venerdì 16 gennaio 2015

Fotoromanzi Lancio: GIAMPAOLO DACCO' intervista MIRELLA FANUNZA



MIRELLA FANUNZA, donna romantica e moderna

E' impossibile tenerla a freno, vulcanica, attiva, sempre in gioco... Così è stato difficile porle le domande che avrei voluto ma, così di "comune accordo" (sapete come sono le femminucce), abbiamo deciso di fare la solita chiacchierata tra amici. Avrei voluto iniziare con qualche domanda meno banale, ma appena ho aperto bocca mi è uscito: Mirella Fanunza, una prolifica scrittrice di novelle e poi sceneggiatrice di fotoromanzi, vorresti raccontardi un po di te, di come sei arrivata a realizzare questo sogno, e...? (Ovviamente non se l'è fatto dire due volte e quasi non finisco la frase che lei con i suoi occhioni - fintamente ingenui - ed il sorriso disarmante inizia a raccontarsi. Ma non come le dive o le scrittrici di una volta attente e misurate ad ogni parola ma come un'amica, una donna moderna che esprime i suoi concetti con il linguaggio di oggi... Giustamente). Così mi sono appoggiato il mento ad una mano e in silenzio (non ho potuto fare altro), ho incominciato ad ascoltarla:
Eccomi, sono Mirella, altezza 1,65 (o giù di lì…), taglia 42 (ma sto iniziando a ingrassare, grr), capelli ricci che sono il mio segno di riconoscimento, infatti quando incontro qualcuno anche conosciuto su FB, tutti sanno che sono Mire e io invece non so chi ho davanti… Uno dei miei handicap è la mia scarsa memoria! I miei hobby sono leggere e fare shopping.
Sono arrivata qualche mese fa al mezzo secolo! Che dire? Ricordo di averlo trascorso per buona parte proprio in compagnia della Lancio, prima come lettrice e poi anche come scrittrice.
Diciamo che fin da bambina amavo leggere e scrivere di tutto. Dalle poesie ad appunti di storie improbabili che non credevo avrebbero mai visto la luce…
Avevo circa 11 anni quando ho iniziato a sfogliare le riviste Lancio nel salone di una parrucchiera dove lavorava mia sorella… Credo che dovrò ringraziare per tutta la vita chi me le abbia messe davanti, perché sono sicura che è proprio grazie ai Lancio che sono diventata un’autrice anche di un certo successo che oggi pubblica con il settimanale di narrativa rosa più venduto in Italia. Ma è proprio alla Lancio che mi sono proposta per la prima volta, timidamente e sicura di aver fatto una gran cavolata (quella di far perdere tempo a persone che avevano di meglio da fare…)
All’epoca, avevo 20 anni, vivevo a Parma e mi ero appena sposata. Ho vissuto quattro anni in Emilia Romagna, ma sono nata in Liguria da padre sardo e madre salernitana. Ho vissuto lì 8 anni, poi ci siamo trasferiti in provincia di Pavia, ma non era ancora la nostra dimora definitiva! Quando avevo 16 anni, mio padre ha voluto far ritorno nella sua terra e mi sono ritrovata a vivere in Sardegna! Arrabbiatissima, ovviamente, e dicevo che appena avessi potuto me ne sarei andata… La verità? Qui si sta da Dio, è un Paradiso… peccato soltanto che c’è poco lavoro, ma si potrebbe fare certamente di più!
Comunque, verso i vent’anni mandai 2 storie appena abbozzate alla Lancio, e a sorpresa mi trovai pubblicata nella posta di non ricordo quale testata (se qualcuno ritrovasse e potrebbe farmi la “scannerizzazione”…). La Lancio mi incoraggiava a proseguire a scrivere e io mandai 3 racconti che scrissi con passione ed entusiasmo, ma ancora non immaginavo che sarei diventata una delle collaboratrici della mia casa editrice del cuore, anche se solo come autrice delle loro novelle. Indescrivibile la mia gioia nel ricevere la lettera in cui mi veniva anticipato dove sarebbero state pubblicate le mie novelle! Mi sembra di ricordare che ci fosse anche l’assegno allegato… Già, a quei tempi pagavano addirittura in anticipo!
Ho iniziato così… Scrivevo a mano in un quadernino, poi ribattevo a macchina il tutto (con una macchina da scrivere vecchio stampo) infilavo i miei fogli in un bustone giallo, andavo alle Poste e inviavo in quel di via Tiburtina…
Verso il 1986/87 ho smesso di inviare racconti, anche perché la Lancio non ne stava pubblicando più. Io ero nel frattempo tornata in Sardegna, e avevo avuto la mia prima figlia, Marianna, che in seguito fece qualche apparizione in alcuni fotoromanzi Lancio di qualche anno fa. Avevo smesso di scrivere, ma non di leggere. Ho sempre continuato a comprare tutti i numeri delle riviste Lancio… A questo proposito, ricordo che appena sposata avevo promesso (credo in un momento di completa incoscienza) a mio marito che per risparmiare non avrei più comprato fotoromanzi… ma credo che voi possiate capirmi, come potevo mantenere la mia promessa? Così, per fortuna, continuai a comprare i miei amati fotoromanzi!
Smisi di scrivere per la Lancio e intanto non avevo mai proposto i miei lavori a nessuna altra casa editrice. Quando ho comprato il primo computer e ho attivato la connessione ad internet sono subito andata a cercarmi il forum dei fotoromanzi Lancio che all’epoca era proprio gestito dalla Lancio. E lì, ho trovato alcune delle mie migliori amiche che sono anche riuscita ad incontrare varie volte. Ricordo i nostri indimenticabili raduni a parlare senza stancarci di Fotoromanzi Lancio! E indimenticabile è stata l’incursione a casa di Monica Turrini e nel suo archivio…  Profumo di sogni e… d’amore! Incondizionato e assoluto. Il mio motto? “Levatemi tutto, ma non i miei Lancio!”. Potete capire la mia malinconia di oggi… soprattutto dopo aver realizzato il mio sogno di diventare sceneggiatrice…
Comunque, le mie amiche del Forum Lancio mi fecero ritrovare la voglia di mandare nuovamente materiale per qualche racconto. Avevo sempre collaborato con Daniela Rizzo, ma ora c’erano i Mercurio alla guida. Quindi, ero praticamente une new entry! Ricordo che mi venne fuori una storia carina e particolare, mi pare “due allo specchio”, e subito venne accettata per la pubblicazione! Ero felicissima… tanto che pensai di partecipare ad un concorso letterario di Confidenze (che vinsi, insieme ad altre 9 autrici) e di propormi ad Intimità (oggi la mia prima fonte di guadagno).
Ricominciò la mia collaborazione alla Lancio, interagivo molto con Mauro Eusebi che lavorava in redazione e scriveva molti degli articoli. Mauro si è rivelato nel tempo un amico e una persona davvero deliziosa… Ho un bellissimo ricordo di lui!
Comunque, ad un certo punto, mi venne voglia di recarmi alla Lancio… non tanto come autrice, ma come lettrice. Biglietto di A/R in giornata per Roma, io, mia figlia  Marianna e mia cugina Virginia. Stavano girando Fabio Bifulco e Marika Giannini (new entry per me sconosciuta) e riuscimmo ad incontrare anche altri attori minori… ma non ricordo i loro nomi, uccidetemi!
Non potete capire l’emozione di ritrovarmi davanti a quella scritta enorme… LANCIO! Il cuore mi batteva a mille…
Ci divertimmo tantissimo, quante risate con mia cugina, e da quella visita di poche ore mi era rimasto un dolce sapore… Così, decisi di bissare e mi recai a Roma con tutta la famiglia. Obiettivo… la città eterna, certo. Ma soprattutto la via Tiburtina! Salii nell’ufficio di Barbara Mercurio e vidi sul suo desktop, nella cartella che mi riguardava, il titolo di un soggetto che le avevo mandato “la sostanza e l’apparenza”, così le chiesi cosa ne pensava visto che non avevo ricevuto risposta. Barbara disse che il soggetto era buono, ma che sceneggiare non era facile… Mi misi in gioco, ma vi giuro che quando mi sono trovata davanti al da farsi mi sono spaventata.
“Non ce la farò mai”, diceva una parte di me.
“Ce la farò”, diceva l’altra parte. Aveva ragione la seconda, anche se per alcune sceneggiature Barbara dovette darmi una mano in alcuni passaggi. Sbagliando s’impara. Ma anche entrando nella mentalità della produzione, regia, ecc. Bisognava scrivere in modo che le scene si potessero girare e non sempre era facile come sembrava… 
Tipo quando avevo inserito la figura di un gatto che era presente nella storia, ma non si doveva vedere! Mi pare fosse in “Scaldami il cuore”.
Essere diventata sceneggiatrice Lancio era un sogno inaspettato che si realizzava. Credo che nessun’altra cosa che ho scritto mi abbia mai dato lo stesso appagamento e soddisfazione come quello di vedere le mie storie dentro alle pagine Lancio. 
Avevo le mie preferenze… Paolo Pasqualini (ora Persi) in primis, già da quando non era ancora protagonista. Una passione che credevo non sarei mai riuscita a toccare con mano…
E invece un giorno, mi trovavo alla Lancio, a fine mattinata Luisa ci disse che stavano per arrivare Pasqualini e la Cellini…  Non so come ho fatto a non svenire, il mio cuore sembrava battere talmente forte che sarebbe uscito dallo sterno, e mentre mia figlia più piccola Melinda, da casa al telefono esprimeva tutta la sua gioia… Ovviamente mio marito non era per niente contento!
Paolo fu gentilissimo e mi abbracciò come se fossimo amici di una vita… diciamo che Ornella&troupe fecero molte frecciatine per quel che riguardava la mia passione per lui…
Di quel giorno ricordo anche la grande professionalità di Paolo e Alessandra. C’erano pause di pochi secondi in cui si scherzava e si rideva… ma un attimo dopo dovevano riprendere a girare ed entravano immediatamente nella parte.
Comunque, nel corso delle mie visite, ho visto buona parte di quei protagonisti che amavo… e a molti mi sono davvero avvicinata col cuore come persone. 
La sceneggiatura che mi è rimasta più nel cuore di tutte è stata “Settembre”. Una storia voluta da Fernando Mercurio. Mi aveva dato giusto due accenni alla trama che voleva, e mi aveva lasciato nella difficoltà  di cercare di tirare fuori la storia che lui si aspettava. 
“Non ce la farò mai”, mi dissi anche quella volta. Un conto era scrivere storie partorite dalla mia fantasia, un’altra accontentare Fernando…
Tra l’altro, mi aveva detto che voleva Melinda come protagonista… quindi immaginate la mia responsabilità? E la gioia?
Melinda era minorenne e io avrei dovuto seguire la lavorazione! Oh, che sacrificio enorme…
E lo era anche per lei, emozionata più che mai. Dovete sapere che qualche mese prima eravamo stati tutti alla Lancio, Melinda e le mie nipoti avevano conosciuto Kevin Tron e ne erano rimaste ben impressionate. Lui aveva chiesto a Melinda “A quando un fotoromanzo insieme?”. E lei “magari!”. E davvero successe, perché l’attore con cui avrebbe dovuto girare era proprio lui…
Voglio svelarvi una curiosità, ma sì, credo che non me ne vorranno Kevin e Melinda. Diciamo che fra loro in quei giorni nacque “un’affettuosa amicizia”…
Quelli sono stati giorni bellissimi, io e mia figlia ce li portiamo nel cuore. A lei sarebbe piaciuto interpretare altri fotoromanzi, peccato che le cose siano andate come sono andate… 
Con chi mi sono trovata più a mio agio? Un po’ con tutti, a dire il vero. 
Dovevate esserci quando io e Giusy Genovese, una cara amica ci contendevamo il bel Paolo! E lui stava al gioco… Ma era tutto un gioco, e si sorrideva tanto! 
Quando prendevo l’aereo per Roma (da qualche anno ci vado spesso perché Marianna sposatasi, ora vive lì, alla fine di quella Via Tiburtina…) ero felice il doppio perché avevo quella tappa da fare. Impagabile e insostituibile.
I sogni possono trasformarsi in realtà… ma possono anche finire. E chi lo avrebbe mai detto?
Ecco, una delle cose più brutte che mi sono successe nella vita è stata quella di sapere della malattia di Fernando (improvvisa e fulminante) e successivamente della sua morte. Ormai eravamo un gruppo ben assortito… insieme ad Ornella e alla troupe… 
Vorrei dire che Fernando negli ultimi tempi non era gelido e un po’ forzato come mi era sembrato all’inizio, ma molto più simpatico e alla mano. Diciamo che si era sciolto parecchio! Quanto mi mancano quei momenti insieme a tutti loro…
La sua morte è stato uno shock. Fernando era troppo giovane e vivo per andarsene, e poi lasciava troppe cose e persone dietro di sé…
Custodisco dentro di me segreti che non svelerò mai, ma posso dirvi che lì dentro ho respirato aria di famiglia. 
Non so se siamo stati/e più odiati/e o più amati/e durante quelle nostre incursioni… Spero la seconda.
Ricordo la pasta e fagioli cucinata per pranzo da Bertacchini&co e altre pietanze che erano più buone il doppio perché gustate in buona compagnia… 
La Lancio è stato e sarà sempre un grande pezzo del mio cuore. 
Più o meno nella zona dove abita Marianna, vivono Marina (grafica Lancio) suo fratello Mario e Renato Franci. Così mi capita di incontrarli, qualche volta… E capita di riuscire a combinare qualche uscita con Ornella e Diletta, Mara Bonanni. mischiamo sorrisi di gioia alla malinconia…
Di recente, ho scritto una storia a 4 mani con Paolo Andreotti. C’era un progetto, sembrava anche valido e concreto, ma non è andato in porto per vari motivi. È in attesa di essere realizzata, se qualcuno vorrà farsi avanti, siamo qua, prontissimi!
- Giampaolo -

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