Sant'Angelo Lodigiano - Strada di campagna "Il mio lungo", molto tempo fa.
Una lettera d'oro
Quel pomeriggio c'era vento, un vento forte e tiepido che faceva correre le nuvole verso le montagne lontane. La strada che portava alle colline vicine era deserta e gli alti fusti del mais non ancora raccolto, ne facevano da cornice.
Vidi da lontano quella figura vestita di rosso sul piccolo ponte che scavalcava il canale, avvicinandomi scorsi E. che aspettava impaziente il mio arrivo.
Posai la mia bicicletta vicino alla staccionata e lei mi venne incontro abbracciandomi forte, le sue lacrime si appoggiarono alle mie guance.
La scostai leggermente e prendendola per mano, condussi E. per la strada di campagna che portava alla fattoria poco distante.
"Se n'è andato", disse "Proprio oggi, il giorno del mio compleanno..." mi mostrò una lettera. "Leggila..."
Mentre vedevo i suoi occhi velati di lacrime e i capelli biondi scompigliati dal vento, aprii quella lettera dai fogli gialli.
Lessi tutto d'un fiato quelle parole d'addio. Il vento sembrava voler strappare quello pagine per non leggerne il dolore, eppure quella che avevo in mano, mi sembrò una lettera d'oro.
Le parole mi si scolpirono nel cuore, non riuscivo a staccare gli occhi ed i pensieri volavano nei ricordi di quelle frasi. Capii il dolore di E.
La guardai in silenzio, lei mi sorrise triste, nei suoi occhi scuri si rinnovò la luce che prima era offuscata dal pianto.
"Dici che tornerà?" Mi chiese quasi ingenuamente.
"Forse" risposi laconicamente. La guardai diritto negli occhi. "Lo sai che questa è una lettera d'oro? Qui dentro c'è amore, passione, dolore e l'addio ad un sogno..."
"Si... me ne sono resa conto subito...", mi diede la mano, presi la bicicletta ed insieme ci incamminammo per la strada che portava in città. Camminavamo in silenzio, il vento era sempre li con noi.
"Pensi che tornerà..." mi chiese di nuovo.
"Credo di si... Ma non a breve."
Sorrise e fece un gesto con una mano. Mi voltai e vidi le pagine di quella lettera d'oro volare dietro di noi. Come farfalle leggere vibrarono nell'aria e piano caddero tutte nel canale sottostante che l'acqua fresca portò velocemente lontano.
"Perchè?" dissi.
"Se tornerà questa non serve più, mi farebbe solo piangere e avrei troppi ricordi. Magari le acque porteranno quelle pagine fino a lui... e chissà che lo facciano tornare presto"
Sorrisi a quel viso di bambina e stringendole la mano affrettammo il passo verso casa. Ne ero sicuro anch'io, sarebbe tornato da lei.
Il vento dietro di noi piano placò la sua aria mentre le pagine della lettera d'oro continuarono il loro cammino.
Giampaolo.
Nessun commento:
Posta un commento