venerdì 24 ottobre 2025

"DAL MARCIAPIEDE AL CIELO E FINO AL MARE": 12° OMBRELLONI COLORATI SULLA SPIAGGIA


Ombrelloni colorati sulla spiaggia

Riccione, Estate 1981

“Smettila, Luca…” grida una giovane mamma un po’ chic a uno dei suoi figli, mentre lui lancia sabbia contro di lei e gli altri due fratellini sotto l’ombrellone. Di sottecchi li guardo sorridendo, mentre giro una pagina del mio libro.

“Vieni a fare il bagno?” mi chiede mia sorella, impaziente. Nego con la testa. Lei sbuffa, poi corre verso il mare con mio cugino e altri ragazzi.

Li guardo tuffarsi nella distesa blu. Mia madre, accanto a me, chiacchiera con i miei zii. All’improvviso, un elicottero costeggia la spiaggia a bassa quota, e tutta l’attenzione si sposta verso il cielo.

Riprendo a leggere, ma ben presto mi perdo a osservare il mare, la gente che si diverte in acqua. Che meraviglia! Stare qui, rilassarsi, godersi giorni di tranquillità dopo il caos della città.

Mi alzo e vado al bar vicino alle docce. Mi siedo di fronte al mare. Un canotto si rovescia, gli occupanti scoppiano in urla di divertimento. Ordino una Coca-Cola. Il ragazzo che mi serve è fortissimo, e sulla testa ha un piccolo ombrellino per ripararsi dal sole.

D’improvviso, una voce alle mie spalle: “Hallo, sprechen Sie Deutsch?”

Mi volto, sorpreso. Davanti a me, una persona bionda, occhi verdi, pelle abbronzata. “Sie sind Deutsch oder Niederländisch?”

Scoppio a ridere. Mi guarda in modo strano.

“Sorry, but I’m Italian,” rispondo sorridendo.

Mi aveva visto vicino a mia madre, anche lei bionda, e pensava fossimo suoi connazionali. Voleva conoscermi.

Parlammo per un paio d’ore, poi ci demmo appuntamento per la sera.

Quando sparì fra gli ombrelloni, ordinai un’altra Coca-Cola. Faceva caldo. Il ragazzo del bar rise: “Giornata di conquiste, eh?”

“Già,” risposi sorridendo.

Una piccola folata di vento mi fece alzare gli occhi verso l’orizzonte. Un mare blu, un sole caldo, una spiaggia dorata costeggiata da ombrelloni colorati…

Che bello essere qui, pensai.

Iniziò così una vacanza incredibile.

Dedica finale 

A te, estate del 1981, che mi hai insegnato a guardare il mondo da sotto un ombrellone colorato, tra pagine di libro, Coca-Cola ghiacciate, e sguardi che sbagliavano nazionalità ma non il cuore. A te, spiaggia di Riccione, che hai custodito il mio primo incontro inatteso, tra un elicottero che ruggiva basso e un barista col cappello più buffo del mondo. A te, vacanza incredibile, che hai aperto una porta fatta di vento, di mare, di sorrisi. Questa pagina è per te. E per quel ragazzo che ero, che imparava a vivere, senza ancora sapere che stava scrivendo il suo primo talismano d’estate.

Giampaolo Daccò Scaglione

 


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