venerdì 16 gennaio 2015

Fotoromanzi Lancio: GIAMPAOLO DACCO' intervista GIANNI CAVICCHIA





GIANNI CAVICCHIA, "l'obiettivo" Lancio

er me è stata una sorpresa quando, non appena ho contattato su facebook Gianni Cavicchia, subito ci siamo scambiati indirizzo mail e skype e nel giro di cinque minuti ci siamo visti, su quest'ultimo. Ho trovato in lui una simpaticissima persona, molto gentile e disponibile e finalmente ho "visto" com'è uno dei fotografi più bravi e brillanti della Lancio. Mi sembrava di parlare con un amico già da tanto tempo conosciuto, chiacchieravamo normalmente di tante cose e di tante curiosità soprattutto sulla nostra e sua amata Lancio.
Ovviamente pur essendo curioso mi sono limitato a fare domande riguardanti la sua esperienza e soprattutto chi è infine Gianni Cavicchia, di solito lo staff dietro le quinte è sempre un po' misterioso e la curiosità dei lettori e delle lettrici prevalgono sugli attori ed attrici preferiti. Infatti un po' di dubbi il nostro Gianni li ha avuti ma io trovo giustissimo che, oltre ai divi dei fotoromanzi anche i "divi nascosti" della nostra casa editrice possano venire allo scoperto e con loro aneddoti, curiosità e la piacevole scoperta di conoscere finalmente una persona che ha contribuito e non poco a far si che la Lancio abbia avuto il meglio tra i collaboratori che si occupano di fotografia ed altro.
Quindi ho voluto formulare delle domande per conoscere un po' la vita di questo eccellente fotografo e grande persona, ne sono uscite delle curiosità davvero divertenti ed interessanti. Possiamo partire? Ma si partiamo con la prima domanda e lui, Gianni con tranquillità davanti alla sua web cam, inizia a raccontarmi la sua storia:
GP: Gianni, ora che siamo rilassati ed ho avuto il piacere di parlare con te del più e del meno per creare un'atmosfera tranquilla (anche se mi sentivo subito a mio agio e non riuscivo a crederci a dir la verità), vorrei che ci parlassi un po' di te.
Gianni: Sono nato a Roma e precisamente a trastevere nel 1941, sposato con Gianfranca e non abbiamo figli. E da sempre, fin da piccolo i miei hobby e passatempi sono stati il mare e la pesca (che strano tutti i registi ed altri dello staff hanno la stessa mia passione il mare, ma continuiamo), ora viviamo nella bella città di Terracina, dove possiamo dire di aver trovato una tranquillità e un modo di vivere a misura d'uomo. 
GP: Prima di approdare alla Lancio quali erano i tuoi obiettivi e cosa desideravi di fare “da grande”?

Gianni: Finito il militare da poco stavo cercando lavoro e sinceramente non sapevo bene cosa intendessi fare nella mia vita e per il mio futuro. Mio fratello Sandro, che lavorava già per la Lancio come capo troupe mi disse che stavano cercando un elettricista, così mi presentai e venni assunto subito nel lontano 2 giugno 1965, la nostra festa nazionale, ed iniziai proprio quel giorno, immediatamente.
GP: Poi praticamente sei passato alla fotografia immagino e come è avvenuta la cosa?

Gianni: Il mio lavoro lavoro da elettricista durò molto poco, circa un anno. Perché nel frattempo mi ero appassionato di fotografia appunto. Stando molto vicino al grande maestro Fabrizio Albertini, bravissimo fotografo e collaborando insieme a lui, ho appreso tutti i segreti di questo lavoro. Inquadrature, luci, impostazioni della macchina fotografica alta o bassa, secondo le fattezze del volto di un attore o attrice.

GP: Praticamente ti si era appianata una futura strada nell'azienda, si potrebbe dire:
Gianni: Ovviamente, ero talmente affascinato da quest'ambiente che venni coinvolto subito. Il nostro mondo dello spettacolo era popolato da personaggi famosi e da bellissime ragazze. Speravo davvero che un giorno sarei potuto diventare anche io un fotografo e così avvenne (io direi un bravissimo fotografo visti i risultati di moltissime scene scattate da lui). Il nostro direttore di allora Filippo Ciolfi, mi fece iniziare come fotografo di fotoromanzi, in un lavoro col compianto Sergio Cecconi come regista e così iniziò la mia lunga carriera alla Lancio.
GP: Mi viene spontaneo chiederti com'erano i tuoi rapporti con colleghi, attori, lo staff e magari se ci fosse qualche aneddoto (raccontabile ovvio):

Gianni: I rapporti con i colleghi sono stati subito ottimi, perché sapevano della passione che mettevo in questo lavoro e quando il mio direttore, si complimentava con me per un lavoro svolto benissimo, io chiamavo i miei collaboratori e solitamente dicevo loro: "Ragazzi, abbiamo fatto un ottimo lavoro, complimenti a tutti voi". Una cosa invece che mi faceva davvero incavolare (è un eufemismo ovviamente) era il ritardo di alcuni attori, uno dei tanti era Claudio Aliotti ( ma questo io lo sapevo già da anni, sapevo che Claudio era un birichino), mentre le attrici erano quasi tutte puntuali e pronte. In genere mi sono trovato bene con tutti (a parte le arrabbiature per i ritardi). I lavori che preferivo svolgere erano i "Jacques Douglas", "Lucky Martin" ed i Kolossal. Questi mi davano la possibilità di lavorare con i registi che preferivo, su tutti: Fernando Del Marro-Paolo Brunetti-Vittorio Richelmy, e sinceramente le loro storie erano le più interessanti. Però lavorare con Nando Del Marro era un'altra cosa, eravamo in sintonia su tutto, un fratello per me. Devo confessare che il fotoromanzo a cui sono più legato e che preferisco in assoluto è "NEPPURE UNA LACRIMA" con Franco Gasparri, Marina Coffa e Susie Sudlow, fatica ed impegno per questa storia tra le più belle che mai la Lancio abbia pubblicato e che per la prima volta Gasparri fece un personaggio negativo (La copertina l'ho voluta inserire qui in questa mia intervista, una copertina fuori dal comune e originale per l'epoca). Ho lavorato anche come regista per circa un anno e mezzo, ma la mia passione per la fotografia ha prevalso, così sono tornato a fare ciò che preferivo di più.
GP: Però mi piacerebbe sapere con chi ti trovavi più a tuo agio con attrici e attori senza nulla togliere agli altri e quali sono stati i lavori tuoi che ami di più ed eventualmente anche quelli degli altri e soprattutto le più grandi soddisfazioni come fotografo di copertine o servizi vari..

Gianni: Le attrici mi piacevano un po' tutte (e come non capirlo) ma certamente avevo delle preferenze e che per cavalleria non ti posso nominare chi erano, (mannaggia penso, almeno una... Ma Gianni è irremovibile). Aldilà della Lancio fotoromanzi, ricordiamoci che l'azienda produceva Skorpio e Lancio Story e per un certo periodo anche Playboy era gestito dalla Lancio. Infatti ho fatto tanti servizi per questa rivista sexy, poi molte copertine dei fumetti Lanciostory e Skorpio. Sono stato inviato dalla redazione per dei servizi musicali su Sanremo per circa 4 o 5 anni e fotografavo i cantanti per la rivista Fotostory. Ho anche svolto servizi in Ungheria a Budapest per la Rolls Royce.
GP: Chi trovavi fotogenici perfetti/te tra gli attori ed attrici Lancio, quanto sono importanti le luci, gli obiettivi, le posizioni, se lavorare di sera era molto più faticoso che di giorno. Insomma cose che riguardano l'essere fotografi e se ci sono dei piccoli segreti per migliorare foto e scene.

Gianni: I visi più interessanti tra gli uomini erano Roberto Farnesi, Sebastiano Somma e naturalmente il massimo cioè Franco Gasparri. I volti femminili più belli e fotogenici sono stati quelli di: Claudia Rivelli, Marina Santi, Maria Antonietta, Milena Miconi, Alessandra Cellini, Daniela Formica e Isabella Savona. Ma le ho amate tutte. Certo che Claudia Rivelli aveva una classe innata, un portamento incredibile, eleganza e poi quegli occhi verdi impressioonanti, una donna che era molto riservata ma simpatica e sincera, poi molti anni dopo un'altra attrice che mi ricordava Claudia sia in bellezza che nella classe e nel portamento è stata (e lo è ancora ovviamente) Cecilia (Cecilia Chiavegatti) che interpretò magistralmente "La spiga d'Irlanda" diventata poi moglie di Ferdinando Mercurio, altra bellezza sfolgorante. 
I segreti per essere un fotografo, sono quelli di riuscire a vedere cose che altri colleghi non vedevano, sfumature, espressioni e soprattutto devi amare questo lavoro, come l'ho amato io. La Lancio per me ha rappresentato tutta la mia vita ed ancora oggi, non passa giorno che non ricordi come era bello collaborare in quella grande azienda. 
Vorrei aggiungere anche una cosa, negli anni 90, siamo stati invitati a Mediaset precisamente su Rete 4 per raccontare del fotoromanzo Lancio, gli intervistatori erano Patrizia Rossetti e Marco Predolin, i quali oltre alla gentilezza e professionalità sono stati fantastici e lei, la Rossetti ha confermato che i nostri fotoromanzi li leggeva sempre e che sono stati molto importanti nella cultura italiana. Oltre alla mia presenza, c'erano Milena Miconi, Roberto Farnesi, Pascal Persiano ed il grande Paolo Brunetti. Devo dire che sia nelle pause pubblicitarie e dietro le quinte abbiamo ricevuto molti complimenti e quelle due ore e mezza di trasmissione furono state davvero splendide, Pascal piacque molto alla Rossetti come non dalre torto, un bell'uomo e bravo attore. Insomma fu un'esperienza indimenticabile.
P.S. = Lavoro ancora, qui dove vivo sono molto popolare, un grandissimo fotografo... ahahah stavo scherzando.
Grazie Giampaolo, per questa chiacchierata piena di ricordi, e soprattutto per aver avuto l'occasione di parlare di questo lavoro che ho amato tantissimo (e che amo tutt'ora) e farlo conoscere a tutte le nostre lettrici e lettori, sperando di aver lasciato nei loro cuori, ricordi e storie indimenticabili.

GP: Grazie a te per la tua disponibilità, siamo noi doverti ringraziare per ciò che hai regalato con immagini stupende di storie indimenticabili, sei sempre nel cuore di tutti i "lancetti" e la nostra stima per te sarà sempre viva più che mai. Ciao.


Le foto sono state gentilmente concesse da Gianni Cavicchia e rappresentano di suoi momenti durante il lavoro e attimi di posa.

- Giampaolo -

1 commento:

  1. GRAZIE DI CUORE GIAMPAOLO PER QUESTA BELLA INTERVISTA CHE MI RICORDA SEMPRE QUANTO HO AMATO LA MIA LANCIO.

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