Milano,
Dicembre 1982.
"The
Winner Takes it All",
Il vincitore prende tutto.
La
canzone degli Abba faceva da sottofondo in quel gelido pomeriggio
d'inverno, mentre preparavo le mie valigie. Con un nodo in gola, mi
fermai a guardare dalle finestre la sagoma lontana del Duomo
innevato. Ombre grigie ed azzurre giocavano sui tetti delle case,
sulle guglie, sui terrazzi spogli di piante e fiori, sotto la gente
camminava veloce mentre una leggera pioggerellina scendeva giù
silenziosa.
"The
Winner Takes it All".
Quel
giorno non c'era nessun vincitore o forse tutti e due, attorno a me
il vuoto di quella casa, di quel appartamento all'ultimo piano che
faceva parte della mia vita. Errori fatti involontariamente, le cose
che ci accomunavano erano sparite quasi all'improvviso e
l'insofferenza di essere vicini. La casa era quasi vuota, qualche
oggetto inutile sparso quai e là tra le stanze non destavano nessuna
emozione se non quella della fine di un amore durato troppo poco.
"The
winner take is all"
Chiusi
le valigie con tristezza e rabbia, come quel giorno di poco tempo
prima, quando mi sentii dire era finita, che tutto quello che ci
univa non esisteva più... Non volli chiederne il vero motivo, forse
inconsciamente pensavo fosse per un altro, per le mie giornate piene
di lavoro, per la sua famiglia che non amava troppo gli italiani, per
le vedute di due persone di diversi paesi, per... ma che
importava ormai. Ed ora, in quella casa fredda, senza più amore,
senza più calore, restavano solo i ricordi di una unione che avevo
sperato fosse per sempre. Mi voltai ad osservare ancora quel luogo,
era l'ultima volta che l'avrei visto, poi presi le valigie spensi
quella radio sopra una mensola vicino alla porta d'ingresso e la misi un uno zaino.
"The
Winner Takes it All"
La
canzone, si chiuse come quella porta chiara alle mie spalle.
La
pioggia mista al nevischio si era fermata, l'aria era azzurra e
gelida, le luci delle vetrine addobbate per il prossimo natale
avevano qualcosa di stonato come assurde erano le luminose appese sopra la
via tra una casa e l'altra. Misi tutto in macchina e partii quasi
sgommando, dal retrovisore vidi piazzale Lodi allontanarsi sempre di
più mentre il semaforo segnava il verde, poco dopo su un cavalcavia
pensavo alla vecchia casa dove c'erano ancora i miei,
avrei avuto di nuovo la mia stanza, le mie cose ed i miei vecchi
oggetti ma di cui m'importava poco, avrei voluto scappare ma il
destino era là. Voltai a destra ed entrai in autostrada, l'auto si
confuse con le altre ed una leggera bruna scura ci inghiottì.
"The
Winner Takes it All"
Capitolo
chiuso ma ancora quella canzone era nella mia mente, accompagnandomi lontano da quel
posto che amavo tanto.
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