grandezza separate da solo 3".
  • β Piscis Austrini è una stella dal colore biancastro, composta da due astri di quarta e settima magnitudine, separati da ben 30"
Principali stelle doppie
Nome
Coordinate equatoriali all'epoca J2000.0
Magnitudine
Separazione
(in secondi d'arco)
Colore
AR
Dec
AB
η Piscis Austrini22h 00m 50s-28° 27′ 14″5,426,41,9azz + b
β Piscis Austrini22h 31m 30s-32° 20′ 46″4,297,830,3b + g
HD 214599 A-BC22h 39m 44s-28° 19′ 32″6,316,986,6ar + g
HD 214599 B-C22h 39m 44s-28° 19′ 32″7,38,13,0g + g
γ Piscis Austrini22h 52m 32s-32° 52′ 32″4,468,14,2b + b
δ Piscis Austrini (Aboras)22h 55m 57s-32° 32′ 23″4,219,25,2g + g

Stelle variabili

Le stelle variabili visibili nella costellazione sono in genere molto deboli e difficili da osservare.
Fra le Mireidi la più semplice è la S Piscis Austrini, che però in fase di massimo raggiunge solo la magnitudine 8,0.
La TT Piscis Austrini è la variabile più luminosa della costellazione; oscilla fra le magnitudini 7,0 e 7,5 con un periodo irregolare.
Principali stelle variabili
Nome
Coordinate equatoriali all'epoca J2000.0
Magnitudine
Periodo
(giorni)
Tipo
AR
Dec
Max.Min.
R Piscis Austrini22h 18m 00s-29° 36′ 14″8,314,7297,6Mireide
S Piscis Austrini22h 03m 47s-28° 02′ 58″8,014,5271,7Mireide
TT Piscis Austrini22h 03m 17s-31° 26′ 43″7,07,49-Irregolare
TV Piscis Austrini22h 57m 48s-26° 10′ 00″8,568,9545:Semiregolare

Oggetti del profondo cielo

La costellazione è priva di oggetti del profondo cielo alla portata di piccoli strumenti; sono presenti qui solo delle galassie remote e poco appariscenti.
Principali oggetti non stellari
Nome
Coordinate equatoriali all'epoca J2000.0
TipoMagnitudine
Dimensioni apparenti
(in primi d'arco)
Nome proprio
AR
Dec
NGC 731422h 35m 46s-26° 03′ :Galassia10,94,6

Sistemi planetari

Fra le stelle del Pesce Australe con un sistema planetario spicca Fomalhaut, che oltre a un disco di detriti possiede un pianeta di tipo gioviano, situato a 115 UA dalla stella madre; è anche uno dei pochi pianeti che estrasolari che sono stati osservati direttamente. Anche nelle restanti stelle, il sistema planetario è composto da un pianeta gioviano.
Sistemi planetari
Nome del sistema
Coordinate equatoriali all'epoca J2000.0
Magnitudine
Tipo di stella
Numero di pianeti
confermati
AR
Dec
HD 20573921h 38m 09s-31° 44′ 15″8,56Subgigante gialla1 (b)
HD 21677022h 55m 54s-26° 39′ 32″8,10Nana arancione1 (b)
Fomalhaut22h 57m 39s-29° 37′ 19″1,17Stella bianca1 (b)

Mitologia

Il Pesce Australe, chiamato Piscis Notius in Uranographia di Johann Bode, mentre beve dalla brocca dell'Acquario. La bocca è segnata dalla stella lucida Fomalhaut.
Eratostene lo chiamò il grande pesce e disse che era il genitore dei due pesci più piccoli della costellazione dei Pesci. Come per quelli, la sua mitologia ha una collocazione Medio Orientale che rivela le sue origini babilonesi. Secondo il breve resoconto di Eratostene, si suppone che la dea siriana della fertilità Derceto (il nome greco di Atargati) sia caduta in un lago a Bambyce vicino al fiume Eufrate in Siria, e sia stata salvata da un grosso pesce. Igino dice, ripetendo il suo appunto a proposito dei Pesci, che a causa di questa circostanza i Siriani non mangiano pesce ma venerano l'immagine dei pesci come quelle degli dèi. Tutte le storie che riguardano la mitologia di questa costellazione sono molto scarne.
Bambyce più tardi divenne nota ai Greci come Hieropolis (che significa città sacra), e oggi si chiama Membij. Altre fonti classiche ci dicono che i templi di Atargati contenevano vasche di pesci. Si diceva che la dea punisse coloro che mangiavano pesce facendoli ammalare, ma i suoi sacerdoti lo mangiavano come rituale giornaliero.
Secondo lo scrittore greco Diodoro Siculo, Derceto si lanciò di sua spontanea volontà in un lago ad Ascalona in Palestina in un tentativo di suicidio dovuto alla vergogna di avere avuto una relazione amorosa con un giovane siriano, Caistro, che la rese madre di una bambina,Semiramide. Derceto uccise il suo amante e abbandonò la figlia, che fu cresciuta da colombe e più tardi divenne regina di Babilonia. Nel lago Derceto fu tramutata in sirena, metà donna e metà pesce.
In cielo il Pesce Australe è più visibile dei Pesci perché contiene la stella di I grandezza Fomalhaut. Questo nome viene dall'arabo e significa «bocca del pesce», che è dove Tolomeola descrisse. Il Pesce Australe è raffigurato nell'atto di bere l'acqua che scorre dalla brocca di Aquario, cosa strana per un pesce.


lunedì 18 agosto 2014

QUANDO UN TRENO


Spagna, settembre 2006.
Un tramonto rosso si stagliava alle mie spalle in quella calda serata di metà settembre, tornavamo da una giornata di sole e di bagni in quel mare blu mediterraneo. Il treno sfrecciava veloce sulla costa regalando ai nostri occhi paesaggi incredibili tra le rocce e la distesa d'acqua, non mi accorsi neanche della foto che mi era stata fatta immerso nei miei pensieri.
La vacanza era ancora lunga da passare e avremmo visitato altri posti anche più belli, ma la mia mente vagava in mille pensieri. Ricordo che stavo facendo un bilancio della mia vita appoggiato al finestrino che mostrava spiagge, case, mare e cielo. Non so perché ma quando ci si immerge nei propri ricordi spesso si fanno i bilanci.
Rivedi la carrellata degli anni quasi in sequenza e spesso fermandoti nei momenti più tristi o difficili, poi ci sono i momenti divertenti e ti metti a sorridere da solo come un bambino sciocco... Eppure è così.
Non era un momento facile, avevamo preso la decisione di staccare da tutte le difficoltà che si erano presentate quell'anno e farci più di venti giorni in quel bellissimo Paese.
Davanti a me si stagliava una lunga spiaggia di una cittadina dal nome stano, piena ancora di bagnanti nonostante le ombre lunghe della sera ed il sole rosso che rasentava l'orizzonte e come un incanto rividi un bambino correre su una rena calda. Rivedevo i suoi piedi lasciare le impronte sulla riva, subito coperte da leggere onde biancastre e quell'odore di salmastro che inondava l'aria.
I capelli rossicci al vento gli cadevano sul visetto, mentre quel bambino si sedeva nell'acqua che gli lambiva il bacino e con le manine, schiacciava la spuma che arrivava con leggero fragore su di lui.
Davanti ai suoi occhi molte persone erano in acqua a nuotare, le vedeva correre a fatica tra le onde ridendo, le vedeva muovere il pedalò verso gli scogli mentre prendevano il sole chiacchierando, vedeva bambini più grandi urtarsi gridando a squarciagola cadendo in mare, immergendosi e rialzarsi più volte.
Poi quel bambino si alzò e vide la nonna da lontano fargli un cenno di avvicinarsi e lui corse verso la donna che teneva in mano un panino al cioccolato, lei dolcemente gli mise un asciugamano di spugna addosso e sorridendo lo vide azzannare con gusto quel dolce appena preparato da lei.
Il sole stava scomparendo, voltai il viso verso quel punto, dei gabbiani erano nel cielo e puntando lo sguardo in alto vidi la prima stella della sera ed allo stesso tempo rividi quel bambino, di sera sul terrazzo dopo cena mentre guardava le stelle luminose nel cielo e sotto di lui, la sala da ballo dell'Hotel da dove provenivano musiche da ballo ritmate e uomini e donne vestiti in modo colorato, si dimenavano a quei suoni orecchiabili, ma per lui le stelle erano più importanti da vedere ed appoggiato alla ringhiera col musino, osservava sopra la sua testa quella volta celeste immensa.
Una voce mi destò dai pensieri "Siamo arrivati, sognatore... Dai dobbiamo scendere..."
Appena entrati in stazione il treno ripartì verso nord ma ne ero sicuro, qualcun altro dentro i vagoni bianco rossi, in quel momento stava probabilmente sognando come me, un posto lontano, un mare, un cielo ed un bambino.
La città grande, luminosa e piena di profumi ci inghiottì e i pensieri si allontanarono in chissà quale angolo della mente per ritornare ancora una volta in un altro momento particolare.

martedì 12 agosto 2014

VITTORIA



VITTORIA ARRIGONI STELLA


Sant'Angelo Lodigiano, fine primavera 1912.
"Vittoria, dai una mano a Cecchina, porta in casa la biancheria asciutta sulla panca nell'orto." disse sua madre Martina a una delle tre figlie, mentre ritirava il bucato steso dietro casa. Vittoria prontamente aiutò la sorella più piccola che camminava a fatica con in braccio tutti quei panni.
In casa Monica, la sorella maggiore stava stirando i panni dei cinque fratelli maschi e del padre che stavano fuori in campagna a lavorare, la povertà di quegli anni e il sentore dell'imminente guerra si facevano sentire ma in quella cittadina di campagna a pochi chilometri da Milano sembrava tutto immerso nella quiete.
Vittoria era una bambina dagli occhi grigio-azzurri molto taciturna, meno legata alla religione di tutta la sua famiglia che ogni sera recitavano il rosario prima di andare a dormire; aveva fratelli e sorelle di una bontà assoluta come la bellissima madre Martina che quando cantava aveva la voce di un usignolo, mentre il padre Pietro, era autoritario e severo e pretendeva dai figli il "Voi" al posto del tu ed il "Messiè" (tratto dal francese Monsieur) al posto di papà o padre. 
Funzionava così allora, in quasi tutte le famiglie, ma tutti loro nonostante lavorassero nel pomeriggio fin dalla tenera età, sapevano leggere e scrivere e nonostante tutto erano arrivati alla quinta elementare, solo Angel Maria il fratello bellissimo che aveva girato il mondo conoscendo le lingue, tranne Cecchina (Francesca) ed Alessandro che erano ancora piccoli: otto anni lei e quattro lui, l'ultimo della nidiata.
Vittoria nel tempo libero, quando tutti nel pomeriggio dormivano nell'assolata stagione, sognava ad occhi aperti una vita diversa, dentro di se sentiva l'ambizione di riuscire a far qualcosa di importante. Voleva essere una donna che lavorava come poche facevano allora, indipendente e come tutte, dall'alto dei suoi dieci anni, sognava il suo principe azzurro, un principe diverso che la trattasse alla pari, sogni che a quei tempi erano impossibili da realizzare.
Eppure come le sorelle ed i fratelli, le giornate erano scandite da ordini e lavori: un giorno inginocchiata sulla riva del Lambro intenta ad insaponare una camicia bianca, cadde nel fiume, le altre donne urlavano e cercavano di tendere dei rami per far in modo che potesse trovare un appiglio, ma lei che non sapeva nuotare, cercava di avvicinarsi alla riva mentre sentiva la corrente portarla lontano. Fu salvata da un suo coetaneo che la riportò sana e salva a riva. Quando lui uscì dall'acqua lei si accorse che era poliomielitico, ma aveva una forza incredibile nelle braccia ed aveva uno sguardo azzurro intenso, a quel tempo non sapeva ancora, ma quel giovane un domani sarebbe diventato lo zio di sua figlia, perché lei sposerà il nipote di questi.
"Vittoria stira questo, Cecchina aiuta il papà a mettere le ciabatte, Monica guarda la polenta sul paiolo mentre io preparo la tavola. Sandrino guarda se nel cortile c'è Gerolamo (Gerumèn), Angel Maria e Cechèn (Francesco) e chiamali che è quasi pronto." disse  la loro madre mentre sistemata tutto per il pranzo.
Vittoria le veniva da ridere nel vedere a tavola mentre pranzavano, seduti a fianco Francesco chiamato Cechèn e sua sorella minore Francesca chiamata Cechìna, certo che papà e mamma non ebbero molta fantasia nel dare i nomi al figlio maggiore e la figlia più piccola, un po' le dava fastidio che venisse chiamata Vitòria con una "t" sola, ma allora si parlava il dialetto e l'italiano era un lusso che pochi potevano permetterselo nonostante la famiglia era di buone condizioni.
Eppure lei nel suo angolo privato, nel suo cuore e nella sua mente era felice... Felice quando era sola e poteva pensare a tutto ciò che voleva, quando non doveva lavorare od aiutare qualcuno in famiglia.
Era una bella famiglia anche esteticamente, tutti alti con occhi chiari i maschi (angel maria poteva fare l'attore a Hollywood) e loro le femmine bellissime con capelli di seta, Vittoria ricorda che un giorno Gerumèn (veniva chiamato così Gerolamo) per sbaglio nel giocare diede uno schiaffo a Monica e le fece male, lui scappò di casa per due giorni in preda ai rimorsi e al dolore di aver ferito la sua amata sorella, lo trovò Angel Maria, in un campo alla periferia, nascosto in un fienile, un campo chiamato "quél di Purèn", un soprannome del proprietario che non era certo uno di quelli che faceva fatica a lanciarti dietro una falce se ti trovava nelle sue proprietà. 
Angel Maria lo convinse a tornare e quando fu in casa si mise in ginocchio davanti a tutti a chiedere scusa di una cosa banale e stupida. Monica lo abbracciò forte. Cose da libro cuore certo, ma accadute veramente, dove a quei tempi regnava il vero bene incondizionato.
Che ingenuità, eppur vedendo quell'episodio, Vittoria si rese conto di essere una bambina strana, non sarebbe riuscita a dimostrare davanti a tutti quello che aveva fatto Monica, si sentiva più chiusa e taciturna, protagonista di un destino diverso, come davvero lo sarà in futuro.
Finita la guerra, con tre fratelli tornati dal fronte, la sorella Monica morta di "spagnola" la terribile malattia del dopo guerra che fece milioni di vittime, ne morirono tre a Sant'Angelo tutte giovani ragazze, il padre ammalato, lei e Cechina si diedero da fare col lavoro, la prima fini al cotonificio e l'altra imparò il commercio di stoffe.
Con gli anni i maschi e lei si sposarono ma tre di loro morirono giovani dopo la scomparsa del padre. Angelo Maria lasciò vedova Giuseppina con quattro figli, mia nonna lo rimase anche lei dopo poco perdendo oltre al marito anche due figli. 
Dwstini tragici ed uguali.
Ma appena finita la seconda guerra mondiale, le due donne unite da forza e coraggio imbattibili (zia Giuseppina fu la prima donna a prendere la patente e guidare un camion) senza mai dimenticare i loro mariti, si imboccarono le maniche e portarono le loro famiglie avanti senza mai perdersi d'animo. 
Rimasero in casa con la madre anziana, Alessandro e Cechina, e quando Sandrèn si sposò "a tarda età", Vittoria andò ad abitare con la madre Martina e la sorella, portandosi dietro le  due figlie rimastele, mi amadre e zia Domenica.
I decenni passarono, Vittoria lavorava a Milano vendendo stoffe, tornava alla sera stanca ma in casa loro ormai non mancava nulla, radio, televisione, si poteva mangiare dal primo alla frutta, mentre alcune famiglie non potevano ancora permetterselo. 
Quando andò in pensione pochi anni dopo, si ammalò di cuore e dovette mettersi completamente a riposo, però Vittoria ebbe la gioia di diventare nonna dalle figlie Angela e Domenica, di tre nipoti pestiferi: Giampaolo, Francesca ed Emilio, ma nei suoi occhi chiari, nonostante le avventure dure della sua vita, si potevano notare ancora i sogni, i sogni che l'hanno seguita fin da bambina e che raccontava a suo nipote Giampaolo, il maggiore che oltre agli stessi occhi era un sognatore come lei, quando tutte le sere le faceva compagnia mentre era nella sua camera.
Morì tranquillamente nel suo letto assistita dalle figlie e dalla sorella Cechina mentre invocava il nome di suo marito che stranamente era scomparso esattamente trent'anni prima nello stesso giorno e che mai aveva dimenticato, un amore grande e più forte del tempo. Forse da quel momento i suoi sogni si erano realizzati in un altro mondo.
Oggi avresti compiuto 112 anni e trovando una foto di quando eri giovane nell'album di famiglia, mi sono piombati nella mente il tuo ricordo ed i tuoi sogni, di quando me li raccontavi mentre ti facevo compagnia la sera nel tuo letto, dove stavi seduta con in spalla una liseuse di seta ricamata con dei fiori tenui e mi guardavi con quegli occhi intensi, di quel colore uguale al mio. 
Tanti auguri nonna Vittoria.

Giampaolo Daccò Dos Lerèn

giovedì 7 agosto 2014

Quando muore un sogno..


Com'è difficile descrivere sensazioni, storie, amori, avventure e tanto altro, specie se si vuole raccontare qualcosa che non è tua, che in un certo senso non ti appartiene ma che da sempre fa parte della tua vita. 
Da che parte uno può incominciare a narrare la vita di una persona sognatrice, di una persona dolce, di una persona che avrebbe voluto fare della sua vita una favola?
Dall'infanzia triste del dopo guerra, dove una piccola bambina vide morire in pochi anni il padre, la sorella maggiore, la nonna che viveva con loro e la povertà che quella tragedia di quei terribili anni aveva portato tra loro?
Si potrebbe dire forse, dei sacrifici di sua madre che invece di vivere nel dolore perenne, riuscì a trovare lavoro e mantenere la sua famiglia nascondendo nel suo cuore disperato e nella sua mente, fino alla fine l'amore per quel marito perso troppo presto?
Oppure che a soli 19 anni si ritrova presto incinta e sposata ad un uomo che amava solo se stesso e la bella vita, mentre lei passava dopo turni di lavoro in fabbrica (dando addio al sogno di diventare una brava stilista, aiutata negli studi dalla zia tanto amata nella grande metropoli), le sue serate con il suo bambino piccolissimo a casa della madre, quel bambino che non ricordava neanche che volto avesse suo papà?
Si sta entrando troppo nelle tragedie delle telenovelas? Ma la vita di tanti lo è, tanti hanno una tragica storia alle spalle che fa di ognuno di loro un essere diverso dall'altro, un essere che reagisce, si muove, parla in maniera diversa dagli altri simili.
Magari si potrebbe parlare di questa ragazza che sognava molto con i suoi due bambini, sempre sola in casa la sera, raccontando loro storie divertenti o serie del suo passato e di favole spesso inventate.
I suoi due bambini che la guardavano sempre e che con lei avevano un rapporto bellissimo, erano orgogliosi di quella bella mamma, dolce a volte severa nel caso ma mai un gesto duro nei loro confronti.
Poi gli anni passano e i bambini che non sono più bambini, incominciano a vedere le lacrime di lei, il suo dolore, quello che l'uomo sposato anni prima le faceva... I bambini che non erano più bambini,  le stavano vicino ma non era abbastanza, bastava un po' di amore diverso da quello figliare, finché un giorno si ritrovò sola.
Una separazione che doveva riscattarla, che doveva farle fare una nuova vita, che doveva renderle un po' di felicità e di riprendere ancora i sogni, invece divenne la sua prigione... I bambini che non erano più bambini e neanche più ragazzi, videro gli occhi di lei perdere luce, le sue parole perdere il senso, le sue gesta divennero incomprensibili sia per loro che per gli altri.
E lei perse ogni cosa, non capiva che questa volta era lei che dava un dolore diverso a chi l'amava, finché un giorno, un freddo giorno di fine autunno rimase sola con uno dei suoi bambini non più bambini e neanche più ragazzi. L'altra era volata in cielo come fanno tutti gli angeli che per caso scendono qui per fare un percorso breve e poi tornare da dove sono venuti.
La sua mente non volle crederci, per lei l'altra era andata via, a Roma, lontano per lavoro, per altre cose e sempre di più i suoi occhi verdi che una volta davano luce ai suoi bambini, divennero sempre più opachi ed oscuri fino a quando anche lei se ne andò, ma non nel posto da dove era venuta all'inizio di tutto, ma in un altro dove ci sono tante persone come lei, i cui sogni si sono persi in chissà quali meandri della mente o del'universo e così l'unico dei suoi dei suoi bambini diventati non più bambini e neanche più ragazzi, si ritrovò solo sperando che il mondo di lei, da dove non sarebbe più tornata, fosse almeno colorato e pieno di fantasia. Almeno si illuse e si illude ancora.
Il suo sogno forse è morto o forse ora vive in quel sogno e per lei sarebbe la cosa più giusta, più normale anche se terribile per chi non ha capito o avuto esperienza di viverle accanto.
Perché ho scritto questa triste storia? Perché non ho narrato un evento divertente o qualche avventura di gioventù oppure di fantasia? Su un blog o su facebook non si dovrebbero raccontare cose tristi, cose private, cose che toccano l'animo di molti, che potrebbero infastidire o commuovere in base ai sentimenti che una persona prova.
L'ho scritto perché a lei lo dovevo, perché oltre al suo anniversario di un "matrimonio" che ha avuto un senso solo per lei, tra poco sarà anche il suo compleanno, un compleanno che non festeggia già da troppi anni, anche perché sono l'unico che sa, che conosce e che ricorda e per me è impossibile non farlo e non narrarlo.
Auguri ovunque sia la tua mente, auguri anche se quando sono da te non mi vedi e non mi riconosci, auguri anche se non posso far nulla se non accarezzarti il viso mentre tu non te ne accorgi ma io sono sempre vicino anche quando sono lontano.
Auguri mamma.


lunedì 28 luglio 2014

DELUSIONI e SPERANZE


Quanti sogni e illusioni ci facciamo fin da bambini sperando poi di realizzarle nel futuro? Quante volte si è sognata una vita piacevole, piena di soddisfazioni, sperando priva di dolore e piena di felicità? Quante volte hai iniziato un percorso accorgendoti che poi non era quello giusto oppure qualcuno più "furbo" di te arriva primo grazie a varie tipologie di "spinte" dall'alto? Quante volte hai sperato di esser amato per quello che sei, per quello che vali, per quello che dai? Quante volte hai aiutato, sofferto, stato vicino a chi aveva bisogno e poi ti sei ritrovato da solo quanto eri tu in difficoltà perché nessuno ha capito o non ha voluto capire, perché non è facile mettere in un angolo il proprio egoismo, la propria paura e la voglia di non vedere? Molte, tante, troppe, poche volte?
Ognuno ha il suo bagaglio di esperienze e di conseguenze, vuoi per carattere, vuoi perché davvero ti incattivisci (anche se la mia teoria è che uno nasce cattivo ma per convenzione, educazione o paura di essere giudicati, lo è sempre e quando arrivano una delusione o un torto fatti, si prende la scusa che tutto ciò ti ha fatto incattivire e non si farà sconti a nessuno), scopri che non sarai mai più lo stesso di prima.
Che discorso contorto e forse banale per spiegare una teoria o un'esperienza che hanno avuto tutti eppure ogni volta, quando ne accade una negativa (che ci si dovrebbe comunque aspettare visto l'età e l'esperienza) è come uno stillicidio nel cuore e nell'anima e ti chiedi continuamente il perché. Poi ti accorgi che lo sbaglio è anche tuo per mancanza di valutazione e troppa fiducia e ti ripeti "quanto sei ingenuo o stupido".
Allora assale il desiderio di non far nulla, oppure ti assale la voglia di andartene su una montagna lontano da tutti e stare li fermo a guardare il cielo o l'orizzonte pensando ad altro, alle tue cose oppure ai tuoi fallimenti o successi... Ma questa non è la soluzione ovviamente anche se quasi ogni giorno, una delusione piccola o grande ti sorprende all'improvviso e ti fa sentire impotente e solo.
Eppure dentro c'è sempre quel "qualcosa" che ti da la voglia di combattere cambiando rotta, obiettivi e sogni da poter realizzare e riesci pure a sorridere o magari fare i complimenti a chi ti ha creato quella delusione o illusione, perché sei "intelligente", maturo oppure semplicemente buono o ti rendi conto che la realtà è questa ed è giusto che sia così... Ed è qui che riparte la voglia di dare una svolta, di ricominciare qualcosa di nuovo con la consapevolezza di non ripetere l'errore del passato oppure di valutare con occhio critico quello che tu hai fatto ed il perché c'è stata la conseguenza della delusione... Allora si che sarai pronto a ricominciare di nuovo, verso un nuovo orizzonte ma con persone ed azioni diverse, ricordando che forse, ci sarà sempre uno più furbo o con più "spinte dall'alto " di ogni tipo.

giovedì 24 luglio 2014

Astronomia 51: PISCES ( Costellazione dei PESCI)



Pesci
Mappa della costellazione
Mappa della costellazione
Nome latinoPisces
GenitivoPiscium
AbbreviazionePsc
Coordinate
Ascensione retta1 h
Declinazione15°
Area totale889 gradi quadrati
Dati osservativi
Visibilità da Terra
Latitudine min-90°
Latitudine max+65°
Transito almeridiano10 novembre, alle 21:00
Stella principale
Nomeη Psc
Magnitudine app.3.6
Altre stelle
Magn. app. < 30
Magn. app. < 679
Costellazioni confinanti
Da est, in senso orario:
I Pesci (in latino Pisces) sono una costellazione dello zodiaco, che si trova tra l'Acquario a sud-ovest e l'Ariete ad est.

Caratteristiche


Pesci

La costellazione dei Pesci rappresentata da Johannes Hevelius.
I Pesci sono una costellazione piuttosto debole, la meno appariscente fra le costellazioni zodiacali: la stella più luminosa, η Piscium, ha una magnitudine apparente di solo 3,6. α Piscium è chiamata Alrisha, "il nodo", che sarebbe il nodo che tiene assieme i due pesci. La costellazione si estende a sudest del Quadrato di Pegaso, il grande asterismo che domina le notti autunnali nell'emisfero nord; la parte più facilmente riconoscibile è il gruppetto di stelle disposte a cerchio a sud del Quadrato, rappresentante uno dei due pesci e composto in prevalenza da astri di quarta magnitudine. Il punto in cui l'eclittica attraversa l'equatore celeste andando verso nord, il punto vernale o equinozio di primavera, si trova a circa 8° a sud della stella ω Piscium.
Gran parte della costellazione sta nell'emisfero nord, così da essere osservabile per buona parte dell'anno (da agosto a inizio marzo) dall'emisfero boreale; nell'emisfero sud invece è leggermente meno osservabile.

Stelle principali

η Piscium (Alpherg) è una stella giallo-arancio di magnitudine 3,6, leggermente variabile, posta nella parte orientale della costellazione; la sua distanza è stimata sui 294 anni luce.

  • γ Piscium (Simmah) è una stella gialla di magnitudine 3,70, distante 131 anni luce.
  • α Piscium (Alrisha) è una stella bianca di magnitudine 3,82, distante 139 anni luce.
  • ω Piscium (Vernalis) è una stella di colore perlaceo di magnitudine 4,03, distante 106 anni luce.

Stelle doppie

La costellazione contiene un gran numero di stelle doppie ben osservabili anche con piccoli strumenti.


  • La coppia prospettica formata dalle stelle 54 e 55 Piscium è la più larga ed è risolvibile anche con un binocolo; si tratta di due stelle di quinta magnitudine, una arancione e una giallastra.
  • La 55 Piscium è a sua volta una stella doppia, con componenti di quinta e ottava grandezza separate da soli 6".
  • 77 Piscium è risolvibile anche a bassi ingrandimenti; la primaria è di sesta magnitudine e la compagna appare di settima. Entrambe sono gialle.
  • ζ Piscium è una stella di magnitudine 5,2 con una compagna di sesta grandezza a circa 24", risolvibile con un telescopio di medie dimensioni.
  • ψ1 Piscium è una coppia di stelle bianche, entrambe di quinta magnitudine; la loro separazione di 30" le rendono risolvibili con un piccolo strumento.
    Principali stelle doppie
    Nome
    Coordinate equatoriali all'epoca J2000.0
    Magnitudine
    Separazione
    (in secondi d'arco)
    Colore
    AR
    Dec
    AB
    35 Piscium00h 14m 59s+08° 49′ 16″6,17,811,5g + b
    54-55 Piscium00h 39m :+21° 20′ :5,365,88900ar + g
    55 Piscium00h 39m 56s+21° 26′ 19″5,68,86,6ar + g
    65 Piscium00h 49m 53s+27° 42′ 37″7,07,14,5g + g
    ψ1 Piscium01h 05m 42s+21° 27′ 56″5,345,5629,9b + b
    77 Piscium01h 05m 49s+04° 54′ 31″6,357,2533,0g + g
    HD 721501h 12m 52s+32° 04′ 30″6,988,7819,5b + b
    ζ Piscium01h 13m 44s+07° 34′ 32″5,246,3024,0b + g
    100 Piscium01h 34m 52s+12° 33′ 31″7,38,515,7b + b

    Stelle variabili

    La costellazione dei Pesci ospita alcune stelle variabili le cui oscillazioni sono apprezzabili anche ad occhio nudo.
    Una delle più facili da individuare è la TX Piscium (nota anche come 19 Piscium), grazie al fatto che costituisce la chiusura a oriente del cerchio di stelle che costituiscono il pesce meridionale; le sue oscillazioni sono percepibili anche ad occhio nudo, essendo comprese fra la quarta e la quinta magnitudine. Il suo periodo è però irregolare.
    Sempre fra le irregolari vi è la XZ Piscium, che oscilla di pochi decimi di magnitudine; fra le semiregolari la più luminosa è la TV Piscium, che in circa un mese e mezzo oscilla fra la magnitudine 4,6 e la 5,4, variazione percepibile quindi ad occhio nudo.
    Principali stelle variabili[
    Nome
    Coordinate equatoriali all'epoca J2000.0
    Magnitudine
    Periodo
    (giorni)
    Tipo
    AR
    Dec
    Max.Min.
    R Piscium01h 30m 38s+02° 52′ 54″7,014,8344,50Mireide
    SZ Piscium23h 13m 24s+02° 40′ 32″7,187,723,9658Eclisse
    TV Piscium00h 28m 03s+17° 53′ 35″4,655,4249,1Semiregolare pulsante
    TX Piscium (19 Psc)23h 46m 24s+03° 29′ 13″4,795,20-Irregolare (Stella al carbonio)
    WW Piscium00h 59m 50s+06° 29′ 00″5,976,11-Irregolare
    WZ Piscium02h 06m 12s+08° 14′ 53″6,206,3820:Semiregolare
    XZ Piscium23h 54m 47s+00° 06′ 34″5,615,97-Irregolare
    YY Piscium00h 01m 58s-06° 00′ 51″4,314,41-Irregolare

    Oggetti del profondo cielo


    M74, una galassia spirale di facile osservazione.

    La costellazione dei Pesci mostra una parte del cielo profondo all'esterno della Via Lattea, caratteristica che consente di poter osservare senza intralci le galassie esterne; tuttavia, sono poche le galassie luminose visibili in questa costellazione.
    L'unica relativamente notevole è M74, una galassia spirale estesa ma non molto luminosa, osservata da Charles Messier, che si trova appena a nordest di η Piscium; può essere osservata con un piccolo telescopio, in cui appare come una macchia circolare chiara. Un'altra galassia alla portata di piccoli strumenti è NGC 488, nel sud della costellazione, che possiede dei bracci di spirale avvolti molto strettamente attorno al suo nucleo.
    Fra le altre galassie, si segnalano NGC 3 e NGC 4, molto deboli, la cui unica particolarità è quella di essere il terzo e quarto oggetto del catalogo NGC.
    Nei Pesci sono pure presenti alcuni ammassi di galassie, in particolare nella parte settentrionale e sudorientale, ma si tratta di oggetti molto remoti e composti da galassie poco appariscenti.
    Principali oggetti non stellari
    Nome
    Coordinate equatoriali all'epoca J2000.0
    TipoMagnitudine
    Dimensioni apparenti
    (in primi d'arco)
    Nome proprio
    AR
    Dec
    NGC 31500h 57m 49s+30° 21′ 09″Galassia11,33,2 x 2,0
    NGC 48801h 21m 47s+05° 15′ 25″Galassia10,65,2 x 3,9
    NGC 52401h 24m 48s+09° 32′ 21″Galassia10,52,8 x 2,8
    M7401h 36m 42s+15° 47′ 01″Galassia9,410,5 x 9,5
    NGC 66001h 43m 02s+13° 38′ 34″Galassia11,48,3 x 3,2
    NGC 74101h 56m 21s+05° 37′ 44″Galassia11,53,0 x 2,9

    Sistemi planetari

    Alcuni dei sistemi planetari contenuti nella costellazione dei Pesci sono noti già dall'inizio degli anni duemila109 Piscium possiede un pianeta con una massa superiore a sei volte quella di Giove disposto su un'orbita eccentrica alla distanza di oltre 2 UA54 Piscium possiede invece un pianeta dalla massa paragonabile a quella di Saturno, estremamente vicino alla sua stella madre. HD 217107 possiede invece due pianeti di massa superiore a quella gioviana, il più interno dei quali è un pianeta gioviano caldo, mentre il secondo si trova a oltre 4 UA di distanza dalla sua stella madre.
    Sistemi planetari
    Nome del sistema
    Coordinate equatoriali all'epoca J2000.0
    Magnitudine
    Tipo di stella
    Numero di pianeti
    confermati
    AR
    Dec
    HD 21710722h 58m 16s-02° 23′ 43″6,17Subgigante gialla2 (b - c)
    54 Piscium00h 39m 22s+21° 15′ 05″5,88Nana arancione1 (b)
    HD 420300h 44m 27s+26° 30′ 56″7,79Nana gialla1 (b)
    HD 857401h 25m 13s+28° 34′ 00″7,11Nana bianco-gialla1 (b)
    109 Piscium01h 44m 56s+20° 05′ 00″6,27Subgigante gialla1 (b)

    Mitologia


    Una cordicella unisce le code dei due Pesci. Da Atlas Coelestis di John Flamsteed.
    Una convincente indicazione che i Greci ereditarono questa costellazione dai Babilonesi è che gli eventi mitologici che la riguardano si sarebbero verificati attorno al fiume Eufrate. La storia costituisce il seguito di un episodio molto antico della mitologia greca, nel corso del quale gli dèi dell'Olimpo avevano sconfitto i Titani e i Giganti nella lotta per la supremazia. La Madre Terra, conosciuta anche come Gea, riservò agli dei un'altra sgradevole sorpresa. Si accoppiò con Tartaro, la regione più bassa del Mondo dell'Oltretombadove Zeus aveva imprigionati i Titani, e da quest'unione poco promettente nacque Tefeo, il mostro più terribile che al mondo fosse mai stato dato vedere.
    Secondo Esiodo, Tefeo aveva cento teste di drago. Lanciava fiamme dagli occhi e dalle bocche guizzavano lingue nere e fuoriusciva una cacofonia di suoni: a volte erano voci eteree che gli dèi riuscivano a comprendere, mentre altre volte Tefeo muggiva come un bue, ruggiva come un leone, guaiva come un cucciolo, o sibilava come un covo di vipere.
    Gea mandò questo mostro tremendo ad attaccare gli dèi; Pan lo vide arrivare e con un grido avvisò gli altri. Poi si tuffò nel fiume tramutandosi in pesca-capra, rappresentato nella costellazione del Capricorno, anche quella ereditata dai Babilonesi.
    Afrodite e suo figlio Eros si rifugiarono fra le canne sulla sponda del fiume Eufrate, ma quando il vento fece frusciare la boscaglia Afrodite si spaventò. Tenendo Eros in grembo invocò l'aiuto delle ninfe e saltò nel fiume. Secondo una versione della storia, due pesci vennero fuori dall'acqua e trasportarono Afrodite ed Eros sui loro dorsi, ma in un'altra versione sono i due profughi che vengono tramutati in pesci. I mitologi sostennero che a causa di questa storia i Siriani non mangiavano pesce. Una storia alternativa, riportata da Igino nelle Fabulae, è che un uovo cadde nell'Eufrate e fu spinto a riva da alcuni pesci. Delle colombe si accovacciarono sull'uovo e da quello uscì Afrodite che, in segno di gratitudine, pose i pesci in cielo. Eratostene scrisse che i pesci rappresentati nella costellazione dei Pesci erano figliolanza di un altro pesce, quello della costellazione del Pesce Australe.
    Nel cielo i due Pesci sono raffigurati che nuotano in direzioni opposte, con le code tenute insieme da una cordicella. I Greci non offrirono spiegazioni soddisfacenti per questo legame, ma secondo lo storico Paul Kunitzsch i Babilonesi in questa zona vedevano due pesci uniti da una corda; quindi è evidente che i Greci presero in prestito quell'immagine sebbene nel frattempo si fosse perso il significato della corda.
    Dal punto di vista della brillantezza quella dei Pesci è una costellazione deludente; le sue stelle più brillanti sono solo di IV grandezza. Alfa dei Pesci si chiama Alrescha, dall'arabo «corda». Si trova nel punto in cui le cordicelle che uniscono i due pesci sono annodate. Questa costellazione è importante perché contiene il punto in cui ogni anno il Sole attraversa l'equatore celeste per passare nell'emisfero boreale. Questo punto, che si chiama equinozio di primavera, originariamente si trovava in Ariete, ma si è spostato nei Pesci a causa della lenta oscillazione della Terra sul suo asse, detta precessione