Una giornata nebbiosa a Milano
Novembre 1981
Le luci delle vetrine spuntavano fioche tra la nebbia, come lanterne davanti a case di gnomi, nani ed elfi. Un venditore di caldarroste chiacchierava con un passante, mentre una musica dolce arrivava dalle porte aperte della Rinascente, ogni volta che qualcuno entrava o usciva.
Intorno a noi, le prime luci natalizie sembravano stelle colorate, offuscate da quel manto grigio e umido. Nonostante il freddo pungente, Milano sembrava un mondo ovattato, misterioso, incantato.
Nei locali pubblici, gente sorseggiava caffè e bibite calde. Ci rifugiammo in un noto magazzino di libri, dischi e video — un caldo tepore ci accolse come una tana.
Colori, musica, addobbi, ragazzi con cappotti vivaci… uscimmo dopo un’ora con i nostri acquisti, ritrovandoci nella bruma grigia che sembrava volerci proteggere.
Quella nebbia che tanti odiano, a me ha sempre dato la sensazione di avvolgimento, di riparo. La guardavo dalla finestra, e le sagome dei tetti e delle case sembravano fantasmi gentili, apparsi per trasportarmi in un mondo di sogno, dove realtà e fantasia diventano tutt’uno.
Sigillo finale:
A chi si lascia trasportare dal mondo dei sogni, dove realtà e fantasia diventano tutt’uno.
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