22 Luglio 2012, domenica sera.
Il treno aveva appena lasciato Voghera quando, tra le colline poco distanti apparve l'arcobaleno. Era appena passato un forte temporale che aveva rinfrescato l'aria e quella magnifica magia della natura, fece la sua apparizione. Dai finestrini molte persone si ritrovarono a guardarlo, ad ammirare quei colori vivi fatti di piccole gocce d'acqua e vapore, sembrava davvero una cosa strana, fiabesca in questo mondo così disincantato.
Ricordai che quando ero bimbo, abitando in campagna dalla nonna,spesso si vedeva dopo un temporale estivo, l'arcobaleno. La magia più bella della Natura. Immaginavo che alla fine dove sparivano le sue strisce variegate, c'era un mondo fatato, da cui si accedeva saltando nei colori e aldilà ti attendeva un mago vestito di blu che ti portava a visitarlo. Immaginavo ci fossero case costruite negli alberi e nelle colline, dove fate, folletti e altre creature magiche, popolavano tutta quella terra piena di fiori e laghetti di cristallo. Poi si poteva pranzare con loro, c'erano tanti dolci e altre leccornie e infine si poteva giocare con i bimbi di quella gente. Poi pensavo che quando poi si usciva da quel bellissimo posto per tornare a casa dove ti aspettava la mamma e la nonna, un folletto ti regalava una moneta d'oro con il tuo viso scolpito dentro. La propria pelle inoltre per alcuni giorni, poteva brillare di una luce strana, come se fosse seta ricoperta di polvere d'oro... Ingenuamente chiedevo alla nonna quando ci saremmo andati a fare una visitina e lei mi diceva che non appena avesse avuto il permesso dal mago Blu, ci saremmo andati, ma prima dovevamo avere il consenso della mamma.. Quanti sogni ed ingenuità di bambino, però dentro di noi il piacere che possa esistere una luogo del genere, ogni tanto fa capolino... e si sogna di poter vivere in un mondo meno violento e più colorato, dove c'è davvero il rispetto per tutte le creature viventi e nessun pregiudizio. dove tutti possono aiutare gli altri senza chiederne compenso, dove l'amore abbia davvero un senso. Poi risvegliandomi dai ricordi, il treno era già nei pressi della metropoli, gli alti palazzi e le strade piene di auto, di luci fecero sparire il ricordo e quella speranza. Uscito dalla stazione, le vie della città come enormi tentacoli di un ragno gigante mi presero e poco dopo tornai così a casa mia, unico rifugio silenzioso in cui si possa fantasticare..
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