lunedì 3 novembre 2025

"DAL MARCIAPIEDE AL CIELO E FINO AL MARE": 22° L'ANGELO - FAVOLA CELESTE IN CINQUE SIGILLI


 L’Angelo 
Favola celeste in cinque Sigilli


Il desiderio di scendere

Aziele, giovane e bellissimo angelo, desiderava ardentemente visitare la Terra. Aveva sentito parlare della natura, dei fiori, dei frutti, degli animali, del sole, della luna e delle stelle luminose. Voleva vederli, forse toccarli.

Michele e Gabriele gli avevano suggerito mete più tranquille: Aldebaran, Algiedi… Ma Aziele sentiva la Terra nel cuore.

Partì da Eden il giorno del solstizio d’estate, sotto lo sguardo bonario di Pietro. Uriel gli consegnò il pane degli angeli, raccomandandogli di ricordare:

“Là il tempo è scandito da ritmi, non come in Paradiso.”

Il viaggio e la disillusione

Volò tra i portali delle sette dimensioni, finché giunse sopra una grande città chiamata New York. Case grigie, fumo, rumore. Persone che urlavano, correvano, si ferivano.

Inorridito, volò via. Sorvolò l’oceano e giunse in Africa. Vegetazione splendida, ma subito dissolta: bambini affamati, uomini in guerra, animali morenti.

Fuggì ancora. Si posò su una spiaggia, dove barche cariche di esseri umani venivano respinte con violenza. Vide corpi scomparire tra le onde. Il suo cuore si spezzò.

La lacrima e il silenzio

Sfinito, si sedette su un monte. Il volto tra le mani, le lacrime di cristallo scavarono un piccolo rigagnolo nel terreno.

Il silenzio fu la sua unica compagnia. Pensò:

“Dio mio, che disperazione…”

La scoperta della luce

Un vagito lontano lo risvegliò. Volò verso una casa: un bambino era appena nato, una famiglia dagli occhi a mandorla sorrideva.

Poi udì una risata: tre anziane donne ridevano con un giovane, sedute tra fiori e alberi verdi.

Più avanti, una donna vestita di bianco serviva cibo a decine di poveri. Il profumo era buono, il gesto era puro.

Aziele volò per tutto il giorno, ascoltando migliaia di voci. Scoprì che non esisteva solo dolore.

Il ritorno e la rivelazione

Con l’equinozio d’autunno, tornò ad Eden. Pietro e Uriel lo abbracciarono forte.

Più tardi, salì alle camere alte per fare il suo rapporto. Fuori dalla sala, Francesco di Assisi leggeva un libro dorato. Lo guardò negli occhi e disse:

“Sappi che, nonostante la violenza e la distruzione, ci sarà sempre qualcuno che amerà, aiuterà, seminerà rispetto. Solo il vero sentimento pulito nel cuore vincerà ogni violenza. E forse, un giorno, anche lì rinascerà il Paradiso.”

Aziele sorrise. Fece un lungo respiro, e chiuse la porta alle sue spalle.

Sigillo della Soglia:

Ci sarà qualcun altro che amerà ed aiuterà il prossimo, seminerà amore, aiuto e rispetto. Solo il vero sentimento pulito nel cuore vincerà ogni violenza.

Dedica:

A te, che aiuti la mia anima a rimanere viva e giovane, anche in mezzo a tante brutture.

Giampaolo Daccò Scaglione

 



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