martedì 28 ottobre 2025

"DAL MARCIAPIEDE AL CIELO E FINO AL MARE": 16° PARTITA SENZA VINCITORE

Partita senza vincitore

Milano, Dicembre 1982

The Winner Takes It All" 

La canzone degli ABBA faceva da sottofondo in quel gelido pomeriggio d’inverno, mentre preparavo le valigie.

Con un nodo in gola, mi fermai a guardare dalle finestre la sagoma lontana del Duomo innevato. Ombre grigie e azzurre giocavano sui tetti, sulle guglie, sui terrazzi spogli. Sotto, la gente camminava veloce, mentre una pioggerellina silenziosa scendeva giù.

"The Winner Takes It All" 

Quel giorno non c’era nessun vincitore. O forse entrambi. Attorno a me, il vuoto di quella casa, di quell’appartamento all’ultimo piano che aveva fatto parte della mia vita.

Errori involontari. Le cose che ci univano erano sparite quasi all’improvviso. L’insofferenza di essere vicini. La casa era quasi vuota. Qualche oggetto inutile sparso qua e là. Nessuna emozione, se non quella della fine.

"The Winner Takes It All" 

Chiusi le valigie con tristezza e rabbia. Come quel giorno, poco tempo prima, quando mi sentii dire che era finita. Che tutto ciò che ci univa non esisteva più.

Non volli chiedere il vero motivo. Forse pensavo fosse per un altro. O per le mie giornate piene di lavoro. O per la sua famiglia, che non amava troppo gli italiani. O per le vedute diverse di due paesi. Ma che importava ormai?

In quella casa fredda, senza amore, senza calore, restavano solo i ricordi di un’unione che avevo sperato fosse per sempre.

Mi voltai. Era l’ultima volta che l’avrei vista. Spensi la radio sopra la mensola vicino alla porta. La misi nello zaino.

"The Winner Takes It All" 

La canzone si chiuse come quella porta chiara alle mie spalle.

La pioggia mista al nevischio si era fermata. L’aria era azzurra e gelida. Le vetrine addobbate per Natale avevano qualcosa di stonato. Come le luminose appese sopra la via.

Misi tutto in macchina. Partii quasi sgommando. Dal retrovisore, piazzale Lodi si allontanava. Il semaforo segnava il verde.

Sul cavalcavia pensai alla vecchia casa, dove c’erano ancora i miei. Avrei avuto di nuovo la mia stanza, le mie cose, i miei vecchi oggetti. Ma non mi importava.

Avrei voluto scappare. Ma il destino era là.

Voltai a destra. Entrai in autostrada. L’auto si confuse con le altre. Una leggera bruma scura ci inghiottì.

"The Winner Takes It All" 

Capitolo chiuso. Ma quella canzone era ancora nella mia mente, accompagnandomi lontano da quel posto che avevo amato tanto.

Dedica finale

A te, amore che non ha vinto, ma che ha lasciato tracce di verità e di neve. A quella casa all’ultimo piano, che ha custodito sogni e silenzi. A me stesso, che ho chiuso una porta con una canzone nella mente e una bruma nel cuore. Questa pagina è per te. E per quel ragazzo che partì, senza sapere se stava fuggendo o tornando.

Giampaolo Daccò Scaglione

 

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