mercoledì 22 ottobre 2025

"DAL MARCIAPIEDE AL CIELO E FINO AL MARE": 10° FANO, UN DOLCE RICORDO


 

FANO, UN DOLCE RICORDO

Fano, Dicembre 1979

Dal finestrino del treno, la costa e il mare scuro a nord di Fano scompaiono alla vista. Le colline che precedono Pesaro fanno da muro attorno, una calda protezione dal vento freddo dell’est.

Una leggera pioggia cade dal cielo plumbeo mentre il treno si inoltra fra quei colli. Alcuni ragazzi poco avanti ridono leggendo un fumetto, una coppia anziana chiacchiera a bassa voce.

Pochi minuti dopo siamo già alla stazione di Pesaro. Il treno riprende la corsa verso la Romagna. Sto tornando a casa per la breve licenza di Natale, dopo il primo mese di militare.

Il mare mosso, con onde verdastre, si infrange sulle spiagge che in estate brulicano di persone. Una leggera malinconia mi prende, e non capisco se è per l’inverno freddo o per la vita che mi attende lontano da casa.

Il paesaggio scorre veloce sotto i miei occhi. Dietro di me, una radiolina trasmette una canzone che resterà nella mia mente per tutto il viaggio.

Lasciata Rimini, il treno si immerge nella campagna romagnola, allontanandosi sempre di più da quel paesaggio bellissimo e malinconico.

Ancor oggi ricordo quella scena come fosse ieri. Per caso, oggi ho riascoltato quel brano, e subito mi sono ritrovato su quel treno…

Chissà perché alcune vicende, anche se agli occhi degli altri sembrano banali, restano indelebili nell’anima e provocano gli stessi sentimenti vissuti allora.

Atmosfere particolari, assaporate pienamente per vivere intensamente la propria vita.

Sigillo finale:

A chi, ascoltando una canzone, si ritrova su un treno che non ha mai smesso di viaggiare dentro di sé.

 

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