lunedì 12 gennaio 2015

Fotoromanzi Lancio: GIAMPAOLO DACCO' intervista PASCAL PERSIANO




PASCAL PERSIANO, il fascino virile di un uomo sensibile

PASCAL PERSIANO, il fascino virile di un uomo sensibile.
Pascal, nasce a Salerno il 9 novembre 1960 sotto il segno dello scorpione, è alto 1,84, capelli biondo scuro e occhi verdi molti magnetici che hanno affascinato fin dalla sua prima apparizione, le nostre fans. Da ragazzo ha militato come calciatore nella Salernitana, nella Cavese in serie B, purtroppo rimasto orfano del padre quando era piccolo, si sente molto legato a sua madre e ai suoi quattro fratelli con cui ha un rapporto ottimo. 
Oltre ad essere stato uno dei più eclettici attori dei fotoromanzi Lancio (che spesso le sue parti secondarie o da antagonista cattivo, oscuravano il protagonista buono da quanto era forte la sua carica interpretativa), raggiungendo i vertici e come un altro attore che conosciamo bene,  Bruno Minniti, diventando protagonista vicino ai 40 anni, stabilendo un primato invidiabile, è come dire più il vino invecchia, più è buono, anzi ottimo.
Dopo esser stato calciatore, ha fatto il modello, ha lavorato nel cinema, in tv; è anche un cantante molto professionista, inoltre è anche presentatore di manifestazioni artistiche importanti ed ha girato l'Italia con lo spettacolo musicale intitolato “Ieri, oggi e domani.”
Devo dire che parlare con lui è stato emozionante, perché sono sempre stato un suo fans, ricordo che mi fece morire dal ridere quando interpretò accanto alla splendida Susie e Claudio Aliotti: “Antonella Faccia da schiaffi.” dove esaltò anche le sue doti comiche interpretando il fidanzato di lei che aveva un secondo nome misterioso “B.” e nessuno neanche gli scagnozzi di un mafioso riuscirono a scoprire qual'era. 
   Per cui oltre alle parti drammatiche, Pascal è dotato anche di una vena comica eccellente quindi, lo si può definire un attore poliedrico di grande bravura. 
Pascal è arrivato alla Lancio nel 1982 insieme a Cinzia Bonfantini e altri attori che fecero una bella carriera alla Lancio. I suoi fotoromanzi sono stati moltissimi, più di 820 (anche se mi confessa copo che secondo lui sono molti di più) di cui 26 da protagonista assoluto, questi sono stati i suoi ruoli più importanti:
Uomini - Padre per caso - Una notte con l'assassino - Il nostro angelo - Ho scelto te per morire - Radici spezzate - In direzione del cuore - Tra mogli e mariti - Nico Strega - Il profumo del passato - Il ragazzo dei segreti.
   La nostra intervista inizia con una sua telefonata dopo esserci scambiati i numeri, in quanto per i nostri rispettivi impegni, non era possibile incontrarci di persona, e da come abbiamo parlato, la sensazione che ho avuto di lui e che sia una persona disponibile, gentilissima, alla mano ma anche molto simpatico (oltre che un uomo bello ed affascinante – beato lui). Ma lasciamo raccontare a questo uomo così sensibile e simpatico, chi è davvero Pascal e con semplicità e in tutta sincerità inizia a raccontare un po' di se:

PASCAL: “Ho avuto la fortuna di crescere in una famiglia molto unita dove ci si voleva bene davvero, ma  purtroppo il destino cattivo, troppo presto ci privò della figura più importante cioè mio padre, e quindi mia madre da sola ha dovuto rimboccarsi le maniche e crescere 5 figli, il che riconosco che per lei non deve essere stato facile La nostra unione si rafforzò sempre di più ed ancora adesso non possiamo farne a meno gli uni dagli altri. Crescendo oltre alla scuola dell'obbligo iniziai a giocare a calcio, ero una figura promettente finendo anche in serie B, ma poi per un incidente ed anche pe r la mia testa matta (ero molto giovane e non si era mai maturi abbastanza) ho dovuto lasciare questo mondo sportivo.
 Poi durante una piccola vacanza a Positano, ebbi la fortuna di conoscere una donna che divenne la mia compagna, la quale apparteneva al mondo della moda, mi “portò” a Roma e con le sue conoscenze nin quel campo ho iniziato a fare il modello e l'indossatore nel periodo 1980/81 e così, grazie a questo bellissimo lavoro, iniziai a girare il mondo e l'alta moda sfilando per vari stilisti prestigiosi dell'epoca e nel frattempo mi ero iscritto ad una scuola di recitazione, la prestigiosa “Ferfen”  la più ambita per chi voleva diventare attore. 
    Iniziai a fare teatro e cinema ancor prima di aver conseguito il diploma i cui studi che durarono 3 anni ed affinarono in modo decisivo la mia recitazione, così dopo 6 mesi partecipai ad uno sceneggiato dove ebbi un ruolo molto particolare accanto a Adolfo Celi e Daniela Poggi, dal titolo “ L'occhio di Giuda” per la RAI, uno sceneggiato diviso in due  puntate (1 lavoro) per la regia di Paolo Poeti.”

Giampaolo: Come ci sei arrivato alla Lancio e cosa ti aspettavi da questo lavoro
PASCAL: Mi presentò nel lontano 1982 un agente il quale mi fece fare addirittura un provino lavorativo, cioè partecipavo come comparsa in un lavoro che veniva pubblicato tempo dopo. Arrivai pieno entusiasmo ero gasato, la Lancio era grandiosa, c'erano tante troupe, registi, decine di attori e personale dello staff che si occupava di tutto, dalle luci, alle scene e agli abiti. Mi imbarcarono su un pulmino in direzione di una bellissima villa a Formello, una volta raggiunta, mi fecero interpretare il ruolo di una persona molto elegante, nobile d'aspetto e praticamente mi buttarono in scena velocemente. Quansi non volevo crederci e quasi rimasi quasi confuso da come si sono svolte le cose, e poi fui riaccompagnato da Formello fino a Roma. Passò del tempo e non ebbi più nessuna notizia di come fu andato il provino invece dopo qualche mese fui chiamato da Paolo Brunetti, il quale mi comunicò che il provino era andato bene da quel momento e iniziai a far parte della famiglia Lancio. 
Il primo fotoromanzo di cui non ricordo il titolo, fu una storia interpretata insieme a Roberto Fabiani e Ornella Pacelli e mi pare che fu per lei il primo da protagonista. Essendo un “colore” si lavorò per15 giorni, ero felicissimo per questo lavoro alla Lancio ma ebbi un dubbio poi risolto da Brunetti, non capivo perché spesso interpretavo sempre un personaggio di classe e ricco, senza contare che per apparire più grande (avevo solo 22 anni) dovevo far crescere i baffi, quelli che avevo erano proprio i miei non qualche posticcio applicatomi. Questo “mistero” che piaceva molto, visto il mio crescente successo era dovuto alla mancanza di un protagonista o antagonista  “cattivo” bello e di classe, in pratica fui l'erede di Frank O'Neil dopo la sua scomparsa avvenuta troppo giovane e i ruoli che furono adatti a lui, sembravano fatti su misura per me. Intanto venivo sempre più richiesto tanto che lavoravo quasi tutti i giorni del mese.
Giampaolo: Come vedevi il tuo lavoro alla Lancio, se i tuoi desideri di allora come attore antagonista e qualche volta protagonista (io ti ci vedevo ma non dipendeva dai lettori ovvio) erano realizzati ed eri consapevole di tutto ciò. Visto il successo grazie alla tua bravura, fascino e bellezza.
PASCAL: Con questo lavoro alla Lancio, mi sentivo realizzato perchè come ho accennato prima, per diversi mesi lavoravo tutti i giorni quindi era segno di grande successo, ero soddisfatto e ho rinunciato addirittura a delle tournée  teatrali, la tranquillità che mi dava la Lancio mi faceva sentire bene, anche se poteva essere un arma a doppio taglio, rinunciando spesso a lavori per tv, cinema e teatro avrei rischiato di non essere più chiamato, forse avrei dovuto osare di più cercando di dividere i vari lavori, ma allora mi andava bene così, non smetterò mai di dire che la Lancio è stata per me, una bellissima esperienza e grande famiglia. E mi da fastidio quando alcuni colleghi diventati poi famosi, non ne fanno accenno come prima esperienza recitativa, lo trovo sbagliato. Questa è stata una vera scuola di recitazione. Ad esempio io recitavo davvero la battuta, mentre alcuni “posavano” solo per l'espressione
Giampaolo: Secondo te che cosa hai dato al tuo pubblico in tutti quegli anni alla Lancio e come vedevi le lettrici ed i lettori dal tuo punto di vista intendo...
PASCAL: Penso di essere stato il più professionale possibile, di aver interpretato nel migliore dei modi i miei ruoli, mi ritengo una persona che ha lavorato con umiltà cercando di dare il massimo e se ho avuto questo ottimo riscontro vuol dire che tutto questo è arrivato al cuore delle persone ancor prima della bellezza o del fascino. Ho cercato e senza fatica di essere sempre spontaneo e me stesso, devo dire che però non mi aspettavo tutto questo seguito, pensa che anche quando si usciva con amici a cena o in giro, mi riconoscevano in molti e chiedevano l'autografo facendomi tanti complimenti, in quegli istanti mi rendevo conto che piacevo molto a chi leggeva i fotoromanzi nonostante fossi antagonista. Penso che non bastava essere belli e buoni nei ruoli, ma si doveva avere carisma e personalità forse, poi ho sempre ringraziato i lettori e le lettrici, ti faccio un esempio: una volta dovevo partecipare ad una serata a Ventimiglia con molti cantanti famosi, per me era la prima volta che cantavo davanti ad un pubblico. C'erano migliaia di persone, alla fine della mia esibizione, quando scesi dal palco, rimasi di stucco e così anche gli altri cantanti famosi che si chiedevano chi mai fossi, dato che non mi avevano mai visto esibirmi: un cordone di carabinieri tenevano a bada molte e molti miei fans perché erano quasi impazziti per chiedermi un autografo, mi conoscevano attraverso i fotoromanzi, per me un grande riscontro e il mio impresario dell'epoca rimase sconvolto, sembrava di vedere un “divo” degli anni 60 assaltato dai fans come nel “Cantagiro”. A parte questo aneddoto, penso di aver dato tutto ai miei lettori e solo per loro e questo alla fine è arrivato ai loro cuori..
Giampaolo: Parlaci dei tuoi ruoli preferiti e se c’è qualche storia a cui eri più affezionato e se magari c'è stato qualche fotoromanzo che avresti voluto interpretare come protagonista al posto di un altro, un ruolo che sentivi adatto a te. 
PASCAL: Non vorrei essere banale ma tutti i ruoli che ho interpretato sono stati belli ed impegnativi e tra i più disparati, ma ricordo con particolare emozione il mio ruolo nella trilogia una serie molto bella di “Non solo odio” accanto a Sebastiano, Michela, Sonia, Alessandro, Bruno e la Miconi al suo primo ruolo importante. Poi un altro è quello che hai accennato nella piccola biografia poco sopra “Antonella faccia da schiaffi” con la stupenda Susie, mi sono troppo divertito ad interpretare il ruolo del fidanzazo-boss incapace di lei, il regista è stato il grande Massimo Tonna. Per quanto riguarda ad un lavoro a cui avrei aspirato e che davvero me lo sentivo addosso fu  la serie di “Roy Falco” assegnata all'amico Bruno Minniti che in quel caso è stato più che perfetto e convincente.
Giampaolo: domanda d'obbligo anche se potrai astenerti  nel nominare qualcuno, quali erano i rapporti con i suoi colleghi lancio, attori e staff? E se puoi raccontare qualche aneddoto divertente che ti sono capitati con alcuni di loro, qualche cosa di buffo da far conoscere ai tuoi lettori come ha fatto sempre Anna Zoli.
PASCAL: I rapporti che avevo con colleghi e staff era di massimo rispetto ed essendo di carattere indomabile ed allegro, ricordo che quando dovevo girare con  con Gioia Scola scoppiavamo sempre a ridere come bambini, ne combinavamo di ogni e ci beccavano sempre  i registi sgridandoci. Ricordo poi le vacanze e le feste di Natale organizzate alla Lancio dove con Sebastiano Somma, Anna Zoli, Ornella Pacelli, Nina Soldano organizzavamo spettacoli e giochi con i proprietari e tutti lo staff. Che bei giorni trascorsi con loro. Altre attrici molto belle sono state Valentina, Sonia De Gaudenz, la stessa Anna Zoli, Ornella, Susie ma il massimo era Marina Santi, era bellissima anche se stava completamente al buio (risata di entrambi, avevo promesso di non pubblicarla questa frase ma è troppo carina per non farlo, chiedo scusa a Pascal).
Giampaolo: Del tuo privato, della tua vita si sa pochissimo, se non ora qualcosa per quanto riguarda il tuo profilo qui su fb, ma piacerebbe a tutti sapere come sei in realtà: sportivo, pantofolaio oppure vivace, allegro e un po' pazzo e  se sei sposato o hai figli (ovviamente se puoi farlo):
PASCAL: il mio presente, il mio ora: sono sposato felicemente e mentalmente meno pazzo di prima ma solo poco, non sono pantofolaio e mi piace la libertà di espressione, di vita, libertà in ogni cosa con il dovuto rispetto ovviamente. Le persone che condividono la mia vita, rispettano la mia ed io la loro, mi piace stare in mezzo agli altri ma non con tutti; qualcuno mi accusa di essere orso ma preferisco spendere il mio tempo con le persone che amo, e mai con un secondo fine, solo per il piacere di stare con loro. Una cena, una passeggiata, stare a casa a parlare, una vacanza, magari qualcuno dice che sbaglio a non frequentare troppi ambienti e riconoscendo di non essere troppo diplomatico ma molto spontaneo, faccio fatica ad avere rapporti con persone interessate o sgradevoli, nella realtà non fingo mai..
Giampaolo: Poi con il tempo la svolta e altre scelte professionali che ti hanno fatto cambiare strada come quasi tutti gli attori Lancio. Quindi del cinema ma soprattutto la musica, come pensi di programmare il tuo futuro? Ora pensando a quegli anni di attore dei fotoromanzi, fai bilanci oppure pensi che la vita vada vissuta e non voltarsi mai indietro nonostante le esperienze servano per maturare?
PASCAL: Il mio primo amore era il cinema e la tv, poi sono venuti i fotoromanzi e poi il canto, non avevo mai lasciato l'ambiente del cinema quindi si può dire che non ci sono state svolte decisive, per cui è come se tutto fosse lineare ed in armonia, cinema, fotoromanzi e canzoni, hanno avuto il loro giusto spazio, molto tempo fa rifiutai addirittura di mollare la Lancio per Grand Hotel, mi proposero un contratto pazzesco ma fui fedele alla mia Lancio finché fu in vita. Ora qualche apparizione su GH la faccio, un fotoromanzo non si rifiuta mai. Vorrei precisare che per molti anni alternai cinema e tv senza interrompere le mie interpretazioni nei fotoromanzi che considero una scuola eccellente per questa professione. Mi dispiace molto che qualche mio ex collega non dica mai nelle interviste di aver interpretato i fotoromanzi come fosse una cosa da vergognarsi, io invece ne sono orgoglioso perchè come dicevo prima è davero una scuola ottimale per imparare questo difficile mestiere ed è molto più difficile rendere una scena in fotografia che nei filmati e quindi devi metterci il massimo dell'impegno. Oltre alla Lancio sono stato per anni, uno dei protagonisti della fiction italiana più vista in TV: Cento Vetrine, che mi ha dato tantissime soddisfazioni sia di popolarità ma soprattutto come attore dove ho cercato di dare tutto il meglio di me stesso nel ruolo del mio personaggio, inoltre ho interpretato anche il poliziesco "La squadra", "Un caso di coscienza" e molti altri, seza contare circa una ventina di film con molti registi importanti, un impegno, un lavoro il mio che dura tutt'ora e a cui non rinuncerei mai. Un vero attore dev'essere veramente eclettico e disponibile ad ogni ruolo, ad ogni lavoro che può essere in tv, nel cinema e nei fotoromanzi, vorrei inoltre precisare che sono anche doppiatore da tantissimi anni e anche questa è una professione molto impegnativa, seria, dare la voce ad attori di grande calibro è sempre emozionante e anche questo ti aiuta ad immedesimarti nel personaggio, in definitiva considero ogni tipo di recitazione una vera a propria scuola.
Giampaolo: Pascal siamo quasi arrivati alla fine di questo nostro incontro e davvero mi dispiace, sei una persona davvero  simpatica, ma come tute le cose , hanno una fine. Ti chiedo come ultima domanda,come vivi le tue giornate ora, giornate al di fuori dal lavoro e dagli impegni:..
PASCAL: io ti rispondo così, Pascal vive quotidianamente aspettando belle giornate di sole perché deve scappare al mare,  per me è fonte vitale e negli ultimi anni torno spesso a Capri, l'ho sempre considerata un'isola magica e spero di continuare ad andarci per molto tempo. Lo voglio fare per affogarmi nella sabbia e rilassarmi magari pranzando o cenando al ristorante con un sublime piatto di pesce e poi tornato a casa una bella passeggiata in centro. ISe il tmepo e brutto mi dedico alla palestra... Essendo un ex sportivo non dovessi farlo mi mancherebbe qualcosa.  Quando vado in campagna dai miei cani sono l'uomo più felice  del mondo, il mio cane Leon che era un amico speciale, lo abbiamo travato morto come dormisse poco lontano da casa. L'avevano avvelenato perché abbaiando poteva attirare l'attenzione mentre dei ladri stavano rubando poco vicino, una cattiveria immane. Per fortuna ora c'è Blanco uno stupendo maremmano, un vero amore... Gioca al pallone sembra quasi un umano, con tutte le sue palle da calcio, gioca come fosse nel campionato, si vede che ha ereditato da me... (scoppiamo in una risata pensando al cane che gioca al pallone).
Di certo e purtroppo mi dispiace di non avere più contatti con la Lancio e spesso anche on colleghi amici (ci si sente ogni tanto), come se finita la nostra casa editrice, sia finito un ciclo per smepre, con lo staff e anche con le lettrici nonostante svengo riconosciuto sempre, ma mi manca molto quel mondo magico e tutti i contatti, soprattutto con i  miei amici più cari di allora: Ornella, Sebastiano, Nando e Paolo Persi.
Ci siamo salutati promettendoci di sentirci presto, la nostra intervista finisce qui ma devo dire che ho scoperto in Pascal una persona davvero piacevole, simpatica, disponibile dalla voce bellissima oltre che un uomo affascinante. Da lettore mai avrei immaginato che alcuni dei miei beniamini diventassero anche miei “amici”, mi è dispiaciuto lasciare la nostra chiacchierata ma purtroppo il tempo stringeva e devo dire grazie a Pascal per la sua cortesia e gentilezza. Un vero uomo sensibile ma divertente.
Vorrei fare un regalo al nostro Pascal, personalmente ci tengo molto far conoscere tutti i suoi lavori, qui sotto metterò tutta la sua filmografia sia televisiva che cinematografica, perchè questo bravissimo attore e cantante merita tutta la nostra ammirazione per l'impegno costante che ha dato e che da tutt'ora nel mondo dello spettacolo, un attore che dona se stesso per far sognare tutti i suoi fans che sono tantissimi e tantissime. dove mette in primo piano le sue capacità, la sua bravura senza il bisogno di dimostrare la sua bellezza (che oltretutto è evidente) al di sopra del lavoro che prende molto seriamente. Quindi oltre a più di 800 fotoromanzi solo alla Lancio, Pascal nella sua lunga e bella carriera ha interpretato i seguenti film e fiction:

In televisione:
Cento Vetrine (2008/2009/2011), registi vari - Soap opera - Ruolo: Davide Lisino 
La squadra, registi vari - Serie TV 
CentoVetrine (2003-2004), registi vari - Soap opera - Ruolo: Leonardo Valli 
Un caso di coscienza (2003), regia di Luigi Perelli - Miniserie TV 
La casa dove abitava Corinne (1996), regia di Maurizio Lucidi - Film TV - Ruolo: Franciosa 
Il prezzo del denaro (1995), regia di Maurizio Lucidi - Film TV 
I padri della patria (1991), regia di Leandro Castellani - Miniserie TV 
La dolce casa degli orrori (1989), regia di Lucio Fulci - Film TV - Ruolo: Roberto Valdi 
Turno di notte (1987) - Serie TV - Episodio: Ciak si muore, regia di Luigi Cozzi 
Le lunghe ombre (1987), regia di Gianfranco Mingozzi - Film TV 
L'ombra nera del Vesuvio (1987), regia di Steno - Miniserie TV 
L'occhio di Giuda (1982), regia di Paolo Poeti - Miniserie TV 

Al cinema:
l giuoco dei sensi (2001), regia di Enrico Bernard 
La donna lupo (1999), regia di Aurelio Grimaldi 
Italian gigolò (1999), regia di Ninì Grassia 
Fermo posta Tinto Brass (1995), regia di Tinto Brass - Episodio: Incontri - Ruolo: Paolo 
L'intesa (1995), regia di Antonio D'Agostino 
Omicidio al telefono (1994), regia di Bruno Mattei 
Venere paura (1991), regia di Hirtia Solaro 
Voci dal profondo (1991), regia di Lucio Fulci - Ruolo: Mario Mainardi 
La dolce casa degli orrori (1989), regia di Lucio Fulci 
Paganini Horror (1989), regia di Luigi Cozzi - Ruolo: Daniel 
Palla al centro (1987), regia di Federico Moccia 
Dèmoni 2... L'incubo ritorna (1986), regia di Lamberto Bava - Ruolo: Joe 
I mercenari raccontano (1985), regia di Sergio Pastore
La donna del mare (1984), regia di Sergio Pastore
Apocalisse di un terremoto (1982), regia di Sergio Pastore
Cicciabomba (1982), regia di Umberto Lenzi
Giggi il bullo (1982), regia di Marino Girolami

Giampaolo Daccò.

Nessun commento:

Posta un commento