✨ Il Nome Dimenticato
Giampaolo e Alisso erano ancora sotto la quercia. Il passerotto si era posato nella mano del bambino, e l’aria sembrava sospesa, come in attesa di una rivelazione.
“Tu… sei sicuro di non sapere quanti anni hai?” chiese Giampaolo, con voce tremante.
Alisso sorrise. “Non è importante. Il tempo non conta quando si è stati dimenticati.”
Giampaolo si voltò verso l’albero. Le fronde si muovevano piano, come se stessero sussurrando qualcosa.
“Io… io qui ci venivo da piccolo. Una volta, avevo incontrato un bambino. Biondo, con gli occhi chiari. Diceva di parlare con i folletti.”
Alisso lo guardò. “E tu gli avevi creduto?”
“Sì. Gli avevo detto che lo facevo anche io.”
Il passerotto saltellò nella mano del bambino, poi volò via, lasciando una piuma sul ginocchio di Giampaolo.
“Come si chiamava quel bambino?” chiese Alisso.
Giampaolo chiuse gli occhi. Il nome… Era lì, ma nascosto. Come se fosse stato sepolto sotto anni di silenzio.
“Non lo ricordo.”
Alisso si alzò in piedi. “Allora vieni. Forse lo ricorderai se torniamo dove vi siete incontrati.”
Giampaolo lo seguì. Camminarono nel parco, fino a una piccola radura con un’altalena di legno.
“Qui,” disse Alisso. “Qui è dove ti ha detto che eri speciale.”
Giampaolo si fermò. Il cuore gli batteva forte. Poi, come un sussurro, il nome arrivò.
“Si chiamava… Elia.”
Alisso sorrise. “Allora non sei solo. Non lo sei mai stato.”
✨Il Bambino che Attraversò il Tempo
“A costo di attraversare il tempo, vengo da te.” — Elia, 1969
I due tornarono a casa lasciando volare il passerotto. Chicco, rientrato in anticipo dal viaggio, si stupì della presenza del bambino, ma conoscendo Giampaolo, finse di nulla. “Ciao, io sono Chicco” “Io Alisso… come dice Giampaolo. Ma non so il mio vero nome.” Corse in bagno.
Chicco fissò Giampaolo. Lui raccontò tutto: il parco, il passerotto, il nome Elia. Chicco, sensibile quasi quanto lui, lo abbracciò.
“Il segreto è nel luogo dove ti ha portato. E se fosse lui?”
“Avrebbe attraversato lo spazio temporale.”
“Non per certe forme d’amore. Forse Elia, a quel tempo, ti vedeva come un gemello. E Alisso ti assomiglia.”
Alisso tornò dal bagno, sorridente. “È come avere due papà. Non so se ho genitori, ma qui sto bene.”
Giampaolo si commosse. Chicco pensò: “Sembra la stessa persona con età diverse. Domani devono tornare là.”
La sera fu piena di allegria. Chicco cucinò, Giampaolo e Alisso prepararono la tavola. La luna piena entrò dalla finestra, mentre il piccolo si infilava nel lettino nuovo, abbracciando un pupazzo.
“Grazie papà Chicco. Vorrei un bacino da tutti e due.”
La luna li avvolse in un cerchio magico. Alisso cadde in un sonno profondo.
Chicco e Giampaolo si ritirarono in cucina. “Domani portalo là. Ho l’impressione che Alisso sia Elia.”
“Ma come…”
“È la vostra storia. Io sarei di troppo.”
Il mattino dopo, nella radura con l’altalena, Giampaolo mise il piccolo sopra, senza dondolarlo.
“E così dici che il bambino che conoscevo era Elia?”
“Sì.”
Giampaolo iniziò a farlo dondolare. Poi, con la mente, creò un cerchio di luce azzurra attorno al bambino.
“Chiudi gli occhi, Alisso. Pensa intensamente alla quercia. Non aprirli finché non senti nulla.”
“Okay capo.”
Giampaolo gridò forte: “ELIA!”
Alisso aprì gli occhi, spaventato. Vide un bambino simile a sé, con capelli più scuri.
“Paolino!” gridò.
E scomparve.
Giampaolo tornò a casa in lacrime. Chicco lo aspettava con una candela azzurra accesa.
“È andato?”
“Sì. È tornato nel suo tempo. Ma mi ha riconosciuto.”
“Lo spazio temporale lo abbiamo fatto vibrare anche noi. Doveva continuare la sua vita.”
“Lo rivedrò?”
“Sono convinto di sì. Ma non so come, dove, quando.”
✨ Frase magica finale:
“A volte, per ritrovare chi amiamo, bisogna lasciarlo andare nel tempo. E aspettare che il tram della vita ci riporti al suo sorriso.”
✨Il Tram del Tempo
✨Frase magica iniziale:
“A costo di attraversare il tempo, vengo da te.”
1969 – Parco di Porta Venezia
Due bambini di otto anni sotto una quercia. Giampaolo, detto Paolino, deve partire per la campagna dalle nonne. Elia, figlio unico, con genitori severi e scuola in collegio, piange. Paolino è la sua ancora, il suo fratello scelto.
Si salutano davanti alla nonna di Paolino e alla mamma di Elia. Mentre Paolino si allontana, Elia grida:
“A costo di attraversare il tempo, vengo da te!”
“Sarà difficile farlo Elia, ma provaci. Io ti aspetto. Aspetto le tue lettere e telefonate.”
Le lettere non arrivarono. I genitori di Elia partirono per la Svizzera. Il padre divenne direttore di banca a Losanna. Non si videro mai più.
2025 – Milano, Ottobre
Giampaolo sale sul tram per andare in clinica. Si siede. Accanto a lui, un uomo della sua età. Un brivido. Si gira. Lo guarda.
Capelli un po’ grigi con sfumature bionde. Occhi azzurri. Dal collo della camicia spunta un pezzetto di tulipano blu: un tatuaggio vero.
“Elia…” L’uomo si gira. Fissa Giampaolo. Poi sorride. “Giampaolo! Non ci posso credere!”
Un abbraccio forte.
Fuori, il sole è alto. Il tram sfreccia verso Piazza Tricolore. Sopra, due uomini che si sono cercati, rivisti, non riconosciuti. Ma ora… sarà diverso.
Giampaolo Daccò Scaglione


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