venerdì 16 gennaio 2015

Fotoromanzi Lancio: GIAMAPOLO DACCO' intervista MAURIZIO VECCHI




MAURIZIO VECCHI, un uomo e l'amore per arte e natura

Maurizio Vecchi nasce a Caprarola il 14 Luglio 1960, alto 1,86, occhi azzurri e capelli scuri. Da modello, indossatore e attore di pubblicità, approda alla Lancio nel 1986 e debutta subito con un fotoromanzo indimenticabile "Verso un orizzonte lontano" accanto ad una intensa e bellissima Susie Sudlow, nei panni di una guardia canadese. Affascinante, intelligente e soprattutto molto più bello in persona che non in foto, scala in fretta l'olimpo dei fotoromanzi diventandone subito uno dei protagonisti più amati per parecchi anni. Poi i ruoli divennero comprimari ma sempre di grande importanza, potendo così esercitare un'altra professione che ha sempre amato la fotografia. Attualmente è sposato con figli, vive nelle vicinanze di Viterbo, nei suoi ricordi Lancio, ha sempre avuto una simpatia e stima verso alcuni personaggi che hanno lavorato dietro le quinte. Le sue partners più gettonate furono Susie, Marina Santi, Sonia De Gaudenz, Anna Zoli e Antonella Contaldo. I fotoromanzi più amati dai lettori e dalle lettrici sono stati "Verso un nuovo orizzonte", "Bambini", "Non sei l'uomo per me", "Sono una ladra", "Uomini"e "Una giovane signora". 
Con Maurizio ho un rapporto di amicizia e stima già da qualche tempo, ormai lo considero un amico, una persona per me speciale con cui chiacchiero volentieri di molte cose e spesso mi piace leggere i suoi consigli sulla fotografia di cui è davvero un appassionato e lo fa anche per lavoro.  Grazie alla sua disponibilità vorrei dedicargli un omaggio e descrivere chi è oggi Maurizio Vecchi con quest'altra biografia, l'uomo che ora è e i suoi bellissimi lavori e progetti. 
Ma lasciamo che sia lui a parlare, senza interruzioni, ad un amico fare domande da “giornalista” mi sembra troppo impersonale, quindi, una bella chiacchierata a ruota libera è la cosa migliore tra due persone che si stimano davvero:
Sono nato a Caprarola, in provincia di Viterbo, a nord di Roma, tra Umbria e Toscana, in una delle zone più belle d'Italia, ricca di verde, aree protette, monumenti, antichi borghi e tanto altro.  La mia infanzia penso sia simile a quella di tanti altri: scoperte, giochi, gioie e turbamenti. Mi ricordo che a differenza dei bambini che oggi non escono mai di casa, quasi sempre incollati a TV, playstation, facebook ecc..., noi a casa rientravamo all'ora di cena... (come lo capisco, la mamma ci chiamava o dalla finestra o dal balcone)
Si stava per strada, tra i vicoli, spesso e volentieri tra la vegetazione dei fossi dove costruivamo capanne, archi e fionde. La solita adolescenza difficile, un po' come per tutti, poi la scuola, la ribellione dei 15 anni non ancora conclusa, il lavoro presto. Già a 18 anni ero fuori casa, svolgevo un lavoro che mi portava a contatto con tante persone, sempre nuove, o quasi. Un lavoro che richiedeva sobrietà, educazione, serietà... A 18 anni vestivo quindi con giacca e cravatta fino a quando la sera rientravo e cambiavo look; Stivali, borchie, giacca di pelle, musica rock. Praticamente mi trasformavo come il Dr. Jackill e Mr Hyde.
I sogni... Beh non saprei da dove iniziare, allora erano tanti e mutavano col tempo e con la mia crescita, ma tra questi non è stato mai presente quello dei fotoromanzi, della moda e della pubblicità. E' nato tutto per caso, davvero per caso. Un conoscente, addentrato in Grand Hotel, mi spinse a provare sapendo che avevo un bel aspetto fisico, alto moro con occhi chiari, l'ideale per un attore di quel genere. Io però avevo altri progetti, ben diversi, ma la sua insistenza fu davvero pressante e mi convinse a riflettere su possibili traguardi. 
   Iniziò così, a 20 anni, tra gli uffici della Universo, la casa editrice di Grand Hotel, la mia apparizione sui fotoromanzi. Dapprima in una testata molto giovane, Ragazza In, poi Katiuscia, dal nome della famosa e indimenticata interprete degli anni 70/80. A differenza di quanto si crede, gli inizi sono davvero difficili e duri, e mantenersi economicamente è un lusso per pochi. Così trascorso qualche anno, senza aver aperto canali importanti, decisi che sarei tornato al mio precedente lavoro. A nulla valsero le preghiere della mia Agente. Dopo qualche giorno però mi chiama e mi da la notizia che la produzione per la pubblicità di Asti Martini mi aveva scelto per interpretare la campagna televisiva di uno degli spumanti più famosi al mondo. Iniziò tutto da li, da quello spot. 
Da quel momento arrivarono molti contratti di pubblicità televisive e magazines per l'Italia e l'estero, cataloghi di moda e tante altre occasioni importanti. Grand Hotel per me era ormai diventata stretta e al rifiuto di adeguare i compensi... arrivai a Lancio, come protagonista. Alla Lancio trovai un mondo diverso, era come un centro di produzione cinematografica, un via vai inarrestabile di attori, fotografi, registi, truccatori, parrucchieri, grafici, impiegati, tipografi... Era il 1985. Mi trovai subito bene nella più famosa e grande casa editrice di fotoromanzi, l'ambiente era positivo, gli addetti disponibili e affabili, e ciascuno era ben disposto nei miei confronti. Ero già un protagonista a Grand Hotel e a Lancio fui accolto con lo stesso identico ruolo.
Non avevo progetti a lunga scadenza, questo mondo era nuovo e tutto da scoprire, un'esperienza da assaporare al massimo, perché si ricevevano molti consensi tramite centinaia di lettere di ammiratrici ed ammiratori.
I rapporti con la troupe ottimi, un equilibrio quasi perfetto e massimo rispetto. Col tempo però metti a fuoco stringendo con le persone che hanno le stesse tue affinità. Ne elencherei molti ma diciamo che ci sono stati scambi di stima positiva sia con la troupe che con gli attori, Susie Sudlow, Ornella Pacelli, Claudio Morico, Mario Brambatti, Mario Petrini, Ivan Rassimov, Claudio Ferrari, Massimo Tonna, Renato Pacotti, Simona Pelei, Antonella Contaldo, Michela Roc, Gianni Vannicola e tutti gli altri.
Di fotoromanzi a cui sono legato ce ne sono tanti e non saprei dove iniziare, anche perché davo sempre la massima considerazione ad ogni lavoro, anche a quelli meno impegnativi. Però ci fu un lavoro, di cui non ricordo il titolo (mentre lo ricordo io “Verso un nuovo orizzonte”  anche perché mi era piaciuto molto e lì ammirai tantissimo Maurizio e lo considerai tra i miei preferiti), che per la sceneggiatura, l'ambientazione, la regia, la fotografia e l'affiatamento che si era formato sul set, mi coinvolse tantissimo. Io e Susie con la regia di Massimo Tonna, ambientazioni spettacolari, come fosse un film. Sospendemmo il lavoro sotto le feste di Natale per riprenderlo il giorno della Befana. Quel giorno realizzammo la scena più antipatica e impegnativa che avrebbe caratterizzato tutto il lavoro, ovvero io che inseguendo la prigioniera in fuga cado nelle sabbie mobili con tanto di acqua e fango (veri). Lei risponde alla mia richiesta di aiuto e rinuncia alla libertà per salvarmi dalle sabbie mobili. Freddo pazzesco di gennaio ma indossavo una tuta da sub sotto alla divisa da giubba rossa che mi ha protetto un po'. 
Poi quando i ruoli da protagonista incominciarono ad alternarsi a quelli di comprimario ed avevo più tempo libero, sentivo il bisogno di nuove emozioni e forti gratificazioni. Fare tanti provini per la pubblicità, essere in balia dei capricci del committente, attendere la chiamata di lavoro... che stress. Soprattutto il dover essere legato a dei fili che qualcun altro muove per te... L'idea di realizzare un progetto editoriale, costruirlo con le mie foto e magari scrivere anche i testi mi entusiasmava molto. Ho iniziato quindi a realizzare guide turistiche nel 1994 e ciò mi ha costretto a studiare, storia, arte, monumenti, natura... E' stato molto impegnativo ma la sfida l'ho vinta, e l'ho vinta sotto vari aspetti perché col tempo ho realizzato autonomamente tutti i passaggi: da fotografo, reporter, ricercatore, scrittore, impaginatore, editore, distributore. Una gratificazione immensa. 
Poi con gli anni, ebbi altri progetti ed il mio attuale lavoro non mi richiede tanti viaggi però mi permette di conoscere persone molto importanti, artisti, storici, architetti, scrittori, pittori, fotografi... Mentre preferisco non parlare della mia famiglia. Siamo in quattro noi, più quattro cani, un gatto... e siamo felici (posso confermarlo Maurizio ha una bella famiglia ed è davvero felice ed io invidio anche dove abita, praticamente nella natura).
Mentre non ho alcun problema di descrivere i miei hobby, i miei passatempi o come impiego il mio tempo libero: in genere cerco di far ruotare tutto intorno a qualcosa che mi emoziona e che è perseguibile. Mi riferisco alla fotografia, ad esempio, che da hobby è diventato un lavoro, una compagna di giochi e di viaggio. Film e musica non li divido mai per genere, almeno che non debba necessariamente catalogarli. Se una musica mi piace l'ascolto e la riascolto, che si tratti di italiana, rock, pop, jazz, lounge, fusion, soul... la lista è lunghissima perché ascolto di tutto purché mi dia emozioni e questo vale anche per i film. 
(Ovviamente ed istintivamente gli chiedo se ha programmato il suo futuro o come lo vede o si immagina da qualche anno e se ha qualche domanda da farsi se non fosse Maurizio Vecchi quale sarebbe?) 
Non so come vedere il mio futuro, non programmo mai a lunga distanza se non per le cose davvero importanti per la vita e per la famiglia. Potrei cambiare lavoro anche domani, il prossimo mese o il prossimo anno. Ho cambiato tante volte occupazione e in questo mi ritengo molto fortunato, perché se ami la scoperta, se sei curioso, se ti piace crescere dentro di te... Ogni lavoro ha un tetto oltre quale si nasconde la routine, non puoi fare lo stesso lavoro per tutta la vita, almeno che non ti permetta economicamente di guadagnare abbastanza per fare tutto il resto che ti piace fare.
La domanda che farei a me stesso riguarda proprio quanto detto sopra, il desiderio di prendere nuove strade, fare sempre nuove esperienze... Quindi la domanda che farei a Maurizio Vecchi è: quando fai i bagagli e parti con la tua famiglia alla scoperta di altri paesi? A dire il vero a mia moglie ripeto spesso la stessa domanda da tempo: perché non vendiamo una casa e ce ne andiamo? Invece ora ti sorprendo con una risposta ad una domanda che non mi hai posto: ai lettori direi... Mi spiace veramente non avervi incontrati oggi. Attraverso facebook o internet, sarebbe stato meraviglioso conoscervi tutti, parlare con ognuno di voi, condividere idee, progetti e lavori realizzati o da realizzare a Lancio. Qui aggiungo una tirata di orecchie per Lancio poiché i tempi si potevano anticipare. Era il 1995 quando iniziai a lavorare con internet, ed era chiarissimo che sarebbe esploso come il mezzo di comunicazione più potente e rivoluzionario di tutti i tempi. Io proposi più volte a Lancio di aprire un canale interattivo con i lettori... non ebbi ascolto.
Cocciante cantava: Ma il treno va lontano il treno porta viae batte un tempo strano lungo la strada mia 
Grazie Maurizio per la nostra chiacchierata e per la tua disponibilità, conoscendolo ormai già da qualche tempo, so che è una persona riservata e non di tante parole, ma quelle che sono dette sono sincere e mai banali. Un caro saluto da tutti noi.
- Giampaolo -

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