domenica 2 novembre 2025

"DAL MARCIAPIEDE AL CIELO E FINO AL MARE": 20° ASPETTANDO IL NATALE


Aspettando il Natale

 22 Dicembre 1967, S. Angelo Lodigiano

La neve e la scuola

Quanta neve stava cadendo in quel freddo pomeriggio. Era da poco suonata la campanella e nei corridoi della scuola "Riccardo Morzenti" si sentivano brusii e voci concitate. L’ultimo venerdì prima delle vacanze natalizie: quindici giorni di felicità, regali e dolci.

Le maestre non riuscivano più a tenere a freno quella piccola orda colorata. I bambini correvano fuori ridendo, i maschietti tiravano palle di neve alle bambine, che urlavano ma non si spostavano mai. Anche a loro, in fondo, piaceva quel gioco.

Il viaggio verso casa

Dopo aver salutato Giuseppe, Massimo, Antonio e Pierfrancesco, Gigi ed io corremmo verso l’auto del padre del mio amichetto. Salimmo veloci, salutando altri compagni. Seduto dietro, mentre Gigi raccontava una storia della maestra, osservavo la mia cartella rossa e il pacchetto che avevo preparato per i miei genitori: il mio primo vero regalo di Natale.

Guardavo la neve scendere copiosa dal finestrino. Era come se il mondo si stesse preparando a qualcosa di magico.

Il calore del soggiorno

Scendendo dall’auto, vidi la nonna sulla porta. Mi affrettai ad entrare. Faceva molto freddo, ma dentro… che bel caldo. Il divano era ricoperto da una trapunta con disegni natalizi, l’albero scintillava, e il presepe riposava sul tavolino.

La mamma era in cucina a preparare la merenda. Mi avvicinai alla culla dove dormiva la mia sorellina. La TV trasmetteva i miei cartoni preferiti, ma quella volta, per prima cosa, volli mostrare il mio regalo.

Il dono sotto l’albero

Mamma sorrise, mi abbracciò forte e mise il pacchetto sotto l’albero. Era avvolto in carta d’argento con un nastro blu. Doveva solo aspettare la sera di Natale per essere aperto.

Dopo la merenda, feci i compiti e mi misi a disegnare un paesaggio innevato. La nonna iniziò a preparare la cena. Mi persi nel mondo della fantasia, aspettando papà che tornasse dal lavoro.

L’attesa e la meraviglia

La neve cadeva ancora forte, ma in quell’angolo di casa mi sentivo protetto e felice. Volete sapere cosa c’era nel pacchetto sotto l’albero, avvolto nella carta d’argento con il fiocco blu?

Ve lo svelerò a Natale… senno che sorpresa sarebbe?

 Sigillo finale:

Ogni passo sulla neve è una parola scritta nel cuore. Ogni dono fatto con le mani è una carezza che non si dimentica. Ogni ritorno a casa è una soglia che ci riconosce, anche dopo tanti anni, anche dopo tanti silenzi.

Giamapolo Daccò Scaglione

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