mercoledì 29 ottobre 2025

"DAL MARCIAPIEDE AL CIELO E FINO AL MARE": 17° IL VIAGGIO TRA CANALI E TULIPANI

 

 Il viaggio tra canali e tulipani  

Leiden (NL), Settembre 1982

Cielo azzurro e un venticello leggero e fresco. Dei gabbiani bianchi svolazzavano poco lontano. La barca scivolava leggera sul canale dall’acqua blu. L’aria fresca e il profumo dell’erba inebriavano i sensi.

Quanti paesaggi sono passati sotto i nostri occhi… e in ognuno, molti mulini a vento. Bellissimi, con le loro grandi pale stagliate nel cielo. Attorno, immensi campi di fiori. Migliaia di fiori colorati. 

Qualche fattoria dai muri bianchi e color del legno, spuntava tra quella natura creata dall’uomo.

Il silenzio era rotto solo dal gorgoglio dell’acqua e dalle grida degli uccelli bianchi sopra le nostre teste. Che tranquillità, in questo Paese.

Una vacanza iniziata in Italia, a Milano. Passata per la Svizzera, a conoscere i miei suoceri a Berna. Poi via, attraverso la Germania, fino all’Olanda.

Una vacanza d’amore e di felicità. Un viaggio iniziato pochi giorni dopo la nostra unione.

Più tardi, il sole rosso basso sull’orizzonte ci avvertì che era ora di rientrare. Quel dolce far niente tra il verde e il cielo stava per terminare.

Scendemmo dalla barca. Percorsi qualche centinaio di metri sulle rive del canale di quella cittadina vivace. Rientrammo nella nostra piccola locanda, da cui proveniva il profumo invitante di pesce appena cucinato.

Salimmo in camera e ci preparammo. Mentre mi vestivo, guardavo quell’ambiente così pulito, così semplice, che non sarei più andato via da quanto si stava bene.

Dopo cena, dalla veranda del salottino dell’albergo, guardammo le ombre della sera farsi lunghe sulla terra. Tutt’intorno si era fatto buio. 

Solo le lanterne appese fuori davano una luce strana al paesaggio, come qualcosa di irreale, come un dipinto impressionista.

Ci guardammo negli occhi. Prendendoci per mano, corremmo su per le scale fino alla nostra camera. Il buio, le lanterne, il canale erano ormai chiusi fuori dal nostro piccolo mondo.

Le luci del mattino penetrarono dal vetro delle finestre, facendosi spazio tra le tende di cotone ricamato. R. era già in bagno. Sentivo il rumore della doccia, ovattato dalla porta chiusa.

Mi alzai dal letto. Mi avvicinai alle finestre. Un’altra giornata splendida ci aspettava. La campagna e i canali erano illuminati da una luce dorata.

Quella mattina saremmo andati a L’Aia, a visitare quella bellissima città e a incontrare alcuni amici olandesi.

La colazione era ormai finita. Prendemmo i nostri zainetti e con la macchina fotografica al collo uscimmo di fretta.

Una navetta ci aspettava. Appena saliti, partimmo per la nostra meta. Il sole, alle spalle, saliva sempre di più nel cielo.

 Dedica per chi leggerà:

A te che hai amato nel vento, che hai navigato tra canali e tulipani, che hai sentito il silenzio diventare musica, e il paesaggio trasformarsi in promessa.

A te che hai vissuto una vacanza d’amore, non come fuga, ma come inizio. Ogni lanterna accesa, ogni piatto di pesce, ogni finestra ricamata, è una pagina che non si dimentica.

Questa soglia è per te. Che hai corso su per le scale, chiudendo fuori il mondo per custodire un istante eterno.

E per chi leggerà, che possa trovare in queste righe il coraggio di partire, la dolcezza di fermarsi, e la bellezza di ricordare.

Giampaolo Daccò Scaglione


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