giovedì 24 novembre 2011

Milano 2






Milano, Dicembre 1982.

"The Winner Takes it All",
Il vincitore prende tutto.
La canzone degli Abba faceva da sottofondo in quel gelido pomeriggio d'inverno, mentre preparavo le mie valigie. Con un nodo in gola, mi fermai a guardare dalle finestre la sagoma lontana del Duomo innevato. Ombre grigie ed azzurre giocavano sui tetti delle case, sulle guglie, sui terrazzi spogli di piante e fiori, sotto la gente camminava veloce mentre una leggera pioggerellina scendeva giù silenziosa.
"The Winner Takes it All". 
Quel giorno non c'era nessun vincitore o forse tutti e due, attorno a me il vuoto di quella casa, di quel appartamento all'ultimo piano che faceva parte della mia vita. Errori fatti involontariamente, le cose che ci accomunavano erano sparite quasi all'improvviso e l'insofferenza di essere vicini. La casa era quasi vuota, qualche oggetto inutile sparso quai e là tra le stanze non destavano nessuna emozione se non quella della fine di un amore durato troppo poco.
"The winner take is all"
Chiusi le valigie con tristezza e rabbia, come quel giorno di poco tempo prima, quando mi sentii dire era finita, che tutto quello che ci univa non esisteva più... Non volli chiederne il vero motivo, forse inconsciamente pensavo fosse per un altro, per le mie giornate piene di lavoro, per la sua famiglia che non amava troppo gli italiani, per le vedute di due persone di diversi paesi, per... ma che importava ormai. Ed ora, in quella casa fredda, senza più amore, senza più calore, restavano solo i ricordi di una unione che avevo sperato fosse per sempre. Mi voltai ad osservare ancora quel luogo, era l'ultima volta che l'avrei visto, poi presi le valigie spensi quella radio sopra una mensola vicino alla porta d'ingresso e la misi un uno zaino.
"The Winner Takes it All"
La canzone, si chiuse come quella porta chiara alle mie spalle.
La pioggia mista al nevischio si era fermata, l'aria era azzurra e gelida, le luci delle vetrine addobbate per il prossimo natale avevano qualcosa di stonato come assurde erano le luminose appese sopra la via tra una casa e l'altra. Misi tutto in macchina e partii quasi sgommando, dal retrovisore vidi piazzale Lodi allontanarsi sempre di più mentre il semaforo segnava il verde, poco dopo su un cavalcavia pensavo alla vecchia casa dove c'erano ancora i miei, avrei avuto di nuovo la mia stanza, le mie cose ed i miei vecchi oggetti ma di cui m'importava poco, avrei voluto scappare ma il destino era là. Voltai a destra ed entrai in autostrada, l'auto si confuse con le altre ed una leggera bruna scura ci inghiottì.
"The Winner Takes it All"
Capitolo chiuso ma ancora quella canzone era nella mia mente, accompagnandomi lontano da quel posto che amavo tanto.

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