martedì 4 novembre 2025

"DAL MARCIAPIEDE AL CIELO E FINO AL MARE": 23° UNA LETTERA D'ORO


Una lettera d'oro

Sant’Angelo Lodigiano – Strada di campagna “Il mio lungo”, molto tempo fa

Quel pomeriggio c’era vento. Un vento forte e tiepido che faceva correre le nuvole verso le montagne lontane. La strada che portava alle colline vicine era deserta, e gli alti fusti del mais non ancora raccolto ne facevano da cornice.

Vidi da lontano una figura vestita di rosso, sul piccolo ponte che scavalcava il canale. Avvicinandomi, scorsi E. che aspettava impaziente il mio arrivo.

Posai la bicicletta vicino alla staccionata. Lei mi venne incontro abbracciandomi forte. Le sue lacrime si appoggiarono alle mie guance.

La scostai leggermente e, prendendola per mano, la condussi lungo la strada di campagna che portava alla fattoria poco distante.

“Se n’è andato,” disse. “Proprio oggi, il giorno del mio compleanno…” Mi mostrò una lettera. “Leggila…”

Mentre vedevo i suoi occhi velati di lacrime e i capelli biondi scompigliati dal vento, aprii quella lettera dai fogli gialli. Lessi tutto d’un fiato quelle parole d’addio. Il vento sembrava voler strappare quelle pagine, come per non leggerne il dolore. Eppure, quella che avevo in mano mi sembrò una lettera d’oro.

Le parole mi si scolpirono nel cuore. Non riuscivo a staccare gli occhi. I pensieri volavano nei ricordi di quelle frasi. Capii il dolore di E.

La guardai in silenzio. Lei mi sorrise, triste. Nei suoi occhi scuri si rinnovò una luce che prima era offuscata dal pianto.

“Dici che tornerà?” mi chiese, quasi ingenuamente.

“Forse,” risposi. “Lo sai che questa è una lettera d’oro? Qui dentro c’è amore, passione, dolore… e l’addio a un sogno.”

“Sì… me ne sono resa conto subito…”

Mi diede la mano. Presi la bicicletta, e insieme ci incamminammo per la strada che portava in città. Camminavamo in silenzio. Il vento era sempre lì con noi.

“Pensi che tornerà…” mi chiese di nuovo.

“Credo di sì… ma non a breve.”

Sorrise e fece un gesto con la mano. Mi voltai e vidi le pagine di quella lettera d’oro volare dietro di noi. Come farfalle leggere, vibrarono nell’aria e piano caddero nel canale sottostante, che le acque fresche trasportarono via.

“Perché?” dissi.

“Se tornerà, questa non serve più. Mi farebbe solo piangere. Avrei troppi ricordi. Magari le acque porteranno quelle pagine fino a lui… e chissà che lo facciano tornare presto.”

Sorrisi a quel viso di bambina. Stringendole la mano, affrettammo il passo verso casa. Ne ero sicuro anch’io: sarebbe tornato da lei.

Il vento, dietro di noi, piano placò la sua corsa. Ma le pagine della lettera d’oro continuarono il loro cammino.

Dedica rituale

A lei, che un giorno lasciò volare le pagine nel vento, ma non smise mai di custodire l’amore nel cuore. A chi ha ricevuto una lettera d’oro, scritta con lacrime, sogni e addii, e ha avuto il coraggio di lasciarla andare.

A chi, come il sottoscritto, trasforma il ricordo in un gesto di luce, e lo offre come dono silenzioso a chi si è isolato, ma non è mai stato dimenticato.

Questa storia è una carezza che attraversa il tempo, una lanterna per chi ha amato, perso, sperato. Una lettera che continua a volare, portata dal vento, verso chi saprà riconoscerla.

Giampaolo Daccò Scaglione

 

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